Fate clic per aggiungere testo INSEGNARE ED APRENDERE IN UNA CLASSE COMPLESSA con la risorsa della cooperazione tra pari Riccarda Viglino
QUAL E’ LA CLASSE IDEALE ?
BAMBINI….. Disturbo specifico di apprendimento Difficoltà di apprendimento Esigenze educative speciali Handicap Disagio emotivo e relazionale Stranieri Nomadi ………………………..
L’insegnante
COME POSSO VARIARE IL MIO MODO DI FARE SCUOLA PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO DI TUTTI ?
IL FOCUS E’…. SULL’INSEGNANTE SULLE MODALITA’ DI INSEGNAMENTO SULLE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO SULLA CAPACITA’ DI PROGETTAZIONE ED IDEAZIONE SUL METTERSI IN GIOCO
IL FOCUS E’…. SUL CAMBIAMENTO IO MI TRASFORMO IO IMPARO CAMBIO IL MIO MODO DI ESSERE E FARE CAMBIO/SCAMBIO IL MIO PUNTO DI VISTA ACCETTO LE SFIDE INTRAPRENDO NUOVE STRADE
IL FOCUS E’…. SUL FARE “La conoscenza non può essere considerata principalmente qualcosa che la gente possiede in qualche luogo della testa, ma qualcosa che la gente produce, si scambia e negozia nel corso di attività che vedono impegnati più individui insieme” Felice Carugati, Interazioni, conflitti, conoscenze, in “Prospettive sociogenetiche e sviluppo cognitivo” a cura di G. Gilli e A. Marchetti, Raffaello Cortina editore
IL FOCUS E’…. SUL FARE APPROCCIO COSTRUTTIVO DIDATTICA ATTIVA COSTRUZIONE ATTIVA DI SAPERI E SIGNIFICATI ALTA QUALITA’ DELL’ISTRUZIONE VALUTAZIONE FORMATIVA ED AUTENTICA REVISIONE COSTANTE DEL PROCESSO METACOGNIZIONE
IL FOCUS E’…. SUL FAVORIRE CREARE IL CLIMA DI CLASSE COSTRUIRE LA COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO PREDISPORRE SCENARI DI APPRENDIMENTO DARE FEEDBACK E RINFORZI POSITIVI METTERSI DALLA PARTE DI…
IL CLIMA DI CLASSE Attenzione alle emozioni Dimensione di cura Rispetto di persone, modi, tempi … Apertura alle novità Accoglienza Allegria ed umorismo Positività …………………….
Le probabilità di successo nella costruzione di una comunità all'interno della classe saranno tanto maggiori quanto più viene trasmesso agli studenti il messaggio che la classe è un luogo di cui ognuno fa veramente parte e nel quale ci si prende cura di ciascuno, dove ogni studente riceve il sostegno di cui ha bisogno e può dare il suo prezioso contributo. ( Ianes, Celi, Cramerotti 2003 ) LA CLASSE COME GRUPPO
LA COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO Comoglio La classe diventa comunità di apprendimento, dove il gruppo accoglie e valorizza le diversità di ciascuno, le integra e le potenzia per una reale promozione di tutti. L’apprendimento non è più esclusivamente a carico dell’insegnante, ma ciascuno è responsabile dell’apprendimento di tutti.
IL FOCUS E’…. SUI BAMBINI TUTORING COOPERATIVE LEARNING FORMALE ED INFORMALE MODELLAMENTO ABILITA’ SOCIALI FIDUCIA NELLE POSSIBILITA’ DI TUTTI
SCENARI DI APPRENDIMENTO “Scenari, unità dinamiche nelle quali il soggetto ha la possibilità di incidere realmente sui processi dell’apprendere …. Sulla scena l’attore non obbedisce semplicemente alle consegne del regista, egli interpreta il ruolo assegnatogli con la propria sensibilità, con la personalissima capacità di interpretare il personaggio.
SCENARI DI APPRENDIMENTO Quello che abbiamo voluto immaginare è un curricolo pensato non solo per gli insegnanti ma per gli studenti nella veste di protagonisti attivi lungo i percorsi della conoscenza. Cosa significa essere attivi nel processo del conoscere? Tanto per cominciare significa influire su tali processi, contribuire ad una definizione degli obiettivi, orientare e riorientare la programmazione delle attività, proporsi in termini di autovalutazione. Non è poco.” M. Gineprini, A. Roncallo, La scrittura emergente, Rubettino
DAGLI STILI DI APPRENDIMENTO AGLI STILI DI INSEGNAMENTO Modalità visiva verbale Uso testi e documenti scritti. Fornisco istruzioni scritte. Lascio agli studenti il tempo di prendere appunti Chiedo agli studenti di costruire o completare schede, tabelle, ecc. Luciano Mariani - Milano, 1997
DAGLI STILI DI APPRENDIMENTO AGLI STILI DI INSEGNAMENTO Modalità visiva non verbale Uso materiali visivi : lavagna, grafici, illustrazioni, mappe concettuali, scalette… Uso registrazioni video. Fornisco esempi concreti per aiutare gli studenti a visualizzare i nuovi concetti. Chiedo agli studenti di realizzare cartelloni, fumetti, ecc. Luciano Mariani - Milano, 1997
DAGLI STILI DI APPRENDIMENTO AGLI STILI DI INSEGNAMENTO Modalità uditiva Utilizzo spiegazioni orali e chiedo agli studenti di ripetere o parafrasare. Uso registrazioni audio. Fornisco istruzioni orali. Aiuto gli studenti ad esplorare e sviluppare le informazioni tramite discussioni in classe. Luciano Mariani - Milano, 1997
DAGLI STILI DI APPRENDIMENTO AGLI STILI DI INSEGNAMENTO Modalità cinestetica Chiarisco e sottolineo le idee tramite gesti, movimenti, espressioni del viso, ecc. Coinvolgo gli studenti in esperienze concrete e attive. Propongo compiti ed attività che implicano movimento fisico. Propongo ricerche e progetti. Luciano Mariani - Milano, 1997
Orientamento Globale Attivo le pre-conoscenze degli studenti e contestualizzo i nuovi concetti. Introduco un contesto per nuovi argomenti facendo domande “aperte”, di carattere piuttosto generale. Chiedo agli studenti di mettere a fuoco somiglianze e analogie. Cerco di far ricordare agli studenti esperienze personali e stimolo le loro reazioni. Incoraggio il trasferimento di conoscenze e abilità ad altri ambiti disciplinari.
