Come si misurano i fenomeni collettivi:

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La struttura del Rapporto
Advertisements

G7 OECD HEALTH DATA 2008 Indicatori selezionati
Gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM)
Testi di epidemiologia di base
La conoscenza del contesto territoriale
Facoltà di Scienze Politiche
Veronica Fincati Osservatorio Immigrazione Regione Veneto
COME SI STA NEL TERRITORIO PROVINCIALE: valutazioni epidemiologiche
LA VARIABILITA’ IV lezione di Statistica Medica.
I giovani anziani in Italia ed Europa: situazione attuale e tendenze di lungo periodo Roberto Leombruni (Labor) Matteo Richiardi (Università Politecnica.
Disuguaglianze, povertà, vulnerabilità
Scuola Superiore Economia e Finanza
Paesi G7 Salute e spesa sanitaria Trend storici Fonte: OECD Health Data 2010.
MILLENIUM SUMMIT Nel Settembre 2000, i 189 Stati delle Nazioni Unite (NU) hanno valutato la situazione di squilibrio mondiale e si sono impegnati a eliminare.
organizzazione AMBIENTE SOCIALE: Variabili politiche
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Parte II Istituzioni di Economia CLES.
Lo sviluppo economico moderno
S TIMA PER P ICCOLE A REE DI M ISURE DI P OVERTÀ PER R EGIONE E T IPOLOGIA F AMILIARE Valeria Ardito, referente in Conferenza Servizio Controllo strategico.
Gli Indici di Produttività di Divisia
La costruzione degli indici
Geografie dellUnione europea Le disparità. Densità territoriale.
Una misura più realistica della povertà è data dall’Indice di Povertà Umano (Hpi-1) elaborato dall’Undp Componenti Indicatori Durata della vita % pop.
La giornata dellEconomia Centro Studi Unioncamere Roma, 13 dicembre 2004 Temi e contenuti del Rapporto - tipo sulleconomia locale.
ANALISI DEL FENOMENO DELLE POVERTA NELLA ZONA ARETINA Presentazione del Quarto rapporto provinciale sulle povertà – anno 2007 Martedì 14 Ottobre 2008 Auditorium.
R ELAZIONE TRA MERCATO DEL L AVORO E M IGRAZIONI IN I TALIA Rosa Giaimo - Dario Corso Università degli Studi di Palermo.
Strumenti e Metodi per la prevenzione Demografia Statistica.
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
Metodi per la misura della povertà. Nicoletta Pannuzi 8 Maggio 2004
INTRODUZIONE alla EPIDEMIOLOGIA
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano
La sfida dellequità in salute e sanità Giuseppe Costa Università Torino e ASL TO3 del Piemonte Centro di riferimento CCM per Salute in Tutte le Politiche.
quanti siamo e quanti saremo, dove e come.
Immigrazione, sistema economico e mercato del lavoro
LA POPOLAZIONE MONDIALE
EPIDEMIOLOGIA Studio della distribuzione della salute e delle malattie, sia infettive che cronico-degenerative, nella popolazione e dei fattori che ne.
5. TEORIA NEOCLASSICA DELLA CRESCITA
I target per lItalia allinterno della Strategia 2020 e la situazione attuale rispetto a Occupazione, Povertà, Istruzione Egidio Riva Università Cattolica.
Ministero del Lavoro D.G. Osservatorio del Mercato del Lavoro 20/04/ In breve… Con un andamento positivo sono gli indicatori del clima di fiducia.
DIPARTIMENTO DI MEDICINA MOLECOLARE
Le politiche di inclusione sociale in Trentino Trento, Facoltà di Economia, 17 maggio 2007.
Occupazione e disoccupazione a Ferrara dal 1999 al 2002 a cura del Servizio Statistica del Comune di Ferrara.
PARTE PRIMA Pil a prezzi costanti. Confronto principali paesi. Anni (1992=100) Fonte: Ns. elaborazioni su dati FMI.
Dinamiche demografiche, familiari, sociali e ricadute educative
Che cos’è e come si misura la disuguaglianza economica
1. 2 Tasso di variazione % della popolazione residente, Rispetto alle altre città, Torino, dopo Roma, evidenzia la maggiore velocità di crescita.
La vecchiaia di successo: prevenzione lavoro e stili di vita Aspetti economici e sociali Giorgio L. Colombo Università degli Studi di Pavia, Facoltà di.
Le ragioni di un fenomeno
M A C R O E C O N O M I A Analisi dei meccanismi che determinano il funzionamento e la performance di un sistema economico nel suo complesso Fenomeni macroeconomici.
attraverso la statistica
Indicatori di ineguaglianza e povertà
Domanda 1 In una recente trasmissione televisiva è stato detto che le separazioni avvenute nel corso del 2004 sono pari a circa il 50% dei matrimoni celebrati.
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
1 L’economia italiana Le molte dimensioni del benessere.
Le parole della geostoria Sviluppo e sottosviluppo
GRIGLIA DI ANALISI DELLA COMUNITA’. Profilo territoriale, aspetti geografici e territoriali, nei suoi dati strutturali (confini, morfologia), tipo di.
Il censimento della popolazione e delle abitazioni Roberto Foderà Ragusa, 23 ottobre 2014.
1.che cosa si intende per farmaci essenziali? 2. che cosa si intende per malattie trascurate? 3. i farmaci essenziali sono gli stessi in tutto il mondo?
ISU E PIL.
 In questa parte del nostro lavoro andremo ad analizzare i dati relativi ai consumi delle famiglie presenti nel sito ISTAT. I comportamenti di consumo.
L’Istruzione Raffaele Lagravinese. Argomenti trattati Il Sistema d’istruzione italiano. Confronto Internazionale Il Sistema d’istruzione nelle regioni.
LE TENDENZE DEMOGRAFICHE DELLA TOSCANA Anno 2015 SINTESI “Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni. Ufficio Regionale di Statistica”
Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II.
EFFETTI LOCALI DELLA CRISI GLOBALE Rapporto SVIMEZ 2011 di Luca Bianchi (SVIMEZ) Napoli, 26 ottobre 2011.
1 LA STATISTICA DESCRITTIVA Docente prof.sa Laura Mercuri.
L’ECONOMIA.
1 Statistica per l’economia e l’impresa Capitolo 8 Numeri indice di prezzi e quantità.
Rapporti statistici. Il rapporto statistico: definizione e significato È un quoziente tra due termini di natura statistica (fenomeno collettivo) tra cui.
Presentare i dati Corso in Fonti, metodi e strumenti per l’analisi dei flussi turistici A.A Prof.ssa Barbara Baldazzi Corso di Laurea PROGEST.
Gli Indici di VARIABILITA’
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
Transcript della presentazione:

