Università degli Studi di Macerata

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Pedagogia speciale Prof.ssa Catia Giaconi Università degli Studi di Macerata Anno Accademico
Università degli Studi di Macerata
Pedagogia speciale Concetti generali
Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Macerata Pedagogia speciale Prof.ssa Catia Giaconi Università degli Studi di Macerata catia.giaconi@unimc.it Anno Accademico 2015-2016

Programma C. Giaconi, Qualità della Vita e Adulti con Disabilità (Ed. FrancoAngeli) -2015 C. Giaconi, Nella comunità di Capodarco (Ed. Armando) - 2012 C.Giaconi, S. Capellini, Conoscere per includere. Riflessioni e linee operative per professionisti in formazione (Ed. FrancoAngeli) -2015

Programma: 3 Testi

C. Giaconi, S. Capellini, Conoscere per includere C.Giaconi, S. Capellini, Conoscere per includere. Riflessioni e linee operative per professionisti in formazione (Ed. FrancoAngeli) – fine ottobre 2015

Parziale e colloquio Parziale: 30 novembre, ore 17 - 20 (FACOLTATIVO-PRENOTAZIONE) Scritto: tre domande aperte + una domanda jolly Testo : Nella Comunità di Capodarco di Fermo. Appelli (da gennaio): Orale. Testi: Qualità della Vita e Disabilità Adulta – Conoscere per includere

Garantisce il diritto di tutti: Pedagogia Speciale Garantisce il diritto di tutti: All’educazione Alla partecipazione sociale Alla Qualità della Vita

Concetti fondamentali Disabilità Inclusione Qualità della Vita

DISABILITA’: COS’ E’? https://www.youtube.com/watch?v=w8kWVxES0SA APPROCCIO TEORICO DELL’ ICF: funzionamento umano come un intreccio tra fattori biologici, individuali e sociali

Approccio teorico di fondo: ICF

Disabilità percepita e disabilità elaborata http://giornaledelweb.altervista.org/disabile-ma-suona-il-pianoforte/ https://www.youtube.com/watch?v=Caf_TA2A3Kc&spfreload=10 Disabilità percepita e disabilità elaborata

Condizione generale che può risultare dalla relazione complessa tra: DISABILITA’ Condizione generale che può risultare dalla relazione complessa tra: la condizione di salute personale e i fattori contestuali che rappresentano le circostanze in cui vive “limitazioni create dai contesti di vita all’esistenza della persona che ha problemi di funzionamento”.

INCLUSIONE https://www.youtube.com/watch?v=HtuMELyRVwk Inserimento: fase di presenza fisica (Legge n. 517- 1977) Integrazione: migliorare dinamiche di adattamento soggetto disabile-ambiente (dare uno spazio per partecipare ) – (Legge 104/1992) Inclusione: diritto di tutti a una Qualità della Vita (creare traiettorie personalizzate per la partecipazione di tutti e la realizzazione dei domini della QdV – (World Declaration on Education for All – UNESCO)

Qualità della Vita Aspetti oggettivamente misurabili (salute fisica, ambiente di vita, reddito attività lavorativa) Aspetti legati alla soggettività (soddisfazione, aspettative, aspirazioni)

Qualità della vita Individuazione di diversi DOMINI – INDICATORI – DESCRITTORI Proposte multidimensionali e trasversali Strumenti di osservazione

NELLE COMUNITA’.. pp. 11-68 pp.137- 151

UNA VIA PER LA PRATICA EDUCATIVA (pp. 11- 16) DIBATTITO SCIENTIFICO TEORIA-PRATICA: Pratica subordinata alla Teoria; Monismo epistemologico (solo la teoria ha una conoscenza epistemologica); Oggi si parla di dualismo epistemologico ( sia la teoria che la pratica sono conoscenze epistemologiche apprezzabili)

UNA VIA PER LA PRATICA EDUCATIVA (pp. 11- 16) COME CONOSCERE LA PRATICA O L’AZIONE? METODOLOGIE: OSSERVAZIONE DELLE PRATICHE: osservazione diretta in contesto delle pratiche. Videoregistrazioni e analisi a posteriori. DISCORSI SULLE PRATICHE: registrazione e trascrizione scritta delle parole dei protagonisti (educatori, insegnanti) che compiono le pratiche (educative e didattica)

