Dott.ssa Camilla Cristina Scalco* Le parole del corpo Dott.ssa Camilla Cristina Scalco* * Psicologa, Specialista in Psicoterapia Cognitiva; Dottoranda presso il Dipartimento di Psicologia di Torino.
Obesità come disordine del comportamento alimentare. Comprensibile a livello teorico attraverso una chiave di lettura che la consideri come un disturbo psico-somatico, cioè la manifestazione attraverso il soma di un disagio psichico.
organizzazione di personalità, In riferimento ai modelli socio-culturali cui apparteniamo, possiamo parlare non solo di sintomo psicosomatico, ma di una vera e propria organizzazione di personalità, che comprende - significati, - credenze su di sé, sugli altri e sul mondo, - un vero e proprio stile affettivo e motivazionale.
Sulla base delle aspettative formatesi nel corso dell’infanzia, si organizza tutta la personalità dell’individuo durante la crescita e si cristallizza nella vita adulta. Tutti noi diventiamo inconsapevolmente degli abili “manovratori”delle nostre relazioni. Questo ci permette di far fronte nel modo migliore possibile alle relazioni primarie, dalle quali, durante l’infanzia dipende la nostra sopravvivenza fisica.
Obesità Anoressia Nervosa Bulimia Nervosa
Obesità e Schema Corporeo Sintoma Oggettivo Vissuto Personale
Una doverosa premessa ci costringe a considerare, non solo l’oggettività del sintoma organico (effettivo sovrappeso), ma il valore, il significato, il vissuto del paziente rispetto all’ “oggettività personale” del disagio causato dal sintoma. E cioè si deve parlare di Verità Personale: per cui valore imprescindibile deve essere dato al vissuto del paziente, che spesso è diverso da un oggettività sintomatica in senso più strettamente medico.
Il significato del corpo Quando i sintomi organici hanno significato psichico simbolico, come nel caso dell’obesità, del sovrappeso e dei disordini del comportamento alimentare, questi non si possono modificare se non interpretandoli come voce fisica di una struttura di personalità radicata del sé più profondo dell’individuo.
Per l’obeso il corpo grasso rappresenta la concretizzazione del proprio fallimento, qualcosa di cui vergognarsi, che serve ad allontanare l’altro , la rinuncia alla lotta perche non si è all’altezza. Questo è il frutto di un sistema personale di credenze per cui vi è un forte deficit nell’amabilità personale, e la convinzione radicata di rifiuto da parte dell’altro.
È più tollerabile il rifiuto perche si ha un brutto aspetto che non un rifiuto per la propria indegnità di essere amati. Questa è la migliore spiegazione che un bambino si può dare per accettare cattive relazioni con le figure di riferimento. Per questo il sintoma fisico diventa, nel corso degli anni, tanto resistente.
non è vincente ma è anche dannoso! Per queste ragioni proporre un regime dimagrante trascurando il significato psicologico del sovrappeso o del disordine alimentare non solo non è vincente ma è anche dannoso!
non è vincente perchè: il sintoma è una difesa radicata che fa parte della personalità dell’individuo - eventuali (nonché probabili) insuccessi riconfermano al paziente la propria inefficacia, quando abbiamo visto essere proprio questo il nucleo etiopatologico del disagio psicosomatico.
è dannoso perchè: - È necessario che il paziente, prima di spogliarsi , insieme ai kili di troppo, delle proprie difese più radicate, abbia fatto un percorso psicologico col fine di prepararlo ad affrontare il mondo con nuove strategie ed un’organizzazione di personalità più integrata, oltre che con una nuova immagine corporea.