Workshop OICE Ambiente “La gestione delle terre e rocce da scavo: il D.M. 161/2012” Nuove opportunità e principali criticità Roma, 21 marzo 2013 dott. geol. Paolo Mauri
2 Durante la presentazione utilizzerò il termine MATERIALE DA SCAVO invece di Terre e rocce da scavo Per conformità al nuovo decreto (DM 161/12 art. 1) emanato in attuazione dell’Art. 49 del D.L. 24 gennaio 2012, n.1 (cd. "D.L. Liberalizzazioni"), convertito con modificazioni dalla L. 24 marzo 2012, n. 27 in vigore dal 6 Ottobre 2012 Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
3 TENTATIVO DI SCRIVERE UN DECRETO CHE DIA CERTEZZA NORMATIVA E INTERPRETATIVA Il decreto è molto dettagliato, stabilisce nuove definizioni ma non è privo di discrezionalità interpretativa Aspetti innovativi e criticità Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel
4 Opera: qualsiasi attività che porti alla produzione dei Materiali da scavo Materiali di scavo: suolo/sottosuolo con altri materiali (riporti) compresi PVC, VTR, bentonite, ecc. in determinate quantità (anche allegato 4) Riporto: orizzonte stratigrafico con materiali vari di origine antropica (anche allegato 9) Deposito Intermedio: tra il luogo di produzione e quello di destinazione Normale pratica industriale: le lavorazioni necessarie per l’utilizzo (allegato 3) Autorità competente: chi autorizza la realizzazione dell’opera che produce il materiale Proponente: il soggetto che presenta il Piano di Utilizzo Esecutore: il/i soggetto/i che attua/no il Piano di Utilizzo Utilizzatore: ? Alcune Definizioni Alcune Definizioni (art. 1) Nuove opportunità e principali criticità
5 SITO area o porzione di territorio geograficamente definita e determinata, intesa nelle sue componenti ambientali (suolo, sottosuolo, acque sotterranee, incluso l'eventuale riporto) ove avviene lo scavo (sito di produzione) e l'utilizzo del materiale (sito di destinazione). Alcune Definizioni Alcune Definizioni (art. 1) Nuove opportunità e principali criticità
6 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel aspetti positivi: sono definiti i ruoli degli attori AUTORITA’ COMPETENTE: CHI AUTORIZZA ARPA – APPA: CHI CONTROLLA PROPONENTE ESECUTORE UTILIZZATORE Aspetti innovativi e criticità : i soggetti LEGATI DAL PIANO DI UTILIZZO Nuove opportunità e principali criticità
7 In sintesi gli aspetti positivi: Definiti i ruoli degli attori in gioco; Definito l’ambito di applicazione estesa anche ai riporti (come da allegato 9) e ai materiali comunemente utilizzati per gli scavi (bentonite, calcestruzzo etc); Definizione delle normali pratiche industriali ammesse; Definizione dei siti di deposito temporaneo presso produzione, destinazione o intermedio; Tempi di deposito conformi alla realizzazione del progetto; Definizione dei contenuti del P.U.; Definizione delle procedure di gestione dei materiali da scavo provenienti da siti con valori di fondo naturale > CSC; Definizione delle procedure di gestione dei materiali da scavo provenienti da siti in bonifica; Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Focus: Nuove opportunità e principali criticità
8 In sintesi gli aspetti critici: Discrezionalità di interpretazione su alcuni aspetti nodali; Gli attori previsti dal decreto sono molteplici (proponente, esecutori, utilizzatori), legati tra loro dal P.U. e corresponsabili della corretta gestione del piano; Non è prevista proroga per inizio attività che deve avvenire entro 2 anni dalla presentazione del PU (in caso di VIA….); I tempi: tempi lunghi per le autorizzazioni, per le verifiche sia in sede di presentazione del P.U. che nel caso di richiesta di modifica/aggiornamento; Documentazione tecnico amministrativa da produrre complessa (ricorda il piano di caratterizzazione di un sito ai sensi del dlgs 152 ma deve contemplare tutti i siti coinvolti (produzione, utilizzo); Costoso (costi di analisi, redazione del PU, Costi di ARPA, fideiussioni); Gestione dei materiali da scavo molto dettagliata con richiesta di tracciabilità pari a quella dei rifiuti (se non maggiore); 8 Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Focus: Nuove opportunità e principali criticità
9 Come influiscono gli aspetti positivi e le criticità nei casi pratici? Qualche esempio: 1: il caso dei cantieri lineari; 2: il caso dei cantieri in aree con valori di fondo anomali; 3: il caso dei cantieri con imprevisti in corso d’opera; Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Focus: Nuove opportunità e principali criticità
10 1: il caso dei cantieri lineari LA SPECIFICITA’ DI QUESTI CANTIERI E’ QUELLA LOGISTICA CANTIERI CHE POSSONO COPRIRE AMPIE AREE GEOGRAFICHE; AREE DI CANTIERE SPESSO LIMITATE PER LA DISPONIBILITA’ DI AREE LIMITATE (P.E. CANTIERI STRADALI – ESPROPRI); CANTIERI DISCONTINUI IN SUPERFICIE; LIMITATA CAPACITA’ DI ACCUMULO MATERIALI DI SCAVO IN SITO; ALTAMENTE PREVEDIBILI IMPREVISTI IN CORSO D’0PERA (p.e. variabilità merceologica dei materiali da scavo); LA SPECIFICITA’ DI QUESTI CANTIERI E’ QUELLA LOGISTICA CANTIERI CHE POSSONO COPRIRE AMPIE AREE GEOGRAFICHE; AREE DI CANTIERE SPESSO LIMITATE PER LA DISPONIBILITA’ DI AREE LIMITATE (P.E. CANTIERI STRADALI – ESPROPRI); CANTIERI DISCONTINUI IN SUPERFICIE; LIMITATA CAPACITA’ DI ACCUMULO MATERIALI DI SCAVO IN SITO; ALTAMENTE PREVEDIBILI IMPREVISTI IN CORSO D’0PERA (p.e. variabilità merceologica dei materiali da scavo); Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
