Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 1 di 33
2 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Valutazione di guadagni e perdite causati dalle politiche economiche pubbliche – surplus del consumatore e del produttore 9.1 In questo capitolo torniamo all’analisi domanda-offerta e illustriamo come applicarla a un’ampia varietà di questioni economiche che possono riguardare un consumatore alle prese con una decisione di acquisto, un’impresa che deve affrontare un problema di programmazione a lungo termine o una autorità pubblica che deve pianificare una politica e valutarne il possibile impatto. Iniziamo mostrando come si possono utilizzare il surplus del consumatore e del produttore per studiare gli effetti di benessere di una politica pubblica: in altri termini, chi perde e chi guadagna grazie a tale politica, e in quale misura. Ci serviamo di questi concetti anche per mostrare l’efficienza di un mercato concorrenziale. Vedremo come calcolare la risposta dei mercati al mutare delle condizioni economiche o delle politiche pubbliche e a valutare i guadagni e le perdite risultanti per consumatori e produttori.
3 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Un ripasso su surplus del consumatore e surplus del produttore Il consumatore A sarebbe disposto a pagare €10 per un bene il cui prezzo di mercato è €5 e perciò ottiene un beneficio di €5. Il consumatore B ottiene un benefizio pari a €2 e il consumatore C, che valuta il bene esattamente al prezzo di mercato, non ottiene alcun beneficio. Il surplus del consumatore, che misura il beneficio totale per tutti i consumatori, è l’area colorata posta tra la curva della comanda e il prezzo di mercato. SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE F IGURA 9.1 (1 DI 2)
4 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Il surplus del produttore misura il profitto totale dei produttori, più le rendite dei fattori produttivi. È il beneficio di cui godono i produttori a basso costo vendendo al prezzo di mercato, mostrato dall’area compresa tra la curva di offerta e il prezzo di mercato. Insieme, i surplus del produttore e del consumatore misurano il beneficio in termini di benessere di un mercato concorrenziale. SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE F IGURA 9.1 (2 DI 2)
5 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Un’applicazione dei concetti di surplus del consumatore e del produttore VARIAZIONI DEL SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE DERIVANTI DALLA REGOLAMENTAZIONE DEI PREZZI F IGURA 9.2 ●Effetti di benessere Guadagni e perdite per consumatori e produttori. Il prezzo di un bene è stato regolamentato in modo da non poter superare P max, che è inferiore al prezzo di equilibrio del mercato P 0. Il guadagno per i consumatori equivale alla differenza tra il rettangolo A e triangolo B. La perdita per i produttori equivale alla somma del rettangolo A e il triangolo C. I triangoli B e C messi insieme misurano la perdita secca derivante dalla regolamentazione dei prezzi. ●Perdita secca Perdita netta di surplus totale (del consumatore e del produttore insieme).
6 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione EFFETTI DELLA REGOLAMENTAZIONE DEI PREZZI QUANDO LA DOMANDA È ANELASTICA F IGURA 9.3 Se la domanda è sufficientemente anelastica, il triangolo B può essere più grande del rettangolo A. In questo caso, la regolamentazione dei prezzi provoca una perdita netta per i consumatori. Un’applicazione dei concetti di surplus del consumatore e del produttore
7 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione EFFETTI DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL PREZZO DEL GAS NATURALE F IGURA 9.4 ESEMPIO 9.1 Controllo dei prezzi e carenza di gas naturale Offerta:Q O = 15,90 + 0,72P G + 0,05P O Domanda: Q D = 0,02− 1,8P G + 0,69P O Il prezzo di equilibrio del mercato del gas naturale è di $6,40 per mcf, mentre il prezzo massimo consentito (ipotetico) è di $3,00 per mcf. Nel risulta un livello di scarsità pari a 29,1 − 20,6 = 8,5 Tcf. Il guadagno per il consumatore è dato dalla differenza tra il rettangolo A è il triangolo B, la perdita per i produttori è rappresentata dalla somma del rettangolo A e del triangolo C. La perdita secca è data dalla somma dei triangoli B e C.
