EGITTO.  Nel 1922 il governo di Londra, che aveva imposto il protettorato sul paese nel 1914, dichiara indipendente l’Egitto (mantenendo però il controllo.

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Transcript della presentazione:

EGITTO

 Nel 1922 il governo di Londra, che aveva imposto il protettorato sul paese nel 1914, dichiara indipendente l’Egitto (mantenendo però il controllo sul canale di Suez e alcune basi militari)  Dopo l’indipendenza venne instaurata la monarchia guidata da re Faruq molto vicino agli inglesi  Oltre alla Gran Bretagna e al re, altro attore di rilievo era il partito Wafd (laico e liberale) che pur essendo il primo movimento nazionalista del paese rimase molto elitario e poco vicino alle masse arabe che chiedevano una maggiore indipendenza  In questo periodo nasce e si rafforza il gruppo dei Fratelli Musulmani  Nel 1952 con colpo di stato da parte degli Ufficiali Liberi (tra cui Naguib, Nasser e Sadat) viene istaurata una Repubblica con a capo Naguib  Nel 1954 Nasser prende e il potere e subito dopo assume la guida del paese dopo avere costretto Naguib alle dimissioni e ad averlo posto agli arresti domiciliari re Faruq

 Portavoce del nazionalismo arabo: sostenitore dei movimenti di liberazione (es: Algeria)  Scontri con le potenze occidentali :1956 crisi di Suez - nazionalizzazione del Canale di Suez e scontri contro Gran Bretagna e Francia  Scontri con Israele considerato il baluardo occidentale in Medio Oriente, prima nella crisi di Suez, poi nella guerra dei sei giorni (1967)  Vicinanza all’Unione Sovietica anche in conseguenza del mancato prestito USA per la costruzione della diga di Assuan  Leader dei non allineati (Conferenza di Bandung- 1955)  Principi : anti-imperialismo, panarabismo e socialismo (tutte le imprese straniere vennero nazionalizzate)  Stato: forte, militarizzato, monopartitico (L’Unione socialista araba era l’unica organizzazione permessa)  Chiusura ad ogni opposizione interna: nessuno spazio politico per i movimenti di opposizione e in particolare per i Fratelli Musulmani L’Egitto di Nasser si accredita come uno dei portavoce del messaggio nazionalista arabo in Medio Oriente. Nasser

 Nasser decide di costruire la diga di Assuan sul Nilo per bonificare le terre ad ovest del fiume chiedendo aiuto a Stati Uniti e Gran Bretagna  La richiesta viene rifiutata per le posizioni “indipendentiste” di Nasser poco gradite all’asse occidentale  Nasser decide, allora, di nazionalizzare il canale di Suez provocando la reazione dei francesi e degli inglesi che detenevano la maggioranza delle azioni della Compagnia del Canale a cui si uniscono gli israeliani  Il 31 ottobre del 1956 Inghilterra e Francia bombardano il Cairo, mentre gli israeliani dilagano nel Sinai e hanno la meglio.  L’8 novembre del 1956 l’ONU impone il cessate il fuoco su iniziativa di americani e sovietici che costringono Francia, Inghilterra e Israele a risolvere il conflitto davanti all’ONU.  In base all’intesa, le truppe israeliane dovettero ritirarsi entro i confini precedenti  Nasser uscì vincitore: non subì alcuna perdita territoriale e fu acclamato dalle folle come rappresentante dell’indipendenza del mondo arabo.  Questa fu l’ultima “vittoria” del popolo arabo prima della grande disfatta della guerra dei sei giorni che segnò anche la fine del panarabismo nasseriano

 Dopo la morte di Nasser, nel 1970, il vicepresidente Sadat salì alla presidenza  Infitah: (apertura) economica e politica che però non ebbe i risultati sperati e causò una rivolta popolare nel gennaio del ’77  Nuova Costituzione (1971) mirante a limitare alcuni poteri dell’esercito.  Maggiore apertura alle opposizioni islamiste e ai fratelli musulmani (emendato articolo 2 costituzione: la shari’a diventa fonte del diritto dello stato)  Vicinanza agli USA e allontanamento dall’Unione Sovietica  Apertura di un dialogo con Israele, dopo la guerra dello Yom- Kippur del 1973, che culmina negli Accordi di Camp David del 1978  Sadat muore in un attentato nel 1981 L’Egitto di Sadat si accredita come un moderato e “volenteroso” per la costituzione della pace in Medio Oriente Camp David: Carter, Begin, Sadat

