 La guerra di indipendenza (1775-1783) che oppose alla madrepatria tredici colonie americane, rappresenta uno degli episodi capitali nella storia del.

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Transcript della presentazione:

 La guerra di indipendenza ( ) che oppose alla madrepatria tredici colonie americane, rappresenta uno degli episodi capitali nella storia del mondo moderno.  La rivoluzione americana, che fu il primo esempio di lotta di liberazione condotta da un pese extraeuropeo contro una potenza del “Vecchio Continente”, aprì una grande stagione di rivolgimenti politici (l’età delle rivoluzioni liberali e democratiche o rivoluzioni borghesi).

Il territorio: attorno alla metà del ‘700, il territorio americano controllato dalla Gran Bretagna si estendeva su una fascia costiera atlantica limitata a nord dalla regione dei Grandi Laghi, a sud dalla Florida spagnola e a ovest da catena degli Appalachi. La popolazione: in questo territorio vivevano circa un milione e mezzo di coloni che tendevano a crescere rapidamente di numero e ad allargarsi verso l’entroterra, lottando duramente contro le tribù indiane, per lo più nomadi, che vivevano praticando caccia e allevamento e opposero una strenua resistenza alla colonizzazione.

 Fu la prima colonia britannica fondata sul suolo americano, nata nel 1607 per iniziativa di una compagnia commerciale (la Virginia Company), passata nel 1624 sotto l’amministrazione regia. Tra il 1620 e il 1640, gruppi di puritani diedero vita a numerosi insediamenti più a nord, nella regione del Massachusetts. Nel 1691 divenne una colonia britannica a tutti gli effetti. Nel 1630 alcuni gruppi si separarono dando vita a due colonie: il Rhode Island e il Connecticut. Il Massachusetts Il Massachusetts

Il Connecticut fu la prima colonia americana e forse la prima comunità a darsi una costituzione scritta (gli Ordinamenti Fondamentali del 1639) di stampo democratico. Un’altra colonia, il New Hamsphire, si separò dal Massachusetts e divenne indipendente. Queste quattro colonie occupavano la regione della Nuova Inghilterra. Molto diversa fu l’origine delle colonie collocate a sud della Virginia. La prima fu Maryland, che divenne poi una meta per l’emigrazione cattolica. Da una concessione fatta da Carlo II a otto proprietari terrieri nacquero la Carolina del Nord e la Carolina del Sud. Attorno alla foce del fiume Hudson gli olandesi fondarono il porto di Nuova Amsterdam. Per una nuova concessione di territori sempre da parte di Carlo II a suo fratello, il duca di York, la città olandese di Nuova Amsterdam fu occupata nel 1664 e mutò il nome in New York.

 Il Nord (regione della Nuova Inghilterra): le condizioni climatiche avevano favorito l’agricoltura fondata sulla coltivazione di cereali e organizzata in piccole aziende familiari. Fiorirono i commerci, la pesca e anche un’industria cantieristica grazie all’abbondanza di legname.  Il Sud (Virginia, Maryland, Carolina Sud e Nord): l’economia era incentrata sulle piantagioni di tabacco e di riso, basate su lavoro di schiavi di origine africana (circa neri vivevano sul territorio degli Stati Uniti).  Il Centro: la regione centrale faceva da cerniera tra Nord e Sud. La situazione era simile alla Nuova Inghilterra, salvo che le colture erano più differenziate e il commercio trovava maggiore sviluppo.

L’economia delle colonie era strettamente integrata con quella della madrepatria, che, in base agli Atti di navigazione e alle teorie mercantilistiche, si riservava il monopolio sui commerci: solo le navi inglesi potevano accedere ai porti del Nord America e tutte le merci dirette alle colonie dovevano passare per la Gran Bretagna. A confronto di questa dipendenza economica c’era una notevole autonomia politica: tutte le colonie furono poste sotto il controllo di un governatore di nomina regia, affiancato da Consigli anch’essi nominati dall’alto.

 A questi consigli si aggiungevano le assemblee legislative elette dai cittadini (circa il 70% dei maschi adulti votava). Queste assemblee assunsero poteri sempre maggiori nella conduzione degli affari delle colonie, fino a diventare Governo Rappresentativo.

 Negli agli anni ’60 del XVIII troppo forti erano i vincoli tra coloni inglesi e la loro madrepatria e troppo deboli i legami reciproci tra le tredici colonie, perché una “identità americana” potesse svilupparsi spontaneamente.  Nonostante i contrasti economici con il governo britannico, questo risultava fondamentale militarmente per la difesa delle colonie dalle potenze cattoliche (Spagna e Francia) e dagli indiani.

