Calendario degli appelli d’esame

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Transcript della presentazione:

Analisi dei principi attivi delle piante medicinali e aromatiche Lezioni: lunedì, 11-13, Aula C Carelli martedì, 9-11, Aula C Carelli venerdì, 14-16, Aula ex-Ing Laboratorio: lunedì, 9-11 inizio: lunedì 21 marzo

Calendario degli appelli d’esame 13 Giugno 2016 4 Luglio 2016 26 Settembre 2016 Dove studiare? Appunti di lezione, Power Point, dispense… Testo: V. Cavrini, V. Andrisano «Principi di ANALISI FARMACEUTICA» Società Editrice ESCULAPIO

Importanza dei composti naturali estratti da piante principi medicinali il cui ottenimento non è possibile (o non conveniente) per via sintetica composti di partenza la cui successiva elaborazione sintetica (semi-sintesi) conduce al farmaco finale composti che possono essere utilizzati come modelli per nuovi farmaci di sintesi

Esistono precise aspettative riguardo alla qualità, sicurezza ed efficacia delle piante medicinali, che rappresentano prerequisiti indispensabili per l’autorizzazione al commercio.

Analisi dei principi attivi delle piante medicinali e aromatiche In generale, il termine principio attivo indica una sostanza che possiede una certa attività biologica, includendo tutte le sostanze dotate di effetto terapeutico/tossico o utilizzabili come precursori di sostanze biologicamente attive.

Analisi dei principi attivi delle piante medicinali e aromatiche Il termine pianta medicinale indica quelle piante che contengono sostanze utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori in emisintesi che portino a sostanze attive Pianta aromatica indica pianta contenente sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali, destinate alle industrie farmaceutiche, cosmetiche e alimentari

Controllo qualità Comprende l’insieme delle verifiche da eseguire per assicurare che le droghe di origine naturale ed i prodotti da esse ottenute siano conformi alle specifiche richieste di identità, genuinità ed attività in modo che l’efficacia e la costante riproducibilità degli effetti farmacologici siano sempre garantiti nell’impiego clinico Controllo morfologico: Osservazione dei caratteri macroscopici e microscopici. Consente di identificare la droga ed evidenziare eventuali sofisticazioni Controllo chimico: Tende ad accertare se la droga risponde alle specifiche richieste per la sua identificazione e la sua purezza ed al titolo prescritto di principi terapeuticamente attivi

Le analisi servono a verificare la corrispondenza delle caratteristiche analitiche delle sostanze impiegate alle rispettive specifiche

Per specifiche si intendono le procedure analitiche che, in associazione con i limiti di accettabilità, definiscono le caratteristiche della sostanza: qualitativamente (mediante l’identificazione) quantitativamente (mediante l’indicazione del contenuto di principio attivo e dei limiti delle impurezze)

Le droghe, gli estratti o i singoli composti devono essere conformi a quanto riportato nei codici di purezza, che sono rappresentati dalle Farmacopee e da altri testi di riconosciuta validità

Validazione dei metodi analitici I metodi da utilizzare per le analisi sia qualitative che quantitative devono garantire requisiti di precisione accuratezza Tali requisiti sono garantiti nelle metodiche riportate nei codici di purezza

Farmacopea Ufficiale Italiana Alcuni testi della Ph. Eur. 8th Le Farmacopee rappresentano il codice di purezza per le sostanze ad uso farmaceutico Farmacopea Ufficiale Italiana F.U. XII ed. Alcuni testi della Ph. Eur. 8th e successivi suppl.

Farmacopea La Farmacopea è un codice farmaceutico, cioè un testo di riferimento in materia di farmaci. Un complesso di disposizioni tecniche ed amministrative volte a permettere il controllo di qualità dei medicamenti, sostanze e preparati finali, mediante l'indicazione di metodiche di verifica analitica e tecnologica, delle specifiche di qualità, dei metodi di preparazione o della formulazione. Disposizioni opportune e necessarie a regolare l’esercizio della farmacia

Sono presenti 5 capitoli così suddivisi: Capitoli generali 2. Monografie 3. Tabelle 4. Norme di buona preparazione dei medicinali in farmacia 5. Norme di buona preparazione dei radiofarmaci per medicina nucleare

2. MONOGRAFIE Le monografie della Farmacopea sono un insieme di specifiche per la determinazione e la verifica della qualità di una sostanza per uso farmaceutico. Sono suddivise nelle seguenti sezioni principali: Definizione Caratteri Identificazione Saggi Determinazione quantitativa Conservazione