8 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione A = (20,6 miliardi di mcf ) × ($3,40/mcf) = $70,04 miliardi B = (1/2) × (2,4 miliardi di mcf) × ($1,33/mcf ) = $1,60 miliardi C = (1/2) × (2,4 miliardi di mcf ) × ($3,40/mcf ) = $4,08 miliardi La variazione annua di surplus del consumatore che risulterebbe da questa ipotesi di controllo del prezzo sarebbe quindi di A − B = 70,04 − 1,60 = 68,44 miliardi di dollari. La variazione del surplus del produttore sarebbe di −A − C = −70,04 − 4,08 = −74,12 miliardi di dollari. E infine, la perdita secca annuale sarebbe di −B − C = −1,60 − 4,08 = −5,68 miliardi di dollari. EFFETTI DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL PREZZO DEL GAS NATURALE F IGURA 9.4 (segue) ESEMPIO 9.1 Controllo dei prezzi e carenza di gas naturale
9 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Efficienza di un mercato concorrenziale 9.2 Fallimento del mercato ● Efficienza economica Massimizzazione del surplus aggregato del consumatore e del produttore. ● Fallimento del mercato Situazione in cui un mercato concorrenziale non regolamentato è inefficiente perché i prezzi non forniscono segnali adeguati a consumatori e produttori. ● Esternalità Azione intrapresa da un produttore o da un consumatore che influenza altri produttori o consumatori ma che non influenza il prezzo di mercato. Vi sono due importanti casi in cui può verificarsi il fallimento del mercato: 1.Esternalità 2.Mancanza di informazioni Il fallimento del mercato può avvenire anche quando mancano le informazioni relative alla qualità o alla natura di un prodotto, e quindi i consumatori non sono in grado di prendere decisioni di acquisto che ne massimizzano l’utilità. L’intervento pubblico (ad esempio con la richiesta di etichette veritiere) può quindi essere auspicabile.
10 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione PERDITA DI BENESSERE QUANDO IL PREZZO VIENE MANTENUTO AL DI SOPRA DEL LIVELLO DI EQUILIBRIO F IGURA 9.5 Quando il prezzo è regolamentato in modo da non andare al di sotto di P 2, la quantità domandata scende a Q 3. Se si produce la quantità Q 3, la perdita secca è data dalla somma dei triangoli B e C. Al prezzo P 2, i produttori vorrebbero produrre più della quantità Q 3, ma se lo facessero, la perdita secca sarebbe ancora più elevata. Un ripasso su surplus del consumatore e surplus del produttore
11 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione ESEMPIO 9.2 Il mercato dei reni umani Anche al prezzo nullo (stabilito dalla legge), l’offerta dei donatori è di circa reni all’anno. Si è stimato che, se il prezzo fosse di dollari, verrebbero forniti ulteriori reni. Sulla base di questi dati possiamo pensare a una curva di offerta lineare, della forma Q = a + bP, dove P = 0, Q = , quindi a = Se P = $20.000, Q = , quindi b = ( )/ = 0,4. Quindi la curva di offerta è: Offerta: Q O = ,4P Si noti che, al prezzo di $20.000, l’elasticità della domanda è pari a 0,33. Si prevede che, a un prezzo di $20.000, il numero di reni richiesti sarebbe di l’anno. Come l’offerta, la domanda è relativamente anelastica rispetto al prezzo; una stima ragionevole dell’elasticità della domanda rispetto al prezzo, per un prezzo di $20.000, è di −0,33. Ciò implica la seguente curva di domanda lineare: Domanda: Q D = 0,4P
12 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione IL MERCATO DEI RENI E L’EFFETTO DEL NATIONAL ORGAN TRASPLANTATION ACT F IGURA 9.6 L’economia, scienza triste, si limita a mostrarci che gli organi umani hanno un valore economico che non può essere ignorato, e proibirne la vendita impone alla società un costo che deve essere valutato rispetto ai benefici. Il prezzo di equilibrio è pari a $20.000; a questo prezzo vengono forniti circa reni l’anno. La legge, di fatto, impone un prezzo pari a zero. Vengono donati comunque circa reni l’anno; questa offerta limitata è rappresentata come O’. La perdita per i fornitori è data dalla somma del rettangolo A e il triangolo C. Se i consumatori ricevono i reni a costo zero, il loro guadagno sarà dato dalla differenza tra il rettangolo A e il triangolo B. ESEMPIO 9.2 Il mercato dei reni umani
13 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione PREZZO MINIMO F IGURA 9.7 Prezzi minimi9.3 La variazione totale del surplus del consumatore è: SC = −A − B La variazione totale del surplus del produttore è : SP = A − C − D Il prezzo è regolamentato in modo che non sia inferiore a P min. I produttori vorrebbero produrre la quantità Q 2, ma i consumatori sono disposti a comprare soltanto la quantità Q 3. Se i produttori producono comunque Q 2, la quantità Q 2 − Q 3 rimarrà invenduta e la variazione del surplus del produttore sarà pari a A − C − D. In questo caso, i produttori nel loro complesso potrebbero subire un peggioramento del benessere.