Come si misurano i fenomeni collettivi: Vimercate, 12 Ottobre 2006 Come si misurano i fenomeni collettivi: nozioni di metodo ed esempi di applicazione Rita Campi Laboratorio per la Salute Materno-Infantile IRFMN Milano

Introduzione alla misurazione dei fenomeni sociali Classificare, contare e misurare Comprendere e valutare Variabili : - qualitative o quantitative - oggettive o soggettive - semplici o strutturate

Tipologie delle produzioni statistiche misure assolute rapporti: - frequenze relative (distribuzione percentuale) - statistiche espresse da un solo numero (indici dei prezzi, tasso di disoccupazione , di natalità, di crescita economica, etc.)

FENOMENO Universo di riferimento Sottopopolazioni

Dai dati agli indicatori Dato statistico Indice statistico Indicatore statistico =

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Alcuni indicatori hanno vocazione universale, flessibili e impiegabili a vari livelli di dettaglio territoriale Altri sono usati per realtà locali (nazionali, macro regionali, regionali, provinciali, zone) Possono essere raggruppati in aree (sociale, economica, sanitaria, ambientale, etc.) e le loro composizioni variano a seconda delle realtà considerate

Indicatori di salute Indici multidimensionali Indicatori economici Indicatori ambientali Indicatori socio-demografici Indicatori di contesto Indici di concentrazione

INDICATORE INDICE è uno strumento conoscitivo progettato per dal latino INDEX: “che mostra”, “che indica”: è uno strumento conoscitivo progettato per visualizzare e specificare un concetto o un fenomeno variabile (qualità, quantità e tempo) INDICE aggregazione di più indicatori “raccolte di indicatori”

