Le seconde generazioni: problemi, opportunità, prospettive Crema 23 febbraio 2012 Gabriella Lessana.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La valigia del narratore
Advertisements

A cura delle ragazze del Liceo Classico Rosa di Susa
Il genio della porta accanto
La mia famiglia.
La mia famiglia!.
Raccontiamo storie.
Ciao bambini forse voi non vi ricordate di me, sono Gesù ci siamo conosciuti tanti anni fa quando voi eravate ancora piccini piccini .
Benedetto il giorno, il mese e l'anno in cui sono nato...
Tiriamo fuori le lingue (e i dialetti)
Madre Gesuina Seghezzi
Io e la geometria Corso di scienze della formazione primaria
Prof.ssa Eugenia Scabini
I BAMBINI STRANIERI NELLA NOSTRA SCUOLA PRIMARIA
Famiglie transnazionali e ricongiungimenti in Lombardia: dalla conoscenza allintervento sociale Caritas ambrosiana e Osservatorio regionale per lintegrazione.
Elementi di Grammatica Sequenza 4. Gli Gli aggettivi possessivi = articolo + possessivo il mio ragazzo la tua scuola il suo albero genealogico il nostro.
progetto territoriale interculturale
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
I bambini stranieri e le loro famiglie
Dati sullindagine riguardante limmigrazione nella scuola Diaz Le Migrazioni - Olbia 16, Dicembre 2008 Classe 3A Scuola Secondaria Armando Diaz Olbia Le.
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
Progetto SKILL LAB Centro Giovanile Meltin Pop di Aron a
Completate con il verbo fra parentesi all'imperfetto, al passato prossimo secondo il senso della frase Esempio : Franco (conoscere) HA CONOSCIUTO Giovanna.
Anno scolastico 2000/2001 Classi V.
Piccole strategie di apprendimento
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
LE PAROLE “CALDE” DELLE DONNE
Diversità e identità, incontro- scontro per tutti
Dialogando con il Padre nostro.
“Ero straniero e tu mi hai accolto nella tua casa” (Mt 25, 35)
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
Fra moglie e marito By Bluette.
Guardare oltre per cambiare Perché mobilità e cooperazione internazionale nella scuola Dott. Roberto Ferrero I ragazzi stranieri di Intercultura sollecitano.
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente (Mt 22,37) P Una volta per strada ho visto una anziana: era.
Iniziò tutto quel giorno, un giorno semplicissimo di dicembre, incasinato come tutti gli altri… chi l’avrebbe mai detto che da quel giorno sarebbe cambiata.
Presenta. presenta qualcosa di straordinario nel mondo dell'alfabeto ... E' successo qualcosa di straordinario nel mondo dell'alfabeto ...
STRA-king Le radici del futuro anno scolastico IL NOSTRO VIAGGIO 3.
FRANCO BATTIATO "Senza titolo"
… Adozione e Scuola.
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
Interlingua e analisi degli errori Esempi Italiano L2
21° incontro.
“Prevenzione del disagio scolastico: il Bullismo”
Scuola media “L.Coletti” Treviso
Pensando alla gravidanza..
‘LA SCUOLA CHE VORREI’ Un progetto di ricerca dell’
Così ridono in Brasile Si ringrazia per la collaborazioe l’amico João Mestriner – Pirangi SP Traduzione dal Portoghese : ITALBIT by Vittorio.
Argentera 1 marzo 1850 un po’ di terra Semplice, onesto, ostinato. Incosciente, gentile, studioso. Restituire quanto ricevuto. Diventare sempre piu’ amico.
La storia di…. Jugerta Brahimaj.
Un po' di me....
Le donne come popolazione migrante
TENER BOTTA COME GENITORI
“Essere figli, una sfida e un’avventura”
Un giorno:.
Corso abilitante per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia
Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia...
ARTURO.
I DIECI DIRITTI FONDAMENtali
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
11.00 Sacro Cuore di Gesù Papa Francesco Omelia della Messa al ritiro mondiale dei sacerdoti nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù nella Basilica.
L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Ciao, il mio nome è Giovanni,
(1992) Giovedì 12 novembre 2015 Spunti di riflessione Prof.ssa Migliorato Eliana.
QUESTIONARIO GENITORI SCUOLA PRIMARIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015.
INCONTRO REFERENTI Trento, 16 dicembre IL TIROCINIO.
ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA.
INTRODUZIONE ADOZIONE BISOGNI Esaltare il ruolo della scuola; Non avere pregiudizi; Equipaggiarsi con strumenti utili a livello organizzativo e relazionale;
Per scoprire l’anno della misericordia!
STRATEGIE DI FACILITAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO NELLO SVILUPPO 0-3 anni.
Transcript della presentazione:

Le seconde generazioni: problemi, opportunità, prospettive Crema 23 febbraio 2012 Gabriella Lessana

Anno scolastico InfanziaPrimariaSec 1° grado 96/ / / / / / / / / / /

Percentuali ogni 100 alunni Anno scolastico InfanziaPrimariaSec.1° grado Sec.2° grado 1997/98 0,81,00,60,3 2010/2011 8,69,08,85,8

