Testi semplificati. Il testo semplificato è una rielaborazione del libro di testo originale che si caratterizza per un maggior grado di comprensibilità.

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Transcript della presentazione:

Testi semplificati

Il testo semplificato è una rielaborazione del libro di testo originale che si caratterizza per un maggior grado di comprensibilità. L’uso di testi non semplificati costituisce per molti allievi con disabilità cognitiva un ostacolo, privandoli della possibilità di entrare in possesso di contenuti fondamentali. Pertanto appare necessario fornir loro testi semplificati per renderli capaci di, per quanto possibile, apprendere.

didattici-semplificati.html didattici-semplificati.html

L’integrazione deve partire dal “fare insieme” per raggiungere obiettivi il più possibile comuni. Un fare insieme dipende anche dal libro di testo, quando questo è uno strumento privilegiato; allora è importante creare le condizioni che consentano a tutti gli alunni di utilizzarlo con facilità, adeguandolo. Adeguare un testo significa motivare gli alunni in quanto non si creano differenze nei contenuti; tutti utilizzano lo stesso strumento; tuttavia devono essere ricercati, all’interno dei contenuti da proporre, tutti quegli elementi che possano essere interessanti per l’alunno. Per adattare un testo l’insegnante deve: – Conoscere a fondo le caratteristiche cognitive dei propri alunni – Deve essere in grado di renderglielo fruibile attraverso un processo di adeguamento

L’adeguamento: rende compatibile lo “strumento libro” ai bisogni di allievi che necessitano di stimoli semplificati in funzione delle diverse modalità cognitive: – l’alunno con difficoltà di lettura o di comprensione ha bisogno di un adattamento legato all’aspetto linguistico del brano; – chi ha problemi riferibili all’individuazione degli aspetti fondamentali necessita di un lavoro di evidenziazione degli stessi; – chi presenta infine problemi dovuti a disabilità medio-gravi ha bisogno di una riduzione e semplificazione dei contenuti

Nessun libro, è il “libro giusto”, quello cioè che da solo risolve i problemi degli alunni, ma tutti i testi possono essere considerati “difficili” e presentando difficoltà riferibili a : CONTENUTI: Gli argomenti presentati saranno tanto più difficilmente comprensibili quanto più lontani dalle conoscenze pregresse, dalle esperienze e dagli interessi dei ragazzi OPERAZIONI COGNITIVE: La comprensione è legata alle operazioni che permettono l’identificazione degli aspetti rilevanti del testo. Classificare, sintetizzare e generalizzare. All’interno di un testo in molti potrebbero avere difficoltà ad identificare l’idea principale ed i concetti chiave.

ASPETTI LINGUISTICI: Le modalità espositive del testo possono disorientare gli alunni. Rappresentano elementi di difficoltà l’eccessiva lunghezza dei paragrafi, dei periodi, l’elevato numero di subordinate, la presenza di vocaboli sconosciuti. ASPETTI GRAFICI: La grafica di un libro è molto importante per l’identificazione da parte degli alunni degli aspetti rilevanti degli argomenti trattati. Esistono testi ricchi di illustrazioni, evidenziazioni e schemi riferiti ai contenuti, mentre altri si limitano a poche immagini, non sempre, da sole, chiarificatrici dei concetti. Intervenire sul libro significa modificare la struttura e la grafica per renderlo maggiormente funzionale all’esplicitazione dei suoi contenuti in relazione alla varietà degli stili cognitivi ed alle difficoltà dei singoli.

Adattare significa quindi: 1.COMPLETARE ED INTEGRARE – Nel caso le informazioni riferite ad un argomento vengano distribuite in diversi capitoli o sottaciute perché già trattate precedentemente è necessario ricompattare l’argomento e integrarlo con un richiamo a conoscenze pregresse ed anticipando le parti successive per evitare la frammentazione. 2.RIDURRE – A volte la quantità delle informazioni fornite può causare disorientamento. Può allora essere utile operare una riduzione delle informazioni eliminandone momentaneamente alcune, rimandandole ad una successiva unità di lavoro.

