Tu dormi, o figlio del guerriero Atrèo Tu dormi, o figlio del guerriero Atrèo? Tutta dormir la notte ad uom sconviensi di supremo consiglio, a cui son tante genti commesse e tante cure. Attento dunque m'ascolta. A te vengh'io celeste nunzio di Giove, che lontano ancora su te veglia pietoso. Egli precetto ti fa di porre tutti quanti in arme prontamente gli Achei. Tempo è venuto che l'ampia Troia in tua man cada: i numi scesero tutti, intercedente Giuno, in un solo volere, e alla troiana gente sovrasta l'infortunio estremo preparato da Giove.
Si riscuote dal sonno, e la divina voce dintorno gli susurra ancora Si riscuote dal sonno, e la divina voce dintorno gli susurra ancora. Sorge, e del letto su la sponda assiso una molle s'avvolge alla persona tunica intatta, immacolata; gittasi il regal manto indosso; il piè costringe ne' bei calzari; il brando aspro e lucente d'argentee borchie all'omero sospende, l'invïolato avito scettro impugna, ed alle navi degli Achei cammina.
con chiara voce i banditori per comando d'Atride a parlamento convocaro gli Achei, che frettolosi accorsero e frequenti. Ma raccolse de' magnanimi duci Agamennóne prima il senato alla nestorea nave, e raccolti che fûro, in questi accenti il suo prudente consultar propose: M'udite, amici. Nella queta notte una divina visïon m'apparve, che te, Nestore padre, alla statura, agli atti, al volto somigliava in tutto. Sul mio capo librossi, e così disse: Figlio d'Atrèo, tu dormi? A sommo duce cui di tanti guerrieri e tante cure commesso è il pondo, non s'addice il sonno. M'odi adunque: mandato a te son io da Giove che dal ciel di te pensiero prende e pietate. Ei tutte ti comanda armar le truppe de' chiomati Achei, ché di Troia il conquisto oggi è maturo.
AGAMENNONE
Filmato Democrazia, antica parola
ATENE 800 a.c. la società greca è divisa in clan e tribù 600 a.c. tirannide da parte di Cilone che sfrutta il malcontento popolare. Dracone mette per iscritto le leggi di tradizione orale. 594 Solone, uno dei sette saggi, legislatore, poeta, artista, viene eletto ‘arconte’ ed inizia una evoluzione democratica dello stato. Abolisce la schiavitù per debiti.
La riforma di Solone Al suo arrivo il potere era in mano alle stirpi aristocratiche e il principale organo di governo era la ‘Boulè’. Solone abolisce la boulè ed attribuisce la cittadinanza a quattro classi sociali, ossia a coloro che avevano possedimenti terrieri. Attua una riforma monetaria, legifera in tema di matrimonio ed adozioni, promuove nuove attività commerciali. Di fatto, però, la riforma non attenua le diseguaglianze e non colpiva i privilegi dei ricchi anche se permette ai meno nabbienti di partecipare alla vita politica. Lo scontento dell’aristocrazia apre la strada alla tirannide di PISISTRATO.
La tirannide di Pisistrato Sfruttando false ferite di guerra, Pisistrato ottiene il potere assoluto. A lui sono attribuite diverse riforme e miglioramenti: incentivò infatti la piccola proprietà terriera a discapito dei latifondi, incrementò il commercio, favorendo così la crescita della classe mercantile, e favorì i ceti meno abbienti con l'esecuzione di un vasto piano di opere pubbliche, come la costruzione del templio di Atena nell'acropoli.[14] Inoltre, il suo governo segnò una tappa notevole nella storia edilizia della città e nello sviluppo dell'arte greca. Infatti è da ricordare la trascrizione su papiro dell'Iliade e dell'Odissea, per cui probabilmente è grazie al tiranno ateniese che i due poemi sono giunti fino a noi
CLISTENE 565-492 a.c.
SOLONE Vedi filmato
La riforma di CLISTENE 508 A.C. Clistene divise il territorio della regione dell'Attica in tre vaste zone: area urbana, fascia costiera e entroterra. La popolazione viene divisa in 10 tribù. . ogni anno a turno una delle tribù eleggeva l'arconte, cioè un capo militare che escogitasse un efficace piano di difesa dagli attacchi nemici nel territorio. Fondamentale è dire che Clistene nel 508 a.C. fece entrare in vigore la bulé o Assemblea dei Cinquecento, un'assemblea costituzionale, composta da 500 membri, 50 per tribù. Le funzioni di questo organo erano di: controllare l'operosità degli arconti valutare le proposte legislative vigilare sulla sicurezza della polis gestire le finanze pubbliche controllare l'esercito e le relazioni estere
La riforma di Clistene La BOULE’ era l’organo di governo composto da 500 membri Ogni tribù nominava 50 membri che duravano in carica per la decima parte di un anno. La tribù è di fatto un grande distretto elettorale.