11 1: il caso dei cantieri lineari Il DM 161/12 rappresenta una opportunità: Prevede il «sito di deposito temporaneo»; risolve il problema di dover movimentare i materiali ex situ per mancanza di spazi interni. Con il piano di Utilizzo è possibile movimentare i materiali di scavo con appropriato ddt. Il DM 161/12 rappresenta una opportunità: Prevede il «sito di deposito temporaneo»; risolve il problema di dover movimentare i materiali ex situ per mancanza di spazi interni. Con il piano di Utilizzo è possibile movimentare i materiali di scavo con appropriato ddt. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
12 2: cantieri in aree con valori di fondo naturali superiori alle CSC Cantieri in aree con presenza di sostanze naturali in concentrazioni superiori ai limiti ammessi per l’uso del suolo reale del sito Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Arsenico Nuove opportunità e principali criticità
13 2: cantieri in aree con valori di fondo naturali superiori alle CSC Le aree interessate sono molto estese in Italia. Valori oscillanti delle concentrazioni anche su brevi distanze Le aree interessate sono molto estese in Italia. Valori oscillanti delle concentrazioni anche su brevi distanze Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Cromo, Nichel Nuove opportunità e principali criticità
14 2: cantieri in aree con valori di fondo naturali superiori alle CSC Il DM 161/12 prevede un aspetto positivo con le procedure per Siti con Fondo Naturale superiore alle CSC: −Nel caso del superamento delle CSC nel materiale di scavo dovuto a fenomeni naturali, il proponente presenta un piano di accertamento, eseguito in contraddittorio con ARPA, teso a definire i valori di fondo naturale da assumere nel PU, per tutti i parametri superati. −L'utilizzo del materiale da scavo sarà consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione. −Nell'ipotesi di utilizzo in sito diverso, ciò dovrà accadere in un ambito territoriale (?) con fondo naturale con caratteristiche analoghe e confrontabili per tutti i parametri oggetto di superamento nella caratterizzazione del sito di produzione. Il DM 161/12 prevede un aspetto positivo con le procedure per Siti con Fondo Naturale superiore alle CSC: −Nel caso del superamento delle CSC nel materiale di scavo dovuto a fenomeni naturali, il proponente presenta un piano di accertamento, eseguito in contraddittorio con ARPA, teso a definire i valori di fondo naturale da assumere nel PU, per tutti i parametri superati. −L'utilizzo del materiale da scavo sarà consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione. −Nell'ipotesi di utilizzo in sito diverso, ciò dovrà accadere in un ambito territoriale (?) con fondo naturale con caratteristiche analoghe e confrontabili per tutti i parametri oggetto di superamento nella caratterizzazione del sito di produzione. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
15 2: cantieri in aree con valori di fondo naturali superiori alle CSC ATTENZIONE il vantaggio dato dall’art. 5 comma 4 del DM 161/12 possono vanificarsi se: se le evidenze del superamento delle csc avvengono in corso d’opera, si può andare incontro fino al blocco delle attività in attesa dell’espletamento delle indagini e delle verifiche di ARPA per definire i valori naturali di fondo. Le modalità tecnico-scentifiche per definire i valori di fondo devono essere definiti con ARPA. Possono essere necessari numerosi prelievi di campioni di suolo e sottosuolo per un’analisi statistica dei dati. se non si dispone della possibilità di riutilizzo in sito dei materiali è NECESSARIO trovare siti idonei per l’utilizzo dei materiali esterni al sito (impresa non semplice)!!. In alternativa smaltimento ATTENZIONE il vantaggio dato dall’art. 5 comma 4 del DM 161/12 possono vanificarsi se: se le evidenze del superamento delle csc avvengono in corso d’opera, si può andare incontro fino al blocco delle attività in attesa dell’espletamento delle indagini e delle verifiche di ARPA per definire i valori naturali di fondo. Le modalità tecnico-scentifiche per definire i valori di fondo devono essere definiti con ARPA. Possono essere necessari numerosi prelievi di campioni di suolo e sottosuolo per un’analisi statistica dei dati. se non si dispone della possibilità di riutilizzo in sito dei materiali è NECESSARIO trovare siti idonei per l’utilizzo dei materiali esterni al sito (impresa non semplice)!!. In alternativa smaltimento Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
