La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

INTRODUZIONE Molte branche

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "INTRODUZIONE Molte branche"— Transcript della presentazione:

0 SPELEOTEMI E RICERCA SCIENTIFICA
Progetto Powerpoint 2009 SPELEOTEMI E RICERCA SCIENTIFICA a cura di Paolo Forti  Grotta Novella, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti)

1 INTRODUZIONE Molte branche
della scienza utilizzano le grotte come potente strumento di ricerca MA il più importante elemento è sicuramente rappresentato dalle CONCREZIONI. Livello -100, Miniera di Monteponi, Sardegna, Italia (foto G. Perna) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

2 SPELEOTEMI & RICERCA - gli ambienti; - i terremoti; Le concrezioni
sono il più dettagliato archivio per il Quaternario. Livello -100, Miniera di Monteponi, Sardegna, Italia (foto G. Perna) Possono essere utilizzate per studiare: - il clima; - gli ambienti; - i terremoti; permettendo anche una loro datazione assoluta. Laboratorio, Grotta Novella, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

3 RICERCA PALEOCLIMATICA
La maggior parte delle informazioni è registrata nelle bande di accrescimento degli speleotemi I dati ambientali sono ricavati attraverso analisi ad alta risoluzione della loro morfologia, tessitura, composizione chimica e/o isotopica. Da Frisia Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

4 RICERCA PALEOCLIMATICA
Frequenza delle bande di accrescimento come conseguenza del microclima della cavità. La frequenza annuale è molto comune, ma a volte una singola banda può corrispondere a un periodo molto minore, anche a un singolo giorno di pioggia. Uno speleotema di 25 anni con oltre 500 bande di accrescimento, Grotta Acquafredda, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

5 INDICATORI PALEOAMBIENTALI
L’assenza totale di bande è assolutamente rara, realizzandosi solamente se tutta l’acqua di alimentazione deriva da condensa. 1 mm Pisolite di 55 anni, Miniera Reforma, deserto di Cuatrociènegas, Messico (foto Arch. La Venta) Miniera Reforma, Messico (foto Arch. La Venta) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

6 SPELEOTEMI & LIVELLO DEL MARE
La presenza di concrezioni gravitative sommerse, o la presenza di fori di litodomi su concrezioni subaeree, è una evidenza diretta della variazione del livello marino. Sezione di una stalagmite sommersa (foto F. Antonioli) Grotta Verde, Sardegna, Italia (foto L. Sgualdini) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

7 GLACIAZIONI REGISTRATE NELLA STRUTTURA DI UNA STALATTITE
Improvvise alternanze di materiale argilloso-siltoso e di calcite all’interno della stalattite possono evidenziare una forte erosione superficiale alla fine di una GLACIAZIONE. Comunque lo stesso effetto può essere indotto dalla denudazione del suolo dovuto ad altre cause naturali e/o antropogeniche. Una stalattite “telescopica” (da Jakucs, 1977, Morphogenetics of Karst Regions: variants of karst evolution, Budapest, pp. 284) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

8 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
POSSIBILI EVIDENZE DI SPELEOTEMI ROTTI DA GHIACCIO DI GROTTA - assenza di concrezionamento più antico sul soffitto; frammenti di stalattiti depositati sulla cima di altre concrezioni; stalagmiti rotte; stalagmiti coniche frammentate; stalagmiti ruotate e disassate; accumuli di tipo morenico di concrezioni rotte. Modificato da Kempe, 2004, Natural Speleothem Damage in Postojnska Jama, Slovenia, caused by Glacial Cave Ice? A First Assessment, Acta Carsologica 33(1), pp Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

9 SPELEOTEMI & TERREMOTI
Le concrezioni possono registrare i seguenti dati: Questi dati si ottengono da: - concrezioni rotte; - stalagmiti ancora in posto. - localizzazione dell’epicentro di forti terremoti; - valutazione della magnitudo di tali eventi; - datazione relativa e assoluta fino a anni; - valutazione accurata del rischio sismico. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

