Basilea II Impatti della normativa sull’accesso al credito Pesaro, 25 novembre 2008 KPMG Advisory SpA.

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Basilea II Impatti della normativa sull’accesso al credito Pesaro, 25 novembre 2008 KPMG Advisory SpA

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 1 INDICE Framework Basilea II - Credit Risk Linee evolutive del rapporto banca-impresa Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Valutazione delle operazioni creditizie Nuove leve per l'operatività creditizia

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 2 Framework Basilea II - Credit Risk Premessa L’emanazione delle Nuove Disposizioni di Vigilanza (Circolare n. 263, 27 dicembre 2006, Banca di Italia), rivolte alle Banche ed ai Gruppi Bancari, genera impatti di rilievo sulle modalità operative e sulla formulazione delle linee guida strategiche delle Istituzioni finanziarie e conseguentemente sulle imprese che accedono al credito. Il documento si propone l’obiettivo di illustrare: l’evoluzione del rapporto Banca - Impresa, soprattutto con riferimento alla qualità e tempestività di produzione del patrimonio informativo che la Banca è chiamata ad acquisire e l’impresa dovrà assicurare; le componenti per la valutazione del merito creditizio delle imprese coerentemente con il grado di evoluzione dei modelli adottati dalle Banche e “accettati” a livello regolamentare; i driver regolamentari e i relativi impatti sull’operatività creditizia e sulla valutazione del rischio associato alle diverse forme tecniche del credito.

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 3 Il tipo di approccio scelto dalla banca ha impatti sulle modalità con cui le aziende accedono al credito Framework Basilea II - Credit Risk Struttura della Circolare 263/2006 La Circolare n. 263 è articolata in tre Pilastri, in relazione alle aree tematiche e alle finalità regolamentari specifiche: Pillar I: Approcci per la determinazione dei requisiti patrimoniali delle banche a fronte dei rischi di mercato, di credito, operativi e di controparte Pillar II: Linee guida di governance, organizzative, metodologiche ed applicative relative al processo di controllo prudenziale delle banche (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) Pillar III: Linee guida per l’individuazione delle classi di informazioni delle Banche da pubblicare nell’ambito dell’Informativa al Pubblico (stakeholders) Definisce i requisiti della strategia e del processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica (ICAAP), in considerazione di tutti i rischi generati dall’operatività e dalla loro valutazione complessiva. Definisce i criteri di determinazione ed i limiti con riferimento ai c.d. grandi rischi. Definisce i driver relativi all’ambito di applicazione ed al ruolo degli Organi aziendali nella definizione delle politiche di gestione dei rischi e del patrimonio di vigilanza. Introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. Disposizioni comuni Titolo ITitolo II Titolo III Titolo IV Concentrazione dei rischi Titolo V Definisce i requisiti metodologici, organizzativi e di controllo per il calcolo del capitale regolamentare a fronte dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (rischi di credito, di controparte, di mercato ed operativi) riconoscendo diversi approcci in relazione al livello di complessità. PILASTRO I PILASTRO IIPILASTRO III

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 4 Struttura e processi organizzativi a presidio della gestione dei rischi e della valutazione del capitale Le principali componenti su cui le banche hanno lavorato per garantire l’adeguamento al framework normativo sono di seguito rappresentate. Modelli interni: consentono la quantificazione del rischio attraverso l’identificazione di una distribuzione di probabilità delle potenziali perdite economiche o dei valori del capitale economico (perdite attese ed inattese) nell’orizzonte temporale richiesto dalla normativa (diverso in relazione alla tipologia di rischio). Data quality Deve essere chiaramente individuato il reporting operativo e direzionale i relativi contenuti e la frequenza di produzione, le strutture responsabili della produzione, i destinatari. Segnalazioni e informativa all’Autorità di Vigilanza ed al mercato Metodologie standard: prevedono l’applicazione di coefficienti pre-definiti alle attività rischiose. Metodologie valutative: sono ammesse, in alternativa alle tecniche di quantificazione, per le classi di rischio ex Pillar II per cui è difficile la quantificazione (i.e. rischi reputazionali e strategici). Framework Basilea II - Credit Risk Principali componenti Metodologie standard verso modelli interni Reporting Approfondimenti

