La Magna Graecia Un Museo all’aperto.

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Transcript della presentazione:

La Magna Graecia Un Museo all’aperto

Il Tempio di Segesta

Tempio della Concordia ad Agrigento

Il tempio di Hera Metaponto

II Colonizzazione greca Megàle Hellàs

La fondazione di una colonia Apoikìa: lontano da casa Nobile: archeghétes “primo condottiero”di circa 300 coloni Scelta del territorio da colonizzare: 1. facile difendibilità 2. comodo ormeggio 3. buona terra da coltivare Consultazione oracolo di Delfi Ecista: fondatore della colonia

ORACOLO DI DELFI SANTUARIO DI APOLLO - Culto oracolare - Onfalos - centro del mondo - Sacerdotessa Pizia - Rivestì un ruolo politico e diplomatico intervenendo su questioni delicate

Ecista Soprintendeva alla costruzione dell’insediamento Stabiliva le istituzioni giuridiche, politiche e religiose Provvedeva alla distribuzione della terra La colonia diventava una polis indipendente

Città greche che fondarono colonie Calcidesi Pitecusa Cuma Reggio Zancle Nasso Corinzi Siracusa

Città greche che fondarono colonie Achei Sibari Crotone Metaponto Spartani Taranto

Teognide VI-V a.c. “Molta gente dappoco si è arricchita e i nobili sono in miseria. La gente è cambiata: quelli che prima non conoscevano né diritto né leggi e si vestivano con la pelle di capra sono ora potenti e si ingannano l’uno con l’altro e non hanno nessuna idea del bene e del male”. Trascorse molti anni a Megara Iblea, in Sicilia.

Pithecusa (Ischia) 770 a.c. – Monte Vico Emporio commerciale: - Raccolta e smistamento merci - Famosa per la lavorazione delle ceramiche e dei metalli (Etruria)

Coppa di nestore Kotyle Tardo- geometrica rodia Reca la più antica testimonianza di scrittura alfabetica sinistrorsa : “la coppa di Nestore era certo ottima per berci, ma chiunque beva da questa coppa, subito sarà preso dal desiderio della ben coronata Afrodite”

Cuma 740 a.c. La più antica colonia d’occidente Livio: fu fondata da cittadini provenienti da Ischia e Calcidesi. La fondazione non fu pacifica ma avvenne ai danni degli Opici

Siracusa (733 a.c) Primo nucleo urbano fu costituito sull’isola di Ortigia Mito di Aretusa e di Alfeo Ecista Archia E’ una delle città più potenti e più ricche della Magna Grecia

Sibari (730 – 720 a.c.)

METAPONTO ( VIII – VII A.C.)

POSEIDONIA ( VII – VI A.C.)

TARANTO (706 A.C.)

LA CONDIZIONE DELLA DONNA IN MAGNA GRECIA

LA DONNA IN MAGNA GRECIA Il livello di emancipazione delle donne delle antiche colonie della Magna Grecia di Calabria era certo migliore tra le tante poleis elleniche. Esse infatti godevano di una maggiore libertà, e potevano partecipare attivamente alla vita pubblica e sociale. Si pensi a tale proposito all'uso della matrilinearità nella discendenza nobiliare in voga nell'antica Locri Epizefiri. In generale le donne in Magna Grecia erano responsabili del focolaio domestico, e per questo tenute in considerazione. La loro figura era di estrema importanza, anche perchè gli uomini stavano spesso lontani da casa, per coltivare i campi, e spesso per fare le guerre. Tale situazione si accentuerà soprattutto in età ellenistica.

LA DONNA IN MAGNA GRECIA Le donne più libere erano le cortigiane e quelle di umili condizioni, costrette a lavorare per vivere e ad uscire spesso per svolgere mansioni in genere affidate ai servi, come andare al mercato o attingere l'acqua nei pozzi. Le stanze, sempre linde e arredate in modo semplice ed essenziale; il letto, che durante il giorno veniva utilizzato come divano, era in legno con cinghie di cuoio dove era adagiato il materasso. Nelle case poi vi erano sedie in legno pieghevoli dal nome diphroi, rivestite di morbide pelli e abbellite con cuscini. Appoggiato alla parete solitamente era un cassone, elemento indispensabile dell'arredamento, dove venivano riposti gli abiti e gli oggetti di uso quotidiano. Accanto ad esso vi era un bacile, sostenuto da una colonna su base incavata (luterion), che veniva utilizzato per l'igiene della donna. Su un tavolo in legno erano poggiati gli alabastroi, che contenevano unguenti e profumi, e vasetti con terre bianche, caulino, argilla, alghe marine e licheni, appositamente pesate su una bilancina per creare creme di bellezza e cosmetici. Le donne intrecciavano i loro capelli sistemandoli in una ricca acconciatura, una specie di chignon posto dietro la nuca, lasciando visibili alcune soffici ciocche. Il ventaglio e l'ombrello erano accessori indispensabili che completavano la toilette femminile.

NEVIO III SEC. A.C “ La Tarentilla” Come se giocasse con una palla in gruppo, a turno si dà e si offre a tutti. Ad uno fa un cenno con la testa, ad un altro fa l’occhiolino; un altro lo accarezza, un altro lo tiene stretto. La mano è occupata da una parte, ad un altro fa piedino, ad un altro fa vedere un anello, un altro lo chiama a fior di labbra, con un altro canta, ma tuttavia ad un altro manda messaggi col dito.

Hydrìa italiota a figure rosse con scena di filatura.