CARATTERISTICHE ssintetizzano una gran massa di dati in forma più maneggievole e teoricamente significativa devono essere rappresentativi, specifici, sensibili e facilmente rilevabili non esprimono valori assoluti: sono necessariamente legati al contesto e alle ragioni per le quali viene usato

Dati grezzi le prime elaborazioni

Rapporti statistici A B Rapporto= A o B deve riferirsi ad un collettivo tra A e B deve esserci una relazione logica

Come sono costituiti Valori di un stesso fenomeno in tempi ≠ (es. popolazione al 01/01 e al 31/12) Valori di fenomeni ≠ (es. natalità e mortalità) Valori parziali sul totale del fenomeno (es. laureati in medicina/totale dei laureati)

Impiego dei rapporti statistici ESEMPIO Regione A=20.798 nati vivi Regione B=13.915 nati vivi Regione A=20.798/4.385.899 ab. X 1.000=4,74 Regione B=13.915/1.253.757 ab. X 1.000=11,10

RAPPORTI DI COMPOSIZIONE Intensità o frequenza di una distribuzione 0 - 1 (su base unitaria) 0 - 100 (su base percentuale) 0 - 1000 (per 1000) La somma sarà = 1 100 1000 Esempio: popolazione residente per titolo di studio osservata in due anni diversi

RAPPORTI DI DERIVAZIONE nati vivi / popolazione morti / popolazione reddito / popolazione laureati (2005) / immatricolati (2001) Relazione di causa-effetto

RAPPORTI DI COESISTENZA Misurano lo squilibrio di uno stesso fenomeno in luoghi diversi o tra fenomeni diversi nello stesso luogo ESEMPIO Struttura per sesso (pop M/pop F) Struttura per età pop 0-14 anni pop 15-64 anni X 100

COME SI MISURANO LE VARIABILI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO differenze (relative o assolute) rapporti (numeri indice) stesso fenomeno in due momenti o situazioni diverse (uguale unità di misura)

ESEMPI differenza assoluta Dass = spesa 2004 – spesa 2003

Dass = spesa sociale – spesa sociale = pro-capite 2004 pro-capite 2003 = € 108,59 – € 97,44 = € 11,15

differenza relativa Drel = spesa 2004 – spesa 2003 x 100 spesa 2003

Per confrontare l’aumento della spesa sociale per AREA D’INTERVENTO AREA POVERTA’ EMARGINAZIONE e DIPENDENZE D= 1.184.587 (2004) – 821.966 (2003) = 362.621 Spesa sociale AREA MINORI D= 7.699.959 (2004) – 6.592.414 (2003) = 1.107.545

Spesa sociale AREA POVERTA’ EMARGINAZIONE e DIPENDENZE Drel = 44,1% Spesa sociale AREA MINORI Drel = 16,8%

Dai dati assoluti sembrava che fosse l’AREA MINORI ad avere avuto una maggior spesa sociale nel 2004 rispetto al 2003, invece è l’AREA POVERTA’ EMIGRAZIONE e DIPENDENZE

valore al tempo X x 100 INDICE = valore al tempo O Indicen = Xn X0 x 100

Data una succesione di tempo reale o territoriale sono misure qualitative di un fenomeno espresse in rapporto alla misura dello stesso fenomeno rilevata in un altro tempo o luogo

SPESA SOCIALE AREA MINORI X0 = 2002 spesa 2003 Indice 2003 = x 100 = 115,5 spesa 2002 spesa 2004 Indice 2004 = x 100 = 130,3 spesa 2002 X0 = 2003 spesa 2004 Indice = x 100 = 116,8 spesa 2003 116,8 + 100 = Numeri indice = differenza relativa + 100

Perché LA SINTESI? x y z Fenomeni complesso ? w x1 y2 il benessere la qualità della vita lo sviluppo x y z Fenomeni complesso ? w x1 y2

I METODI DI AGGREGAZIONE ordinale (ranghi) per variabili quantitative / qualitative cardinale per variabili quantitative

TRASFORMAZIONE DELLE VARIABILI SU SCALA COMUNE (0-100) valore X - valore min X valore max X - valore min X x 100 È un metodo di normalizzazione