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 5 L’analisi della rischiosità creditizia è finalizzata a valutare la capacità allocativa della banca, ossia l’attitudine delle banche a selezionare la clientela meritevole di affidamento e le iniziative economicamente valide. Metodologia standardizzata Metodologia Internal Rating Based (Foundation) Metodologia Internal Rating Based (Advanced) Ciascuna banca differenzierà i criteri di erogazione del credito sulla base dell’approccio utilizzato per accantonare il capitale necessario a fronteggiare il rischio di credito. A metodologie più avanzate corrispondono tecniche (modelli interni matematici statistici) più efficaci per valutare l’impresa e l’operazione di finanziamento, pertanto le banche che utilizzano modelli più avanzati, in presenza di credito verso “buoni clienti”, possono potenzialmente accantonare meno capitale. Framework Basilea II - Credit Risk Rischio di credito: gli approcci previsti Modelli più avanzati I tre approcci previsti dalla normativa per la misurazione e gestione del rischio di credito, differiscono nelle modalità di determinazione dei parametri di rischio, l’utilizzo dei due modelli più avanzati deve essere autorizzato da Banca d’Italia. Grado crescente di impatto per le imprese

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This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 18 Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Il Rating Il rating è la valutazione sintetica stimata dalla Banca per la valutazione del merito creditizio del cliente e della sua redditività e capacità di rispettare i propri adempimenti in ottica prospettica. Ad ogni rating è associata la “probabilità di insolvenza”, alla quale corrisponde una classe di rischio, stimata sulla base di indicatori e variabili relative alla storia dell’impresa ed al suo potenziale. Rating forniti da società esterne (ECAI) Banca d’Italia e/o studi di settore Credit Bureau Andamento storico dei rapporti dell’impresa con la Banca (affidamenti, c/c, anticipi, etc) Analisi di bilancio Questionari qualitativi Andamento statistico per area geografica e/o per settore dei clienti della Banca Fonti esterne Fonti interne

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This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 22 Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Indici di Equilibrio Finanziario L'equilibrio finanziario individua la capacità dell’impresa di remunerare con le entrate monetarie e finanziarie i flussi finanziari in uscita, anche in relazione alle classi di operatività che li generano. Coefficiente di indebitamento (capitale di terzi/capitale proprio) Differenza tra entrate-uscite operative EQUILIBRIO FINANZIARIO ESEMPLIFICATIVO < XX% E 0 > U 0 Differenza tra entrate-uscite relative a apporti/rimborsi di capitale permanente E 1 > U 1 Differenza tra entrate-uscite relative a disinvestimenti/investimenti di immobilizzazioni … Stato Patrimoniale Conto economico Nota integrativa dell’ultimo esercizio dell’impresa Rendiconto finanziario desumibile dagli ultimi due bilanci dell’impresa Informazioni specifiche FONTI INFORMATIVE PREVALENTI

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 23 Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Indici di Trend di sviluppo Il trend di sviluppo si ricava valutando la variazione di alcuni valori di bilancio (Fatturato, Capitale Permanente, Capitale Circolante, Capitale Proprio, Capitale di Terzi, R.O.I., i%, Margine Operativo Netto, Oneri finanziari) rispetto all’esercizio precedente. Variazione Fatturato Variazione capitale permanente – variazione fatturato EQUILIBRIO FINANZIARIO Variazione capitale circolante lordo – variazione fatturato Variazione capitale di terzi – variazione capitale proprio Variazione ROI– redditività delle vendite (ROS) … ESEMPLIFICATIVO Stato Patrimoniale Conto economico Nota integrativa dell’ultimo esercizio dell’impresa Rendiconto finanziario desumibile dagli ultimi due bilanci dell’impresa Informazioni specifiche FONTI INFORMATIVE PREVALENTI > 0 < 0 > XX%

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 24 Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Fonti interne: Questionari qualitativi Per la valutazione del merito creditizio dell’impresa le banche possono integrare le informazioni di bilancio con altre informazioni acquisite attraverso specifici questionari qualitativi. Uno degli obiettivi di tali questionari è la verifica/valutazione della capacità competitiva dell’impresa anche in ottica comparativa. Attività dell’impresa Assetto proprietario e gruppo di appartenenza dell’impresa MACRO AREE INFORMATIVE Caratteristiche dei mercati in cui opera l’impresa Posizione dell’impresa sul mercato Fattori critici di successo e di debolezza nel settore Caratteristiche dei mercati in cui opera l’impresa Check list dei fattori e comportamenti a rischio