14 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione IL SALARIO MINIMO F IGURA 9.8 Il salario di equilibrio concorrenziale è w 0, ma le imprese non possono pagare meno di w min. Questo dà origine a disoccupazione per l’equivalente di L 2 − L 1 e a una perdita secca rappresentata dai triangoli di B e C.
15 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione EFFETTI DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL TRASPORTO AEREO DA PARTE DEL CIVIL AERONATICS BOARD F IGURA 9.9 ESEMPIO 9.3 Regolamentazione del settore del trasporto aereo La deregolamentazione del 1981 ha portato importanti cambiamenti nel settore del trasporto aereo. Alcune linee aeree si sono fuse con altre o sono uscite dal mercato, mentre altre vi sono entrate. Benché i prezzi siano diminuiti considerevolmente (al beneficio del consumatore), i profitti in generale non sono diminuiti molto. Al prezzo P min le compagnie aeree vorrebbero fornire la quantità Q 2 abbondantemente superiore alla quantità Q 1 che i consumatori comprano. In questo caso le compagnie offrono la quantità Q 3. Il trapezio D rappresenta il costo della produzione invenduta. I profitti delle compagnie aeree potrebbero aver subito un calo come conseguenza della regolamentazione, poiché il triangolo C e il trapezio D insieme possono superare il rettangolo A. Inoltre, i consumatori perdono A + B.
16 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Poiché le compagnie aeree non hanno alcun controllo sui prezzi del petrolio, è più utile esaminare un costo effettivo “corretto” che rimuove gli effetti delle variazioni di prezzo del carburante. ESEMPIO 9.3 Regolamentazione del settore del trasporto aereo
17 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Sostegno dei prezzi e quote di produzione 9.4 Sostegno dei prezzi ● Sostegno dei prezzi Prezzo impostato dal governo al di sopra del livello di equilibrio e mantenuto attraverso l’acquisto dell’offerta in eccesso. SOSTEGNO DEI PREZZI F IGURA 9.10 Per mantenere un prezzo P s al di sopra del prezzo di equilibrio P 0, il governo acquista la quantità Q g. Il guadagno per i produttori è pari a A + B + D. La perdita per i consumatori è pari a A + B. Il costo per il governo è rappresentato dal rettangolo puntinato, la cui area è P s (Q 2 − Q 1 ).
18 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Consumatori Esaminiamo guadagni e perdite risultanti dalla Figura 9.10 per consumatori, produttori e governo. Alcuni consumatori pagano un prezzo più elevato perché altri non comprano più il bene. Produttori Ora i produttori vendono una quantità maggiore Q 2 invece di Q 0 e a un prezzo superiore P s. Governo Il costo per il governo (in ultima analisi si tratta di un costo per i consumatori) è: La variazione totale in termini di benessere sarà quindi: SC = – A – B SP = + A + B + D (Q 2 – Q 2 )P S SC + SP – Costo per il governo = D – (Q 2 – Q 2 )P S
19 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Quote di produzione LIMITAZIONI DELL’OFFERTA F IGURA 9.11 Per mantenere un prezzo P s al di sopra del livello di equilibrio P 0, il governo può limitare l’offerta alla quantità Q 1, imponendo quote fisse di produzione (come nel caso delle licenze dei taxi) oppure elargendo ai produttori un contributo finanziario per ridurre la produzione (come accade per le limitazioni di superficie coltivabile in agricoltura). Affinché un incentivo funzioni, deve essere almeno equivalente a B + C + D, ovvero il profitto aggiuntivo che guadagnerebbero i produttori coltivando per intero il proprio appezzamento al prezzo P s. Il costo per il governo è, quindi, di almeno B + C + D.