10 TIPICHE ROTTURE INDOTTE DA SHOCK SISMICI
Da Postpischl et al. , 1991, Palaeoseismicity from karst sediments: the “Grotta del Cervo” cave case study. Tectonophysics 193, pp Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

11 ROTTURA DI CONCREZIONI DOVUTE A RISONANZA INDOTTA
Da Postpischl et al., 1991, Palaeoseismicity from karst sediments: the “Grotta del Cervo” cave case study, Tectonophysics 193, pp Grotta del Cervo di Pietrasecca, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

12 LE GLACIAZIONI E I TERREMOTI POSSONO DARE LUOGO A ROTTURE IDENTICHE?
Postojnska jama, Slovenia (foto S. Kempe) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

13 ROTTURE DA GHIACCIO La rottura di grandi speleotemi
può essere definita sulla base del loro eventuale spostamento. Modificato da Kempe, 2004, Natural Speleothem Damage in Postojnska Jama, Slovenia, caused by Glacial Cave Ice? A First Assessment. Acta Carsologica 33(1), pp Postojnska jama , Slovenia (foto S. Kempe) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

14 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
ROTTURE DA GHIACCIO Uno shock sismico causa nessun altro spostamento se non quello dovuto a scivolamento per gravità 2,0 m Una lingua di ghiaccio muovendosi dentro una grotta causerà sempre uno spostamento coerente con la sua direzione di flusso. Postojnska jama , Slovenia (foto S. Kempe) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

15 NELLA STRUTTURA DELLE STALAGMITI
EVIDENZE DI TERREMOTI NELLA STRUTTURA DELLE STALAGMITI Improvvisi e netti cambi di verticalità nell’asse di accrescimento e/o variazioni nette nella tessitura, colore e composizione chimica possono essere la conseguenza di shock sismici. Sezione longitudinale di una stalagmite e sua restituzione grafica (da Forti 1998) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

16 SPELEOTEMI & PALEOCLIMI
Dati ricavabili da analisi morfologiche di stalagmiti Il diametro di equilibrio di una stalagmite (Franke, 1965): c° = materiale depositato dalla unità di volume di soluzione q = quantità d’acqua che cade nell’unità di tempo v = velocità di accrescimento apicale  = 3,14….. Grotta Impossibile, Trieste, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

17 STALAGMITI & PALEOCLIMI
Improvvise e/o progressive variazioni nel gocciolamento sono registrate all’interno della struttura della stalagmite Da Forti, 2000 Quando l’effetto è “globale” indica una variazione climatica Foto P. Forti Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

18 MINERALI DI GROTTA & PALEOAMBIENTI
Fino a oggi solamente calcite & aragonite sono stati ampiamente utilizzati per ottenere dati e/o informazioni. Sezione di uno speleotema con alternanza calcite/aragonite Le ricostruzioni paleoambientali sono possibili attraverso lo studio della loro morfologia, tessitura e elementi in traccia. Immagine SEM passaggio aragonite/calcite Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

19 MINERALI DI GROTTA & PALEOAMBIENTI
Gli altri minerali di grotta sono stati considerati sino ad oggi inutili per tali studi Stalattite di salgemma, Atacama, Cile (foto P. Forti) Goetite, Grotta Cigalère, Francia (foto P. Forti) Gesso, Grotta Cigalère, Francia (foto P. Forti) Negli ultimi anni alcuni di essi si sono dimostrati sensibili indicatori delle variazioni avvenute nell’ambiente carsico Dendriti di manganese, Grotta Cigalère, Francia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

20 CALCITE - GESSO & VARIAZIONI CLIMATICHE
I sistemi carsici in gesso forniscono i migliori esempi di tali cambiamenti Infiorescenze gessose su una concrezione di calcite, Buco dei Buoi, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