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 25 INDICE Framework Basilea II - Credit Risk Linee evolutive del rapporto banca-impresa Criteri quali-quantitativi di valutazione delle imprese Valutazione delle operazioni creditizie Nuove leve per l'operatività creditizia

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 26 Valutazione delle operazioni creditizie Effetto delle garanzie sulla valutazione complessiva del rischio Nella valutazione delle operazioni creditizie, le banche analizzano nel dettaglio le forme tecniche di fido e le garanzie, valutando il livello di rischiosità complessivo. Basilea II, nell’ambito delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM), introduce il concetto di eleggibilità delle garanzie ed individua i requisiti delle garanzie per mitigare le stime del rischio di credito. La tipologia degli strumenti ammessi nel CRM varia in base all’approccio per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito (standard, IRB di base o avanzato): l’adozione di approcci di tipo IRB da un lato consente di ampliare il perimetro delle garanzie considerabili per la mitigazione del rischio, dall’altro implica la compliance con requisiti maggiormente stringenti. In generale, la valutazione del garante/garanzie non ha carattere commerciale ed entra nel merito dell'efficacia delle stesse. Le banche si baseranno, principalmente, sui seguenti elementi: tipologia delle garanzie; ammontare delle coperture; rating del garante; considerazioni a carattere commerciale (es. immobile residenziale, ecc); deposito della garanzia presso terzi (i.e. pegni su oro);...

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 27 Ai fini del riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito, la banca deve accertarsi che siano rispettati determinati requisiti generali, validi per tutte le tipologie di strumenti di CRM. Il rispetto dei requisiti generali deve avvenire dal momento della costituzione della forma di protezione del credito e permanere per tutta la durata della stessa. Tutte le garanzie reali e personali previste nel metodo standard più alcuni strumenti specifici: “Garanzie IRB idonee” Garanzie ipotecarie immobiliari Crediti commerciali Operazioni di leasing Garanzie reali su altri beni materiali Tutte le tipologie di strumenti di CRM considerate nel metodo standard e IRB di base, incluse le garanzie IRB idonee, a condizione che: si dimostri l’accuratezza delle stime interne dei parametri di rischio che incorporano gli effetti di mitigazione delle garanzie. Garanzie reali finanziarie Accordi-quadro di compensazione Compensazione in bilancio Altre forme di garanzie reali (depositi in contante presso terzi, polizze di assicurazione vita) Garanzie personali Garanzie mutualistiche di tipo personale (Confidi) Contro-garanzie o garanzie indirette Derivati creditizi Approccio Standard Approccio IRB Foundation Approccio IRB Advanced Tecniche di CRM ammissibili Valutazione delle operazioni creditizie Credit Risk Mitigation: strumenti ammessi

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 28 Rientrano in questa tipologia le garanzie, prestate ad esempio attraverso il pegno, aventi ad oggetto attività finanziarie (collateral) caratterizzate da una adeguata liquidità e stabilità nel tempo, tra cui: CORRELAZIONE FAIR VALUE SEPARATEZZA Non deve esistere una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia ricevuta dalla banca e il merito creditizio del debitore. Ad esempio non sono considerati idonei i titoli emessi dal debitore o da una società del gruppo di clienti connessi. Se l’attività oggetto della garanzia reale finanziaria è detenuta in deposito presso terzi, le banche devono accertarsi che il depositario tenga separate le proprie attività patrimoniali dal bene dato in garanzia. Gli strumenti devono essere individuabili e attribuibili al titolare (es: contratti di deposito a custodia regolare). Le banche devono essere in grado di valutare il fair value della garanzia e procedere a rivalutazioni con cadenza almeno semestrale o ogni qualvolta ritengano si sia verificata una riduzione significativa del valore del bene. Oro Depositi in contante e strumenti assimilabili Titoli di debito emessi da particolari soggetti di elevato standing creditizio o in possesso di un rating esterno ECAI superiore alla soglia prevista Obbligazioni emesse da intermediari vigilati, anche se prive di rating esterno, dietro il rispetto di particolari condizioni restrittive (quotazione in mercati ufficiali, titoli senior, ecc..) Quote di OICR se hanno una quotazione pubblica giornaliera e se investono il patrimonio in strumenti assimilabili ai precedenti Requisiti specifici Valutazione delle operazioni creditizie Garanzie reali finanziarie Approfondimenti