20 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Programmi di incentivazione Nella politica agricola degli Stati Uniti si preferisce ridurre la produzione attraverso incentivi piuttosto che imponendo delle quote. I programmi di limitazione del terreno coltivato consentono ai produttori agricoli di ottenere incentivi finanziari per lasciare parte del loro terreno incolto. La Figura 9.11 illustra anche gli effetti di benessere alla riduzione della produzione effettuata con questa modalità. Come per le quote di produzione, la variazione del surplus del consumatore è: Gli agricoltori ricevono un prezzo più elevato producono meno e ricevono un incentivo per ridurre la produzione. Quindi la variazione totale del surplus del produttore è ora pari a: Il costo per il governo è almeno equivalente a B + C + D e la variazione totale del surplus del produttore è: Un programma di limitazione del terreno coltivato risulta più costoso per la società rispetto alla semplice erogazione di contributi agli agricoltori. La variazione totale in termini di benessere è: SC = – A – B SP = A – C + somme erogate per la mancata produzione SP = A – C + B + C + D = A + B + D Benessere = – A – B + A + B + D – B – C – D = – B – C
21 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione IL MERCATO DEL GRANO NEL 1981 F IGURA 9.12 ESEMPIO 9.4 Sostegno del prezzo del grano Offerta 1981: Q O = P Domanda 1981 : Q D = 3550 266P Per ottenere un prezzo di $3,70, il governo deve acquistare una quantità Q g di grano. Con l’acquisto di 122 milioni di bushel di grano da parte del governo, il prezzo di equilibrio aumentò da $3,46 a $3,70 per bushel. Domanda totale 1981: Q D = 3550 266P + Q g Q g = 506P 1750 Q g = (506)(3,70) 1750 = 112 milioni di bushel Perdite per i consumatori = −A − B = $624 milioni Costo per il governo = $3,70 × 112 milioni = $451,4 milioni Costo totale del programma = $624 milioni + $451,4 milioni = $1075 milioni Guadagno per i produttori = A + B + C = $638 milioni
22 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Nel 1996, il Congresso degli Stati Uniti approvò un nuovo atto denominato “Freedom to Farm”. Con questa legge vennero eliminate le quote di produzione (per grano, mais, riso e altri prodotti) e gradualmente ridotti gli acquisti e i sussidi governativi fino al In Esempio 2.5, vediamo che il prezzo di equilibrio del grano nel 2007 era aumentato di circa $6,00 per bushel. Le curve di offerta e di domanda nel 2007 si presentavano come segue: Domanda: Q D = 2900 – 125P Offerta: Q O = P Potete verificare che la quantità di equilibrio è pari a 2150 milioni di bushel. Nel 2002, il Farm Security and Rural Investment Act reintrodusse i sussidi per la maggior parte del raccolto, in particolare cereali e cotone. Questa legge invocava l’intervento governativo per erogare “pagamenti fissi diretti” ai produttori. Il Congresso poi riesaminò i sussidi all’agricoltura nell’anno 2007, e i tassi del sussidio vennero mantenuti o addirittura incrementati, rendendo così ancora più pesante il fardello per i contribuenti statunitensi. Recentemente, tuttavia, ci si è orientati verso l’eliminazione dei sussidi, e nuovi tagli sono stati approvati all’interno dei piani per risolvere la crisi finanziaria del ESEMPIO 9.4 Sostegno del prezzo del grano
23 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione ESEMPIO 9.5 Perché non si trova un taxi a New York? La città di New York controlla il numero dei taxi imponendo che ognuno di essi sia dotato di una licenza, detta medallion, ed emettendo un numero limitato di licenze. Nel 2011 a New York esistevano licenze, più o meno lo stesso numero del Perché non aumentare il numero delle licenze disponibili? Il motivo è semplice. Aumentando il numero di licenze si incorrerebbe nell’ira degli attuali proprietari. Le licenze possono essere comprate e vendute da grandi società che le possiedono. Nel 1937 le licenze in circolazione erano più che sufficienti, quindi il loro valore era basso. Nel 1947 il valore di una licenza era salito a $2.500, nel 1980 a $ e nel 2011 a $ Proprio così: dato che la municipalità di New York non emette nuove licenze, ognuna di esse vale quasi un milione di dollari! Ovviamente questo valore diminuirebbe in modo drastico se la città iniziasse a emettere nuove licenze. La società di taxi di New York che collettivamente detengono le licenze disponibili compiono ogni sforzo possibile per impedire che la città ne emetta altre, e finora sono riuscite nel loro intento. Se la città emettesse altre licenze portando il totale a circa , domanda e offerta sarebbero in equilibrio a un prezzo di circa $ per licenza – una somma ancora altissima, ma appena sufficiente per noleggiare i taxi, condurre l’attività e realizzare un profitto.