STANDARDIZZAZIONE INDICATORI SCARTI STANDARDIZZATI X - M Z= S M= media aritmetica S= scarto quadratico medio I valori standardizzati risultano così liberi dall’unità di misura e dalla differente variabilità (media=0 e varianza=1)

Questo modello permette di eliminare le differenze dimensionali PERCENTUALI = 100 Somma unità Xij P Xij Intervallo = 0 - 100 Questo modello permette di eliminare le differenze dimensionali

FACCIAMO DEGLI ESEMPI DI INDICATORI…

Per comprendere la realtà sociale INDICATORI DI CONTESTO la dimensione demografica Quote di popolazione anziana Tasso di fecondità Tasso di natalità la dimensione dell’immigrazione quota di popolazione straniera residente: come misura di apertura di una società o di ricchezza la dimensione economica PIL procapite: livello di ricchezza medio Tasso di innovazione: capacità del contesto di crescere e svilupparsi

la dimensione della sicurezza/insicurezza del contesto di vita Tasso di criminalità la dimensione delle relazioni familiari e personali Tasso di divorzio e di separazione Famiglie monogenitore

Indicatori relativi alla qualità dell’occupazione e dell’istruzione La dimensione dell’occupazione e del mercato del lavoro e la possibilità di conciliare occupazione e attività di cura Tasso di occupazione Occupati part-time Tasso di disoccupazione Percentuale Madri lavoratrici La dimensione dell’autonomia economica e finanziaria Famiglie senza lavoro Povertà relativa

La dimensione dell’istruzione Abbandono precoce del sistema di istruzione Livello di istruzione basso popolazione adulta La dimensione dell’adeguatezza del contesto della vita Spazio abitativo La dimensione dell’educazione e cura dell’infanzia Posti disponibili negli asili nido

Indicatori di inclusione L’accesso al lavoro e alle risorse economiche Il sistema dell’istruzione La possibilità di disporre di servizi I network sociali, le reti di amicizie e di aiuti

Indicatori ambientali e di salute Le condizioni ambientali che possono influire sulla salute delle persone La difficoltà di raggiungere le strutture L’Indice di attrazione/fuga Lo stato di salute delle persone nelle diverse realta’ Indicatori di mortalità Indicatori di morbidità

INDICATORI DI MORTALITA’ TASSO DI MORTALITA’ GENERALE: N. DECESSI IN UN ANNO ------------------------------ X 1.000 POPOLAZIONE A META’ ANNO Per classi di età: TASSO SPECIFICO DI MORTALITA’: N. DECESSI IN ETA’ X, X+4 ------------------------------ X 1.000 POPOLAZIONE IN ETA’ X, X+4 Per alcune caratteristiche di stratificazione (sesso, professione, area geografica, causa) etc.) o per per gruppi di persone: TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE: N. DECESSI 1° ANNO DI VITA ------------------------------- X 1.000 N. NATI VIVI NELL’ANNO TASSO DI MORTALITA’ NEONATALE: N. DECESSI 1° SETTIMANA -------------------------------- X 1.000 TASSO DI MORTALITA’ MATERNA: N. MORTI MATERNE -------------------------------- X 100.000 N. NATI VIVI RAPPORTO DI NATIMORTALITA’: N. NATI MORTI -------------------- X 1.000

INDICATORI DI MORBIDITA’ ESEMPI: leucemia acuta in Lombardia TASSO DI INCIDENZA frequenza di una malattia ad un certo punto del tempo (misurazione dicotomica di uno stato di malattia) TASSO DI PREVALENZA sviluppo della malattia durante un dato periodo (misurazione dicotomica di un cambio dello stato di salute) ESEMPI: leucemia acuta in Lombardia INCIDENZA: 10 nuovi casi su 100 da Gennaio 2006 Quanti sono i malati di leucemia dal 2006? 10% PREVALENZA: 10 casi già esistenti + 20 nuovi Qual è ora la % di malati di leucemia? 30%

GLI INDICATORI MULTIDIMENSIONALI: QUALCHE ESEMPIO…

la curva di Lorenz e l’indice di Gini Un modo per misurare e rappresentare la diseguaglianza: la curva di Lorenz e l’indice di Gini Linea di equidistribuzione % cum di reddito Curva di Lorenz % cum individui o famiglie (ordinati in ordine crescente in base al reddito) Indice di Gini: A/A+B range: 0-1 PERFETTA EQUIDISTRIBUZIONE: A=0 1 MASSIMA DISEGUAGLIANZA: A=A+B