21 CALCITE - GESSO & VARIAZIONI CLIMATICHE
Il trasporto è totalmente controllato dal clima. La DIFFUSIONE di CO2 controlla la deposizione di calcite. L’EVAPORAZIONE controlla la deposizione del gesso. La Calcite prevale nei climi umidi. Il Gesso prevale nei climi secchi. Da Hill & Forti 1997, modificato Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

22 CALCITE - GESSO & VARIAZIONI CLIMATICHE
Una variazione climatica può causare la variazione progressiva, o anche improvvisa, del deposito chimico che si forma in una grotta in gesso. Gesso che si accresce sopra una colata di calcite, Grotta di gesso di Entella, Sicilia, Italia (foto P. Forti) Una galleria con il pavimento di calcite in una grotta ghiacciata di gesso, Pinega, Russia del Nord (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

23 & VARIAZIONI CLIMATICHE
GROTTE IN GESSO & VARIAZIONI CLIMATICHE La risposta dei sistemi carsici in gesso ai cambiamenti climatici. Modificato da Calaforra et al. 2008, Speleothems in gypsum caves and their paleoclimatological significance. Environmental Geology 53(5), pp Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

24 DOLOMITE & VARIAZIONI CLIMATICHE
Altri minerali di grotta (quali la dolomite) hanno dimostrato di essere registratori sensibili e veloci delle variazioni del microclima delle grotte in gesso indotte dal global change. 1 µm. Moonmilk dolomitico che si è formato dopo un periodo di siccità di 90 giorni, Grotta della Spipola, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti) Immagine SEM di un cristallo euedrale di dolomite. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

25 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
GROTTE LAVICHE CON CONCREZIONAMENTO CALCAREO KOREA Jeju Island Dangcheomul Cave Jeju City Pyoseon Cave Seoguipo Hwangeum Cave Speleotemi calcarei della Dangcheomul Cave, Korea (foto Kyung Sik Woo) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

26 SPELEOTEMI & REGIME DELLE PIOGGE
Dati da analidi Mineralogiche nelle grotte laviche coreane. La Calcite prevale nei periodi secchi. L’Opale prevale nei periodi piovosi. Infiorescenze della Dangcheomul Cave, Korea (foto Kyung Sik Woo) (foto Kyung Sik Woo) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

27 RICOSTRUZIONE PALEOCLIMATICA
Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

28 INCLUSIONI FLUIDE E SOLIDE
I materiali inglobati dagli speleotemi sono fonti di dati paleoambientali e paleoclimatici, attraverso studi: Inclusioni solide SULLE INCLUSIONI FLUIDE SULLE INCLUSIONI SOLIDE: Inclusione fluida pollini minerali di neoformazione Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

29 LE INCLUSIONI FLUIDE È parte dell’acqua da cui si sono formati gli speleotemi, che è rimasta intrappolata al loro interno; spesso sono bifasiche (acqua e gas) 1 cm Cueva de las Espadas, Naica, Messico (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

30 INCLUSIONI FLUIDE & PALEOCLIMI
La T dell’acqua di deposizione dello speleotema può essere ricavata direttamente per omogeneizzazione di una IF bifasica. La T può essere anche ricavata da misure Isotopiche (C, H, O), sfruttando il frazionamento isotopico. I dati ricavati dal carbonio soffrono della indeterminazione del rapporto tra la quantità di C che proviene dalla roccia incassante e quella che proviene dall’atmosfera.  I dati più certi si ottengono dall’ossigeno estratto dalle inclusioni fluide.   T(°C) = 16.9 – 4.38 (18Ocalcite - 18Oacqua) (18Ocalcite - 18Oacqua) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

31 POLLINI & PALEOAMBIENTI
Lo studio dei pollini eventualmente intrappolati ci da informazioni sulla vegetazione di superficie e quindi sui climi esistenti nell’area quando gli speleotemi erano in formazione. Il primo polline estratto da un cristallo della Cueva de los Cristales, Naica, Messico (foto A. M. Mercuri) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