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 29 I requisiti specifici delle garanzie ipotecarie su immobili residenziali o non residenziali sono gli stessi previsti per i crediti garantiti da immobili nell’ambito del metodo standard, ad esclusione del livello di copertura dell’importo del credito con il valore della garanzia (loan to value). Per il trattamento di queste garanzie, si evidenziano le seguenti particolarità: Ai mutui ipotecari su immobili residenziali che rientrano nel portafoglio retail si applica la funzione di ponderazione specifica prevista per le esposizioni al dettaglio nel metodo IRB. Se le garanzie ipotecarie immobiliari sono prestate su esposizioni verso soggetti sovrani, banche e imprese, le garanzie reali immobiliari che rispettano i sopra indicati requisiti, vanno a riduzione della LGD regolamentare prevista nell’ambito dell’approccio FIRB Nel caso, infine, ci si trovi nell’approccio AIRB, le banche hanno una maggiore autonomia nella gestione delle garanzie reali immobiliari e non sono sottoposte a particolari vincoli: l’effetto di mitigazione delle garanzie immobiliari viene compreso nelle stime interne della LGD. Correlazione = il valore dell’immobile non deve dipendere in misura rilevante dal merito creditizio del debitore Valutazione di un perito indipendente = si intende persona esperta e qualificata, non necessariamente esterna, che non prenda parte al processo di delibera dell’affidamento Verifica periodica del valore del bene ipotecato = ogni 3 anni per gli immobili residenziali e ogni anno per gli immobili commerciali, a meno di variazioni improvvise e significative del mercato immobiliare, con il possibile ausilio di strumenti statistici Assicurazione dell’immobile contro rischio danni Documentazione interna della banca sulle tipologie di immobili accettati in garanzia e connesse politiche creditizie Dipendenza = la capacità di rimborso del debitore non deve dipendere in misura rilevante dai flussi di cassa generati dall’immobile (fattispecie che configura uno specialized lending) No loan to value Requisiti specifici Valutazione delle operazioni creditizie Garanzie reali immobiliari Approfondimenti

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 30 Le garanzie personali sono degli accordi contrattuali medianti i quali un soggetto terzo assume esplicitamente l’impegno di adempiere un’obbligazione nei confronti della banca, nel caso in cui l’obbligato principale risulti inadempiente Sono ammessi:  Fideiussioni (anche “omnibus”)  Avalli  Contratti autonomi di garanzia  Contro-garanzia o garanzia indiretta Non sono ammessi:  Mandato all’incasso  Delegazione di pagamento  Anticipi su fatture salvo buon fine Protezione del credito diretta, senza interposta persona, con la definizione dell’entità e dell’estensione in modo incontrovertibile. Il fornitore di protezione non ha la facoltà di annullare unilateralmente il contratto: nel caso l’accordo tra le parti preveda il diritto di recesso, la protezione deve comunque essere salvaguardata fino al momento del recesso. Il contratto non deve contenere clausole fuori dal controllo della banca che: aumentino il costo effettivo della protezione se l’esposizione protetta subisce un deterioramento della qualità creditizia esonerino il fornitore di protezione dall’obbligo di adempiere tempestivamente ai pagamenti in caso di inadempimento del debitore consentano di ridurre unilateralmente la durata della protezione del credito. Il contratto non deve attribuire al garante la facoltà di opporre il beneficio della preventiva escussione del garantito. Per un riconoscimento totale, la garanzia personale deve coprire la totalità dei pagamenti cui è tenuto il debitore principale rispetto al credito. La garanzia deve essere esplicitamente documentata Nel caso di contro-garanzia questa deve essere fornita da un garante ammesso, coprire tutti gli elementi di rischio dell’esposizione principale e rispettare tutti i requisiti specifici (meno quello inerente la protezione diretta) Requisiti specifici Valutazione delle operazioni creditizie Garanzie personali Approfondimenti