INDICATORI MULTIDIMENSIONALI - I Per comparare effetti multi dimensionali di mortalità e morbosità e monitorare l’impatto delle patologie sulla salute delle popolazioni: DALE (Disability Adjusted Life Expectancy): aspettativa di vita aggiustata per disabilità DALY (Disability Adjusted Life Years): anni di vita aggiustati per disabilità DFLY (Disability Free Life Years): anni di vita liberi da disabilità QUALY (Quality Adjusted Life Years): anni di vita trascorsi in uno stato patologico YHL (Years of Haelthy Life): speranza di vita in salute HeaLY (Healthy Life Years): come il DALY, si basa sugli anni potenziali di vita perduti EYLS (Equity Adjusted Years of Life Saved): anni di vita in salute, tenendo conto dell’equità

INDICATORI MULTIDIMENSIONALI - II Come misure delle divergenze in termini di benessere, di sviluppo umano e di condizioni sociali e demografiche (istruzione, salute, aspettativa di vita), ambientali, etc.: HDI (Human Development Index): indice di sviluppo umano HPI (Human Poverty Index): indice di povertà umana GDI (Gender-related Development Index): indice di sviluppo legato al sesso GEI (Gender Empowerment Index): indice di sviluppo che valuta i progressi nell’avanzamento delle donne a livello economico e politico WELLBEING INDEX INDICI DI DEPRIVAZIONE INDICI DI QUALITA’ DELLA VITA INDICATORI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

L’INDICE DI SVILUPPO UMANO Una misura del “benessere” multidimensionale: L’INDICE DI SVILUPPO UMANO indicazione sintetica sul grado di Sviluppo Umano: Longevità: speranza di vita alla nascita Istruzione: tasso di alfabetismo+tasso combinato di iscrizione nelle scuole Standard di vita: reddito pro-capite

Indice di Sviluppo Umano 1990 ISU Indice di Sviluppo Umano

Dimensioni dello Sviluppo Umano Speranza di vita: condizioni di vita materiale La solarità: capacità di comunicare e partecipare alla vita comune Il reddito pro-capite: standard di vita decente

DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI Speranza di vita: il numero di anni che un neonato potrebbe vivere se i tassi e i rischi di mortalità prevalenti al momento della sua nascita rimanessero costanti per tutta la durata della sua vita Tasso di alfabetizzazione degli adulti: il rapporto tra la popolazione di 15 anni o più e quella residente del gruppo di età corrispondente, moltiplicato per 100. La popolazione alfabetizzata è stata ricavata sottraendo alla popolazione residente totale la popolazione residente analfabeta e quella con meno di 15 anni di età Media degli anni di scolarizzazione: il rapporto tra il totale degli iscritti ai livelli di istruzione primaria, secondaria e terziaria e il totale della popolazione residente per i gruppi di età corrispondenti, espresso in percentuale Prodotto Interno Lordo (PIL) pro-capite: il totale dei beni e servizi prodotti da un’economia, sia dai residenti che dai non residenti, per abitante

Calcolo dell’ISU 1) Indice di longevità 2) Indice dei risultati scolastici A: tasso di alfabetizzazione degli adulti B: media degli anni di scolarizzazione 3) Indice di accesso alle risorse Reddito: dove y=Pil reale pro-capite ($PPA) ISU=

ISU: MISURA E SIGNIFICATO INDICA QUANTO CI SI AVVICINA A: SPERANZA DI VITA LLA NASCITA DI 85 ANNI ACCESSO ALL’ISTRUZIONE PER TUTTI LIVELLO DECENTE DI REDDITO ISU=1 SONO STATI CONSEGUITI TUTTI GLI OBIETTIVI

Altri indici affini: HPI (per misurare la povertà), GDI e GEM (per misurare la disuguaglianza)