32 INCLUSIONI SOLIDE & PALEOAMBIENTI
Cristalli euedrali di calcite (Laboratorio grandi strumenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia) Inclusione solida in un cristallo di gesso di Naica (foto G. Panieri) I minerali di neoformazione definiscono l’ambiente geochimico al momento della loro deposizione Biomasse all’interno di un gesso di Naica (foto G. Panieri) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

33 INCLUSIONI SOLIDE & PALEOAMBIENTI
Date le dimensioni ridotte, per identificare i minerali si utilizza normalmente l’EDAX 10 μm Ossidi di Fe e Mn in un gesso di Naica (foto G. Panieri) La presenza di ossidi di Fe e Mn è indice di condizioni ossidanti (probabile clima caldo) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

34 CHIMICA DELLE ACQUE DI PERCOLAZIONE E MINERALI DI GROTTA
Le grotte sono normalmente ambienti tamponati; comunque in alcuni particolari casi ambienti fortemente acidi (pH< 1) possono essere osservati in grotte calcaree. Fibroferrite, Grotta Ferrata, Umbria, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

35 GESSO-ZOLFO & RICOSTRUZIONI PALEOAMBIENTALI
La deposizione di zolfo sul gesso è controllata dalla quantità di H2S nelle acque salienti Grotta di Cala Fetente, Campania, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

36 ZOLFO DI GROTTA E PALEOAMBIENTI
La presenza di un deposito di zolfo all’interno di una grotta in calcare è la conseguenza di un (paleo-)ambiente non comune caratterizzato da: Concentrazione molto alta di H2S Conseguenza di un rapido affioramento nella zona aerata delle acque solfuree Condensazione molto forte Conseguenza di un gradiente termico negativo tra le acque salienti e le pareti della grotta pH molto basso Conseguenza di mancanza di contatto diretto tra H2SO4 e le pareti calcaree Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

37 DIMENSIONE CRISTALLI & PALEOAMBIENTI
Raramente l’ambiente di grotta permette lo sviluppo di grandi cristalli Perché questo avvenga bisogna che vi siano particolari condizioni al contorno quali: bassissima sovrasaturazione; superficie piezometrica stabile; costanza di tutti i parametri su un lungo periodo di tempo. Cueva de los Cristales, Miniera di Naica, Messico (foto Arch. La Venta) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

38 DIMENSIONE CRISTALLI & PALEOAMBIENTI
Il meccanismo genetico più attivo si basa sulla differenza di solubilità tra gesso e anidrite a temperatura costante. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

39 DIMENSIONE CRISTALLI & PALEOAMBIENTI
Un altro possibile meccanismo per lo sviluppo dei cristalli giganti di gesso. La dimensione dei cristalli aumenta progressivamente scendendo nell’acquifero Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

40 MINERALI E STADI EVOLUTIVI
Nella Cueva de las Velas (Naica) lo studio dei minerali depositatisi sotto i cristalli di gesso giganti ha permesso di definirne la sequenza deposizionale. gesso ossidi di piombo e manganese Cueva de los Cristales, Miniera di Naica, Messico Sono stati identificati oltre 15 minerali, alcuni dei quali nuovi per l’ambiente di grotta. ematite, goetite celestina Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

41 MINERALI E OSCILLAZIONE FALDA FREATICA
Nel laghetto fossile della Cueva de las Espadas vi sono alcune stalagmiti che presentano un’alternanza di bande di gesso e di aragonite 2 cm Grotta de las Espadas, Naica, Messico (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

42 MINERALI E OSCILLAZIONE FALDA FREATICA
L’aragonite si depositava quando la cavità non era completamente allagata con acqua termale La calcite ha iniziato a depositarsi quando l’acqua meteorica ha invaso la grotta Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

43 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
IMPATTO ANTROPICO & FORMA CRISTALLINA Lo sviluppo di queste particolarissime forme cristalline è dovuta all’eduzione mineraria. Da Bernabei et al. (2007), Sails: a new gypsum speleothem from Naica, Chihuahua, Mexico. Int. J. Spel. 36 (1), pp Cueva de la Velas, Messico (foto T. Bernabei - Arch. La Venta) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

