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La situazione in Piemonte della condizione di salute dei lavoratori.

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Presentazione sul tema: "La situazione in Piemonte della condizione di salute dei lavoratori."— Transcript della presentazione:

1 La situazione in Piemonte della condizione di salute dei lavoratori

2 2 I capitoli di questo contributo 1.Premessa 2.Gli Infortuni 3.Le Malattie Professionali 4.Gli ispettori del lavoro (UPG) 5.La situazione sindacale 1.Premessa 2.Gli Infortuni 3.Le Malattie Professionali 4.Gli ispettori del lavoro (UPG) 5.La situazione sindacale Ass. E.&M.G. Nota a cura dellAss. Esperienza & Mappe Grezze – tel. 392.5872787 e-mail: marchetto.gianni@gmail.commarchetto.gianni@gmail.com Blog: http://associazioneesperienzamappegrezze.blogspot.com/

3 3 Premessa I problemi collegati alla salute e sicurezza nel lavoro solo periodicamente assumono momenti di evidenza drammatica, con i ricorrenti disastri che coinvolgono ancora tante, troppe vittime. Si tratta di sofferenze immani per lavoratori, lavoratrici, loro cari, e per la società tutta, chiamata a partecipare a lutti inaccettabili perché evitabili. Senza trascurare il costo del 3% del PIL (ben oltre 40 miliardi di lanno) per il sistema paese. Costi umani, sociali, economici che non devono essere considerati normalità ma che anzi occorre eliminare, come ci ricorda lOrganizzazione Mondiale della Sanità. Ogni anno, in Italia, si registrano 1.300 morti, ma la situazione complessiva mostra tutta la sua gravità con più di 1 milione di infortuni ufficiali – che colpiscono maggiormente lavoratori immigrati e precari e con un aumento tra le donne – cui vanno aggiunti i circa 200.000 infortuni non denunciati a causa del lavoro nero, quelli occultati in forma di malattia o sotto forma di infortunio domestico a causa della forte pressione di datori di lavoro poco limpidi. Ass. E.&M.G.

4 4 Le patologie A ciò si assomma linsorgenza di sempre più numerose patologie, vecchie e nuove, che interessano donne e uomini per via della loro attività lavorativa, anche se scarsamente denunciate allINAIL e ancor meno riconosciute (per le difficoltà frapposte dallo stesso Istituto, e più in generale per linadeguatezza e la rigidità delle norme, delle procedure e per il mancato diffuso utilizzo degli strumenti e delle metodologie per la ricerca attiva delle malattie professionali). LOIL stima che in Europa le morti per le malattie di origine professionale siano il quadruplo di quelle per infortuni. Ass. E.&M.G.

5 5 i costi di mancata salute La situazione al 1996: 4 morti al giorno; 876.000 infortuni allanno; 8.800 malattie professionali; Costo in mancata salute = 55mila miliardi di Lire; La situazione al 2006: 4 morti al giorno; 916.000 infortuni allanno; 24.000 ca. malattie professionali; Costo in mancata salute 40 milioni di (ca. 80mila miliardi di Lire); Rompere la catena del sub-appalto e delle esternalizzazioni a partire da due categorie: gli EDILI e le IMPRESE DI PULIZIA – aumentare i controlli – inasprire le pene – aumentare il potere di controllo e di contrattazione dei lavoratori Rompere la catena del sub-appalto e delle esternalizzazioni a partire da due categorie: gli EDILI e le IMPRESE DI PULIZIA – aumentare i controlli – inasprire le pene – aumentare il potere di controllo e di contrattazione dei lavoratori Operazione verità Ass. E.&M.G.

6 INAIL Estratti da: Rapporto annuale INAIL Piemonte – anno 2005

7 7 I dati Inail: la popolazione e i giovani La popolazione complessiva residente in Piemonte ha registrato un aumento, arrivando, a Dicembre del 2005, a circa 4.341.000 unità, livello che non si raggiungeva dal 1991. Laumento rispetto allanno precedente è stato di circa 11.000 persone, determinato prevalentemente dal saldo migratorio estero. Il saldo naturale della popolazione piemontese è rimasto negativo, con morti superiori alle nascite in tutte le province, con picchi più elevati per Alessandria, Torino, Cuneo ed Asti. I permessi di soggiorno in Piemonte sono aumentati, rispetto al 2004, di circa 14.000 unità, maggiormente concentrati, dopo la provincia di Torino, presso quella di Cuneo, Alessandria e Novara. Si è accentuata il disagio giovanile a causa della precarietà del lavoro (circa il 90% delle assunzioni di soggetti con meno di 25 anni è a tempo determinato), mentre è cresciuta la presenza di lavoratori stranieri, specie dei cittadini dellEuropa dellEst, dovuta alla forte domanda di manodopera extracomunitaria nel campo dellassistenza, nelle attività agricole e nelledilizia. Ass. E.&M.G.

