Repubblica Romana Repubblica = dal latino res publica, ovvero "cosa pubblica" = una forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo La Repubblica romana fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C. La Repubblica nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche. La sua fine viene invece convenzionalmente fatta coincidere, circa mezzo millennio dopo, con la fine di un lungo periodo (circa un secolo) di guerre civili che segnò la fine della forma di governo repubblicano, a favore del Principato.
Classificazione delle Magistrature Consoli: Erano due. Avevano potere civile e militare. Avevano ampie competenze nel settore pubblico. Pretori: Sostituivano i Consoli nel governo, in caso di assenza. Incaricati dal Senato a comandare l’esercito. Censori: Erano gli unici magistrati privi di potere. Crearono la censura e controllavano il patrimonio dei cittadini. Dittatore: Gestiva l’emergenza, era nominato da un console e rimaneva in carica per 6 mesi.
I Comizi I Comizi Curiati, cioè l'assemblea delle Curia era la più antica delle assemblee romane. Rappresentavano le tre originarie Tribù romane, Romani, Latini e Luceri, che probabilmente indicavano i tre gruppi che costituivano la città e che erano organizzate in 30 curie. Questo organismo originariamente eleggeva i magistrati maggiori, ma in seguito ebbe un carattere essenzialmente aristocratico e religioso, essendo stato sostituito nelle competenze dai Comizi Centuriati. I Comizi Centuriati comprendevano sia patrizi che plebei, organizzati in cinque classi economiche e distribuiti in suddivisioni interne chiamate Centurie. Le classi avevano una base timocratica, cioè l'appartenenza alle varie centurie era determinata dal census, o ricchezza, del cittadino. I Comizi si riunivano annualmente per eleggere i consoli e i pretori dell'anno successivo, e quinquennalmente per eleggere i censori I Comizi tributi comprendevano sia patrizi che plebei. I Comizi Tributi si riunivano alla sorgente Comizia, nel Foro Romano, ed eleggevano gli Edili, i Questori e i tribuni dei soldati . Il Senato passava i senatus consulta raccomandando leggi e misure. Questi erano comparabili alle moderne risoluzioni delle Nazioni Uniti, e non avevano nessun valore di legge.
Il Cittadino Era considerato cittadino solo chi poteva partecipare alle guerre, era di sesso maschile e poteva pagare le tasse. (Donne, vecchi e bambini erano esclusi). Essere cittadini significava per i più poveri ottenere il frumento gratis e ottenere il diritto di fare politica. Il cittadino era un soldato, un contribuente, un elettore e un possibile candidato. Ogni cittadino era assegnato alle varie centurie in base al reddito e quindi alle tasse che poteva pagare. La costituzione Romana era di tipo timocratico, cioè era basata sul reddito del cittadino.
Diritti del cittadino Romano (LA) « Civis Romanus sum » (IT) « Sono un cittadino romano » (Cicerone, In Verrem, II, V, 162. Attribuita anche all'apostolo Paolo, Atti 16,37 e 22,27) Lo status di cittadino romano apparteneva ai membri della comunità politica romana, in quanto cittadini della città di Roma; non era legato all'essere un abitante di uno dei domini romani Essere cittadino romano comportava una notevolissima serie di privilegi: Accesso alle cariche pubbliche e alle varie magistrature Possibilità di partecipare alle assemblee politiche della città di Roma Svariati vantaggi sul piano fiscale Possibilità di essere soggetto di diritto privato, ossia di potersi presentare in giudizio attraverso i meccanismi del diritto romano.