24 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione LICENZE DEI TAXI A NEW YORK F IGURA 9.13 La curva di domanda D indica la quantità di licenze domandate dalle società di taxi in funzione del prezzo delle licenze. La curva di offerta O indica il numero di licenze che verrebbero vendute dagli attuali proprietari in funzione del prezzo. A New York la quantità è limitata a , quindi la curva di offerta diventa verticale e interseca la curva di domanda a $ , il prezzo di mercato di una licenza nel ESEMPIO 9.5 Perché non si trova un taxi a New York?
25 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Quote e dazi doganali9.5 ● Quote di importazione Limite sula quantità che può essere importata di un dato prodotto. DAZIO O QUOTA CHE ELIMINA LE IMPORTAZIONI F IGURA 9.14 ● Dazio doganale Imposta su un prodotto di importazione. In un mercato libero, il prezzo interno equivale al prezzo mondiale, P m. Si consuma la quantità totale di Q d, di cui Q o fornita dal mercato interno e il resto importato dall’estero. Eliminando le importazioni, il prezzo aumenta a P 0. Il guadagno per il produttore è rappresentato dal trapezoide A. La perdita per i consumatori è A + B + C, quindi la perdita secca è pari a B + C.
26 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione DAZIO DOGANALE O QUOTA DI IMPORTAZIONE (CASO GENERALE) F IGURA 9.15 Quando si riducono le importazioni, il prezzo interno aumenta da P m a P*. Questo risultato si può ottenere applicando una quota di contingentamento sulle importazioni o un dazio doganale T = P* − P m. Il trapezoide A rappresenta sempre il guadagno per i produttori interni. La perdita per i consumatori è A + B + C + D. Se si applica un dazio, il governo guadagna la quota D, il gettito dell’imposta, quindi la perdita interna netta è pari a B + C. Se invece si applica una quota, il rettangolo D entra a far parte dei profitti dei produttori esteri e la perdita interna netta è pari a B + C + D.
27 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione ESEMPIO 9.6 La quota dello zucchero In anni più recenti, il prezzo mondiale dello zucchero è variato tra 10 e 28 centesimi di dollaro per libbra, mentre negli Stati Uniti è variato tra 30 e 40 centesimi per libbra. Perché? Limitando le importazioni, il governo statunitense protegge l’industria nazionale dello zucchero, che ha un volume d’affari pari a 4 miliardi di dollari, e che avrebbe rischiato di rimanere fuori dal mercato se avesse dovuto competere con produttori esteri con costi inferiori. Questa manovra è stata molto favorevole ai produttori interni di zucchero, ma dannosa per i consumatori. Produzione statunitense:15,9 miliardi di libbre Consumo statunitense:22,8 miliardi di libbre Prezzo statunitense:36 centesimi per libbra Prezzo mondiale:24 centesimi per libbra Offerta negli Stati Uniti: Q O = 7,95 + 0,66P Domanda negli Stati Uniti: Q D = 29,73 0,19P Al prezzo mondiale di 24 centesimi di dollaro, la produzione statunitense sarebbe stata di soli 7,9liliardi di libbre e il consumo interno di circa 25,2miliardi di libbre, di cui 25,2 − 7,9 = 17,3 miliardi di libbre di importazione. Ma fortunatamente per i produttori statunitensi, le importazioni vennero limitate a 6,9 miliardi di libbre.