3.SCHEMATIZZARE E RISTRUTTURARE – Spesso le difficoltà di comprensione sono riferibili all’incapacità di individuare l’idea principale ed i concetti chiave del testo. Un intervento di schematizzazione e rielaborazione dei contenuti attraverso un linguaggio semplificato ed utilizzando espressioni e vocaboli legati a vissuto degli allievi può contribuire al superamento delle difficoltà. 4.EVIDENZIARE – A volte risulta indispensabile intervenire graficamente sul libro inserendo immagini esplicative, simboli e segni di collegamento fra le varie parti. Adattare un testo comporta una serie di operazioni finalizzate al medesimo obiettivo: rendere funzionale all’apprendimento un sussidio scolastico rivolto ad alunni con abilità e deficit di tipo diverso

N. Molteni ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO (da internet) Fasi operative di lavoro del docente Analisi del testo Individuare gli elementi essenziali: - idee principali -concetti/parole-chiave/informazioni principali Valutare gli elementi presenti nel testo legati a: - interessi/esperienze - conoscenze Analizzare gli elementi di difficoltà (vocabolario, conoscenze pregresse, coerenza e coesione interna al testo) Varia a seconda della gravità del deficit.

1° livello di semplificazione: evidenziazione Individuare le parole-chiave/informazioni principali contenute nel testo Incorniciare tali parole (usare anche cornici ingrandite)/evidenziarle Associare alle parole un’immagine semplice o una semplice spiegazione/semplificare la struttura sintattica delle frasi PER ALUNNO CHE “SEGUE” ATTIVITA’ DELLA CLASSE MA HA DIFFICOLTA’ NELL’APPROCCIO AL TESTO 2° livello di semplificazione: ristrutturazione Eliminare le parti non essenziali (Sintetizzare informazioni) Usare lessico semplice Evidenziare parole-chiave in neretto Usare caratteri sufficientemente grandi Ordinare in schema logico PER ALUNNO CON DEFICIT MEDIO GRAVE 3° livello di semplificazione: riduzione Ridurre il testo in brevi periodi riferiti alle parole-chiave/informazioni principali Usare immagini da affiancare ai periodi PER ALUNNO CON MAGGIOR DIFFICOLTA’ N. Molteni

PRIMO LIVELLO DI SEMPLIFICAZIONE Gli uomini, all’interno delle loro società, svolgono attività lavorative utili al soddisfacimento dei propri bisogni. Le attività lavorative si riferiscono a diversi settori. Il settore primario riguarda, principalmente, le attività legate all’agricoltura e all’allevamento. Il settore secondario comprende l’artigianato e l’industria, mentre il settore terziario riguarda tutti i servizi (pubblici e privati) come il commercio, i trasporti, la sanità, l’istruzione e altro ancora. La maggior parte dei lavoratori opera nel settore terziario, all’interno del quale si può distinguere anche un terziario avanzato, che si riferisce in particolare ai servizi finanziari, alla pubblicità e all’informatica. Insieme di persone che vivono insieme e condividono: lingua, cultura, tradizioni Percentuale occupati in Italia 30,7% 64,9% 4,4% N. Molteni

TESTO BASE Il settore primario (agricoltura, pesca, sfruttamento dei boschi, miniere ecc) comprende tutte le attività che ricavano le materie prime direttamente dalla natura. Oggi in Italia gli agricoltori sono una minoranza, poco più dell’8% di tutti i lavoratori. Per coltivare i campi, oltre alla manodopera c’è bisogno di: -macchine agricole (trattori, trebbiatrici, mietitrebbiatrici…) per rendere il lavoro più rapido e meno faticoso; -diserbanti e pesticidi per liberare le coltivazioni da piante erbacee e insetti nocivi che rovinerebbero il raccolto; - concimi chimici e fertilizzanti per rendere il terreno più ricco delle sostanze necessarie per la crescita delle piantagioni; - sistemi d’irrigazione per garantire la quantità d’acqua necessaria ai campi; -sistemi di riscaldamento e protezione delle colture per anticipare i raccolti e proteggerli da agenti atmosferici. N. Molteni

PRIMO LIVELLO DI SEMPLIFICAZIONE Il settore primario (agricoltura, pesca, sfruttamento dei boschi, miniere ecc) comprende tutte le attività che ricavano le materie prime direttamente dalla natura. Il settore primario comprende tutte le attività che ricavano le materie prime dalla natura: - agricoltura - allevamento - pesca - sfruttamento dei boschi Oggi in Italia gli agricoltori sono una minoranza, poco più dell’8% di tutti i coltivatori. Per coltivare i campi, oltre alla manodopera c’è bisogno di: -macchine agricole (trattori, trebbiatrici, mietitrebbiatrici…) per rendere il lavoro più rapido e meno faticoso: -diserbanti e pesticidi per liberare le coltivazioni da piante erbacee e insetti nocivi che rovinerebbero il raccolto; - concimi chimici e fertilizzanti per rendere il terreno più ricco delle sostanze necessarie per la crescita delle piantagioni; - sistemi d’irrigazione per garantire la quantità d’acqua necessaria ai campi; -sistemi di riscaldamento e protezione delle colture per anticipare i raccolti e proteggerli da agenti atmosferici. Per coltivare i campi, oltre alla manodopera c’è bisogno di: - macchine agricole (trattori) per rendere il lavoro più veloce - diserbanti e pesticidi per liberare le coltivazioni da piante erbacee e insetti; - concimi chimici e fertilizzanti per rendere il terreno più ricco delle sostanze necessarie per la crescita delle piantagioni; -sistemi d’irrigazione per garantire la quantità d’ acqua necessaria ai campi; -sistemi di riscaldamento e serre per anticipare i raccolti e proteggerli da agenti atmosferici. Materie prime = materiali che permettono di produrre altri beni. Es: prodotti agricoli, animali, legname. N. Molteni

