Alice cominciava a essere stanca di starsene seduta insieme a sua sorella lungo la riva del fiume, senza niente da fare: una volta o due aveva lanciato un'occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non c'erano né figure né dialoghi, "e a cosa serve un libro senza figure e dialoghi?" pensava Alice. [ Lewis Carroll, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, trad. di Bianca Tarozzi, La Biblioteca di Repubblica, 2004]
Alice
“Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo …”
… Niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è … e viceversa: …
… ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe … Chiaro?!? Alice in Wonderland, Walt Disney, 1951
Perché chiamare ALICE la nostra biblioteca?
ASCOLTARE LEGGERE INVENTARE CONSULTARE EMOZIONARE Tratto da: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA BIBLIOTECA SCOLASTICA Tesi breve di: MERI GASPERINI - PAOLA VERONESI CORSO DI FORMAZIONE DEL DOCENTE BIBLIOTECARIO DELLA BIBLIOTECA SCOLASTICA CENTRO DI RISORSE EDUCATIVE MULTIMEDIALI DELLA SCUOLA ANNO ACCADEMICO 2004/2005
La nostra ALICE guiderà bambini, ragazzi e adulti nel Paese delle Meraviglie e nessun libro sarà più noioso, anche se privo di figure e dialoghi. I libri saranno sfogliati, toccati, assaporati e gustati da ogni bambino che desidera diventare adulto e da ogni adulto che desidera ritornare bambino … … ed ognuno riuscirà a creare o ricreare il suo mondo, che forse sarà assurdo come quello di Alice o forse no …