Monografie della F.U. relative a sostanze di origine naturale Ac. acetilsalicilico Alcool cetilico Cocaina cloridrato Magnesio stearato Ac. alginico Amantadina cloridrato Codeina Mentolo racemico Ac. ascorbico Atropina solfat Colchicina Morfina cloridrato Ac. benzoico Benzetonio cloruro Digitossina Noscapina Ac. citrico Betacarotene Digossina Papaverina Ac. folico Bromocriptina mesil. Diidroergotamina Petidina Ac. lattico Caffeina Diprofillina Pilocarpina cloridrato Ac. nicotinico Calcio folinato Efedrina Rederpina Ac. oleico Calcio gluconato Emetina Scopolamina Ac. salicilico Canfora racemica Eugenolo Saccarosio Ac. sorbico Cellulosa Fisostigmina Teofillina Ac. stearico Chinidina solfato Folcodina Timolo Ac. tannico Chinina cloridrato Fruttosio Vanillina Ac. tartarico Chinina solfato Lanattoside C Agar Cincoina cloridrato Lanolina Alcool benzilico Cinnarizina Lobelina cloridrato

Monografie della F.U. relative a preparazioni di origine vegetale Aloe del Capo Boldo Giusquiamo foglie Rabarbaro estratto fluido Aloe delle Barbados Camomilla comune fiore Giusquiamo polvere titolata Rabarbaro estratto secco Aloe estratto secco titolato Camomilla estratto idroalcolico secco Ipecacuana estratto fluido Ratania radice Altea radici Ipecacuana polvere titolata Ratania tintura Cannella Amamelide foglia Ipecacuana radice Senna alessandrina frutto Carciofo estratto idroalcolico secco Anice essenza Ippocastano Senna foglia Anice frutto Cardo mariano Lauroceraso Senna Tinnevelly frutto Anice stellato Carvi frutto Limone essenza Stramonio foglia Arancia amara essenza Cascara Liquirizia radice Stramonio polvere titolata Arancia amara scorza Cascara estratto acquoso Malva fiore Tiglio fiore Arancia dolce essenza Cascara estratto secco Malva foglia Timo Arnica Chenopodio essenza Menta essenza Timo essenza Arpagofito radice China corteccia Menta piperita foglia Valeriana estratto idroalcolico secco Belladonna estratto fluido China estratto fluido Oppio Valeriana radice Belladonna estratto idroalcolico Finocchio amaro frutto Oppio polvere titolata Zafferano Belladonna estratto secco Finocchio dolce essenza Passiflora Belladonna foglia Finocchio dolce frutto Pino silvestre essenza Belladonna polvere titolata Frangola corteccia Poligala estratto idroalcolico Bergamotto essenza Frangola corteccia estratto secco Poligala radice Biancospino Ginseng Rabarbaro

Un prodotto è di qualità "Farmacopea“ quando è conforme a tutte le specifiche descritte nella monografia; tali specifiche costituiscono requisiti obbligatori per l'intero periodo di validità della preparazione.

Analisi delle piante officinali Droghe vegetali Estratti Principio attivo

Le droghe vegetali sono essenzialmente piante intere, frammentate o tagliate, parti di piante, alghe, funghi, licheni in uno stato non trattato, generalmente in forma essiccata, ma talvolta fresche. Sono anche considerati droghe vegetali alcuni essudati che non sono stati sottoposti ad uno specifico trattamento. Le droghe vegetali vengono definite con precisione dal nome scientifico botanico secondo il sistema binomiale (genere, specie, varietà e autore). (definizione F.U.)

Composizione delle droghe PRINCIPI ATTIVI: spesso ne esistono molti contemporaneamente con strutture chimiche più o meno simili e, talvolta, dotati di attività farmacologica diversa SOSTANZE NON ATTIVE SECONDARIE: componenti privi di attività farmacologica, ma in grado di influenzare l’attività dei principi attivi (alcune saponine facilitano l’assorbimento dei principi attivi, mentre alcuni tannini lo ritardano) SOSTANZE NON ATTIVE INDIFFERENTI: componenti della cellula vegetale inattivi farmacologicamente (zuccheri, proteine, sali ecc.) SOSTANZE NON ATTIVE INDESIDERATE: componenti della cellula vegetale che possono alterare la preparazione (i grassi ostacolano l’estrazione) o la conservazione della droga (enzimi di degradazione) COSTITUENTI IL TESSUTO VEGETALE DI SOSTEGNO: cellulosa, lignina, pectina ecc. che non esercitano alcun effetto