PRIMO LIVELLO DI SEMPLIFICAZIONE Il settore primario comprende tutte le attività che ricavano le materie prime dalla natura: - agricoltura - allevamento - pesca - sfruttamento dei boschi Per coltivare i campi, oltre alla manodopera c’è bisogno di: - macchine agricole (trattori) per rendere il lavoro più veloce - diserbanti e pesticidi per liberare le coltivazioni da piante erbacee e insetti; - concimi chimici e fertilizzanti per rendere il terreno più ricco delle sostanze necessarie per la crescita delle piantagioni; -sistemi d’irrigazione per garantire la quantità d’acqua necessaria ai campi; -sistemi di riscaldamento e serre per anticipare i raccolti e proteggerli da agenti atmosferici. Materie prime = materiali che permettono di produrre altri beni. Es: prodotti agricoli, animali, legname. Per allevare …..….. N. Molteni

Il primo settore comprende : -agricoltura - allevamento - pesca - sfruttamento dei boschi, Agricoltura Per poter coltivare, l’uomo ha bisogno di: - macchine agricole come trattori (1) per essere più veloce; - diserbanti per togliere erbe cattive; - acqua per irrigare i campi; - serre (2) per proteggere le piante Le attività primarie comprendono anche l’allevamento. In Italia si allevano: - bovini soprattutto in pianura, da cui si ricavano il latte e i suoi derivati (formaggi, burro…) - suini, in pianura e da cui si ricava in particolare la carne; - ovini (cioè pecore e capre), che ci danno formaggi e lana ; - volatili, come galline e polli per la carne e le uova. La pesca Si pescano molti tipi di pesci come il pesce azzurro (sgombri e acciughe) e come i tonni e il pesce spada. Vicino al porto possiamo trovare il mercato del pesce e fabbriche dove esso viene pulito e congelato. SECONDO LIVELLO DI SEMPLIFICAZIONE Il pesce pulito e congelato (1) (2) N. Molteni

NEL PRIMO SETTORE SONO COMPRESI: - L’AGRICOLTURA - L’ALLEVAMENTO - LA PESCA -LO SFRUTTAMENTO DEI BOSCHI (LEGNAME) IN ITALIA L’UOMO COLTIVA IL TERRENO. USA TRATTORI E ALTRE MACCHINE MODERNE. L’UOMO ALLEVA ANCHE MOLTI ANIMALI CHE CI DANNO: - CARNE - LATTE - PELLE TERZO LIVELLO DI SEMPLIFICAZIONE N. Molteni

ALCUNE PERSONE LAVORANO PESCANDO NEI MARI, NEI LAGHI E NEI FIUMI. INFINE, ALCUNE PERSONE LAVORANO IL LEGNO: - I BOSCAIOLI - I FALEGNAMI IL LEGNO SERVE PER: - RISCALDARE LE CASE - FARE MOBILI -FARE ALTRI OGGETTI (MATITE, PASTELLI…) N. Molteni

INSERISCI NELLA TABELLA I DISEGNI AGRICOLTURA ALLEVAMENTO PESCA SFRUTTAMENTO BOSCHI N. Molteni

RISPONDI SCEGLIENDO SI O NO IL BOSCAIOLO LAVORA I CAMPISI’NO IL CONTADINO COLTIVASI’NO L’ALLEVATORE MUNGE LE MUCCHESI’NO L’ALLEVATORE RACCOGLIE IL GRANOSI’NO IL FALEGNAME COSTRUISCE I MOBILISI’NO IL CONTADINO PIANTA I SEMI SI’NO IL CONTADINO RACCOGLIE LA FRUTTASI’NO L’ALLEVATORE RACCOGLIE LE UOVASI’NO N. Molteni

