Félix González-Torres ( ) Untitled (Placebo), 1991 Uno degli artisti che meglio ha saputo avviare il dialogo con lo spettatore è stato Félix González-Torres, i cui mucchi o tappeti di caramelle colorate e di fogli di carta impilati prendono vita quando vengono profanati come oggetti d’arte e vissuti, fatti propri, con un semplice gesto: portarne via un pezzo.
Vincent Van Gogh «Mangiatori di patate», 1885 «Ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada, abbia zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo di lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnato il cibo» (aprile 1885)
Ready made L’idea di presentare come arte un oggetto qualsiasi. Un titolo era già un modo per arricchire un oggetto. Marcel Duchamp Fountain, 1917 con il nome e il cognome del suo alter ego fittizio, Richard Mutt
Cos’è l’arte contemporanea? Purtroppo, rispondere è quasi impossibile. Non solo il pubblico più vasto, ma anche un novero di studiosi e di critici hanno sovente la sensazione di non sapersi orientare nella selva delle proposte. L’arte contemporanea non ha un linguaggio unico, anzi, è il regno del molteplice e riflette il correre verso il nuovo del sapere scientifico.
Di fronte a opere tanto diverse da quelle dei secoli passati ci si sente senza riferimenti, si teme di essere solo provocati e si vorrebbe un criterio per evitare mistificazioni. In preda al senso di perdita che deriva dal non ritrovare più ciò che credevano assodato, molti studiosi sono arrivati a dire che l’arte non esiste più. Wolf Vostell, Endogen depression, 1975 Il televisore come emblema di incomunicabilità e di violenza da denunciare e distruggere.
#selfie Nel ricco Dopoguerra dell’Occidente, nelle strade e nelle case iniziarono a entrare «oggetti» inesistenti fino a pochi anni prima, ma subito vissuti come INDISPENSABILI: automobili utilitarie, poster, frigoriferi, lavatrici, detersivi, cibo in scatola e bevande confezionate. PAG. 355 « La vera svolta che ha cambiato le coordinate di fondo della ricerca artistica definibile come strettamente contemporanea, i cui aspetti più significativi sono ancora uno stimolo vitale per la complessa e articolata situazione attuale, inizia sia in Europa sia in America più o meno nella seconda metà degli anni Cinquanta, sviluppandosi nel decennio successivo. Tale svolta va in direzione di un definitivo sfondamento dei confini tradizionali della pittura e della scultura […]. E si caratterizza attraverso un coinvolgimento concreto della realtà oggettuale quotidiana; un’apertura provocatoria della cultura d’élite all’universo della cultura di massa; un nuovo e più diretto rapporto fra arte e vita, in termini di interventi performativi e di installazioni ambientali […]» Francesco Poli
Il mutare del nostro modo di vivere Claes Oldenburg Subodh Gupta Jeff koons Tutti e tre ci hanno raccontato come il consumo sia diventato un’ossessione tale, dagli Stati Uniti fino all’India, che gli oggetti del desiderio assumono un aspetto sovradimensionato.
Sembra quasi che in un mondo in cui Internet, i social media, i talent show televisivi indagano e controllano sempre più a fondo nelle nostre vite, l’identità individuale scivoli via e si nasconda dietro attributi desiderati e ostentati perché in grado di farci sentire adeguati… Lo studio può essere un ufficio da cui si organizza il lavoro, o può ridursi a un computer portatile o anche solo a uno smartphone. David Hockney Helene Meldahl giovane artista norvegese
Gordon Matta-Clark ( ), Food (New York) Food è stato un ristorante gestito da artisti e per artisti che offriva cibo a bassi prezzi e uno spazio alternativo di ritrovo. Primo del genere a New York, è stato per anni punto di incontro per musicisti, ballerini e artisti invitati la domenica a cucinare a turno uno speciale menu.
Luca Vitone (1964), Prêt-à-porter, Centro per l´Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato «Il segno che caratterizza l'individuo è il luogo. Ogni luogo ha i suoi sapori... L'uomo è ciò che mangia» Il trippaio di Firenze, Leonardo Torrini prepara il lampredotto per i suoi famosi panini.
Lo studio può essere una palestra dove mettersi alla prova fino al limite con esercizi fisici e mentali, così come è stato per Bruce Nauman. Bruce Nauman (1941) Walking in an Exaggerated Manner around the Perimeter of a Square ( ) Obiettivo dell’artista è la difficoltà di ogni comunicazione. Mettere lo spettatore in uno stato d’ansia.
Gregor Schneider (1969), Dead House Ur ( ) Schneider ha incentrato in modo maniacale tutto il suo lavoro (a partire dal 1985) sulla trasformazione continua degli interni della casa dove abita.