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Insubordinazione femminile e violenza di genere: processi di attribuzione e masculine honor   Anna Costanza Baldry, Dipartimento di Psicologia, Seconda.

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Presentazione sul tema: "Insubordinazione femminile e violenza di genere: processi di attribuzione e masculine honor   Anna Costanza Baldry, Dipartimento di Psicologia, Seconda."— Transcript della presentazione:

1 Insubordinazione femminile e violenza di genere: processi di attribuzione e masculine honor  
Anna Costanza Baldry, Dipartimento di Psicologia, Seconda Università degli Studi di Napoli

2 Subordianzione e insubordinazione
Insubordinazione: Contegno di chi, anche in singole occasioni e con determinati atti, viola i doveri della sottomissione, le prescrizioni del regolamento, le norme disciplinari. (Dizionario della Treccani) Tale norma si applica sia nel contesto militare (insubordinazione militare) ma è sanzionata dal nostro codice civile: art stabilisce che si tratta della violazione da parte del lavoratore degli obblighi di diligenza e obbedienza, e può essere causa di licenziamento. Insubordinazione femminile: la condotta di quella donna che nelle sue piene funzioni di madre, moglie, fidanzata, convivente, amante attuale o ex si sottrae per sua sola e stessa volontà al volere altrui e allo stato di subalternità fisica, psichica ed economica, sociale e culturale imposta dall’uomo

3 Violenza di genere

4 Definizione (Council of Europe Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence, art. 1) “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata;

5 Cornice socio-giuridica
“violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima

6 Cornice socio-giuridica
Per “genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini; Per “violenza contro le donne basata sul genere” si intende qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato; Per “donne” sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni.

7 Entità del fenomeno Il National Violence Against Women Survey (NVAW, 1998) rivela che il 22.1% delle donne ha subito violenza da parte di un partner o ex-partner rispetto al 3% di uomini (USA). L’IVAWS (International Violence Aginst Women Survey) ha coinvolto 24 paesi, anche l’Italia (ISTAT, 2007) e ha mostrato che: In Italia sono il 14.3% le donne che nel corso della loro vita hanno subito violenza fisica e o sessuale da parte del partner o ex partner Sono il 17.4% quelle che hanno subito violenza da ex partner Nel 93% dei casi non hanno sporto querela Nel 2012 sono state uccise 121 donne. La violenza è un precursore del femminicidio © D.i.Re

8 Honor – onore Duplice dimensione dell’onore: (Stewart, 1994).
1) Onore come una forma di virtù che fa riferimento all’integrità morale, all’altruismo, all’orgoglio e al rispetto (Pitt-Rivers, 1965). Questa forma di onore vale sia per le donne che per gli uomini (Rodriguez Mosquera, Manstead, & Fisher, 2000, 2002a, 2002b). 2) L’onore lagato allo status, alla reputazione e si basa sulla forza e il potere di una persona (solutimente un uomo) di esercitare il suo volere sugli altri e sulle decisioni (Nisbett & Cohen, 1996; Vandello & Cohen, 2003).

9 Masculine honor Masculine honor si crea e mantiene in funzione della fedeltà e rigore della fedeltà femminile (Vandello & Cohen, 2003). La violazione dell’onore porta alla violenza – giustificata

10 Relazione fra VAW e Masculine honor: il suolo del sessismo ambivalente
La violenza contro le donne viene agita in nome dell’onore [pensiamo al delitto di onore] Costrutto di riferimento ambivalent sexism.

11 Sessismo ambivalente Sessismo: “ostile” e “benevolo” (Glick & Fiske, 1996). 1) hostile sexism definito come forma di dominio, svalorizzazione e ostilità che implica gelosia intesa come possesso e controllo (Glick & Fiske, 1996; 2001). Comporta antipatia nei confronti delle donne viste come coloro che usurpano il potere maschile e come coloro che non si conformano ai ruoli determinati dal genere: silenzio, obbedienza e sottomissione

12 Sessismo benevolo 2) atteggiamento positivo di protezione, idealizzazione e affetto nei confronti delle donne, di quelle donne che si conformano ai ruoli tradizionali. Forma di discriminazione (Barreto & Ellemer, 2005), anche se non viene riconosciuta come causa ineguaglianze che ancora esistono oggi. Comporta il permanere in uno status quo; il permanere nel suo ruolo porta una donna a essere rispettata e non punita (e.g. usare violenza nei suoi confronti). Se le donne non si conformano a queste forme di sessismo benevolo e sono infedeli, o immaginate come tali, o agiscono ‘insubordinandosi’ [i.e. si sottraggono al loro ruolo] subiscono violenza che ha lo scopo di ripristinare il loro status (Viki, Abrams, & Masser, 2002).