Gli estratti sono preparazioni concentrate, liquide, solide o di consistenza intermedia, ottenute generalmente da materie prime vegetali o animali essiccate. In alcuni casi le materie da estrarre possono essere sottoposte ad un trattamento preliminare, come ad esempio l'inattivazione degli enzimi, la triturazione o la sgrassatura. Gli estratti si preparano per macerazione, per percolazione o per mezzo di altri adatti e convalidati procedimenti utilizzando etanolo o un altro solvente idoneo. Se necessario, dopo l'estrazione, le sostanze indesiderate vengono eliminate. (definizione F.U.)

Gli estratti fluidi sono preparazioni liquide nelle quali, in generale, una parte in massa o in volume è equivalente ad una parte in massa di materiale originario essiccato. Queste preparazioni vengono aggiustate, se necessario, in modo da renderle rispondenti alle esigenze relative al contenuto in solventi o in costituenti o in residuo secco. Gli estratti fluidi possono essere preparati con i metodi sopra descritti utilizzando solo etanolo di appropriata concentrazione oppure acqua od anche disciogliendo un estratto secco o molle in uno di questi stessi solventi, filtrando poi se necessario; qualunque sia il metodo di preparazione impiegato, gli estratti ottenuti devono avere una composizione comparabile. Lasciati a riposo, gli estratti fluidi possono formare un leggero deposito; ciò è accettabile a condizione che la composizione dell'estratto non venga modificata in maniera significativa. Gli estratti fluidi possono contenere appropriati conservanti antimicrobici.   Gli estratti molli sono preparazioni di consistenza intermedia tra gli estratti fluidi e gli estratti secchi. Si ottengono per evaporazione parziale del solvente usato per la loro preparazione. Si impiegano solo etanolo di appropriata concentrazione od acqua. Gli estratti molli hanno generalmente un residuo secco non inferiore al 70 per cento m/m. Possono contenere appropriati conservanti antimicrobici. Gli estratti secchi sono preparazioni solide, ottenute per evaporazione del solvente usato per la loro preparazione. Essi hanno in generale un residuo secco non inferiore al 95 per cento in massa. Possono essere aggiunte sostanze inerti appropriate. Il contenuto dei costituenti degli estratti secchi titolati può essere aggiustato al valore prescritto per mezzo di sostanze inerti appropriate o per mezzo di un altro estratto secco ottenuto da materia prima vegetale od animale utilizzata per la loro preparazione. Se del caso, la monografia prescrive un saggio limite per il solvente impiegato nella estrazione.

Una droga o un estratto vegetale è, dal punto di vista analitico, molto più complesso di un composto puro ottenuto per sintesi o per isolamento da una fonte naturale, poiché esso generalmente è costituito da una miscela complessa di sostanze ed è praticamente impossibile tener conto di tutti i componenti (ammesso che essi siano completamente identificati e rilevabili analiticamente)

Linee guida enunciate dal OMS nel 1991 È necessario definire un metodo di identificazione e, possibilmente, di quantificazione dei principi attivi nelle preparazioni. Se non è possibile l’identificazione di un principio attivo, potrebbe essere sufficiente identificare una sostanza caratteristica o una miscela di sostanze (ad esempio mediante ‘l’impronta digitale’ cromatografica) per garantire un’accettabile qualità della preparazione

Il controllo di un determinato spettro di costituenti deve necessariamente basarsi su quella sostanza o gruppo di sostanze che, sulla base delle conoscenze scientifiche, sono ritenute rilevanti per l’effetto farmacologico e/o tossicologico. Se il principio attivo o il gruppo di sostanze attive nell’estratto è stato identificato – ad esempio, la reserpina in un estratto della rauwolfia o gli antrachinoni in un estratto di senna – le altre sostanze presenti nell’estratto sono considerate – almeno dal punto di vista analitico – di secondaria importanza.

Molto spesso la situazione è più complicata poiché molte sostanze (non direttamente correlabili al principio attivo) possono essere partecipi dell’effetto farmacologico complessivo di un particolare estratto. Questi estratti dovrebbero essere quantificati specificando i diversi aspetti quantitativi e qualitativi dei diversi componenti.