L’incremento dei nati in Italia La percentuale di nati in Italia è passata dal 34,7% nell’a.s. 2007/08 al 42,1% del 2010/11 l’incidenza più alta si registra nelle scuole dell’infanzia: il 78,3% degli iscritti con cittadinanza non italiana è nato in Italia l’incidenza più bassa è riscontrabile nelle scuole secondarie di secondo grado

Sono rappresentati tutti i continenti (esclusa l’Oceania) Europa centro orientale: (Romania, Albania, Moldavia, Ucraina) Asia: (Cina, India, Filippine) Africa: (Marocco, Tunisia) America: Ecuador 196 le nazionalità di provenienza

Le seconde generazioni: bambini e ragazzi delle “terre di mezzo” Minori nati in Italia Minori ricongiunti Minori non accompagnati Minori profughi/rifugiati Minori rom e sinti italiani e stranieri Minori arrivati per adozione internazionale Minori figli di coppie miste

I minori di origine “straniera” Una pluralità complessa di percorsi bisogni profili linguistici risorse disorientamenti sfide opportunità storie personali, familiari, culturali, di apprendimento, di adattamento, di radicamento

Nati in Italia 1 ●Isolamento e solitudine delle neo-madri ● Appartenenza a nuclei monogenitoriali ● Problemi di cura e e custodia dei figli ● Difficoltà di acceso ai servizi sanitari, prevenzione e cura

Nati in Italia 2 ● Rischio di pendolarismo tra i due paesi ● Rischio di separazione dalla madre ● Difficoltà di inserimento nei servizi per l’infanzia ● Mancanza di nonni, zii ● Mancanza di esperienze

Dissonanza cognitiva ●Le donne immigrate spiegano come nel loro paese le donne incinte siano aiutate e attorniate da altre DURANTE LA GRAVIDANZA ● Donne anziane procedono a una vera e propria iniziazione al ruolo di madre ● Solitudine diventa minaccia ● Se sparisce il gruppo come fonte di trasmissione, le competenze della madre subiscono un fortissimo trauma

Ricongiunti 1 ● Distacco dalle figure affettive di riferimento ● Ricongiungimento a puntate ● Migrazione vissuta come obbligo ● Legami affettivi da riallacciare con i genitori emigrati in precedenza ● Riorientamento spaziale, temporale, percettivo

Ricongiunti 2 ● Apprendimento della nuova lingua per comunicare e per studiare ● Modalità dell’inserimento ● Rischi di regressione ● Aspettative frustrate ● Perdita di prestigio della figura paterna

Coppia mista

“Mia figlia piange perché i bambini le dicono negra, ma io cerco di insegnarle ad essere orgogliosa del suo colore. Le dico: Adesso che hai sei anni possiamo parlare un po’. Tu sei metà e metà. Io sono africano, un nero e tua mamma è italiana e bianca. Tu hai preso un po’ da me e un po’ dalla mamma. Devi essere fiera del tuo colore” Padre zairese “La bambina capisce e parla un po’ arabo. Lei distingue che ci sono due lingue e ha abbinato ogni lingua a uno di noi. Io le parlo spesso in arabo, le racconto delle fiabe italiane anche in arabo” Padre libanese “In arabo non gli ho mai parlato perché: il bambino è abituato a stare con loro (la famiglia della moglie) che parlano solo italiano. Quando è successo che io ho parlato in arabo a mio figlio, tutti loro si sono messi a ridere …” Padre tunisino “Quando viene la madre, ci dice di chiamarlo Amedeo e di dargli da mangiare come gli altri; quando viene il padre, dice che il nome è Ahmed e che non deve mangiare il maiale …” Una insegnante In “Legami familiari e immigrazione: i matrimoni misti” a cura di M. Tognetti Bordogna, 1996

Minori non accompagnati 1 Migrazioni di individui “soli” nella fase adolescenziale (perdita di affetti, certezze, status sociale, bisogno di contenimento emotivo) Mobilità spaziale: modo di superare la precarietà della propria situazione (familiare, sociale, del paese d’origine)

Minori non accompagnati 2 Migrazione condivisa con la famiglia e sostenuta concretamente dagli stessi genitori. La decisione di partire spesso viene assunta in autonomia dai “minori meno giovani” (16/17 anni) L’abbandono scolastico precoce comporta una riduzione delle opportunità e rappresenta un primo passo verso la scelta migratoria

Minori non accompagnati 3 Nel paese d’arrivo si trovano “incastrati” nel circuito del soggiorno irregolare in una condizione di ulteriore fragilità: precarietà, necessità di produrre reddito immediato, maggiore difficoltà a trovare un inserimento nell’economia informale, mobilità frequente sul territorio, marginalità sociale, rischio di devianza I gruppi di socializzazione possono veicolare opportunità lecite o illecite I bisogni affettivi e i bisogni materiali sono profondamente interconnessi