Human Poverty Index Deprivazione di: HPI-1 (paesi in via di sviluppo) longevità conoscenza standard di vita HPI-2 (paesi industrializzati OCSE) longevità autonomia culturale tenore di vita partecipazione o esclusione sociale Deprivazione di:

tasso di disoccupazione di lungo periodo DIMENSIONI DELLA PRIVAZIONE: HPI-1 HPI-2 Longevità % di individui con speranza di vita < 40 anni < 60 anni Conoscenze % di adulti analfabeti Standard di vita % di popolazione con accesso all’acqua potabile, ai servizi sanitari e % di bambini < 5 anni sottopeso % di popolazione che vive al di sotto della linea di povertà (=50% del reddito mediano familiare) Esclusione sociale - tasso di disoccupazione di lungo periodo

COME VENGONO IMPIEGATI GLI INDICI DI SVILUPPO UMANO? classificare i paesi a livello internazionale effettuare confronti intra e tra nazioni - monitorare nel tempo lo sviluppo/povertà di un paese - quantificare i miglioramenti/arretramenti suggerire scelte in campo politico e sanitario Evidenze in letteratura: differenze tra Paesi, fra Nord e Sud, diseguaglianze all’interno dei confini nazionali (disaggregazioni) associazione con alcuni indicatori impiegati per misurare lo stato di salute si una popolazione: tassi di mortalità infantile e materna, indici di contaminazione ambientale, l’incidenza di malattie

Cosa succede in Italia?

NEL TEMPO

La disaggregazione

,931 a ,942 ,921 a ,931 ,910 a ,921 ,900 a ,910 ,889 a ,900

PER REGIONE E COMPONENTE

Cosa succede nel mondo?

INDICE DI SVILUPPO UMANO 2002

PRODOTTO INTERNO LORDO 2002

CONFRONTO ISU/PIL

ISU disaggregato ISU Gabon 0.580 0.483 0.523 Gruppi etnici: Fang Nzabi-Duma Shira-Panu 0.500 Femmine 0.530 Maschi 0.437 Rurale 0.544 Urbano 0.519 Totale ISU Gabon GRUPPI OMOGENEI Fonte: J. C. OBAME (1993)

ISU disaggregato e confronto 1970-1990 0.132 0.106 7.4 Sokota 0.037 0.133 4.9 Bauchi (North) 0.135 0.172 2.8 Kwara 0.164 0.163 6.8 Anambra 0.122 0.151 9.7 Kano 0.070 0.097 9.0 Kaduna 0.040 0.053 3.0 Borno 0.080 0.177 4.7 Benue 0.152 0.179 3.3 Niger 0.197 3.8 Plateau 0.143 0.201 4.2 Gongola 0.167 0.204 6.5 Oyo 0.176 0.223 4.5 Ondo 0.216 0.235 2.7 Ogun 0.301 0.438 5.5 Imo 0.744 0.441 6.4 Lagos 0.381 0.482 Cross Rivers 0.313 0.506 4.6 Rivers 0.432 0.592 5.4 Bendel (South) HDI (1970) (1990) Densità ab. (%) REGIONE DIVERSA DISTRIBUZIONE TRA GRUPPI ETNICI E RELIGIOSI Fonte: Adamu (1993)

sviluppo umano diverso Reddito simile, sviluppo umano diverso Variazione regionale dell’ISU Cina, 1997

Non vi è relazione automatica tra ISU e IPU-1

PROGRESSO UMANO DIVERSO Stesso punto di partenza, risultati diversi Stesso risultato, strade diverse

COSA RIVELANO GLI INDICI DI SVILUPPO UMANO? La relazione tra prosperità economica e sviluppo umano non è ovvia e non vi è una relazione automatica tra sviluppo umano e povertà Il tasso di progresso varia a seconda del Paese Disparità tra regioni e all’interno di paesi …fra aree rurali ed urbane …fra regioni e distretti …fra gruppi etnici e linguistici

Come vengono impiegati? SUPPORTO ALLE DECISIONI Per misurare un fenomeno o situazione di un paese, regione o area Per monitorare cambiamenti e progressi nel tempo e nello spazio Per effettuare analisi comparative di outcomes tra e intra paesi SUPPORTO ALLE DECISIONI

Proviamo insieme a costruire un “indice di sviluppo” in chiave territoriale

Dimensione 1: condizioni di vita materiale Dimensione 2: capacità di comunicare e partecipare alla vita comune Dimensione 3: standard di vita decente