LE RADICI DEL CONTRASTO:  Con la pace di Parigi la Gran Bretagna si trovò padrona di un vasto impero, che si estendeva dal Canada alla Florida. Per tutelare il vasto impero venne aumentata la presenza militare sul territorio, impegno che gravava sulle finanze inglesi ed in particolare su quelle dei coloni.  I coloni si sarebbero infatti dovuti addossare le spese per un più stretto controllo del territorio americano, oltre ad esser loro vietato di spingersi al di là della catena degli Appalachi (nel Proclama emanato da Giorgio III). Al governo britannico spettavano invece i rapporti con gli indiani, i quali avevano dato vita a sanguinose ribellioni. La massima unione tra Gran Bretagna e le sue colonie americane fu dimostrata nella guerra dei Sette anni, che vide i coloni impegnati in un lungo scontro contro i francesi e le tribù indiane loro alleate.

Furono emanate nuove leggi dal parlamento inglese:  - SUGAR ACT: legge che colpiva con un forte dazio le importazioni di zucchero dai Caraibi francesi, materia prima per la distillazione del rhum prodotto nella Nuova Inghilterra;  - STAMP ACT: legge che imponeva alle colonie una tassa di bollo sugli atti ufficiali e le pubblicazioni. Di fronte alla ribellione da parte dei coloni e alle critiche dei liberali inglesi, il parlamento inglese revocò lo Stamp Act. Fu riaffermata però la sovranità sulle terre d’oltremare attraverso una serie di provvedimenti, detti Townshend Acts, che imponevano alle colonie dazi di entrata su numerose merci importate dalla madrepatria e rendevano più efficaci i controlli doganali.

 Questa forma mascherata di tassazione portò all’organizzazione, da parte di associazioni segrete come i “Sons of liberty”, di manifestazioni di piazza.  In alcuni centri, tra cui il Massachusetts, fu attuato il boicottaggio delle merci provenienti dalla madrepatria Fu diffuso da giornalisti e letterati liberal-radicali il principio secondo cui il parlamento inglese, all’interno del quale i coloni non erano rappresentati, non aveva il diritto di imporre tasse ai territori d’oltremare.

 Nemmeno il ritiro dei Townshend Acts riuscì a limitare le insurrezioni. I coloni non solo rifiutavano i tributi imposti dalla madrepatria, affermavano anche che le assemblee legislative, in quanto unica rappresentanza legittima delle colonie, dovessero essere considerate sullo stesso piano del parlamento inglese. Nel 1773 fu assegnato alla Compagnia delle Indie il monopolio della vendita del tè nel continente americano. Questa assegnazione danneggiava gravemente i commerci locali e nel porto di Boston, centro principale dell’agitazione anti-inglese, i “Sons of liberty”, travestiti da indiani, assalirono le navi della compagnia e gettarono in mare il carico di tè. Questa ribellione è nota con il nome di “Boston tea party”.

 Nel 1774 fu chiuso il porto di Boston. In tutte le colonie furono sostituiti i giudici americani con funzionari britannici. Inoltre per evitare la penetrazione dei pionieri nella valle dell’Ohio, questo territorio venne annesso alla provincia canadese del Quebec. La ribellione diventava sempre più aperta e generalizzata. Nel settembre del 1774 si tenne un Congresso continentale a Filadelfia, dove i rappresentanti di tutte le colonie decisero di portare avanti le azioni di boicottaggio per difendere in ogni modo le loro autonomie. Al tempo stesso continuava la repressione in Massachusetts. Nel 1775 l’esercito inglese e le milizie dei coloni si scontrarono a Lexington e a Concord nei pressi di Boston. A maggio venne convocato nuovamente un congresso, noto come secondo Congresso continentale, nel quale si decise di formare un esercito comune. Questo esercito venne affidato a George Washington. Si passò così ad una vera e propria guerra.

La guerra e l’intervento europeo  La lotta tra la Gran Bretagna e le colonie del nord si presentò come uno scontro tra impari. Gli americani schieravano un piccolo esercito di volontari, mal addestrato e poco abituato alla disciplina militare. I coloni assunsero atteggiamenti diversi:  c’era chi aveva un atteggiamento lealista, ovvero combatteva a fianco degli inglesi dando così alla guerra d’indipendenza anche carattere di una guerra civile;  c’era chi aveva assunto un atteggiamento indipendentista, aveva posizioni democratiche ed era organizzato in associazioni politiche;  c’era poi una corrente moderata, che cercava un compromesso capace di lasciare l’autonomia alle colonie mantenendo però un legame con la corona britannica. Il 4 luglio 1776 il Congresso continentale approvò la Dichiarazione di Indipendenza, scritta da Thomas Jefferson. Questo è considerato il vero atto di nascita degli Stati Uniti d’America.

