IL COOPERATIVE LEARNING

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IL COOPERATIVE LEARNING

BREVE EXCURSUS STORICO

Breve excursus storico 1929 Crisi economica: Superamento attraverso l’ideologia della competizione e dell’individualismo 1933 Kurt Lewin Fondazione del Research Center for Group Dynamics al MIT

Breve excursus storico “Concepire un gruppo come un tutto dinamico deve includere una definizione del gruppo che è fondato sull’interdipendenza dei membri o meglio, le sotto parti del gruppo” (Lewin, 1951, p. 146). “Con questo termine [gruppo] in genere intendiamo un insieme di individui che condividono un destino comune, cioè che sono interdipendenti nel senso che un evento che influenza un membro deve con probabilità influenza tutti” (Fieldler, 1967, p. 146).

Breve excursus storico 1933 Kurt Lewin Fondazione del Research Center for Group Dynamics al MIT Allievi: Ron Lippitt: La ricerca azione Jacob Kounin: La disciplina in classe Morton Deutsch: I gruppi cooperativi Leon Festinger: Dissonanza cognitiva

Breve excursus storico “maggiore coordinamento degli sforzi; maggiore diversità di contributi di ogni membro; più suddivisione di attività; più pressione verso il conseguimento del risultato; più comunicazione reciproca; più attenzione ai compagni di gruppo; più comprensione reciproca nella comunicazione; più valutazioni comuni di una comunicazione; maggiore orientamento e maggiore produttività per unità di tempo; migliore qualità del prodotto e delle discussioni; maggiore cordialità e amicizia durante le discussioni; una valutazione più favorevole del gruppo e dei suoi prodotti; maggior numero di comportamenti diretti ad aiutare il gruppo e migliore funzionamento del gruppo stesso; maggiore sensazione di risultare simpatico ai compagni; maggior senso di sentirsi obbligati e desiderio di vincere rispetto agli altri” (Deutsch, 1949, 1962, p. 285).

MODALITÀ DI COOPERATIVE LEARNING

Robert Slavin: Student Team Building Le ricompense di gruppo esprimono un riconoscimento pubblico dei risultati raggiunti dal momento in cui è stato assegnato il compito; (1) La responsabilità individuale: Tutti devono sentirsi responsabili delle relazioni del gruppo: “Ognuno ha l’obbligo di dare il meglio che può e fare il meglio che può”. (2) La stessa opportunità di successo: la condizione cooperativa assicura che tutti abbiano la possibilità di raggiungere il successo se migliorano la loro prestazione precedente). (3)

Yael e Shlomo Sharan: Group Investigation Organizzazione della classe in gruppi flessibili, eterogenei, con molteplicità di interessi e di obiettivi (1) Pianificazione del compito di apprendimento in modo che ogni membro del gruppo possa dare un attivo contributo (2) Attribuzione di un ruolo agli studenti, curando che collaborino attivamente, condividano informazioni e risorse (3) Attribuzione del ruolo di facilitatore all’insegnante, con il compito di curare un clima cooperativo e un modello di comunicazione efficace, di pianificare compiti appropriati, coordinare l’organizzazione della classe (4)

David e Roger Johnson: Learning Togheter L’interdipendenza positiva (la percezione da parte dei membri del gruppo di galleggiare o sprofondare insieme) (1) La responsabilità individuale (lo sforzo e l’impegno dei singoli membri per il conseguimento dell’obiettivo di gruppo); (2) L’interazione faccia a faccia, grazie alla quale nel gruppo tutti contribuiscono, ascoltano, collaborano, manifestano fiducia reciproca, si accettano e si aiutano; (3) Le abilità sociali (comunicazione, leadership distribuita, risoluzione di conflitti) che devono essere attentamente insegnate e apprese; (4) Controllo da parte dell’insegnante dei comportamenti richiesti dal compito da eseguire in gruppo (monitoring) e valutazione del lavoro svolto in gruppo (processing) (5)

Elisabeth Cohen: Complex Instruction Modificare i pregiudizi sia degli studenti che dell’insegnante con una visione ampia delle abilità necessarie per eseguire un compito scolastico (1) Preparare gli studenti alla cooperazione attraverso l’insegnamento di competenze cooperative specifiche: porre domande, ascoltare, aiutare gli altri, aiutare gli altri a fare da soli, mostrare agli altri come una cosa deve essere fatta… (2) Organizzare compiti complessi: “tematici”, “compiti aperti”, e “richiedono un ampio arco di abilità” (3) Dare a ciascun membro del gruppo il ruolo o il compito da svolgere (4)