 Mubarak è stato presidente dal 14 ottobre1981 fino al febbraio 2011  Sale al potere dopo l'assassinio del presidente Mohammed Anwar El-Sadat  Vara fin da subito la legge di emergenza che restringe le libertà di opposizione allo strapotere del leader  Una delle economie più grandi del mondo arabo, con performances negative nei settori dello sviluppo sociale e con altissimi livelli di corruzione  E’ stato eletto al suo quinto mandato nel settembre 2005, nella prima elezione presidenziale “pluralistica”(?), con l'88,6% dei voti Mubarak

POLITICA ECONOMICA Liberalizzazione economica, adeguamento dei parametri a quelli previsti dal FMI; apertura a investimenti stranieri POLITICA ESTERA Vicino a USA e Israele; ruolo di mediatore nella pace in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno stanziato aiuti (soprattutto militari) per sostenere il governo Mubarak nella lotta contro il terrorismo e per la sicurezza nell’area mediorientale POLITICA SOCIALE Scarso rispetto delle libertà individuali - stato di emergenza nazionale, che concede al regime poteri straordinari nella gestione della sicurezza pubblica e limita notevolmente la libertà di espressione e di associazione

1) Multipartitismo costituzionale: La Costituzione del 1971, rimasta in vigore anche con Mubarak, garantisce un sistema multipartitico 2) Regime presidenziale forte: Il presidente nomina i membri del governo e i 26 governatori e può destituirli a sua discrezione. Il presidente è eletto per un mandato di 6 anni rinnovabile. Il sistema elettorale è stato modificato nel maggio 2005 mediante un referendum volto a emendare l’articolo 76 della Costituzione. Le elezioni avvengono a suffragio universale diretto e candidature multiple. La partecipazione dei candidati deve tuttavia essere approvata dall’Assemblea del popolo, tradizionalmente dominata dal partito presidenziale. 3) Sistema giudiziario condizionato dallo stato di emergenza: La Costituzione del 1971 garantisce, in teoria, l'indipendenza del potere giudiziario. In pratica, l'esecutivo influenza ampiamente la sfera giudiziaria, in particolare dopo l’applicazione della legge di emergenza del 1981 che riduce l’indipendenza della magistratura e prevede misure eccezionali. 4) Religione : La Costituzione stabilisce che l'Islam è la religione di Stato e la shari’a la fonte principale della legge ma i partiti confessionali sono vietati e gli oppositori arrestati 5) Partiti politici e opposizione L’opposizione in Egitto resta dipendente da un meccanismo istituzionale e politico che la mantiene inoffensiva. La Commissione dei partiti politici dominata dal partito al potere è un elemento centrale del dispositivo di controllo della scena politica. Tra i criteri su cui il Comitato basa le sue decisioni vi è quello della "novità" del programma presentato, criterio relativamente vago e malleabile. Sono ufficialmente respinti i partiti che si fondano su un’ideologia religiosa 6) Libertà di espressione. Nel 2004 l’Egitto si colloca al 143° posto su 167 paesi. Si sono verificate numerose violazioni dei diritti dei giornalisti. Numerose aggressioni fisiche violente. I media di stato sono accessibili in via quasi esclusiva al partito di Mubarak

APPARENZA : Visto dall’esterno il governo è caratterizzato da un processo di più ampia liberalizzazione delle opinioni e della partecipazione politica. Nel 2005 per sedare le crescenti critiche Mubarak propone di emendare l’articolo 76 della costituzione a favore di elezioni presidenziali aperte (cioè a favore della possibilità di scegliere tra più di un candidato – prima il candidato era unico e scelto dal parlamento e poi votato tramite referendum) REALTA’: Interventi illegali ed extra-legali, all’interno del processo elettorale  i partiti potevano accedere alle elezioni solo presentando le loro liste in ogni collegio  ai partiti veniva imposta una soglia dell’8% a livello nazionale prima di poter accedere ai seggi  divieto formale di alleanze tra partiti  i voti delle liste che non superavano lo sbarramento dell’8% erano trasferiti verso la lista che aveva ottenuto il maggior numero dei voti (sempre il PND di Mubarak)  se le opposizioni superano l’8%, spesso le elezioni sono dichiarate non valide e indette, prima di 5 anni, nuove elezioni- spesso i leader di tali partiti vengono arrestati  vietati i partiti “confessionali”