16 3: cantieri con imprevisti in corso d’opera Per esempio: Ritrovamento di materiali da scavo merceologicamente non previsti (p.e. argille invece di sabbie e ghiaie) che richiedono trattamenti specifici per il loro riutilizzo (ipotizziamo il trattamento a calce) Per esempio: Ritrovamento di materiali da scavo merceologicamente non previsti (p.e. argille invece di sabbie e ghiaie) che richiedono trattamenti specifici per il loro riutilizzo (ipotizziamo il trattamento a calce) Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
17 3: imprevisti in corso d’opera aspetto positivo è che il DM definisce le “normali pratiche industriali” ammesse per poter considerare il materiale scavato sottoprodotto superando recenti sentenze della Cassazione. Definizione di Normali pratiche industriali: operazioni, anche condotte non singolarmente, alle quali può essere sottoposto il materiale da scavo, finalizzate al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche per renderne l'utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. aspetto positivo è che il DM definisce le “normali pratiche industriali” ammesse per poter considerare il materiale scavato sottoprodotto superando recenti sentenze della Cassazione. Definizione di Normali pratiche industriali: operazioni, anche condotte non singolarmente, alle quali può essere sottoposto il materiale da scavo, finalizzate al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche per renderne l'utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
18 3: imprevisti in corso d’opera Il DM (allegato3) individua alcune tipologie di normale pratica industriale con l’obiettivo di superare le incertezze interpretative di natura giurisprudenziale: selezione granulometrica del materiale di scavo riduzione volumetrica mediante macinazione stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma per conferire ai materiali le necessarie caratteristiche geotecniche per l’utilizzo stesa al suolo per asciugatura e maturazione (eventuale biodegradazione naturale degli additivi di scavo) riduzione della presenza di elementi antropici dovuti alle operazioni di scavo (es. vetroresina, bentoniti, ecc.) Il DM (allegato3) individua alcune tipologie di normale pratica industriale con l’obiettivo di superare le incertezze interpretative di natura giurisprudenziale: selezione granulometrica del materiale di scavo riduzione volumetrica mediante macinazione stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma per conferire ai materiali le necessarie caratteristiche geotecniche per l’utilizzo stesa al suolo per asciugatura e maturazione (eventuale biodegradazione naturale degli additivi di scavo) riduzione della presenza di elementi antropici dovuti alle operazioni di scavo (es. vetroresina, bentoniti, ecc.) Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
19 3: imprevisti in corso d’opera Nota Bene In caso di stabilizzazione a calce o cemento o altro additivo è necessario concordare con ARPA o APPA le modalità di utilizzo da inserire nel PU – ovvero è necessario del tempo e la presentazione di documenti e domande. ATTENZIONE Modifiche ed aggiornamenti del P.U. richiedono tempo per l’approvazione degli enti perché le procedure di approvazione sono pari a quelle del P.U. stesso Nota Bene In caso di stabilizzazione a calce o cemento o altro additivo è necessario concordare con ARPA o APPA le modalità di utilizzo da inserire nel PU – ovvero è necessario del tempo e la presentazione di documenti e domande. ATTENZIONE Modifiche ed aggiornamenti del P.U. richiedono tempo per l’approvazione degli enti perché le procedure di approvazione sono pari a quelle del P.U. stesso Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
20 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Gestione delle emergenze nei cantieri coinvolti da eventi calamitosi con necessità di scavare materiale (p.e. esondazioni o frane) o di allontanare tempestivamente materiali dai cantieri per ragioni impreviste (p.e. rischio esondazione) verso siti non previsti dal P.U. 3: imprevisti in corso d’opera Nuove opportunità e principali criticità
21 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel aspetto positivo In situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore, in deroga alle disposizioni procedurali previste, la sussistenza dei requisiti che qualificano il materiale di scavo come sottoprodotto è attestata mediante una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà resa all'Autorità competente nella forma di cui all’Allegato 7 («D.A.U.»). Dalla data della dichiarazione, il materiale da scavo può essere gestito nel rispetto di quanto dichiarato. Entro 15 gg dalla data di inizio lavori, deve comunque essere presentato il PU. L’Autorità competente può eseguire controlli e richiedere verifiche e integrazioni alla documentazione presentata. La deroga non può essere applicata nel caso in cui la situazione di emergenza si sia verificata in aree soggette a bonifica. aspetto positivo In situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore, in deroga alle disposizioni procedurali previste, la sussistenza dei requisiti che qualificano il materiale di scavo come sottoprodotto è attestata mediante una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà resa all'Autorità competente nella forma di cui all’Allegato 7 («D.A.U.»). Dalla data della dichiarazione, il materiale da scavo può essere gestito nel rispetto di quanto dichiarato. Entro 15 gg dalla data di inizio lavori, deve comunque essere presentato il PU. L’Autorità competente può eseguire controlli e richiedere verifiche e integrazioni alla documentazione presentata. La deroga non può essere applicata nel caso in cui la situazione di emergenza si sia verificata in aree soggette a bonifica. 3: imprevisti in corso d’opera Nuove opportunità e principali criticità