METODOLOGI SCELTE STUDIO DI CASO (pp. 21-34) GROUNDED THEORY (pp. 41 – 64)

STUDIO DI CASO RICOSTRUZIONE DELLA SPECIFICITA’ DEL CONTESTO PERSONE SIGNIFICATIVE – MATERIALI EPISTEMICI INDIVIDUARE UNA “PUNTEGGIATURA”

ESEMPIO DI STUDIO DI CASO SUPERARE LA CULTURA DELL’EMARGINAZIONE ATTRAVERSO LA VITA COMUNITARIA: RICERCA DELLA CASA DALL’UTOPIA ALLA VITA COMUNITARIA 2. L’APERTURA AI GIOVANI A AL FARE COMUNITA’ NEL TERRITORIO 3. L’EMAGINAZIONE A LIVELLO SOCIALE: IL FARE COMUNITA’ A LIVELLO LOCALE - LE COMUNITA’ CAPODARCO E IL TERRITORIO 4. IL FARE COMUNITA’ A LIVELLO INTERNAZIONALE

Dalla nascita ad oggi Anni SESSANTA: Cultura della pedagogia speciale “Fermento sociale”: messaggio di liberazione, grandi mete di valorizzazione umana e sociale

Protagonisti: - Don Franco Monterubbianesi: Lato più umano nuovo equilibrio, visione integrale dell’uomo - Disabili fisici del fermano: riconquistare la dignità maggiori opportunità, stili vita e relazioni migliori

Riscatto personale e collettivo mediante la VITA COMUNITARIA Idea condivisa : Riscatto personale e collettivo mediante la VITA COMUNITARIA (accoglienza, solidarietà, condivisione, rispetto) valorizzazione potenzialità sommerse MOMENTI TOPICI Natale1966: Fondazione “Comunità Gesù Risorto”,13 comunitari da diverse regioni 1967 : laboratori per disabili fisici. Riconquista della dignità con il lavoto http://www.youtube.com/watch?v=TVd3FBHVKmg

- Apertura al territorio - Decentramenti Anni SETTANTA: - Apertura al territorio - Decentramenti Associazione Comunità Progetto Sud – Lamezia Terme Associazione Il Favo – Caltagirone Associazione L’Aquilone Onlus – Formia Comunità di Capodarco “La buona novella” – Fabriano Comunità di Capodarco dell’Umbria – Gubbio Comunità di Capodarco di Fermo Comunità di Capodarco di Perugia Onlus Comunità di Capodarco di Roma Comunità di Capodarco di Teverola Comunità di Capodarco Padre Gigi Movia – Nardò Comunità di Capodarco Veneto – Cavaso del Tomba Comunità di Costo – Arzignano Comunità Progetto Sicilia – Palermo Cooperativa Sociale Mistya – Gioiosa Ionica

Anni OTTANTA: Rilancio stile comunitario in risposta alle esigenze del territorio, oltre la disabilità fisica Don Vinicio Albanesi: RETE COMUNITA’ LOCALI

Geografia comunitaria fermana (cfr. p. 36) COMUNITA’ DI CAPODARCO DI FERMO: disabilità fisica e centro riabilitativo CENTRO SOCIO EDUCATIVO RIABILITATIVO COMUNITA’ SANTA ELISABETTA: centro diurno per disabilità psico-fisica medio-grave COMUNITA’ SANT’ANDREA: centro diurno per disabilità psico-fisica grave e gravissima SOLARIA SOCIETA’ COOPERATIVA: persone con problemi pschiatrici ASSOCIAZIONE MONDO MINORE con varie sedi: minori e famiglie affidatarie ASSOCIAZIONE ARCOBALENO: tossicodipendenza COGITO: formazione e lavoro AGENZIA REDATTORE SOCIALE: testata giornalistica

