Giorgia Giovannetti1 Lezione 7 Prof. Giorgia Giovannetti Facoltà di Ingegneria Economia Applicata 2015.

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Giorgia Giovannetti1 Lezione 7 Prof. Giorgia Giovannetti Facoltà di Ingegneria Economia Applicata 2015

Outline lezione Summary concorrenza monopolistica Importanza della differenza fra breve e lungo periodo Introduzione oligopolio

Riassunto: Tipologia dei mercati

4 I settori produttivi e le forme di mercato Oligopolio concentrato – settori dei mezzi di produzione (acciaio, ecc.) Oligopolio differenziato – Settori dei beni di consumo non durevole (detersivi) Oligopolio misto (fedeltà + discontinuità tecnologiche) – Settori dei beni di consumo durevoli (automobili) Concorrenza – Agricoltura Concorrenza imperfetta/monopolistica (differenziazione + piccole imprese) – Commercio al minuto, servizi privati, edilizia residenziale

La maggior parte dei mercati opera in una situazione intermedia tra la concorrenza ed il monopolio Un’impresa che opera in un mercato imperfettamente concorrenziale – si trova a fronteggiare una curva di domanda del proprio prodotto inclinata negativamente – e si rende conto che la quantità che potrà vendere dipende dal prezzo che decide di fissare

Summary: le ipotesi della concorrenza monopolistica 1.Esiste un numero piuttosto elevato di imprese 1.Esiste libertà di entrata 2.C’è differenziazione del prodotto

Riassunto: Equilibrio di breve periodo La condizione di massimo profitto è RM=CM L’extraprofitto (area tratteggiata) è tanto più elevato quanto meno elastica è la domanda  un’impresa con un prodotto molto differenziato può conseguire elevati extraprofitti nel breve periodo p Q pBpB RM CM QBQB CME pBpB

Riassunto: Equilibrio di lungo periodo L’esistenza di extraprofitti incoraggia l’entrata di nuove imprese nell’industria In questo modo la domanda delle imprese già esistenti si riduce fino all’azzeramento degli extraprofitti (cioè fino a quando la domanda non è tangente al costo medio) p Q pLpL RMG CMGLP QLQL CMELP pBpB

Riassunto: Concorrenza non di prezzo In pratica le imprese che operano in concorrenza monopolistica non si limitano a fissare il prezzo e l’output, ma prendono decisioni anche su altre variabili Sviluppo del prodotto: offrire un prodotto differenziato da quelli dei concorrenti, quindi un bene caratterizzato da bassa elasticità Pubblicità: una pubblicità efficace provoca un aumento della domanda e la rende più anelastica

Summary su concorrenza monopolistica Caratteristiche: - Come nel monopolio, prezzo > costo marginale - Come in concorrenza perfetta, prezzo = costo medio totale Differenze con la concorrenza perfetta: 1.Le imprese di concorrenza monopolistica operano al di sotto della dimensione efficiente  capacità produttiva in eccesso. 2.P > CM  Le imprese avrebbero interesse a espandere la produzione al prezzo corrente perché otterrebbero profitti!

Riassunto definizione: Mercati contendibili L’esistenza di una minaccia di concorrenza ha un effetto simile alla concorrenza effettiva e influenza la determinazione del prezzo e della quantità di equilibrio Un mercato è perfettamente contendibile quando i costi di entrata e di uscita sono nulli

Riassunto: Mercati contendibili Un’impresa esterna al mercato, con capacità produttiva dispo- nibile, può attuare la concorrenza “mordi e fuggi” (hit and run): entra nel mercato, pratica l’undercutting (finché il prezzo dell’im- presa incumbent è fisso), per poi abbandonare il mercato quando l’incumbent adegua il prezzo. Per evitare la concorrenza “mordi e fuggi” l’incumbent deve fissare in anticipo un prezzo limite, pari al costo medio del potenziale entrante. Nei mercati contendibili, i prezzi sono più bassi che in monopolio (sono vicini o uguali a quelli della concorrenza), le quantità prodotte sono maggiori e i profitti più bassi. DEFINIZIONE : (i) una sola (grande) impresa (detta incumbent); (ii) assenza di barriere all’ingresso e all’uscita (sunk costs); (iii) prezzo fisso nel breve periodo

Riassunto: la discriminazione di prezzo Il monopolista può avere due diversi gruppi di clienti – con differenti elasticità della domanda  esempio: chi viaggia in aereo per affari ha una diversa reattività al prezzo rispetto a chi viaggia per turismo Il monopolista potrebbe incrementare i propri profitti vendendo ai viaggiatori per affari ad un prezzo maggiore. La discriminazione del prezzo è possibile solo per quei beni che non possono essere rivenduti  esempio: fornitura energia elettrica

In quali circostanze le imprese possono praticare prezzi diversi a consumatori diversi? Esistono tre tipi di discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado per ogni unità di bene venduto viene applicato al consumatore il suo prezzo di riserva Discriminazione di secondo grado ai consumatori vengono applicati prezzi diversi a seconda della quantità acquistata del bene Discriminazione di terzo grado a diverse categorie di consumatori vengono applicati prezzi diversi