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 31 Criteri di ammissibilità dei Confidi I confidi iscritti nell’elenco degli intermediari finanziari vigilati (ex art. 107),in quanto equiparabili alle banche, e le banche cooperative di garanzia sono ritenuti soggetti idonei ad offrire garanzie in grado di mitigare il rischio di credito. I confidi ordinari, iscritti nell’elenco ex art.106, in quanto assimilabili alle imprese non finanziarie, potrebbero offrire garanzie efficaci solo nel caso in cui disponessero di un rating esterno almeno pari a A - o di una PD interna equivalente di pari livello. Il trattamento a fini prudenziali delle garanzie rilasciate dai consorzi e dalle cooperative di garanzia collettiva dei fidi (Confidi), ha subito una evoluzione interpretativa sull’ammissibilità delle garanzie rilasciate, riconoscendo i Confidi come garanti potenzialmente idonei a rilasciare garanzie valide per la riduzione del rischio dei credito. Nelle regole sull’ammissibilità dei Confidi si configurano tre diversi modelli organizzativo - funzionali per svolgere l’attività di concessione collettiva delle garanzie, assoggettabili a differenti trattamenti prudenziali. Valutazione delle operazioni creditizie Confidi Confidi Ordinari (ex art. 106 TUB) svolgono esclusivamente concessione di garanzie collettive sui fidi Confidi Ordinari (ex art. 106 TUB) svolgono esclusivamente concessione di garanzie collettive sui fidi Confidi (ex art. 107 TUB) operano in qualità di Intermediari finanziari vigilati Banche Cooperative di garanzia Grado di riconoscibilità ai fini del CRM - + Modelli organizzativi e funzionali dei confidi Approfondimenti

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This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 33 Nuove leve per l'operatività creditizia Driver del cambiamento La maggior efficacia nel valutare le imprese e il minor costo di capitale si dovrebbero trasferire in una maggior facilità ad accedere al credito da parte delle aziende con bilanci “virtuosi”. In particolare: quanto maggiore è il rischio rappresentato dal cliente, tanto maggiore è il capitale che la banca deve accantonare; quanto maggiore è il capitale accantonato, tanto maggiori sono i costi per la banca; quanto maggiori sono i costi che la banca deve sopportare, tanto maggiore è il costo del denaro per l’impresa cliente che chiede il prestito. Pertanto quanto maggiore è la rischiosità del cliente, tanto maggiore è il tasso richiesto e tanto più stringenti sono le condizioni per la concessione del prestito.

This document is CONFIDENTIAL and its circulation and use are RESTRICTED. © 2008 KPMG S.p.A., an Italian limited liability share capital company and a member firm of the KPMG network of independent member firms affiliated with KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 34 Patrimonio informativo Ambito di analisiRequisiti regolamentariBanche Affinamento, monitoraggio e aggiornamento del patrimonio informativo con impatto sulla stima del patrimonio di vigilanza, soprattutto nel caso di utilizzo di modelli interni Classificazione delle posizioni creditizie in relazione alle classi di clientela (segmenti o portafogli) e delle operazioni (i.e. garantite/non garantite) Produzione da parte delle Banche delle informazioni rilevanti alle Autorità di Vigilanza, nell’ambito del processo segnaletico e dell’informativa al Pubblico Imprese Minor rischio generato da asimmetrie informative e selezione della clientela a minor rischio (mitigazione adverse selection) Vantaggi informativi, in considerazione dei flussi acquisiti dalla clientela e del monitoraggio periodico anche in caso di applicazione dei coefficienti standard Costi di gestione delle classi di informazioni rilevanti, spesso ad opera della rete commerciale Selezione delle informazioni rilevanti, in alcuni casi definite a livello regolamentare Mitigazione dell’opacità informativa e utilizzo delle informazioni internamente e verso l’esterno Accesso al credito al pricing “equo” per le imprese con maggior merito creditizio e più trasparenti verso il mercato Possibilità di valorizzare gli investimenti e le informazioni di business plan con ritorni in termini di minor oneri finanziari Possibilità di fruire del supporto di consulenza della Banca Possibile credit rationing per le imprese meno virtuose che non hanno idonei strumenti di rappresentazione delle informazioni Rischio di “ingerenza” delle banche nella gestione di impresa Nuove leve per l'operatività creditizia Impatti regolamentari su banche e imprese OPPORTUNITA’ VINCOLI

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