8 8 I dati Inail: anagrafe delle imprese A fine 2005 le imprese registrate in Piemonte hanno raggiunto 464.917 unità, con 33.417 iscrizioni a fronte di 29.218 cessazioni (saldo positivo pari a 4.199). Il tasso di crescita è stato pari a 0.91%, con un leggerissima flessione rispetto al 2004. (+ 0,97%). Il settore del commercio è risultato ancora una volta quello più numeroso con oltre 112.000 imprese, circa un ¼ del totale, seguito da quello dei servizi alle imprese (88.000), dellAgricoltura (71.000) e delle costruzioni (68.000). Dai risultati dellanalisi della dinamica settoriale è emerso leffetto dei Giochi Olimpici: mentre il settore manifatturiero ha denunciato ancora delle difficoltà (-0,02%), comuni a quasi tutti i sottocomparti con lesclusione di quello alimentare (+2,8%), si sono invece registrate ottime performance in quanto a tasso di crescita per le imprese di costruzioni (+4,1%), per alberghi e ristoranti (+4,1%), per attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (+3,2%) e per trasporti. Dal punto di vista della forma giuridica, si è riscontrato laumento, in termini assoluti e percentuali, delle imprese che hanno scelto la forma della società di capitali, cresciute in un anno del 2,5%; in evoluzione anche le società di persone (+0,82%) e le ditte individuali (+0,65%), in calo, invece, le imprese nate sotto altre forme giuridiche. Ass. E.&M.G.

9 9 I dati Inail: 248.989 aziende assicurate Ass. E.&M.G.

10 10 I dati Inail: in generale Le tendenze del fenomeno infortunistico. Prosegue la tendenza alla diminuzione degli infortuni sul lavoro denunciati, una tendenza iniziata nel 2002 e confermata nel 2005. In termini assoluti, se nel 2001 sono stati denunciati quasi 82mila infortuni sul lavoro di cui 143 mortali, nel 2005 si è passati a 75.604 infortuni denunciati di cui 91 mortali. Nella grande maggioranza dei casi si è trattato di eventi che si sono verificati tra lavoratori dellindustria e servizi (67.882 nel 2005, oltre il 90%), mentre nel settore agricolo gli incidenti sono stati 5.781. Per quanto riguarda gli indennizzi riconosciuti la percentuale rispetto alle denunce è stata abbastanza costante collocandosi tra il 67% e il 68%. La fase di recessione economica ha sicuramente inciso su tale dato, mentre elevata risulta lincidenza degli infortuni occorsi a lavoratori extracomunitari e alle donne. Eccessiva frequenza di infortuni denunciati come avvenuti il primo giorno di lavoro, un dato che pare indicare la presenza di lavoro nero e di una regolarizzazione post infortunio. Per quanto riguarda gli infortuni mortali, anche se la cifra di 91 morti in Piemonte nel 2005 è un dato che di per sé preoccupante, occorre evidenziare come la diminuzione di tale fenomeno sia accentuata e costante e non può essere solo dovuta alla fase di scarsa crescita economica. Ass. E.&M.G.

11 11 I dati Inail: donne e lavoro Il Rapporto Annuale dellINAIL Piemonte del 2005 dedica una particolare attenzione al lavoro femminile. Negli ultimi tre anni risulta in moderata crescita la percentuale di infortuni occorsi a lavoratrici denunciati e indennizzati. Si passa dal 25,89% del totale nel 2003 al 27,45% nel 2005. Se si tiene conto che in questi anni loccupazione femminile ha rappresentato costantemente oltre il 40% delloccupazione totale risulta chiaro che le donne paiono meno esposte agli infortuni. Questo è principalmente dovuto al fatto che il personale femminile è escluso da molte lavorazioni particolarmente pericolose come quelle nel settore delledilizia. Tale dato è confermato dal fatto che la maggior parte degli infortuni verificatasi tra le lavoratrici piemontesi si concentra nei settori a tradizionale manodopera femminile, come per esempio quello tessile. Per quanto riguarda invece le malattie professionali si nota come le donne siano maggiormente soggette ad alcuni tipi di patologia come quelle cutanee e osteoarticolari. Per il primo caso la spiegazione può essere legata alla maggior presenza femminile in specifici ambiti di lavoro, mentre per le malattie osteoarticolari il dato può dipendere da una maggiore predisposizione morfologica femminile a sviluppare disturbi di tipo muscolo-scheletrici. Ass. E.&M.G.