La riforma di Clistene Per quanto riguarda il sistema istituzionale, nella costituzione di Clistene l'assemblea generale di tutti i cittadini, l'ecclesia, occupa un ruolo preminente: si riunisce in seduta ordinaria quattro volte al mese e ha pieni poteri legislativi, limitati solo dal principio che niente possa essere discusso che prima non sia stato presentato dalla bulé.
La riforma di Clistene Il controllo’ costituzionale’ sull’operato di tutti gli organi dello stato era affidato all’Areopago, organo costituito dal Consiglio degli anziani (arconti usciti di carica). Nasce l’ostracismo, procedura che decide l’eventuale esilio decennale di un membro dell’assemblea generale.
L’ETA’ DI PERICLE 462 a.c. Il partito folospartano e conservatore di Cimone viene sostituito dal partito democratico ad antispartano di Efialte che riforma l’Areopago (ex arconti) attribuendogli solo competenze sui reati di sangue. Efialte viene assassinato e la guida del partito passa nelle mani di Pericle
PERICLE 495-429 a.c.
PERICLE discorso agli ateniesi Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
PERICLE discorso agli ateniesi Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così
L’età di Pericle Attraverso l’ostracismo estromette dalla scena politica il suo avversario politico Cimone Dopo l’assassinio di Efialte, Pericle assume il potere continuando nel piano di riforme democratiche: A) indennizzo ai cittadini che ricoprono cariche pubbliche (giudici) B) lavoro ai cittadini disoccupati (rematori) C) Sussidi ad inabili e disagiati (i poveri avevano ingresso gratuito nei teatri, ecc.) D) gestione dell’Assemblea del tesoro della Lega
PERICLE Nell'età di Pericle Atene raggiunge il suo massimo splendore e la democrazia ateniese tocca il suo culmine nel mondo antico. E' uno dei più accaniti oppositori del partito aristocratico-conservatore ateniese. Nel 463 a.C. Pericle accusa pubblicamente il conservatore Cimone di corruzione. Nel 462 a.C. approfitta della fallimentare politica filo-spartana dei conservatori per far allontanare Cimone per ostracismo. Insieme ad Efialte esautora l'areopago a favore della bulè e della ecclesia. Nel 461 a.C. Pericle viene nominato capo dei 10 strateghi. Alla guida di Atene attua una riforma democratica in senso stretto che conferisce a tutti i cittadini ateniesi di partecipare alla vita politica e all'amministrazione dei beni pubblici. La sua politica interna è imperniata sulla promozione dell'arte e della cultura, sull'attuazione di riforme sociali e di riforme democratiche
Ritorno della dittatura Il conflitto con Sparta, voluto da Pericle, genera un avvitamento della vita polotica ateniese: sospetti, diffidenze, discordie portano al ribaltamento del sistema democratico e, dopo la morte di Pericle nel 429, al ritorno dei governi oligarchici con l’abolizione della costituzione ateniese.
LA DEMOCRAZIA ATENIESE Per far parte dell’ ’ASSEMBLEA O ECCLESIA Occorreva la cittadinanza che era riservata solo a chi aveva madre e padre ateniese Maggiore età a 18 anni. Bastava essere iscritti al ‘demo’ (unità territoriale)
LA DEMOCRAZIA ATENIESE L’Assemblea si riunisce circa 10 volte/anno Ha un ordine del giorno ma, in caso di avvenimenti eccezionali, può essere convocata in modo straordinario Ha luogo nella Pnice, di fianco all’Acropoli con una capacità di circa 6000 persone E’ presieduta dal presidente della Bulè designato per estrazione a sorte Si inizia con la discussione dei punti all’ordine del giorno ed ogni cittadino può prendere la parola Alla fine la decisione viene presa per alzata di mano
L’ASSEMBLEA All’Assemblea spettano diverse funzioni: 1) relazioni estere (decide su pace e guerra) 2) potere legislativo (attraverso decreti) 3) potere giudiziario e controllo del potere esecutivo con la nomina dei magistrati 4) in circostanze eccezionali si riuniva l’Assemblea plenaria che decideva chi doveva essere bandito per ostracismo. Il condannato doveva lasciare Atene entro dieci giorno e per dieci anni. L’ostracismo servì anche alle diverse fazioni per decapitarsi a vicenda
LA BULE’ Con la riforma di Clistene, la Bulè è un organo composto da 500 membri sorteggiati tra i candidati che dovevano avere più di 30 anni. Prima di entrare in carica i buleuti dovevano prestare giuramento e cingevano la corona di mirto, segno della loro inviolabilità, mentre, al termine dell’annata, il Consiglio intero doveva rendere conto al popolo del proprio operato giunta aveva il compito di mettersi in relazione con l’Ecclesia , con i magistrati, gli ambasciatori e gli araldi stranieri; convocava in caso di urgenza il Consiglio, l’Assemblea, gli strateghi e aveva a disposizione le forze di polizia. Nell’esercitare le sue molteplici funzioni la Bulè nominava poi diverse commissioni speciali: per controllare le entrate all’Assemblea, per sorvegliare l’amministrazione marittima o per la consacrazione e le celebrazioni dei misteri
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