Condizioni necessarie per praticare la discriminazione di prezzo L’impresa non deve essere price-taker Non ci deve essere possibilità di arbitraggio

Un mercato oligopolistico è un mercato nel quale sono presenti solo poche imprese, ciascuna delle quali, con le sue scelte, può esercitare un impatto sensibile sul profitto degli altri venditori. L’oligopolio è un tipo di concorrenza imperfetta, nel quale pochi venditori vendono prodotti simili (petrolio, palle da tennis) Si distingue dalla concorrenza monopolistica, nella quale molte imprese vendono prodotti simili ma non identici (CD, videogiochi, auto).

Le caratteristiche dell’oligopolio Interdipendenza strategica tra le imprese Presenza di barriere all’entrata

18 L’oligopolio Situazione caratterizzata da barriere all’entrata, non insuperabili. Nuove imprese possono entrare sul mercato, ma debbono affrontare alti costi, o partire da una posizione svantaggiata – L’oligopolio è una caratteristica del paesaggio economico odierno – Poche imprese dominano le industrie, soprattutto nel settore manifatturiero – Circa 50 imprese producono circa il 15% dei beni della manifattura nel mondo industrializzato

L’oligopolio collusivo Le imprese oligopoliste saranno tentate di accordarsi con le altre al fine di massimizzare i profitti congiunti (comportandosi come un monopolista)

Equilibrio in oligopolio collusivo Un accordo collusivo formale è noto come cartello. Le imprese si accordano e fissano un prezzo per massimizzare i profitti congiunti. Esse poi si spartiscono il mercato tramite l’assegnazione di quote (la cui somma non può superare q 1 ) p q D industria RMG industria CMG cartello Dato dalla somma dei costi marginali dei componenti q1q1 p1p1 In molti paesi i cartelli sono illegali. Le imprese allora possono colludere in modo tacito

Collusione tacita Vi sono diverse forme di collusione tacita Leadership di prezzo dell’impresa dominante Leadership di prezzo dell’impresa standard Fissazione del prezzo in base al costo medio Esistenza di un prezzo di riferimento

22 Caratteristiche dell’oligopolio La quota di mercato: – nel settore poche imprese detengono una significativa quota di mercato (e possono quindi influenzare i prezzi) – Nel mondo esistono circa 150 imprese produttrici di automobili, ma Ford e General Motors, insieme, producono un terzo dei veicoli Operazioni su scala globale: – Alcune imprese hanno impianti in varie parti del mondo e possono spostare la produzione da un punto all’altro Integrazione verticale – Molte imprese controllano diversi gradini del processo produttivo (Intel produce anche schede madri, a lcune industrie automobilistiche possiedono imprese che producono materiale elettrico ecc.)

23 Le cause dell’oligopolio Il progresso tecnologico diminuisce i costi di produzione, ma solo se aumenta la scala della produzione (chi non si ingrandisce è estromesso dal mercato) Le nuove tecnologie richiedono impianti e macchinari più grandi. Può succedere che la scala delle operazioni efficiente cresca più rapidamente della domanda, per cui rimane sul mercato un numero sempre più piccolo di imprese. – Es: se, per il progresso tecnologico, l’output di un’impresa siderurgica efficiente sale di 50 volte, mentre la domanda sale di 10 volte, solo 1/5 delle imprese prima esistenti copre ora l’intera domanda

24 Capitale fisso e meccanismi di mercato L’accrescersi del capitale fisso rende meno pronto l’aggiustamento del mercato – È più difficile uscire dal mercato anche se si fanno perdite – Finché si riesce a coprire i costi variabili conviene continuare a produrre, perché si limitano le perdite – Se in un settore è stato prodotto “troppo” (sovra-investimento) può passare molto tempo (il periodo in cui gli impianti sono efficienti) prima che la produzione diminuisca – Se si è prodotto troppo poco (sotto-investimento) per produrre significativamente di più bisogna aspettare la costruzione di nuovi impianti – Gli errori di previsione hanno conseguenze molto più gravi che nella concorrenza perfetta

25 L’incertezza L’investimento è sempre fatto in condizioni di incertezza – Quando il capitale fisso è minore il periodo di incertezza è breve – Quando c’e un grande capitale fisso il periodo di incertezza è lungo – Il problema è sapere se la somma dei margini operativi D c ’- D c, alla fine del periodo di vita degli impianti, sarà tale da coprire l’investimento iniziale per il capitale fisso più profitti – La vita del capitale fisso è spesso lunga

26 Definizioni: tipi di oligopolio Oligopolio concentrato – Prodotto omogeneo – Impianti di dimensioni grandi più efficienti di quelli piccoli (economie di scala, esistenza di discontinuità tecnologiche) – La domanda è soddisfatta da un numero limitato di grandi impianti Oligopolio differenziato – Ogni impresa ha un proprio mercato – Fedeltà della clientela all’impresa – Diviene difficile farsi una clientela per le nuove imprese (alte spese di pubblicità)