Orientamento Analitico Introduco un argomento in modo graduale, passo dopo passo. Chiedo agli studenti di studiare a fondo un elemento che riflette un problema più generale. Chiedo agli studenti di mettere a fuoco contrasti e differenze. Incoraggio gli studenti a considerare i fatti e a dare giudizi obiettivi. Chiedo agli studenti di esaminare relazioni logiche di causa ed effetto.
Orientamento Riflessivo Propongo progetti e piani di studio strutturati. Esplicito lo scopo di ogni fase di un’attività. Uso i libri di testo in modo sistematico. Valuto gli studenti a intervalli regolari, su piccole unità di contenuti. Lascio agli studenti il tempo di rielaborare le nuove informazioni in modi personali Chiedo agli studenti di raccogliere tutte le informazioni necessarie prima di cominciare un lavoro. Chiedo agli studenti di lavorare per un periodo di tempo considerevole sullo stesso obiettivo e/o con le stesso materiale o metodo
Propongo un progetto o piano di studio globale e lascio gli studenti liberi di organizzare le fasi o i dettagli. Lascio che gli studenti scoprano e discutano lo scopo di un’attività dopo averla terminata. Faccio usare agli studenti una varietà di risorse oltre ai libri di testo. Uso verifiche che mettono a fuoco risultati globali. Chiedo agli studenti di eseguire un esercizio subito dopo una spiegazione in modo da aiutarli a strutturare le informazioni. Chiedo agli studenti di iniziare un lavoro e di cercare le informazioni necessarie mentre eseguono il compito. Chiedo agli studenti di lavorare per periodi brevi e/o con una varietà di obiettivi, metodi o materiali. Orientamento Impulsivo
IL COOPERATIVE LEARNIG
“ Con tutta onestà il CL non è fatto per i timorosi, perché non vi è dubbio che nel CL possono verificarsi molti problemi. Se li si vuole evitare si può scegliere la strada di fare sedere gli studenti in fila uno dietro l’altro, di non lasciarli parlare o interagire gli uni con gli altri, di costringerli a prendere appunti dal bravo insegnante. Certo possiamo farlo. Possiamo scegliere di mascherare il fatto che gli studenti non hanno abilità sociali. Ma, allora, quando o come acquisiranno le abilità per interagire socialmente, che sono la cosa che più di ogni altra influenzerà il loro successo nella vita e la loro gioia di vivere?” Spencer Kagan (Kagan Online Magazine )
I METODI TRADIZIONALI Struttura di apprendimento di tipo frontale. L'insegnante è l’unico detentore della conoscenza Metodo competitivo: metodo di apprendimento adottato in prevalenza nelle scuole, a livello mondiale. È’ basato sul confronto tra gli studenti e sull'identificazione del "migliore". Gli alunni lavorano uno contro l'altro per emergere e la percezione del successo individuale è percepita e legata al fallimento degli altri. Metodo individualistico: enfatizza il lavoro individuale di ciascuno studente, senza tenere in considerazione gli altri. Ognuno persegue il proprio scopo/obiettivo.
METODI COOPERATIVI Metodi a mediazione sociale, contrapposti agli altri definiti 'a mediazione dell'insegnante‘. Si basano sulla centralità dello studente, invogliato ad assumersi la responsabilità dei propri studi ed incoraggiato a collaborare in lavori di gruppo organizzati e strutturati. Le risorse sono costituite dagli studenti che, condividendo responsabilità e impegno, sviluppano e migliorano le relazioni sociali in funzione anche di un livello migliore di apprendimento.
"L’apprendimento cooperativo determina un più elevato livello di ragionamento, un più frequente sviluppo di nuove idee e di soluzioni... e un maggiore trasferimento di ciò che si è appreso da un contesto ad un altro... rispetto all'apprendimento competitivo e a quello individualistico". ( Johnson e Johnson)
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO promuove: Un miglioramento delle relazioni interpersonali tra gli studenti, indipendentemente dalle differenze dovute alle capacità e alle caratteristiche di ciascuno; Il rispetto e il riconoscimento di ciascuno quale persona competente; Una maggiore consapevolezza dei punti di vista e delle diverse prospettive; Il pensiero creativo, perché facilita la comunicazione e la condivisione di molte idee; Il successo di tutti gli studenti del gruppo, in modo tale che ciascuno si senta competente ( Johnson e Johnson)
Risorse per l’integrazione Nella gamma delle risorse per l'integrazione, i compagni di classe rappresentano quella più presente, più diretta, ma forse la meno usata; quella così presente, così normale, così normalizzante, eppure così in secondo piano.
Il cooperative learning quindi può costituire l’ossatura profonda, il substrato di cui si nutre tutta l’azione formativa e l’apprendimento all’interno del gruppo classe