28 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione QUOTA SULLO ZUCCHERO NEL 2010 F IGURA 9.16 Al prezzo mondiale di $0,24 per libbra, nel 2010 si sarebbero consumati, negli Stati Uniti, circa 25,2 miliardi libbre di zucchero, dei quali soltanto 7,9 miliardi di libbre sarebbero stati di provenienza interna. Con la limitazione delle importazioni a 6,9 miliardi di libbre, il prezzo negli Stati Uniti salì di 12 centesimi. Il costo per i consumatori, A + B + C + D, fu di circa $2,9 miliardi. Il guadagno per i produttori interni è dato dal trapezio A, circa 1,4 miliardi di dollari. Il rettangolo D, 836 milioni di dollari, rappresenta un guadagno per i produttori esteri che hanno ottenuto assegnazioni della quota. I triangoli B e C rappresentano la perdita secca di circa 614 milioni di dollari. ESEMPIO 9.6 La quota dello zucchero
29 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione L’impatto di un’imposta o di un sussidio 9.6 IMPATTO DI UN’IMPOSTA F IGURA 9.17 ●Imposta specifica Imposta espressa come un determinato ammontare per unità venduta. P d è il prezzo (compresa l’imposta) pagato dai compratori. P o è il prezzo che i venditori ricevono, meno l’imposta. In questo caso il preso dell’imposta è suddiviso uniformemente tra compratori e venditori. I compratori perdono la quantità A + B. I venditori perdono D + C. Il governo guadagna A + D come gettito. La perdita secca è pari a B + C. L’esistenza dell’equilibrio di mercato in seguito all’introduzione dell’imposta dipende da quattro condizioni: Q D = Q D (P d ) (9.1a) Q O = Q O (P o ) (9.1b) Q D = Q O (9.1c) P d − P o = t (9.1d) Effetti di un’imposta specifica
30 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione L’IMPATTO DI UN’IMPOSTA DIPENDE DALL’ELASTICITÀ DI DOMANDA E OFFERTA F IGURA 9.18 (a) Se la domanda è molto anelastica rispetto all’offerta, il peso dell’imposta grava soprattutto sui compratori (b) Se la domanda è molto elastica rispetto all’offerta, l’onere dell’imposta grava soprattutto sui venditori. Usando la seguente “formula di traslazione”, possiamo calcolare la percentuale dell’imposta che ricade sui compratori: Frazione di traslazione = E o /(E o E d )
31 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Gli effetti di un sussidio SUSSIDIO F IGURA 9.19 Un sussidio può essere considerato come un’imposta negativa. Come avviene per un’imposta, il beneficio di un sussidio viene suddiviso tra compratori e venditori a seconda delle elasticità relative di domanda e offerta. Condizioni necessarie per ottenere l’equilibrio di mercato con il sussidio: Q D = Q D (P d ) (9.2a) Q O = Q O (P o ) (9.2b) Q D = Q O (9.3c) P o − P d = s(9.4d) ● Sussidio Contributo che riduce il prezzo di acquisto al di sotto del prezzo di vendita; è un’imposta negativa.
32 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione ESEMPIO 9.7 Un’imposta sulla benzina negli Stati Uniti 150 − 25P d = P o P b = P s + 1, − 25P d = P o 20P o + 25P o = 150 – 25 – 60 45P o = 65, o P o = 1,44 Q D = 150 – (25)(2,44) = 150 – 61, o Q = 89 mb/anno Gettito annuale tQ = (1,00)(89) = 89 miliardi di dollari all’anno Perdita secca: (1/2) × ($1,00/gallone) × (11 miliardi di galloni/anno = 5,5 miliardi di dollari all’anno Q D = 150 – 25P d (domanda) Q O = P o (offerta) Q D = Q O (l’offerta deve essere uguale alla domanda) P d – P o = 1,00 (il governo deve ricevere $1,00/gallone)
33 di 33 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione IMPATTO DI UN’IMPOSTA DI $1 SULLA BENZINA F IGURA 9.20 Il prezzo della benzina al dettaglio aumenta da $2,00 per gallone a $2,44 e la quantità venduta diminuisce da 100 a 89 mg/a. Il gettito annuale dovuto all’imposta è 1,00 × 89 = 89 miliardi di dollari (aree A + D). I due triangoli grigi mostrano la perdita secca di 5,5 miliardi di dollari all’anno. ESEMPIO 9.7 Un’imposta sulla benzina negli Stati Uniti