 Il movimento nasce nel 1928 in Egitto per mano di Hassan Al-Banna.  Hanno come principio quello dell’islamizzazione dal basso, mantenendo le peculiarità islamiche in un paese sempre più “occidentalizzato”  Vengono ricondotti alle correnti dell’islam moderato  Con il governo di Nasser vengono indeboliti in favore di un potere centralizzato e militarizzato (vengono messi fuori legge)  Con Sadat una maggiore apertura anche se non entrarono a far parte della competizione politica  Dopo le repressioni alla Fratellanza imposte da Nasser, nascono (da gruppi interni ai Fratelli Musulmani) delle correnti più integraliste  Con Mubarak – e lo “stato di emergenza” non c’ è spazio per le opposizioni e nemmeno per i Fratelli Musulmani che continuano però ad operare tra la popolazione aumentando i loro proseliti (con assistenza sanitaria, nelle scuole etc.)  I Fratelli Musulmani non hanno guidato la primavera araba che ha visto nuovi gruppi e nuovi partiti. A tratti i Fratelli Musulmani hanno mostrato maggiore accondiscendenza nei confronti dell’esercito anche quando la popolazione egiziana era in disaccordo.  Hanno conquistato il potere nelle elezioni parlamentari, dopo la caduta di Mubarak (con il partito “libertà e giustizia”)  Oggi dopo la deposizione del nuovo governo di Morsi da parte dell’esercito i Fratelli Musulmani costituiscono ancora il gruppo di opposizione più forte nel paese ma sono considerati illegali

Crisi economica : aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento della disoccupazione Aumento della repressione : crescenti violenze, restrizioni alle libertà (di stampa, di manifestazio ne, etc.) Nascita di nuovi gruppi di protesta (es: Kifaya e movimento del “6 aprile”) prevalenteme nte tramite il web o dalla società civile Disaccordi interni alla compagine al potere sulla successione a Mubarak – erede designato il figlio Gamal (non gradito all’esercito)

Le prime Manifestazioni di piazza. Il 25 gennaio 2011 gruppi formati prevalentemente da giovani guidati dai nuovi movimenti nati sul web scendono in piazza a manifestare chiedendo le dimissioni di Mubar ak La presa di posizione dell’esercito. L’esercito simpatizza con i manifestanti, facendo perdere il suo appoggio a Mubarak Le dimissioni di Mubarak. L’11 febbraio Mubarak si dimette e M. Tantawi, a capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate, assume la guida ad interime del paese

 Le elezioni parlamentari del 28 Novembre 2011 hanno sancito la vittoria del partito “Libertà e Giustizia” dei “ Fratelli Musulmani”.  Nessuna rappresentanza per i giovani ed i movimenti di piazza  Le elezioni presidenziali confermano la vittoria di Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani  Ne 2013 il presidente Morsi è deposto da un colpo di stato guidato dal capo delle forze armate Abdel Fatah Sisi supportato anche da tutti coloro che vedevano in Morsi un “nuovo faraone” che si era attribuito troppi poteri  A 3 anni dalla rivolta sono già state approvate due costituzioni: la prima nel 2012 redatta dai Fratelli Musulmani e basata sui principi della shari’a, la seconda nel gennaio 2014 ad opera del governo ad interim, più orientata al rafforzamento dei poteri dei militari  Oggi continuano gli scontri in Egitto e il paese è ancora caratterizzato da instabilità e divisioni soprattutto tra le forze dei Fratelli Musulmani e i sostenitori dell’attuale governo

Il 24 giugno 2012 la Mohamed Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani, vince le prime elezioni libere dell’Egitto post primavera araba con il 51% dei voti Morsi è stato destituito con un golpe militare il 3 luglio del ll palazzo presidenziale è stato isolato e circondato con barriere e filo spinato mentre le tv della Fratellanza sono state oscurate. Morsi e molti membri del partito Libertà e Giustizia sono stati arrestati. Su Morsi pende oggi una condanna a morte Dalla destituzione di Morsi l’Egitto è guidato dal generale al-Sisi, eletto con una maggioranza del 94% dei votanti Durante il suo mandato al Sisi ha soffocato ogni opposizione, limitando la libertà di stampa e permettendo l'arresto arbitrario di circa oppositori politici in nome della stabilità e della lotta al terrorismo Al- Sisi è molto attivo sulla scena internazionale (al contrario del suo predecessore) attivismo che ha permesso all'Egitto di recuperare il suo ruolo di leadership nel mondo arabo e di "ago della bilancia" degli equilibri africani e vicino-orientali. A seguito del raffreddamento dei rapporti con gli Stati Uniti, il governo ha intensificato i legami tecnico-militari con la Federazione Russa. Il 6 agosto 2015 ha inaugurato – alla presenza di molti capi di Stato mondiali - il raddoppio di una parte del Canale di Suez sotto la sua presidenza. Dal punto di vista interno sono state varate numerose leggi sulle restrizioni alla libertà di stampa. Sono stati arrestati numerosi giornalisti. M. MORSI Al Sisi