22 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Criticità L’applicazione dell’art. 6 del DM 161 non è scontata in questi casi ma è soggetta ad interpretazione di quanto indicato all’art.4 comma 1 lettera a): il materiale da scavo è generato durante la realizzazione di un’opera di cui costituisce parte integrante (…) Si potrebbe però inquadrare l’opera nell’ambito delle definizioni di cui all’art. 1 comma 1 lettera a): «l’opera è il risultato di un insieme di lavori di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, manutenzione, (…)» e lettera b) : «materiali da scavo: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera quali, a titolo esemplificativo, scavi in genere (….), materiali litoidi in genere e comunque tutte le plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei (…)» Criticità L’applicazione dell’art. 6 del DM 161 non è scontata in questi casi ma è soggetta ad interpretazione di quanto indicato all’art.4 comma 1 lettera a): il materiale da scavo è generato durante la realizzazione di un’opera di cui costituisce parte integrante (…) Si potrebbe però inquadrare l’opera nell’ambito delle definizioni di cui all’art. 1 comma 1 lettera a): «l’opera è il risultato di un insieme di lavori di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, manutenzione, (…)» e lettera b) : «materiali da scavo: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera quali, a titolo esemplificativo, scavi in genere (….), materiali litoidi in genere e comunque tutte le plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei (…)» 3: imprevisti in corso d’opera Nuove opportunità e principali criticità
23 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel ATTENZIONE AI TEMPI: IL P.U. DEVE ESSERE PRESENTATO ENTRO 15 GG DALLA DATA DI INIZIO DEI LAVORI DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI ATTENZIONE AI TEMPI: IL P.U. DEVE ESSERE PRESENTATO ENTRO 15 GG DALLA DATA DI INIZIO DEI LAVORI DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI 3: imprevisti in corso d’opera Nuove opportunità e principali criticità
24 PROSSIMA SCADENZA: APRILE 2013 quando rimodulare il piano di gestione terre dal dlgs 152/06 (art. 186) al D.M. 161/12; 6: conviene economicamente? Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Focus: Nuove opportunità e principali criticità
25 quando rimodulare il piano di gestione terre dal dlgs 152/06 (art 186) al DM 161/12 ? Periodo Transitorio (art 15) scade 06/04/2013 Si possono percorrere due strade: Adeguare il piano di utilizzo alle ‘nuove’ regole entro 180 gg dalla data di emissione (4 aprile 2013) Portare a termine il piano redatto secondo l’art.186 del d.lgs 152/2006 La richiesta di rimodulazione si può applicare non solo ai lavori in corso, ma anche ai progetti presentati (progetti per i quali è in corso una procedura) Periodo Transitorio (art 15) scade 06/04/2013 Si possono percorrere due strade: Adeguare il piano di utilizzo alle ‘nuove’ regole entro 180 gg dalla data di emissione (4 aprile 2013) Portare a termine il piano redatto secondo l’art.186 del d.lgs 152/2006 La richiesta di rimodulazione si può applicare non solo ai lavori in corso, ma anche ai progetti presentati (progetti per i quali è in corso una procedura) Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
26 quando rimodulare il piano di gestione terre dal dlgs 152/06 (art 186) al DM 161/12 ? La valutazione deve essere fatta sulle effettive necessità del progetto, in particolare: tipologia dei materiali da scavo; durata del progetto; dimensioni del progetto; complessità del progetto. In generale ritengo che: Rimodulare: quando non ci sia certezza dei tempi di esecuzione e comunque per cantieri di durata pluriennale; quando ci sia consistente presenza di materiali di riporto gestibili come materiali da scavo; quando si devono applicare forme di trattamento dei materiali da scavo; quando sia necessario avere un sito di deposito temporaneo dei materiali; La valutazione deve essere fatta sulle effettive necessità del progetto, in particolare: tipologia dei materiali da scavo; durata del progetto; dimensioni del progetto; complessità del progetto. In generale ritengo che: Rimodulare: quando non ci sia certezza dei tempi di esecuzione e comunque per cantieri di durata pluriennale; quando ci sia consistente presenza di materiali di riporto gestibili come materiali da scavo; quando si devono applicare forme di trattamento dei materiali da scavo; quando sia necessario avere un sito di deposito temporaneo dei materiali; Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