Anni NOVANTA: CICa (Comunità Internazionale di Capodarco): Paesi in via di sviluppo, progetti per soggetti deboli

Principio di EDUCABILITA’ APPROCCIO MEDICO CURA DELLA PATOLOGIA Principio di EDUCABILITA’ ASSISTENZIALISMO SALUTE: ASSENZA DI MALATTIA

La RELAZIONE DI AIUTO più significativa non è considerata quella di tipo assistenziale, ma quella riferita ad un “intervento rivolto all’uomo nella disabilità, alla ricerca del suo particolare, originale modo di esserci nel mondo e del suo progetto di vita” (M. Pavone, 2010, pag. 118)

METODOLOGIA DELLA GROUNDED THEORY

GROUNDED THEORY “analisi della teoria ancorata” “ Uno stile di fare ricerca” Fasi caratteristiche: La codifica iniziale dei materiali La categorizzazione degli elementi emersi L’integrazione delle categorie La teorizzazione

GT: fasi del percorso Ambito da esplorale Scelta delle procedure Campionamento teorico Simultanea raccolta e decodifica Memo del ricercatore Scrittura di report Validazione esterna

GT: attendibilità e validità Gruppi di analisi incrociata Confronto con l’intervistato Consensus interno Ricorsività del processo

GT: processo di analisi PRIMA FASE Raccolta dati e codifica aperta: intervista, trascrizione, analisi globale e delle frasi significative e non delle parole (“il significato fissato dal contenuto”) Individuazione delle unità significative , BREVE DIDASCALIA, ETICHETTA CONCETTUALE Rilettura globale RESTITUZIONE E EVENTUALI INTEGRAZIONI

SECONDA FASE RACCOLTA DELLE DIVERSE ETICHETTE CONCETTUALI IN CATEGORIE Più AMPIE ED ASTRATTE RAGGRUPPAMENTO DELLE CATEGORIE IN MACROCATEGORIE ATTRAVERSO I CRITERI DI INTENSITA’ FREQUENZA

TERZA FASE INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE CENTRALI INDIVIDUAZIONE DELLA MAPPA CONDIVISA

L’ASSETTO PEDAGOGICO CONDIVISO DELLA COMUNITA’ DI CAPODARCO IL SIGNIFICATO DEL FARE COMUNITA’: Mettere al centro la persona; Promuovere un clima e uno stile comunitario; Essere aperti alla progettualità; Coniugare passione e professione.

1) Mettere al centro la persona: Accogliere; Prendere in carico e aver cura; Far star bene.

2) Promuovere un clima e uno stile comunitario: Creare un clima «familiare»; Tendere ad uno stile educativo fondato sulla comunità; Curare le relazioni.

3) Essere aperti alla progettualità: Gettare lo sguardo in avanti; Progettare per e con la persona; Progettare a livello locale e internazionale.

4) Coniugare passione e professione: Appassionarsi al progetto di Capodarco; Formarsi senza «iperspecializzarsi»; Fornire servizi dal lato umano.

Organizzazione del personale: -Team di lavoro variegato e professionale (professionisti interni ed esterni: chi sono?) -incontri periodici per la condivisione dei progetti; - relazione con i servizi esterni; -osservazione della quotidianità; - strutturazione spazi e tempi; -progettazione attività a breve e lungo termine ecc. -Consapevolezza del personale: assicurare un continuum educativo EQUILIBRIO: saper coniugare la competenza professionale (tecnica) con il valore educativo offerto dalla Comunità, fondato sulla «relazione umana».

Organizzazione educativa: Le finalità educative incarnate mediante: -scelta Case -scelta nome -organizzazione degli spazi: privacy e condivisi -organizzazione dei tempi: routines -accoglienza famiglie di origine *Pag. 162

Tratti distintivi della Comunità di Capodarco di Fermo 1) Lato umano: «la persona» 2) Sensibilità pedagogica: «educabilità di tutti» 2) Attenzione al benessere e alla qualità di vita 3) Condivisione: «il fare comunità» 4) Accoglienza (persona e famiglia) 5) Progettualità educativa: «progetto di vita»