13 Filoni di ricerca Abrams, Viki, Masser, e Bohner (2003): le vittime di violenza sessuale sono rimproverate per aver violato i tradizionali ruoli di genere e il sessismo benevolo. Viki (2002): le donne che tradivano il marito più meritevoli delle punizioni del marito.

14 Studi Campione: 108 poliziotti (9 donne, 99 uomini; età media = DS = 4.50) Ipotesi: influenza dell’insubordinazione sul giudizio dei poliziotti e loro decisione di intervenire

15 Risultati ANCOVA, effetto principale F(1, 104) = 5.78, p = .02, partialη2 = .05. Atteggiamenti peggiori, giustificare IPV quando ammette adulterio (M = 6.89; SD = 1.52) che quando non ammette (M = 6.20; SD = 1.85).

16 Protezione/sostegno alla vittima
ANCOVA : effetto principale F(1, 104) = 5.78, p = .02, partialη2 = .05. Maggior disponibilità a interventire nella condizione di non adulterio (M = 3.38; SD = 2.22) che nella condizione di adulterio (M = 2.51; SD = 1.66).

17 Modello di mediazione .20* Intervento a favore della vittima
Atteggiamenti di tolleranza nei confronti della violenza -.31*** (-.27**) .20* Intervento a favore della vittima Condizione: fedeltà vs infedeltà -.22* (-.16ns)

18 Ruolo delle norme sociali nella decisione di aiutare le vittime di violenza domestica
Ipotesi: Norme sociali (moralità) condivise dal gruppo di appartenenza influenza la scelta di aiutare una vittima (‘extra legal factors’) Due studi: ‘lay people’, police officers

19 Studio 1 Campione: 218 studenti (79% femmine, 21% maschi, età media 22.5, DS=4.45 I risultati mostrano che chi si identifica con le norme del gruppo (‘è giusto aiutare, la maggior parte degli italiani ha detto che aiuterebbe) dichiara che aiuterebbe la vittima

20 Story board "A.G. è una donna di 35 anni che lavora al Comune. E’ spostata con L.F., un uomo di 41 anni che lavora in un’azienda rinomata, da 8 anni. Martedì sera, L.F. tornando dal lavoro, in un chiaro stato di agitazione, è rientrato a casa accusando la moglie di averlo tradito. A.G. nel tentativo di negare le accuse, L.F. l’accusava sempre di più che avrebbe raccolto, e reagiva cominciando a schiaffeggiarla, in faccia in maniera sempre più aggressiva fino a farle perdere la coscienza. I vicini di casa sentirono cosa stava accadendo”

21 Means and Standard Deviations (in parentheses) for the Pre-post Willingness to help in the IPV Episode, as a Function of Experimental Condition and Ingroup Identification (N = 218) Pre-test Post-test Condition Helping Norm Low identification a (1.53) b (1.59) High identification a (1.29) b (1.49) Control Low identification a (1.33) a (1.54) High identification a (1.38) a (1.62) Not Helping Norm Low identification a (1.21) b (1.44) High identification a (0.86) c (1.27) Note: Within each condition (not helping vs. control vs. helping), different superscripts indicate significant differences between means.

22 Studio 2. Campione 216 poliziotti, 75% maschi, 25% femmine, età media 37,21, DS=8.40 Studio sul ruolo normativo del gruppo di appartenenza

23 Studio 2. Low Identification High Identification Condition
No-intervention Norm b (2.81) b (3.27) Control b (2.64) b (3.16) Intervention Norm a (2.84) c (2.53)

24 Conclusioni Decisioni basate su fattori extra legali
Influenza del ruolo sociale sulle decisioni di aiuto e di giudizio nei casi di violenza domestica Implicazioni


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