27 quando rimodulare il piano di gestione terre dal dlgs 152/06 (art 186) al DM 161/12 ? L’applicazione del DM 161/12 richiede un forte appesantimento dal punto di vista amministrativo e procedurale che trova ragione su cantieri dove siano presenti problematiche specifiche. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
28 Conviene economicamente applicare il DM 161/12 rispetto all’art 186 dlgs 152/06? Semplificando: Cantieri semplici in assenza di terreni di riporto, potendo depositare i materiali da scavo entro il sito per poi conferirli all’esterno: probabilmente NO! I costi diretti di trasporto dei materiali sono identici e non si hanno i costi (tempi) di rimodulazione del piano di gestione delle terre verso il P.U. Semplificando: Cantieri semplici in assenza di terreni di riporto, potendo depositare i materiali da scavo entro il sito per poi conferirli all’esterno: probabilmente NO! I costi diretti di trasporto dei materiali sono identici e non si hanno i costi (tempi) di rimodulazione del piano di gestione delle terre verso il P.U. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
29 Conviene economicamente applicare il DM 161/12 rispetto all’art 186 dlgs 152/06? Cantieri con terreni di riporto potendo depositare i materiali da scavo entro il sito per poi conferirli all’esterno: probabilmente SI! La possibilità di conferire i materiali da scavo a riutilizzo invece che gestirli come rifiuto in generale è un risparmio Cantieri con terreni di riporto potendo depositare i materiali da scavo entro il sito per poi conferirli all’esterno: probabilmente SI! La possibilità di conferire i materiali da scavo a riutilizzo invece che gestirli come rifiuto in generale è un risparmio Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
30 Conviene economicamente applicare il DM 161/12 rispetto all’art 186 dlgs 152/06? Cantieri senza possibilità di deposito dei materiali entro il sito di produzione con necessità di un sito di deposito intermedio probabilmente SI! L’unica alternativa sarebbe lo smaltimento o gestione come rifiuto (p.e. con campagne mobili di trattamento del rifiuto in situ) Stesso ragionamento dove si ha la necessità di trattare i materiali con normali pratiche industriali. Cantieri senza possibilità di deposito dei materiali entro il sito di produzione con necessità di un sito di deposito intermedio probabilmente SI! L’unica alternativa sarebbe lo smaltimento o gestione come rifiuto (p.e. con campagne mobili di trattamento del rifiuto in situ) Stesso ragionamento dove si ha la necessità di trattare i materiali con normali pratiche industriali. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
31 Conviene economicamente applicare il DM 161/12 rispetto all’art 186 dlgs 152/06? ATTENZIONE: IL TUTTO VALE SE SI HA IL SITO DI RIUTILIZZO DEI MATERIALI DA SCAVO CHE ACCETTI L ETERRE E ROCCE SULLA BASE DELLE CARATTERISTICHE CHIMICHE E MERCEOLOGICHE (GRANULOMETRICHE). NELLE CONDIZIONI CONTINGENTI ATTUALI NON E’ IMMEDIATO TROVARE UN DESTINO CONFORME E PUÒ RIMANERE IL CONFERIMENTO IN IMPIANTO O DISCARICA L’UNICA SOLUZIONE POSSIBILE ATTENZIONE: IL TUTTO VALE SE SI HA IL SITO DI RIUTILIZZO DEI MATERIALI DA SCAVO CHE ACCETTI L ETERRE E ROCCE SULLA BASE DELLE CARATTERISTICHE CHIMICHE E MERCEOLOGICHE (GRANULOMETRICHE). NELLE CONDIZIONI CONTINGENTI ATTUALI NON E’ IMMEDIATO TROVARE UN DESTINO CONFORME E PUÒ RIMANERE IL CONFERIMENTO IN IMPIANTO O DISCARICA L’UNICA SOLUZIONE POSSIBILE Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
32 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel ULTIMA ATTENZIONE: SE NON SI RISPETTANO LE INDICAZIONI DEL DECRETO E DEL PIANO DI UTILIZZO PRESENTATO TUTTO IL MATERIALE SCAVATO DIVENTA RIFIUTO Aspetti innovativi e criticità Nuove opportunità e principali criticità
33 4: tempistiche criticità : i tempi per l’autorizzazione del P.U. sono lunghi Quando si presenta: ALMENO 90 gg prima dell’inizio lavori o in fase di approvazione del progetto definitivo dell’opera (se sottoposto a VIA prima del relativo parere) A chi si presenta: autorità competente (chi autorizza l’opera) Come si presenta: nelle formalità dell’allegato 5, anche telematicamente, con l’attestazione del proponente Quanto tempo vale: i tempi sono indicati nel PU stesso, prorogabile di 1 anno I lavori devono iniziare entro 2 anni (salvo deroghe) dalla presentazione Va indicato il nominativo dell’esecutore (art.9) PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI criticità : i tempi per l’autorizzazione del P.U. sono lunghi Quando si presenta: ALMENO 90 gg prima dell’inizio lavori o in fase di approvazione del progetto definitivo dell’opera (se sottoposto a VIA prima del relativo parere) A chi si presenta: autorità competente (chi autorizza l’opera) Come si presenta: nelle formalità dell’allegato 5, anche telematicamente, con l’attestazione del proponente Quanto tempo vale: i tempi sono indicati nel PU stesso, prorogabile di 1 anno I lavori devono iniziare entro 2 anni (salvo deroghe) dalla presentazione Va indicato il nominativo dell’esecutore (art.9) PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