12 12 Interrogativi Per partire col piede giusto occorre porsi una serie di interrogativi: Come mai, in tutti i settori, migliorano i dati nosologici (morti, malattie, durata media della vita), eccetto che fra i lavoratori? Tanto nellindustria come in agricoltura? Perché i nostri cantieri sono tuttora disseminati di croci? Se incidenti sul lavoro, e conseguenti infermità, disabilità e morti non diminuiscono ed anzi tendono a ri-aumentare? Se le malattie professionali non calano, anzi come denunciato dallOIL: i morti per MP sono 4 volte in più degli infortuni, se non sappiamo mai bene quanti siano i tumori maligni dipendenti dai fattori di rischio lavorativi, ci sarà pure una spiegazione? Ass. E.&M.G.

13 13 Il modello attuale Più fattori esterni possono certo essere invocati : le condizioni economiche, la globalizzazione e le sue conseguenze, il lavoro flessibile, a contratto, in nero, i subappalti, il decentramento produttivo; un modello basato sulla responsabilità totale nelle mani dellimpresa e il controllo dello stato attraverso la vigilanza, le ispezioni e le visite mediche disposte dal 303; con i lavoratori in posizioni di subalternità e/o di contrapposizione, barricati in trincea, dove il sindacato è più forte, senza potere dove ha poca presa od è del tutto assente. Ass. E.&M.G.

14 14 Perché non funziona? Tuttavia, come in altri molti campi nel Paese, la cosa non funziona, per due fondamentali motivi: 1.in unimpostazione poliziesca, burocratica, del controllo a posteriori; –i cittadini mostrano una tendenza al rifiuto dellosservanza delle leggi, a fregare lo stato, i pubblici poteri; –le valutazioni dei rischi fatte a tavolino, fotocopiate, tutte uguali, fatte da compiacenti professionisti, spesso anche assai poco qualificati (anche se ben pagati dalle imprese); Ass. E.&M.G.

15 15 Perché non funziona? 2.Il 626 non si applica, o trova grande difficoltà, nelle piccole e piccolissime imprese, in agricoltura, ma non ha vita facile nemmeno nelle medie aziende. Però questa è la base del tessuto lavorativo del nostro Paese, oltre il 90 % delle nostre imprese sono al disotto dei dieci addetti e, per definizione, già sfuggono a parti del dettato della normativa, vedasi la formazione/informazione e la struttura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Noi apprezziamo molto limpegno del Ministro del Lavoro per un testo unico e siamo certi che un aumento delle azioni di controllo possa portare qualche beneficio ma, riteniamo, che ciò non basti e che serva soprattutto un nuovo modo di agire, uninversione di tendenza, come dicevamo prima un nuovo modello. Ass. E.&M.G.

16 16 Il modello di riferimento Esso è già stato da tempo elaborato, a livello Europeo; Il suo slogan è lavoratori sani in imprese sane ed è improntato alla filosofia della Promozione della salute nei luoghi di lavoro (PSL), come definita nella Dichiarazione di Lussemburgo. Ass. E.&M.G.

17 17 Il processo Schematicamente il processo è il seguente: limpresa assume come centrale della sua missione, fra gli altri obiettivi, quello della salute e della sicurezza, non come valore marginale, diseconomia ma come strumento apportatore di positività; lattuale riflessione fatta anche in sede governativa sullo stato sociale sta proprio sostenendo che la salute sia un fattore di crescita e di sviluppo! tutti i livelli organizzativi, dal management in giù, vengono responsabilizzati in tal senso, sino ai singoli lavoratori; allinterno dellimpresa si realizza un clima permanente di comunicazione e partecipazione; le maestranze sono sottoposte a processi continui di formazione ed informazione; un monitoraggio continuo deve essere effettuato sulle azioni previste e sui loro risultati, sempre ad ogni livello della struttura aziendale; solo in tal modo le azioni specifiche per la salute e la sicurezza previste dal 626 potranno trovare effettiva ed efficace realizzazione e bastano quelle, non cè bisogno di altri provvedimenti normativi. Ass. E.&M.G.

18 18 Ruolo delle Regioni A nostro avviso (pervicaci fautori del pubblico) il progetto deve essere lanciato dalle Regioni o dalle stesse ASL, dai Comuni, (ma anche, come è già avvenuto, autonomamente dalle organizzazioni imprenditoriali o da singole imprese e dai Sindacati) che chiamano gli imprenditori e le loro organizzazioni, i lavoratori e le loro organizzazioni, ad unazione comune che ha diversi momenti nel processo di PSL: –Promozione di una nuova cultura fra gli imprenditori; –Creazione di un comune sentire per la salute e la sicurezza; –Progettazione di interventi coordinati; –Fornitura di supporti tecnici, finanziari, consultivi alle imprese che si impegnano ad adottare il modello PSL; –Monitoraggio degli interventi e dei risultati. Ass. E.&M.G.

