Ci siamo noi ad aiutare! IL COMPOST Cos’è Come si prepara.

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Ci siamo noi ad aiutare! IL COMPOST Cos’è Come si prepara

COME SI PREPARA IL COMPOST Cos’e il compostaggio La compostiera Cosa inserire nella compostiera Fasi nel processo di compostaggio Fattori che intervengono nel compostaggio Animali Finalmente il compost! menù

COS’E IL COMPOSTAGGIO Il compostaggio serve a stabilizzare biologicamente qualsiasi residuo organico convertendolo in un prodotto finale ricco di humus, dotato di elementi nutritivi di elevate proprietà fisiche, igienicamente sicuro. Il compostaggio è un processo aerobico che si sviluppa in tre fasi: 1. degradazone biochimica ad opera di enzimi idrolitici; 2. trasformazione biologica; 3. maturazione. Sinteticamente: i composti organici complessi vengono scissi enzimaticamente in elementi più semplici (amminoacidi, acidi grassi, zuccheri per la maggior parte) che vengono assorbiti dalle cellule dei microrganismi ed utilizzate per il proprio metabolismo; nella fase di maturazione avviene il completamento del compostaggio attraverso la umificazione. menù

LA COMPOSTIERA LA COMPOSTIERA Le compostiere sono in materiale plastico riciclato, coibentate per trattenere meglio il calore durante la fase di fermentazione e ridurre i tempi di maturazione dei rifiuti. Possiedono tutte un coperchio superiore, rimovibile per il riempimento ed il rivoltamento del materiale, e un'apertura inferiore per l'estrazione del compost. menù

COSA INSERIRE NELLA COMPOSTIERA avanzi di frutta tovagliolini di carta, carta strappo unta fondi di caffè , bustine di the, camomilla. fiori, aghi di pino, piante, sfalci d’erba avanzi di pesce, frutti di mare, carne, ossi, bucce di formaggio, gusci d’uovo avanzi di pane, pasta, riso, alimenti avariati o scaduti ceneri di caminetto, segatura, paglia, pezze di cotone e lana lettiere piccoli animali COSA NON INSERIRE carta plastificata vetro metalli piante infestanti, filtri di aspirapolvere legname nverniciato menù

FASI NEL PROCESSO DI COMPOSTAGGIO l. Nella prima fase (chiamata termofila), che deve essere rapida e intensa per evitare fenomeni di anaerobiosi, si libera energia sotto forma di calore (la temperatura infatti supera i 60'C (dura circa un mese) , si ha un'elevata richiesta di ossigeno e la formazione temporanea di composti intermedi di degradazione (acido acetico, propionico e butirrico) che sono tossici per le piante e che vengono velocemente metabolizzati. 2. Nella seconda fase (40:45'C) i processi metabolici diminuiscono di intensità; accanto all'attività batterica se ne evidenziano altre dovute a varie specie di funghi e di attinomiceti che degradano amido, cellulosa e lignina,. In questa fase diminuisce sensibilmente la richiesta di ossigeno e la sostanza organica è sufficientemente stabile e non esplica più un'azione tossica sui vegetali. Già in questa fase viene conferito al compost il tipico odore di terriccio fresco; gli attinomiceti hanno un ruolo importante in ciò, perchè producono composti aromatici presenti tipicamente nel suolo. 3. La terza fase del processo è caratterizzata da un 'intensa colonizzazione da parte di animali di piccole dimensioni (per esempio i lombrichi) che contribuiscono allo sminuzzamento e al rimescolamento dei composti organici e minerali formatisi. menù

FATTORI CHE INTERVENGONO NEL COMPOSTAGGIO OSSIGENO Durante il compostaggio è necessario mantenere le condizioni ambientali in grado di favorire l'attività microbica. Tra i fattori più importanti da controllare durante l'intero processo possiamo annoverare l'ossigeno, l'umidità e la temperatura. L’'ossigeno è l'elemento indispensabile in un processo aerobico; viene fornito alla massa da compostare in due diverse modalità: areazione forzata mediante pompe soffianti e/o rivoltamenti meccanici. Nella prima fase però, dove l'ossigenazione è più importante, è opportuno evitare continui rimescolamenti che porterebbero ad un repentino raffreddamento, quindi all'abbattimento della temperatura sopra menzionato. Il tenore di ossigeno nell'atmosfera delle masse deve essere compreso tra il 5 ed il 15%. Al di sotto del 5% prevalgono batteri facoltativi, quindi processi putrefattivi, con produzione (a seconda delle matrici di partenza) di acido sulfidrico, ammoniaca, aldeidi, chetoni ed ammine che conferiscono ciascuna tipici cattivi odori. TEMPERATURA Oltre l'importanza nel processo, le temperature raggiunte causano la riduzione dell'umidità nei materiali e soprattutto l'abbattimento di germi patogeni e di semi infestanti. menù

UMIDITÀ Sapendo che l'acqua è un elemento importante affinchè si esplichino le attività microbiologiche, il suo controllo nel processo diventa essenziale per evitare decorsi anomali del compostaggio. II range ottimale di umidità nel compostaggio va dal 50 al 55%; al di sotto del 40% si blocca l'intero processo. RAPPORTO CARBONIO/AZOTO Il rapporto C/N all'inizio del processo dovrebbe essere compreso tra 25 e 35. Valori superiori od inferiori causerebbero rispettivamente rallentamento del processo e perdita di azoto per volatilizzazione dell'ammoniaca. Per questo motivo è preferibile, nella scelta delle matrici da compostare, associare residui vegetali (ricchi in carbonio) a residui animali (ricchi in azoto). PH Nel secondo caso il range ottimale di attività varia tra 5,5 ed 8, dunque un intervallo che non crea particolari problematiche a meno che alcune matrici di partenza non derivino da attività particolari. Rifiuti organici pH 5.5 (acido) O2 H2O Compost pH 7 (neutro) menù

GLI ANIMALI Troviamo nel compost batteri, muffe, insetti, larve, porcellini di terra, collemboli, millepiedi che utilizzando la sostanza organica come cibo la trasformano. Gli enzimi e i batteri liofilizzati che si trovano in commercio possono essere utili per evitare lo sviluppo di cattivi odori e accelerare i tempi di compostaggio. migliorando la "digestione" da parte dei batteri. I batteri, gli attinomiceti ed i funghi, cioè i responsabili del processo di umidificazione, degradano mediante gli enzimi attivi la sostanza organica complessa per il proprio sostentamento; i derivati metabolici che ne risultano sono più facilmente assimilabili dal terreno assicurando il completo e veloce riciclaggio dello scarto utilizzato in partenza. menù

FINALMENTE IL COMPOST! menù Si distinguono essenzialmente tre tipi di compost per il tempo di maturazione: Compost fresco (2/4 mesi) È un compost ancora in corso di trasformazione biologica. Compost pronto (5/7 mesi) È un compost già stabile in cui l’attività biologica non produce più calore; a causa delle trasformazioni più lente ha un effetto concimante meno marcato; si può impiegarlo per la fertilizzazione dell’orto e del giardino subito prima della semina o del trapianto. Compost maturo (8/12 mesi) È un compost che ha subito una fase di maturazione prolungata e quindi possiede il minor effetto concimante. Il materiale presenta però ottime caratteristiche fisiche (grado di affinamento) e una perfetta stabilità, idonee al contatto diretto con le radici e i semi anche in periodi vegetativi delicati (germinazione radicazione, ecc.); indicato soprattutto come terriccio per le piante in vaso e per le risemine e i rinfittimenti dei prati. menù