34 4: tempistiche Eventuali richieste da parte dell’ AC di integrazioni in unica soluzione entro 30gg dalla presentazione del PU. Se le CSC del Materiale da Scavo riferite al sito di destinazione non superano colonna A o colonna B entro i 90gg successivi il PU è approvato o rigettato. Non è indicato cosa succede se non arriva parere entro 90 gg (NO silenzio assenso)! L’AC ha possibilità di chiedere il motivato intervento di ARPA o all'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA), entro 30gg dalla presentazione del PU (o dalla data di richiesta di integrazioni) Eventuali richieste da parte dell’ AC di integrazioni in unica soluzione entro 30gg dalla presentazione del PU. Se le CSC del Materiale da Scavo riferite al sito di destinazione non superano colonna A o colonna B entro i 90gg successivi il PU è approvato o rigettato. Non è indicato cosa succede se non arriva parere entro 90 gg (NO silenzio assenso)! L’AC ha possibilità di chiedere il motivato intervento di ARPA o all'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA), entro 30gg dalla presentazione del PU (o dalla data di richiesta di integrazioni) Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
35 4: tempistiche ARPA o APPA risponde entro 45gg (può nel termine eseguire indagini in contraddittorio) In caso di diniego ---> possibilità di presentare nuovo PU I tempi: approvazione/rigetto PU max 90gg; Ma se richieste integrazioni: fino a 30gg per richiesta integrazioni + 90 gg per parere definitivo: fino a 120 gg esclusi tempi per preparazione integrazioni. ARPA o APPA risponde entro 45gg (può nel termine eseguire indagini in contraddittorio) In caso di diniego ---> possibilità di presentare nuovo PU I tempi: approvazione/rigetto PU max 90gg; Ma se richieste integrazioni: fino a 30gg per richiesta integrazioni + 90 gg per parere definitivo: fino a 120 gg esclusi tempi per preparazione integrazioni. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
36 4: tempistiche Modifica/Aggiornamento del piano da parte del Proponente o Esecutore Valgono le procedure per l’approvazione del PU (art.5) stessa tempistica È necessario se si ha modifica sostanziale al progetto: aumento dei volumi di scavo in banco maggiore del 20% modifica sito di destinazione o utilizzo finale variazione sito di deposito destinazione intermedia variazione modalità di scavo Per a.: la modifica deve essere presentata entro 15 giorni dopo la variazione Per b. e c.: il materiale non può subire variazioni di destino e di uso fino a recepimento della modifica/aggiornamento Per d. le modalità di scavo possono essere variate solo dopo l’approvazione dell’aggiornamento. Modifica/Aggiornamento del piano da parte del Proponente o Esecutore Valgono le procedure per l’approvazione del PU (art.5) stessa tempistica È necessario se si ha modifica sostanziale al progetto: aumento dei volumi di scavo in banco maggiore del 20% modifica sito di destinazione o utilizzo finale variazione sito di deposito destinazione intermedia variazione modalità di scavo Per a.: la modifica deve essere presentata entro 15 giorni dopo la variazione Per b. e c.: il materiale non può subire variazioni di destino e di uso fino a recepimento della modifica/aggiornamento Per d. le modalità di scavo possono essere variate solo dopo l’approvazione dell’aggiornamento. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
37 4: tempistiche criticità non è prevista proroga per l’avvio delle attività, che deve avvenire entro 2 anni dalla presentazione del PU (art. 5 c. 6). Tale problematica risulta di particolare interesse nel caso di progetti da assoggettare a procedure di VIA - per i quali addirittura il PU deve essere presentato prima dell’espressione del parere di VIA – che spesso sono procedure lunghe. criticità non è prevista proroga per l’avvio delle attività, che deve avvenire entro 2 anni dalla presentazione del PU (art. 5 c. 6). Tale problematica risulta di particolare interesse nel caso di progetti da assoggettare a procedure di VIA - per i quali addirittura il PU deve essere presentato prima dell’espressione del parere di VIA – che spesso sono procedure lunghe. Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 – Tel Milano, Via Paullo, 11 – tel Firenze, Via di Soffiano, 15 - tel Nuove opportunità e principali criticità