19 19 Infortuni Ass. E.&M.G.

20 20 dati INAIL: infortuni Ass. E.&M.G.

21 21 dati INAIL: infortuni mortali Ass. E.&M.G.

22 22 35.409 35 morti 8.560 14 morti 3.959 4 morti 3.934 5 morti 5.845 13 morti2.4552 morti 2.118 2 morti 12.745 16 morti La mappa degli: infortuni e mortali

23 23 I dati Inail: parasubordinati Ass. E.&M.G.

24 24 I dati Inail: interinali Ass. E.&M.G.

25 25 La mappa degli Infortuni Parasubordinati e Interinali Int. 741 Par. 253 Int. 170 Par. 64 Int. 54 Par. 30 Int. 117 Par. 19 Int. 125 Par. 63 Int. 34 Par. 19 Int. 39 Par. 15 Int. 236 Par. 74

26 26 I dati Inail: Stranieri Ass. E.&M.G.

27 27 La mappa Stranieri Infortuni - Morti 3.691 5 morti 991 2 morti 401 1 morto 496 1 morto 706 0 morti 186 0 morti 203 1 morto 1.707 1 morto

28 28 Le Malattie Professionali Ass. E.&M.G.

29 29 Le malattie professionali per ASL Ass. E.&M.G.

30 30 La mappa delle M.P. in generale 10 ASL 619 3 ASL 116 1 ASL 42 1 ASL 24 1 ASL 421 ASL23 1 ASL 39 4 ASL 80

31 31 Malattie professionali indennizzate Nelle Malattie non Tabellate sono considerate tutte le patologie non esplicitamente previste nelle tabelle Inail per le quali lonere della dimostrazione con la lavorazione svolta spetta al lavoratore Ass. E.&M.G.

32 32 Malattie professionali denunciate Senza indenizzo Ass. E.&M.G.

33 33 Landamento settoriale (2002-2006) Settore di attività 20022006 (*)Var. % su 2002Morti Agricoltura 73.51562.973-14,3114 Industria manifatturiera di cui: 252.099201.303-20,1266 Metalmeccanica 100.80985.543-17,189 Lav. Minerali non metalliferi 15.6209.436-39,613 Tessile 18.74614.851-20,831 Costruzioni di cui: 106.05798.149-7,5282 Edilizia e genio civile 54.56749.653-9,0146 Installazione dei servizi in fabbricato 26.23823.734-9,552 Lavori di completamento degli edifici 19.32217.770-8,047 Commercio 76.31674.789-2,0117 Trasporti e comunicazioni 70.74867.990-3,9158 Attività immobiliari e servizi alle imprese 58.59464.46910,078 Sanità e servizi sociali 32.64834.3005,127 Altri e non determinati 317.678323.9830,4238 TOTALE992.655927.956-6,51.280 Infortuni in complesso (in Italia) (*) dati provvisori

34 34 Immagini e Piani Dai dati INAIL ne vengono moltissime immagini; Attualmente pochi piani (di intervento): 1.per la cronica carenza del personale ispettivo; 2.per limpegno quasi esclusivo sulle attività di routine; 3.per la debole presenza sindacale nelle imprese a rischio del Piemonte; Ass. E.&M.G.

35 35 Gli Ispettori del Lavoro (UPG) Ass. E.&M.G.

36 36 Gli Ispettori del Lavoro (UPG) ASLOrganico teorico Personale al 2005 Differenza rispetto al teorico Torino 1-4 4826-22 Collegno 5 1817 Ciriè 6 106-4 Chivasso 7 1110 Chieri 8 1413 Ivrea 9 96-3 Pinerolo 10 65 Vercelli 11 109 Biella 12 118-3 Novara 13 15 0 Verbania 14 89+1 Cuneo 15 86-2 Mondovì 16 64-2 Savigliano 17 109 Brà 18 108-2 Asti 19 97-2 Alessandria 20 96-3 Casale 21 75-2 Novi Ligure 22 65 Piemonte225174-51 =22,66% Fonte Inail 2005 Ass. E.&M.G.

37 37 La mappa degli Ispettori (UPG) 83 - 33 16 -6 7 -2 9 15 09+1 8 -3 27 -7

38 38 Presenza Sindacale nelle aziende e sul territorio RLSRSURLST Ass. E.&M.G.

39 39 Presenza sindacale per provincia ProvinciaAz. CollegateN° RLSN° RSUN° RLSTTotale Torino Biella Vercelli Novara Verbania Asti Alessandria Cuneo Piemonte Ass. E.&M.G.

40 40 La mappa delle aziende collegate ai Sindacati Fonte Sindacati


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