Tonno e dintorni 2004 Monitoraggio dell'impatto ambientale dell’impianto di allevamento del tonno del Golfo di Castellammare: valutazione dei risultati. Prof. Michele Scardi Dipartimento di Biologia Università di Roma “Tor Vergata” Castellammare del Golfo, 19/11/2004
Obiettivi Esaminare i risultati delle ricerche già effettuate Integrare i risultati ottenuti con nuove elaborazioni dei dati disponibili Identificare nuove sorgenti di informazione utile ai fini della valutazione dell’impatto Valutare i risultati anche alla luce del quadro di riferimento europeo (Direttiva Quadro Sulle Acque 60/2000/CE)
- Giugno 2001 - Dicembre 2001 - Marzo 2002 - Giugno 2002 - Dicembre 2002
Analisi della struttura delle comunità macrozoobentoniche
Variabilità interannuale: giugno 2001 vs. giugno 2002 NMDS Dissimilarità di Jaccard Campioni: - centro gabbie - controlli 2002
Dicembre 2001: campioni entro 50 metri dal centro-gabbie vs. controlli max 50 m NMDS Dissimilarità di Jaccard Campioni: - entro 50 m - controlli controlli
Dicembre 2002: campioni di centro-gabbie vs. controlli NMDS Dissimilarità di Jaccard Campioni: centro-gabbie controlli
Dicembre 2002: campioni di centro-gabbie vs. controlli - diversità +
Dicembre 2002: campioni di centro-gabbie vs. controlli NMDS Dissimilarità di Jaccard Campioni: - entro i 50 m - oltre 50 m e controlli
Dicembre 2002: campioni di centro-gabbie vs. campioni a 50 m
Indice biotico AMBI (Borja et al., 2000) BC = [ (0 %GI) + (1.5 %GII) + + (3 %GIII) + (4.5 %GIV) + + (6 %GV)] / 100 Dal Coefficiente Biotico (BC) si ottiene un Indice Biotico (BI) ed una classificazione in 5 stati di qualità (da Pessimo a Ottimo, sensu WFD) Gruppo IV. Taxa opportunisti “di secondo ordine” prsenti in condizioni di disturbo da moderato a intenso (es. molti Policheti di piccola taglia e deposit-feeders attivi al di sotto dello strato superficiale del sedimento come i Cirratulidi). Gruppo II. Specie indifferenti all’arricchimento organico sempre presenti con densità basse e poco variabili (es. sospensivori, carnivori non selettivi, necrofagi). Gruppo III. Specie tolleranti all’eccesso di sostanza organica, presenti in condizioni normali, sono stimolate dall’arricchimento organico in condizioni di moderata perturbazione (es. Policheti Spionidi e altri deposit-feeders attivi sulla superficie del sedimento). Gruppo I. Specie molto sensibili all’arricchimento organico e presenti in condizioni non perturbate (es. carnivori specializzati e policheti tubicoli deposit-feeders). Gruppo V. Specie opportuniste di primo ordine presenti in situazioni di intenso disturbo (es. deposit-feeders capaci di proliferare in sedimenti anossici).
Indice biotico AMBI CG x50 x150 x250 CT Pessimo 1 0 0 0 0 Cattivo 0 0 0 0 0 Medio 0 0 0 0 0 Buono 3 10 10 11 8 Ottimo 3 6 6 5 7
Biomassa fitoplanctonica: confronto con il periodo 1978-1986 CZCS (Coastal Zone Color Scanner) Lancio: 1978 Fine missione: 1986 Primo sensore per il colore degli oceani finalizzato agli studi oceanografici
Un’immagine CZCS (12/1978)
Estrazione dei dati da un’immagine CZCS Ogni pixel corrisponde ad una stima della biomassa fitoplanctonica (intero da 0 a 255 = 1 byte)
Andamento della biomassa fitoplanctonica nel Golfo di Castellamare (1978-1986)
Serie storica 1978-86 e dati del monitoraggio 2001-2002
Confronto fra dati storici e monitoraggio marzo 2002
Confronto fra dati storici e monitoraggio giugno 2001-2002
Confronto fra dati storici e monitoraggio dicembre 2001-2002
Confronti a coppie fra serie di osservazioni
Conclusioni Non sono state rilevate evidenze di impatto sulle comunità bentoniche, se non di tipo marginale e confinate al centro delle gabbie La qualità dell’ambiente bentonico studato è sempre classificabile tra buona e ottima Non esiste nessuna alterazione rilevabile della produzione primaria fitoplanctonica legata alle attività produttive in atto Le conclusioni degli studi precedenti sono corrette mscardi@mclink.it http://www.mare-net.com/mscardi
Prospettive e domande aperte Solo un costante monitoraggio può garantire la compatibilità ambientale della produzione Il monitoraggio è la base per lo sviluppo di una capacità previsionale (es. modelli) L’ecosistema è in uno stato stazionario? tempo impatto soglia critica mscardi@mclink.it http://www.mare-net.com/mscardi