38 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel aspetti critici: i ruoli sono suddivisi tra più atttori che talvolta non sono lo stesso soggetto AUTORITA’ COMPETENTE: potrebbero essere anche più soggetti contemporaneamente e talvolta essere lo stesso soggetto del proponente quindi controllore e controllato PROPONENTE ESECUTORE UTILIZZATORE Aspetti innovativi e criticità : i soggetti Sono legati del piano di utilizzo e corresponsabili della corretta esecuzione del piano Nuove opportunità e principali criticità
39 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Aspetti innovativi e criticità : i riporti Uno degli aspetti positivi del nuovo D.M. è la definizione dell’ambito applicativo ai MATERIALI DA SCAVO con eventuali presenze di riporto (miscela eterogenea di materiali di origine antropica e suolo/sottosuolo). Il materiale di origine antropica che può essere presente nei riporti (frammisto a terreno naturale) non può superare il 20% in massa. Possibile materiale di origine antropica definito nel DM: materiali litoidi, pietrisco, tolto d’opera, calcestruzzi, laterizi, prodotti ceramici, intonaci. Viene pertanto superata la criticità della precedente regolamentazione (art. 186 del D. Lgs. 152/06 e smi) relativamente a scavi in aree antropizzate ma…. Nuove opportunità e principali criticità
40 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : appesantimento dei documenti da presentare A far data dalla presentazione del PU, L'ESECUTORE è tenuto a far proprio e rispettare il PU e ne è responsabile. L'ESECUTORE del PU redigerà la modulistica necessaria a garantire la tracciabilità del materiale di cui agli Allegato 6 («Documento di trasporto») L’ESECUTORE o L’UTILIZZATORE se soggetto diverso redige la D.A.U. Allegato 7 («Dichiarazione di avvenuto utilizzo - D.A.U.»). Va conservato in cantiere/sede legale del proponente e dell’esecutore completo delle dichiarazioni per 5 anni (art.7) (ANCHE PRESSO AUTORITA’ COMPETENTE) Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
41 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : appesantimento dei documenti da presentare Il PU deve definire: L’ubicazione dei siti di produzione, con l'indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie; L’ubicazione dei siti di utilizzo e l’individuazione dei processi industriali di impiego (anche alternativi tra loro) dei materiali da scavo, con indicazione dei relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla base della provenienza dai vari siti di produzione; Le operazioni di normale pratica industriale impiegate(allegato 3); Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
42 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : appesantimento dei documenti da presentare Il PU deve definire: Le modalità di esecuzione e risultanze della caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo eseguita in fase progettuale; L’ubicazione di eventuali siti di deposito intermedio, anche alternative tra loro, con indicazione dei tempi di deposito; l’individuazione dei percorsi previsti per il trasporto del materiale tra le diverse aree impiegate nel processo di gestione (siti di produzione, aree di caratterizzazione, aree di deposito intermedio, siti di utilizzo e processi industriali di impiego) e indicazione delle modalità di trasporto previste. Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
43 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Per tutti i siti interessati COMPRESA VIABILITA’ - dalla produzione, alla destinazione - il PU deve riportare i seguenti elementi: Inquadramento territoriale (denominazione; ubicazione; estremi cartografici; corografia; planimetrie; etc.); Inquadramento urbanistico (destinazione d'uso attuale e futura, con allegata cartografia da strumento urbanistico vigente); Inquadramento geologico e idrogeologico (anche mediante relazioni/indagini pregresse: descrizione del contesto geologico della zona, geologiche e geotecniche; ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo; con evidenziazione di eventuali riporti; descrizione del contesto idrogeologico della zona; livelli piezometrici degli acquiferi principali, direzione di flusso, con eventuale ubicazione dei pozzi e piezometri se presenti); Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
44 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Descrizione delle attività svolte sul sito (uso pregresso e cronistoria delle attività antropiche svolte; definizione delle aree a maggiore possibilità di inquinamento e dei possibili percorsi di migrazione; identificazione delle possibili sostanze presenti; risultati di eventuali indagini ambientali pregresse e relative analisi chimiche fisiche); Piano di campionamento e analisi (descrizione delle indagini svolte e delle modalità di esecuzione; localizzazione dei punti mediante planimetrie; elenco delle sostanze da ricercare come dettagliato nell‘All. 4; descrizione delle metodiche analitiche e dei relativi limiti di quantificazione). Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