44 SPELEOTEMI & IMPATTO ANTROPICO Concrezione di MELLITE
Al2C6(COO)618H2O La mellite si è sviluppata dove i nostri antenati cuocevano i loro cibi su un letto di terra rossa. Grotta Romanelli, Puglia, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

45 MINERALI E MICROCLIMA A Naica il raffreddamento dei cristalli di gesso ha innescato la condensazione che, attualmente, avviene essenzialmente lungo i piani di sfaldamento principali dando luogo a concrezioni di calcite. Ojo de la Reina, Naica, Messico (foto P. Forti, Arch. La Venta) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

46 SPELEOTEMI & TURISMO A volte la variazione dei parametri ambientali causata dalla turisticizzazione è così elevata da portare alla deposizione di nuovi minerali. Eccentriche di aragonite che si sono sviluppate all’apice di una stalattite monocristallina di calcite a seguito del posizionamento di una potente lampada. Grotta di Castellana, Puglia, Italia (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

47 SPELEOTEMI & DATAZIONI
Le bande di accrescimento permettono di definire automaticamente una cronologia relativa perché le bande superiori sono sempre più giovani 2 mm Acquedotto romano della Val di Setta, Emilia Romagna, Italia (foto P. Forti) Spesso a ogni banda corrisponde un anno ma è impossibile trasformare direttamente una cronologia relativa in una datazione assoluta! Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

48 SPELEOTEMI & DATAZIONI
I principali motivi per cui non si può automaticamente passare da una cronologia relativa ad una assoluta sono: - mancanza di chiare bande; - stop nel concrezionamento; - periodi di ridissoluzione; - bande intra-annuali. ridissoluzione cannibalismo Grotta di Santa Barbara, Sardegna, Italia (foto P. Forti) Comunque gli speleotemi sono facilmente databili con varie altre metodologie. Pisoliti di aragonite e calcite a -590, Miniera di Naica, Messico (foto A. Rossi) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

49 SPELEOTEMI & DATAZIONI
Per trasformare una cronologia relativa in una assoluta si deve usare uno dei seguenti metodi: - Paleomagnetismo; - 14C; - 230Th/234U; - Risonanza di spin elettronico; - Luminescenza. Ciascun metodo ha i suoi specifici problemi e/o limiti. Da Borsato et al., 2005, Ricostruzione climatica degli ultimi 17 mila anni da una stalagmite della Grotta Savi (Trieste, Italia), Studi Trentini Sci. Nat., Acta Geol. 80, pp Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

50 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
IL METODO 230TH/234U         Limite temporale di mila anni Il sistema geochimico può essere stato riaperto L’errore può variare da decine a decine di migliaia di anni Modificato da Quinif, 1989, La datation uranium-thorium. Speleochronos 1, pp. 2-21 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

51 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
LA LUMINESCENZA Il fenomeno è indotto dalla presenza di acidi fulvici e umici nella struttura degli speleotemi La loro concentrazione dipende dall’attività batterica nel suolo, che a sua volta è controllata dall’irraggiamento solare e dalla temperatura Grotta di El Soplao, Spagna (foto P. Forti) Grotta di El Soplao, Spagna (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

52 LUMINESCENZA & DATAZIONI Attivando la luminescenza con luce UV,
o meglio con un laser, è possibile risalire dall’intensità relativa delle singole bande alla concentrazione degli acidi umici e fulvici in ognuna di esse. Sulla base dei cicli solari e delle temperature medie annue è quindi possibile ricostruire in dettaglio la cronologia dello speleotema. Lumiscenza di uno speleotema (foto Y. Shopov) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