Miguel e Spencer Kagan: Structural Approach Il più alto livello di “interazione simultanea” (se un gruppo di 20 membri è suddiviso in 5 gruppi, ognuno composto da 4 membri, nella medesima unità di tempo sarebbero almeno 5 membri a parlare, se si dividesse lo stesso gruppo in coppie, sempre nella medesima unità di tempo sarebbero almeno 10 membri a parlare) (1) Il pari livello di partecipazione (il lavoro da svolgere in gruppo deve essere “equamente” distribuito fra i membri in modo da realizzare lo “stesso” contributo da parte di tutti; (la mancanza di un pari livello di impegno potrebbe indurre a qualche membro ad approfittare del lavoro degli altri). (2)

Dansereau e altri: Script Cooperation Gruppi devono essere molto piccoli (diadi) per evitare dinamiche interne che rendono difficile il lavoro (1) Ad essi debba essere offerta una traccia (script) di come devono operare per essere sicuri di raggiungere un risultato di successo. (2)

STRUTTURE DI COOPERATIVE LEARNING

Il Cooperative Learning Informale Strutture di cooperative learning che impegnano piccoli gruppi di studenti in attività di breve durata (da pochi minuti a un’ora di scuola) con lo scopo di far conseguire un obiettivo comune di apprendimento. Nel proporre le attività, questa struttura promuove lo sviluppo delle relazioni reciproche tra gli studenti suggerendo in continuazione lo scambio dei partner delle coppie di lavoro.

Il Jigsaw (lett. Gioco a incastro) Strutture di cooperative learning che impegnano piccoli gruppi di studenti in attività di breve durata (da pochi minuti a un’ora di scuola) con lo scopo di far conseguire un obiettivo comune di apprendimento. Nel proporre le attività, questa struttura promuove lo sviluppo delle relazioni reciproche tra gli studenti suggerendo in continuazione lo scambio dei partner delle coppie di lavoro.

La Controversia Un gruppo viene diviso in due sottogruppi. Un sottogruppo lavora su aspetti a favore di un certo argomento e un sottogruppo su aspetti a sfavore. (1) Dopo la rispettiva ricerca, le parti presentano le motivazioni a difesa delle loro tesi. Nella discussione le due parti cercano di difendere la loro posizione. (2) Poi, i sottogruppi cambiano “posizione” ricercano argomentazioni tralasciate. (3) L’attività si conclude quando il gruppo prospetta una propria posizione sull’argomento trattato. (4)

Il Teste numerate insieme L’insegnante assegna un numero ad ogni studente; (1) Poi propone una domanda e dà un limite di tempo per rispondere; (2) Gli studenti pongono le “teste insieme”, cioè si raccolgono un momento a riflettere insieme; (3) L’insegnante chiama un numero, lo studente con quel numero risponde e l’insegnante dà un segno di approvazione o negazione a seconda che la risposta è corretta o sbagliata. (4)

EFFETTI DEL COOPERATIVE LEARNING

Effetti del Cooperative Learning Conseguenze del cooperative learning: risultati più elevati e produttività più grande uso più frequente di ragionamento di alto livello più frequente generazione di idee e di soluzioni nuove Lo sforzo esercitato per conseguire il successo motivazione intrinseca e al successo più grandi ritenzione a lungo termine maggiore più comportamento diretto al compito transfer maggiore di ciò che è appreso in una situazione a un’altra

Effetti del Cooperative Learning attrazione interpersonale più grande piacere La qualità delle relazioni tra i partecipanti coesione e spirito di corpo apprezzamento della eterogeneità più grande sostegno orientato verso il compito e personale competenze sociali maggiori salute psicologica maggiore stima di sé più elevata L’adattamento psicologico una identità condivisa abilità più grande nella gestione dello stress e della avversità

DIFFERENZA COOPERATIVE LEARNING E GRUPPI TRADIZIONALI

Interdipendenza positiva Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Interdipendenza positiva Nessuna attenzione particolare all’interdipendenza

Un unico leader formalmente o informalmente scelto Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Leadership condivisa Un unico leader formalmente o informalmente scelto

Tutti sono responsabili di tutti Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Tutti sono responsabili di tutti Ognuno è responsabile solo di se stesso

Si enfatizzano il compito e la qualità Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Si enfatizzano il compito e la qualità Si enfatizzano solo il compito e i risultati dei rapporti fra i membri del gruppo

Le competenze sociali sono direttamente insegnate Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Le competenze sociali sono direttamente insegnate Le competenze sociali sono supposte o ignorate

L’insegnante osserva ed interviene Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento L’insegnante osserva ed interviene L’insegnante si disinteressa o interviene nel funzionamento del gruppo solo quando si verificano comportamenti negativi

I gruppi controllano la loro interazione ed efficacia mentre lavorano Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento I gruppi controllano la loro interazione ed efficacia mentre lavorano I gruppi non si controllano nella loro interazione mentre lavorano

Valutazione individualizzata e di gruppo Differenze fra gruppi di Cooperative Learning e gruppi tradizionali o spontanei di apprendimento Valutazione individualizzata e di gruppo Valutazione di gruppo senza riferimento all’impegno individuale dimostrato rispetto ai risultati conseguiti dal gruppo