-Il massacro di piazza Rabi'a al-'Adawiyya (Rabaa) è stata la conseguenza di una feroce azione repressiva scatenata dal Presidente Abd al-Fattah al-Sisi contro gli insorti della piazza Rabaa al Cairo nell'agosto Il numero dei morti è stato stimato tra i 600 e i 700 -A partire dal 3 luglio 2013, migliaia di sostenitori della Fratellanza Musulmana hanno occupato piazza Rabaa per protestare contro l'estromissione del presidente della Repubblica Mo ḥ amed Morsi dopo il colpo di Stato militare del generale al-Sisi -Nelle sei settimane in cui i gruppi pro Morsi hanno avuto il controllo della piazza sono stati allestiti numerosi accampamenti e sit-in. La Fratellanza ha organizzato una serie di attacchi dinamitardi contro il governo, inclusi due falliti attentati il 4 e il 18 luglio per assassinare al-Sisi. - La vendetta di al-Sisi si è consumata il mattino del 14 agosto quando le forze di polizia egiziane in tenuta antisommossa, hanno sigillato la piazza iniziando lo sgombero forzato dei sit-in, durato circa 24 ore, nel corso delle quali la polizia oltre alle normali azioni antisommossa ha distrutto la moschea, colma di centinaia di manifestanti, che è stata data alle fiamme

 Il 18–19 ottobre gli egiziani sono tornati alle urne per eleggere la nuova Assemblea del popolo e i rappresentanti dei 27 governatorati locali (la seconda tornata è prevista per il 22– 23 novembre).  La legge elettorale egiziana prevede la scelta di 596 membri dell’Assemblea del popolo attraverso un meccanismo che assegna il 75% (448) dei seggi disponibili a candidati indipendenti e il restante 20% (120) a membri di partiti politici, consentendo al presidente di nominare direttamente il 5% (28) dei deputati  Il Comitato supremo elettorale egiziano ha accettato i documenti di candidati. Attualmente la scena politica appare dominata da tre grandi blocchi: la coalizione conservatrice denominata “Per amore dell’Egitto” che è costituita da militari, businessman ed ex uomini legati al regime di Hosni Mubarak; il “Fronte Egiziano”, guidato dall’ex candidato alle presidenziali 2012 Ahmed Shafiq e composta anch’essa soprattutto da membri del disciolto Partito Democratico Nazionale di Mubarak; infine, la coalizione islamista “Chiamata salafita”, sostenuta dal partito al–Nour di Younis Makhyoun e dai cristiano–copti.  Il partito dei Fratelli Musulmani è stato dichiarato «fuori legge» dal 2013  Molti partiti islamisti hanno boicottato le elezioni  Nella prima tornata elettorale l’affluenza è stata molto bassa (non è arrivata al 30%) Monitoraggio dei risultati elettorali e commenti in classe

 L’EGITTO E’ IN MANO AD UNA NUOVA DITTATURA?  QAULE SPAZIO C’E’ OGGI PER I MOVIMENTI GIOVANILI CHE HANNO DATO IL VIA ALLE RIVOLTE?  LA RIVOLTA E’ STATA «SCIPPATA» AI GIOVANI DELLE PIAZZE?  QUALE E’ STATO IL REALE RUOLO DELL’ESERCITO NELLE RIVOLTE DELLA PRIMAVERA ARABA EGIZIANA?  ERA/E’ DAVVERO PERCORRIBILE UNA STRADA DEMOCRATICA PER L’EGITTO?  PERCHE’ LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE DINANZI ALLE PALESI VIOLAZIONI DELLE LIBERTA’ IN EGITTO NON AGISCE?