IL PIL DEL TURISMO ITALIANO INCOMING Dalle caratteristiche del mercato, alla filiera economica, alle criticità in essere FOCUS SUL TURISMO ORGANIZZATO.

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IL PIL DEL TURISMO ITALIANO INCOMING Dalle caratteristiche del mercato, alla filiera economica, alle criticità in essere FOCUS SUL TURISMO ORGANIZZATO a cura di Mara Manente Valeria Minghetti

LA CONGIUNTURA ATTUALE E LO SCENARIO TURISTICO  Perdurare instabilità economico-finanziaria in Europa e ripercussioni su economia reale e consumi delle famiglie. Situazione variegata in Extra Europa, con ripresa in USA e Giappone e ridimensionamento dinamica economie emergenti asiatiche e sudamericane  Situazione di crisi politico-religiosa sulla sponda africana del Mediterraneo (Egitto, Tunisia, Marocco). Disordini ad Istanbul. La guerra civile in Siria tende a destabilizzare il Medio Oriente  Nervosismo delle Borse e dei mercati dei cambi; indebolimento dell’Euro rispetto a dollaro, sterlina e yen. Inflazione stabile, data anche la stagnazione dei consumi Turismo outgoing organizzato in frenata: la ricerca del miglior prezzo, le offerte sul Web, e la situazione in alcune delle destinazioni più popolari delle vacanze all inclusive, penalizzano i pacchetti rispetto al ‘fai da te’ Turismo incoming in espansione, sia in Europa che in Italia: di tale trend beneficia anche il turismo con pacchetto, che rappresenta circa il 20% del movimento complessivo Turismo come bene sempre più irrinunciabile, nonostante condizioni di incertezza: a livello mondiale, andamento superiore alle attese nei primi sei mesi del 2013, sia in termini di movimento (+5%) che di spesa. Europa meridionale e mediterranea a +6%

IL PIL DEL TURISMO INCOMING ORGANIZZATO : VERSO UN MODELLO DI ANALISI  Come si distribuisce la spesa dei turisti stranieri lungo la catena del valore aggiunto? Qual è l’incidenza delle diverse voci di costo sul prezzo finale del pacchetto?  Qual è l’impatto del turismo incoming organizzato sul PIL turistico nazionale?  Quali sono le condizioni per ottimizzare tale impatto? Sviluppo di un modello di analisi specifico, utile anche a dettagliare la parte dei servizi di intermediazione presenti nel Conto Satellite del Turismo italiano

IL PROGETTO CONFTURISMO-CONFCOMMERCIO E CISET: OBIETTIVI DEL FOCUS SUL TURISMO ORGANIZZATO 1.Analizzare la filiera del turismo organizzato incoming in Italia e, in particolare, quella relativa al prodotto culturale, per capire: le principali tipologie di pacchetti offerte dai TO italiani sul mercato (mono- o pluri-destinazione, classici, ecc.) i servizi in essi inclusi gli attori coinvolti nella loro commercializzazione 2. Identificare il contributo di ciascun operatore allo sviluppo del prodotto, a partire da un frazionamento del prezzo del pacchetto nelle sue componenti principali (es. transfer, alloggio, ristorazione, guide ecc.) 3. Valutare quanta parte del ricavo rimane in Italia e quanta invece va all’estero, a remunerare i referenti dei singoli paesi Mercati analizzati GERMANIA, RUSSIA, STATI UNITI, GIAPPONE PERCHE’ RAPRESENTANO IL 40% DEI TURISTI ORGANIZZATI STRANIERI IN ITALIA

IL TURISMO INCOMING ORGANIZZATO DAI 4 PAESI ANALIZZATI Incidenza % del turismo organizzato sul turismo incoming totale (n. turisti) Il turismo organizzato incide in maniera diversa sui flussi incoming da ciascun paese; Più distante è il paese di provenienza più l’organizzazione incide sul flusso totale.

IL TURISMO CULTURALE ORGANIZZATO IN ITALIA: LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI PACCHETTI PROPOSTI Pacchetti classici  Destinazioni tradizionali, molto gettonate (es. principali città d’arte)  Motivo prevalente: tour o soggiorno culturale classico  Servizi standardizzati (generalmente hotel 4 stelle, transfer, cene, ingressi e visite). Pacchetti di nicchia  Destinazioni meno note oppure destinazioni classiche, ma presentate da un punto di vista inedito. Sono le attività in loco a caratterizzarle (es. itinerari del gusto nelle città d’arte italiane)  Motivo prevalente: interessi specifici (es. enogastronomia, trekking, lirica ecc.)  Servizi: varietà e qualità funzionali alla motivazione e alle attività da svolgere in loco Pacchetti luxury Prodotto trasversale, sia classico che di nicchia. La differenza la fa la qualità del servizio  Destinazioni sia classiche che meno note  Motivo prevalente: tour/soggiorno classico o interessi specifici  Servizi: varietà in funzione del motivo prevalente, qualità elevata Offerta ben differenziata per venire incontro a motivazioni e aspettative del cliente.

IL TURISMO CULTURALE ORGANIZZATO IN ITALIA: I MARK UP MEDI PER TIPOLOGIA E MERCATO PacchettiMark up italiano (valore medio che esclude il mark-up fornitori singoli servizi) Mark up estero (valore medio che include costo distribuzione) Per tipo di viaggio Soggiorno10-12%20% Tour12-15%25% Per tipo di pacchetto Classico10%20% Nicchia13%25% Lusso15%35% Per paese di provenienza Germania10%20% Russia12%24% USA13%22% Giappone12%20% Più complesso e con alta motivazione il viaggio, maggiori i mark-up italiano e estero; Mark-up funzione della distanza della provenienza e della maturità prodotto Italia.

IL TURISMO CULTURALE ORGANIZZATO IN ITALIA: LE PRINCIPALI CRITICITA’ Origine dei servizi: ora alcuni possono venire forniti anche da operatori esteri su territorio italiano (vedi Legge europea 2013 sulle guide turistiche). Il costo della guida ha un peso dal 5% al 15% sul costo netto dei servizi (3-% 13% su prezzo a catalogo), a seconda tipologia di pacchetto Flessibilità/rigidità dei margini: maggiore è la dimensione del TO (in termini di addetti e fatturato) e il numero di prodotti trattati, più i mark-up applicati tendono ad essere rigidi e standardizzati, per coprire i costi. Viceversa, nel caso dei TO più piccoli Fattore Web e taglio dei mark-up: perfetta comparabilità dei prezzi e offerte degli operatori online rendono più difficile per TO italiani ed esteri applicare ricarichi elevati. Necessità di comprimere i costi e calmierare i mark-up per rimanere competitivi, soprattutto da parte dei TO italiani  Dalle prime stime, fatto 100 il costo di un pacchetto culturale avente come destinazione l’Italia, in media il 60% del prezzo finale pagato dal turista rimane sul territorio italiano, mentre il 40% va a remunerare la filiera estera  Secondo gli operatori intervistati, la quota a favore dell’Italia si sta riducendo negli ultimi anni, per effetto di una serie di fattori: