LA PROSPETTIVA In tutte le civiltà l’uomo ha sempre cercato di rappresentare la realtà per esprimere qualcosa oppure semplicemente per trasmettere ciò che il suo occhio percepiva. Per risolvere il problema della rappresentazione su un piano di oggetti tridimensionali, nel corso dei secoli architetti e pittori, artisti e matematici hanno accumulato un enorme patrimonio di conoscenze geometriche
LA PROSPETTIVA Gli artisti medievali avevano risolto il problema della rappresentazione dello spazio in modi empirici.
LA PROSPETTIVA E’ nel corso del Rinascimento che artisti e matematici mettono a punto un metodo per la rappresentazione della realtà: la prospettiva La PROSPETTIVA è il metodo che consente di rappresentare su un piano bidimensionale corpi tridimensionali inquadrati da un certo punto di vista, e di sistemare con gradualità e gerarchicamente gli oggetti nello spazio Due sono i tipi fondamentali di prospettiva: la prospettiva lineare, che dispone gli oggetti nello spazio secondo una griglia costruita geometricamente la prospettiva aerea, per cui la distanza fra le cose è resa mediante il digradare della luce e dei colori
LA PROSPETTIVA FILIPPO BRUNELLESCHI fu il primo artista che ricercò un metodo oggettivo per rappresentare lo spazio nel modo più realistico. In seguito a diversi esperimenti ottici, egli giunse alla formulazione di alcuni principi fondamentali di rappresentazione che vennero poi teorizzati da Leon Battista Alberti nel suo trattato De Pictura. Esemplari sono le sue tavolette prospettiche, realizzate all’inizio del Quattrocento: in una di esse era possibile osservare, attraverso un foro praticato nella tavoletta, la veduta prospettica del battistero di Firenze riflessa da uno specchio. Essa costituiva la nascita delle regole per la costruzione della prospettiva di un edificio.
LA PROSPETTIVA In una prospettiva: Il punto di vista è il punto in cui si pone l’occhio dell’osservatore; il punto di stazione è la posizione dell’osservatore rispetto all’oggetto. Definisce la distanza dall’oggetto; il punto di fuga è il punto dove convergono tutte le linee che delineano l’oggetto la linea dell’orizzonte è la linea orizzontale che si trova all’altezza degli occhi e che passa per il punto di fuga
LA PROSPETTIVA La superficie piana è la base della piramide visiva; il vertice della piramide è il punto in cui si pone l’occhio dell’osservatore (il punto di vista). Tutte le linee che delimitano gli oggetti convergono in un unico punto o punto di fuga. Il raggio che dall’occhio arriva perpendicolare alla superficie da rappresentare, il “raggio centrico” è quello che su cui si basa il calcolo delle distanze
LA PROSPETTIVA La prospettiva lineare può essere centrale, ottenuta mediante l’ideale convergenza delle linee dei corpi rappresentati verso un punto di fuga unificato posto all’infinito; - bifocale quando i punti di fuga sono due, posti in punti diversi della composizione
LA PROSPETTIVA Donatello e Masaccio furono i primi a mettere in pratica a Firenze le conclusioni tratte degli esperimenti brunelleschiani… … eppure le scoperte rinascimentali presuppongono che l’occhio dell’osservatore sia puntato sul fuoco, ovvero che sia statico. Questo corrisponde a una visione e non alla realtà, in quanto l’occhio si “muove” e quindi di conseguenza il fuoco cambia.
LA PROSPETTIVA La posizione della linea dell’orizzonte rispetto al margine inferiore dell’opera (linea di terra) cambia il punto di vista e quindi il tipo di visione dell’opera: se la linea dell’orizzonte è collocata più o meno a metà, la composizione è costruita in modo da fornire una visione frontale della scena dipinta
LA PROSPETTIVA Se la linea dell’orizzonte è collocata più o meno in alto rispetto alla linea di terra la composizione è costruita in modo da fornire una visione dall’alto verso il basso della scena dipinta
LA PROSPETTIVA Se la linea dell’orizzonte è collocata più o meno in basso rispetto alla linea di terra la composizione è costruita in modo da fornire una visione dal basso verso l’alto della scena dipinta