Minori adottati Prendono il nome dei genitori adottivi dopo un anno Possono avere problemi di identità in adolescenza 3 piani: la famiglia nucleare, la storia precedente della famiglia, la storia del bambino Per la famiglia e gli insegnanti: saper gestire il recupero della storia

Minori rifugiati e profughi Vissuto traumatico Famiglia spezzata Discontinuità rispetto alla vita precedente Rifiuto della cultura d’origine Esperienze difficilmente condivisibili con i compagni di classe Incertezza per il futuro Vissuti di isolamento e solitudine Minorenni qui, adulti là

Minori rom e sinti La trasmissione della lingua e della cultura avvengono nel contesto del gruppo La scuola non appartiene alle loro necessità e conoscenze Mondo di oralità, difficoltà a scrivere Popolo orgoglioso

Cosa accomuna tutti? ● Sono tutti bambini/ ragazzi a cavallo tra due culture, ragazzi “cerniera” che devono costruire la loro identità a cavallo tra due culture ● Hanno bisogno di una doppia autorizzazione (dalla scuola e dalla famiglia) per costruire la loro identità.

Famiglia immigrata 1 Famiglia Lingua 1 Atteggiamenti, regole e valori Abitudini e pratiche culturali Saperi e saper fare

Famiglia immigrata 2 Scuola Lingua 2 Atteggiamenti, regole e valori Abitudini e pratiche culturali Saperi e saper fare

Famiglia immigrata 3 FamigliaScuola Espressione delle aspettative reciproche Espressione dei codici comunicativi differenti Comunicazione delle reciproche rappresentazioni Contatti personali

Microstorie dei ragazzi della migrazione

Edlira, 11 anni, albanese Edlira ha 11 anni. Quando è arrivata, grazie alle ore di televisione italiana vista in Albania, non si è sentita troppo a disagio con la nuova lingua. Ha cercato subito di legare con le compagne femmine più popolari della sua classe e non sembra avere particolari problemi. Ma se i professori convocano i genitori per un colloquio, lei li sconsiglia vivamente di farlo. E' meglio che venga la zia da sola, tanto la mamma non parla proprio italiano e anche il papà non lo capisce molto. Edlira è in Italia solo da due mesi e in famiglia parla albanese ma, se le chiedo informazioni sul come si dicono certe parole nella sua lingua, risponde: “Non so..., non ricordo..., è come in italiano”. …

Ivaylo, 14 anni, bulgaro Ivaylo ha 14 anni, viene dalla Bulgaria ed è in Italia da sette mesi con i genitori e un fratello. La scuola per lui è una grossa fatica. Ha avuto un insegnante facilitatore, incaricato di insegnargli la lingua e di aiutarlo nella fase di inserimento, ma i suoi progressi scolastici sono molto lenti. A scuola si sente deriso dai compagni e a volte reagisce picchiandoli. Quando gli chiedo di parlarmi dei suoi coetanei italiani, mi riporta dei giudizi molto netti uditi in famiglia: “Noi diciamo: nasce un bambino, tieni il motorino” (nel senso che i genitori italiani regalano il motorino ai figli appena nati e che i ragazzi italiani hanno la vita facile). Se parla di se stesso è per raccontare dei nonni, degli amici rimasti a casa, delle prossime vacanze in Bulgaria. Là gli è rimasto il cuore. Là è molto meglio che qui

“Con mio papà va malissimo perché è cambiato. Prima andava bene, andava normale come papà. Andava normale in Ecuador, Adesso non parliamo quasi, infatti non è che si parla, a volte litighiamo quasi. Perché non capisce e non mi capisce. Con mia mamma invece … in Ecuador c’era un rapporto troppo bello, in Ecuador. Adesso è cambiato moltissimo perché mia mamma lavora tutto il giorno e quando arriva a casa è stanca, stanchissima e poi non ha tempo e non le posso raccontare niente. E quando ha tempo c’è mio papà e non mi piace, quindi non le parlo. A mia mamma adesso non le racconto niente perché non ho un bel rapporto”. In “Ragazze e ragazzi nella migrazione” a cura di G. Favaro, M. Napoli, 2004

Salma, 13 anni, tunisina [...] per una ragazza di quindici anni è troppo parlare alla mamma, incoraggiarla, sostenere delle verifiche su materie di cui non ha mai sentito parlare, e per ultimo trovarsi ogni giorno a scuola tra l’ironia dei compagni.

Fatima, 16 anni, berbera « Io sono berbera e parlo il dialetto con i miei genitori e nel mio paese, però vorrei sapere “L’ARABO” la lingua parlata nel mondo islamico. Il mio + grande sogno è sapere la mia lingua. Mia madre e mio padre vorrebbero che io sapessi l’arabo e lo parlassi bene. Vorrei che quando sono in Marocco io non mi sentissi straniera, non voglio avere qualcosa in meno dei miei coetanei in Marocco. E poi una volta mia madre mi disse che il suo più grande sogno era che i suoi figli imparassero a leggere il corano». Laboratorio “Apriti Sesamo”, 2006 Fatima, 16 anni

Grazie dell’attenzione Fondazione Ismu SettoreEducazione Gabriella Lessana