27 Profitti e oligopolio Nell’oligopolio permangano profitti più alti della media anche nel lungo periodo, e quindi prezzi più alti che in concorrenza – L’altezza dei profitti dipende dall’altezza delle barriere all’entrata – Oligopolio concentrato: una nuova impresa deve dotarsi di un grande impianto  aumenta sensibilmente la produzione  diminuisce il prezzo  si annullano i profitti – Barriere all’entrata: ampiezza del mercato in rapporto alla capacità produttiva degli impianti efficienti + elasticità della domanda e tasso di crescita previsto per la domanda

28 Elasticità della domanda e barriere all’entrata Un nuovo impianto sposta la curva di offerta da S 1 a S 2. – Se la domanda è elastica la quantità scambiata cresce molto (da Q* a Q 1 ) e il prezzo diminuisce poco (da p* a p 1 ) – Se la domanda non è elastica (D 2 ) la quantità scambiata cresce poco (da Q* a Q 2 ) e il prezzo decresce molto (da p* a p 1 ) S1S1 S2S2 D1D1 p Q p*p* p1p1 D2D2 p2p2 Q*Q*Q2Q2 Q1Q1

29 Oligopolio differenziato Le barriere all’entrata sono legate alle spese per conquistare la clientela – Di grande importanza le spese per la pubblicità molto alte quando si tratta di far conoscere un nuovo marchio – Spesso è la stessa pubblicità a creare la differenziazione di prodotti peraltro molto simili – “il nome del marchio è importante solo quando le caratteristiche del prodotto non lo sono”

30 Il grado normale di utilizzo degli impianti Le imprese fissano il prezzo e adeguano l’offerta alla domanda – Fanno previsioni circa il grado “normale” della domanda e evitano di produrre il massimo possibile – Lasciano un certo grado di capacità produttiva inutilizzata per fronteggiare periodi di improvvisa crescita della domanda – Obiettivo: non perdere in questi casi quote consistenti di mercato, per non favorire la concorrenza

31 La guerra dei prezzi Riduzione dei prezzi per mettere in difficoltà i concorrenti – Prezzo di eliminazione di lungo periodo: inferiore ai costi + il profitto medio dell’impresa da eliminare – questa non rinnova gli impianti – Prezzo di eliminazione di breve periodo: inferiore ai costi variabili – Rare le guerre dei prezzi: possono avere effetti rovinosi quando effettuate tra grandi imprese, molto modesti quando sono eliminate le piccole – La concorrenza è sulle vendite piuttosto che sui prezzi (campagne promozionali, sconti ecc.)

La curva di domanda ad angolo (1) Q0Q0 P0P0 Q P Esaminiamo come un’impresa percepisce la propria curva di domanda in un oligopolio Essa osserva il proprio prezzo ed il proprio livello di output, ma deve prevedere quale sarà la reazione dei concorrenti a qualsiasi variazione del prezzo

Q0Q0 P0P0 Q P La curva di domanda ad angolo (2) L’impresa si aspetta che una propria riduzione del prezzo sarà imitata anche dai concorrenti, che interpretano questa azione come un’azione aggressiva … allora la domanda, a seguito di una riduzione del prezzo, sarà inelastica. La curva di domanda sarà ripida per prezzi inferiori a P 0. D

Q0Q0 P0P0 Q P D …ma i concorrenti non reagiranno invece ad eventuali aumenti del prezzo allora la domanda sarà relativamente elastica per prezzi al di sopra di P 0. L’impresa ipotizza di avere una curva di domanda ad angolo La curva di domanda ad angolo (3)

Q0Q0 P0P0 Q P D Date queste ipotesi l’impresa prevede che i propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo allora la miglior strategia sarà quella di mantener il prezzo a P 0. I prezzi tenderanno allora ad essere stabili, anche in presenza di variazioni dei costi marginali La curva di domanda ad angolo (4)

36 La curva di domanda ad angolo, summary $/Q D P* Q* C’ C’’ Fino a quando i costi marginali incontrano il ricavo marginale nel tratto verticale, il prezzo e la quantità rimarranno costanti R’ Quantità Se l’impresa alza il prezzo le rivali non reagiranno e la domanda sarà elastica Se l’impresa riduce il prezzo le rivali reagiranno e la domanda sarà rigida

La curva di domanda a angolo Anche in assenza di collusione i prezzi in oligopolio possono rimanere stabili È probabile che abbassando il prezzo un oligopolista non guadagni quote di mercato perché i rivali faranno altrettanto nel timore di perdere clienti Al contrario, se alza il prezzo, l’oligopolista perderà molti clienti dal momento che i suoi rivali non lo seguiranno per accaparrarsi parte della sua quota di mercato p q p1p1 q1q1 D