45 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel aspetto positivo procedure per Siti con Fondo Naturale superiore alle CSC: −Nel caso del superamento delle CSC nel materiale di scavo dovuto a fenomeni naturali, il proponente presenta un piano di accertamento, eseguito in contraddittorio con ARPA, teso a definire i valori di fondo naturale da assumere nel PU, per tutti i parametri superati. −L'utilizzo del materiale da scavo sarà consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione. −Nell'ipotesi di utilizzo in sito diverso, ciò dovrà accadere in un ambito territoriale con fondo naturale con caratteristiche analoghe e confrontabili per tutti i parametri oggetto di superamento nella caratterizzazione del sito di produzione. Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
46 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel aspetto positivo procedure per i Siti in Bonifica/Ripristino ambientale: −Nel caso in cui il sito di produzione interessi un sito oggetto di interventi di bonifica, ovvero di ripristino ambientale, i requisiti di qualità ambientale (di cui all’Allegato 4) sono individuati dall’ARPA. −Entro 60 gg l'ARPA comunica al proponente se per i materiali da scavo, ivi compresi i materiali da riporto, i valori riscontrati per tutti gli elementi e i composti di cui alla Tab. 1 dell‘All. 5 al Titolo V della Parte IV del D.Lgs. 152/06, non superano le CSC. −In caso di esito positivo, il proponente può presentare il PU. Aspetti innovativi e criticità : piano di utilizzo Nuove opportunità e principali criticità
47 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : i costi di verifica di ARPA cono a carico del proponente; sono previste garanzie fideiussorie Dopo l’art.186 ritorna il ruolo di ARPA che emette parere: obbligatorio per valori di fondo naturale, sito oggetto di bonifica/ripristino ambientale; utilizzo di trattamenti a calce o cemento; facoltativo a richiesta motivata dell’autorità competente Sempre a spese del proponente (secondo tariffario nazionale da definire, ma intanto si applica quello regionale vigente) Sono previste garanzie finanziarie qualora PU non vada a buon fine Aspetti innovativi e criticità : costi Nuove opportunità e principali criticità
48 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : Un aspetto di dubbia interpretazione a seguito dell’emanazione del nuovo DM è quello relativo al riutilizzo nel medesimo cantiere di produzione. Infatti, secondo l’art. 185 del D. Lgs. 152/06 e smi (comma 1 lettera c) risulta escluso dall’ambito di applicazione del regime dei rifiuti “il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione ove sia accertato che esso verrà riutilizzato ai fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato scavato”. Aspetti innovativi e criticità : contrasti normativi Nuove opportunità e principali criticità
49 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : Il nuovo DM però include nelle disposizione generali relative alla definizione dei materiali di scavo quali sottoprodotti, anche i materiali utilizzati nel corso dell’esecuzione della stessa opera, che pertanto devono essere gestiti mediante presentazione del Piano di Utilizzo alla stessa stregua dei materiali per i quali è previsto riutilizzo in un’opera diversa. Aspetti innovativi e criticità : contrasti normativi Nuove opportunità e principali criticità
50 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : − i materiali scavati devono essere distinti per provenienza, tipologia, destino e riutilizzo anche presso il sito di utilizzo finale −Prevista documentazione di trasporto «pesante» (ogni automezzo deve essere accompagnato da documento di trasporto simile a FIR e analisi del materiale trasportato) −Deve essere redatto una dichiarazione di avvenuto utilizzo da parte dell’utilizzatore finale −I documenti devono essere conservati dai soggetti interessati (compresio − documenti di trasporto) Aspetti innovativi e criticità : procedure Nuove opportunità e principali criticità
51 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel Tracciabilità del materiale mediante documento di trasporto (allegato 6 – Documento di Trasporto) da predisporre in triplice copia + eventuale 4° copia: copia 1: esecutore copia 2: trasportatore copia 3: destinatario copia 4: proponente (se diverso dall’esecutore) Aspetti innovativi e criticità : Trasporto Nuove opportunità e principali criticità
52 ambiente sc –Milano Via Paullo, 11 – tel Firenze,via di Soffiano, 15 - tel – Carrara, via Frassina 21 – Tel criticità : Infine non ultima criticità del nuovo DM è che il taglio è chiaramente impostato sulle grandi opere e non sui cantieri edili di piccole dimensioni (inizialmente individuati nella bozza del D.M. per quantitativi < mc, l’articolo di riferimento è stato stralciato prima della presentazione alla commissione europea. Sono rimasti dei refusi nell’ambito della caratterizzazione) È previsto un decreto ad HOC ma……………… Aspetti innovativi e criticità : Cantieri di piccole dimensioni Nuove opportunità e principali criticità
53 Grazie per l’attenzione Nuove opportunità e principali criticità Carrara, Via Frassina 21 Tel Milano, Via Paullo, 11 Tel Firenze, Via di Soffiano, 15 Tel