LAVORO SEMINA MUNGE USA IL TRATTORE TAGLIA I BOSCHI TAGLIA IL GRANTURCO USA LE BARCHE USA L’ARATRO LAVORA NEL POLLAIO SISTEMA IL FIENO ARRIVA NEI PORTI N. Molteni

Multimedialità: uso contemporaneo e sinergico di diversi media (testo, immagini, suoni); intreccia tra loro linguaggi tradizionalmente originati da media diversi dando luogo a flussi misti. Prodotti/oggetti multimediali sono quelli che sono costruiti utilizzando linguaggi comunicativi di tipo diverso, come testo, immagini, suono e restituiscono un significato univoco.

Il problema, da un punto di vista pedagogico e didattico, riguarda il rapporto tra multimedialità e apprendimento: come deve modificarsi la comunicazione didattica quando essa avviene attraverso la multimedialità? Come comunicare contenuti di apprendimento in modo efficace? Un autore ha cercato di affrontare in termini scientifici il tema della comunicazione multimediale: lo psicologo cognitivo californiano Richard Mayer.

Mayer formula alcuni fondamentali principi su come progettare messaggi multimediali (Mayer, 2001), per rispondere alle domande del tipo: come e quando avvalersi di più codici espressivi per la presentazione di contenuti didattici? come presentare contenuti in modo significativo per l'apprendimento? quali sinergie didatticamente rilevanti si possono instaurare tra il testo e l'immagine?

Principi Mayer [1] Secondo Mayer (2001) la comunicazione multimediale può migliorare l'apprendimento, ma solo ad alcune condizioni. Lo studente apprende meglio:  da parole unite a immagini, piuttosto che solamente da parole (principio di multimedialità);  quando le parole e le immagini corrispondenti sono vicine tra loro sulla pagina o sulla schermata (principio di contiguità spaziale);  quando le parole e le immagini corrispondenti sono presentate simultaneamente piuttosto che successivamente (principio di contiguità temporle);

Principi Mayer [2]  quando le parole, le immagini o i suoni estranei sono esclusi (principio di coerenza);  quando le animazioni sono accompagnate da narrazione audio, piuttosto che da testi scritti sullo schermo (principio di modalità);  da animazioni accompagnate solo da narrazione audio piuttosto che accompagnate sia da narrazione che da testi sullo schermo (principio di ridondanza).

La multimedialità (uso di immagini, testi, audio, ecc.) ha quindi di per sé un valore aggiunto, a patto però di evitare il sovraccarico cognitivo, derivante dall'eccessivo impiego di un singolo canale. Cosi ad esempio presentare un testo scritto insieme a un'animazione complica piuttosto che facilitare l'integrazione delle informazioni: il canale visivo viene in tal caso sovraccaricato e non può gestire la duplice sorgente visiva

In generale le soluzioni migliori si ottengono quando sia il canale visivo che uditivo sono coinvolti, in modo da fornire informazioni tra loro coerenti, per esempio nel caso di una dimostrazione in cui una breve animazione visiva sia coerentemente accompagnata da una narrazione audio: in questi casi si impiegano sinergicamente i due canali, visivo e uditivo, senza che nessuno dei due vada incontro a sovraccarico, con integrazione reciproca delle informazioni.

E’ possibile combinare prodotti multimediali; si individuano due tipologie di struttura: – a struttura sequenziale dove le immagini e i suoni si succedono in sequenza senza che l'utente possa variarne la successione (la successione temporale coincide rigidamente con quella “strutturale”); – a struttura di rete nella quale gli oggetti sono rappresentati come nodi di una rete collegati da legami o links: l'utente può navigare da un nodo all'altro nei limiti delle possibilità consentite dalla mappa della struttura;

Nella prima i contenuti rispettano una struttura sequenziale; anche se è possibile inserire dei link, come rimandi ad approfondimenti, però il contenuto principale è rigidamente sequenziale

Nella seconda il contenuto è “conquistato” nodo dopo nodo; Quando si entra in un nodo, non si conosce dove si andrà; solo dopo una analisi sul nodo si può capire dove è possibile andare e si decide di conseguenza.

In una struttura sequenziale si è obbligati a seguire quanto già stabilito dalla struttura; si tratta di uno sfogliare avanti o indietro; In una struttura reticolare l’utente è libero di seguire itinerari personali; pur se è comunque vincolato dalla struttura stabilita dall’autore, però ha la libertà di scegliere un itinerario piuttosto che un altro

Appartengono alla prima gli ebook Alla seconda gli ipertesti