53 POSSIBILITÀ & LIMITI La sensibilità teorica di questo metodo permette datazioni con precisione di 24 ore! Spettro di luminescenza di uno speleotema della Rat Nest Cave (Canada) relativo agli ultimi 1400 anni con risoluzione 1 anno (da Shopov, 2006) In realtà vi sono moltissimi fattori che impediscono praticamente di raggiungere tale precisione su lassi di tempo ampi. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

54 IL FUTURO PROSSIMO In grotta vi sono ancora
molti ambienti minerogenetici che non siamo ancora in grado di leggere dal punto di vista paleo-ambientale. Il più complesso di tutti è il guano in cui possono svilupparsi decine di minerali con campo di stabilità molto ristretto. Stalagmite corrosa dal guano, Cueva Rossillo, Messico (foto P. Forti) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

55 IL FUTURO PROSSIMO Quando sapremo “leggere”
le concrezioni di fosfati potremo ricostruire in dettaglio i paleoambienti in un arco temporale anche lungo Cueva Rossillo, Cuatrociènegas, Messico (foto A. Rossi) Kingsmountite (Grandi Strumenti Univ. di Modena) Whitlockite (Grandi Strumenti Univ. di Modena) Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

56 IL FUTURO PIÙ REMOTO I depositi chimici di grotta possono contenere dati sulle variazioni ambientali su intervalli di decine o anche centinaia di milioni di anni. Le analisi tradizionali delle bande di accrescimento degli speleotemi e le loro datazioni isotopiche non possono darci tutte le informazioni richieste. Dati addizionali possono essere ottenuti da studi mineralogici e da differenti metodi di datazione. Una buona ricostruzione paleoambientale su un grande intervallo di tempo richiede di necessità un approccio multidisciplinare. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

57 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Negli ultimi anni le grotte si sono dimostrate essere TRA I PIÙ INTERESSANTI AMBIENTI MINEROGENETICI I depositi chimici che vi si sviluppano possono risultare importantissimi mezzi per lo studio del Quaternario recente, e sono anche sensibili registratori delle dinamiche climatiche in atto sul nostro pianeta. Ojo de la Reina, Naica, Messico (foto Arch. La Venta) Nel prossimo futuro l’importanza degli speleotemi aumenterà moltissimo in campi come la biomineralogia, e come “marker” ambientali negli studi climatici, paleoclimatici e paleosismici. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

58 Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009
PER SAPERNE DI PIÚ HILL C., FORTI P. (1997), Cave minerals of the World. National Speleological Society, Huntsville, pp. 464; BORSATO A., FORTI P. (2005), Ricostruzioni paleoclimatiche e paleoambientali da concrezioni i grotta. Studi Trentini di Scienze Naturali, Acta Geologica, 80 (2003), pp ; GUNN J. (Ed.) (2004), Encyclopedia of Caves and Cave Sciences, Fitzroy Dearborn, New York, pp. 902. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009

59 CREDITI Questa lezione è stata preparata da Paolo Forti.
Per la parte fotografica si ringraziano i fotografi: Fabrizio Antonioli, Tullio Bernabei, Paolo Forti, Stephan Kempe, Anna Maria Mercuri, Giuliana Panieri, Giuliano Perna, Antonio Rossi, Luca Sgualdini, Yavor Shopov e Kyung Sik Woo, nonché l’archivio fotografico dell’Associazione Geografica La Venta e il Laboratorio grandi strumenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia. I disegni, dove non diversamente specificato, sono stati preparati da Paolo Forti. Si ringraziano per la loro collaborazione e disponibilità i seguenti enti e istituzioni: Associazione Geografica La Venta e il Laboratorio grandi strumenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Progetto Powerpoint, Società Speleologica Italiana 2007 © Società Speleologica Italiana Ogni parte di questa presentazione può essere riprodotta sotto la propria responsabilità, purché non se ne stravolgano i contenuti. Si prega di citare la fonte. Speleotemi e ricerca scientifica - Società Speleologica Italiana 2009


Scaricare ppt "INTRODUZIONE Molte branche"

Presentazioni simili


Annunci Google