LE PRIME FASI DEL CONFLITTO:  Le prime fasi del conflitto non furono militarmente favorevoli agli americani. Gli inglesi, dopo un fallito tentativo dei ribelli di attaccare il Canada, occuparono New York. Gli americani riuscirono ad evitare la sconfitta definitiva solo grazie alla determinazione e organizzazione di Washington. La strategia consisteva nell’evitare gli scontri campali e nel logorare gli avversari con un’ostinata azione di guerriglia. Grazie ad essa gli inglesi subirono la loro prima vera sconfitta a Saratoga. La situazione rimaneva comunque precaria: - GRAVE SITUAZIONE FINANZIARIA: la Gran Bretagna aveva sconvolto l’economia della colonie costringendole a sostenere i costi sempre più pesanti del conflitto mediante imposte straordinarie. - FORTE ONDATA INFLAZIONISTICA: la causa fu l’eccessiva emissione di carta moneta per coprire le spese di guerra. Questa scelta danneggiò salariati agricoli e operai e portò ad un inasprimento delle tensioni sociali che sfociarono in scioperi e agitazioni violente sia nelle campagne che nelle città.

 Gli indipendentisti avevano però la solidarietà dell’opinione pubblica europea, in particolare quella degli intellettuali di natura illuminista che vedevano nella lotta delle colonie americane un possibile campo di sperimentazione di nuovi modelli politico-istituzionali conducenti ad una società più libera e giusta. Giunsero infatti in aiuto agli insorti numerosi volontari provenienti da diversi paesi europei. Decisivi furono però gli aiuti da parte delle potenze europee, nemiche dell’Inghilterra, che videro nella guerra d’indipendenza l’occasione di rivincita delle sconfitte subite nel corso della guerra dei Sette anni. Francia, Spagna e Olanda fornirono ingenti prestiti agli insorti. In Francia in particolare fu inviato Benjamin Franklin come ambasciatore. La monarchia francese riconobbe l’indipendenza delle colonie e firmò con esse un patto di alleanza militare.

 La Spagna creò grandi difficoltà alla Gran Bretagna minacciando i suoi possedimenti asiatici e dunque impedendole di concentrare tutte le forze sugli insorti americani. Gli inglesi riportarono ancora alcune vittorie e minacciarono la Virginia stessa, ma per la mancanza di adeguati rifornimenti non riuscirono a sfruttare questi successi.

 Nell’estate dell’81 gli americani contrattaccarono e posero l’assedio a Yorktown (Virginia), dove si erano concentrate le forze britanniche. Con la resa di Yorktown la guerra si concluse anche se le ostilità si prolungarono per più di un anno sia sul continente sia nell’arcipelago dei Caraibi. La tregua e la pace furono sancite dal Trattato di Versailles (1783). Con il trattato di pace la Gran Bretagna riconosceva l’indipendenza delle tredici colonie, ma conservava il resto dell’impero, salvo alcune concessioni a Francia e Spagna. - FRANCIA: Tobago nei Caraibi e la costa del Senegal; - SPAGNA: la Florida.

1. Diverse situazioni politico-sociali e diverse tradizioni delle colonie. 2. Difficoltà economiche e tensioni sociali. Mancanza di una moneta nazionale. 3.Assenza di un forte potere centrale (contrasti tra stati per questioni di confine).

 Nel 1777 il secondo Congresso continentale aveva varato una Costituzione, gli Articoli di confederazione. Nonostante le perplessità di alcuni stati, era entrata in vigore nell’81. Opera della Convenzione Nel 15 maggio 1787 a Filadelfia sotto la presidenza di George Washington si giunse alla convocazione di una Convenzione costituzionale.

 Il potere legislativo era esercitato da due camere (elette dai cittadini): La Camera dei rappresentanti aveva competenza per questioni finanziarie. Era eletta in proporzione al numero dei abitanti. Il Senato, cui spettava il controllo sulla politica estera, era invece composto da due rappresentanti per stato.

 Veniva posto sotto il controllo di una Corte suprema composta da giudici vitalizi nominati dal presidente della repubblica con l’assenso del Senato.

 Nuova figura del presidente della repubblica, eletto ogni quattro anni con voto indiretto. Il presidente era dotato di poteri amplissimi: - Esercitava il comando delle forze armate. - Nominava, oltre ai giudici della Corte suprema, i titolari di molti importanti uffici federali. - Poteva bloccare col suo veto le leggi approvate dal Congresso (che poteva a sua volta accusare il presidente se si fosse reso colpevole di violazioni della legge).

 La Convenzione operò in assoluto segreto e concluse i suoi lavori nel La promulgazione della costituzione non chiuse la discussione sulla forma di governo della nuova repubblica. Durante l’approvazione dalle assemblee dei sigoli stati il dibattito si sviluppò in termini più aperti.

 Il piu` inportante contributo teorico in difesa della Costituzione venne da alcuni intellettuali, i cui articoli vennero raccolti in un volume intitolato ‘Il Federalista’. I favorevoli alla soluzione federalista erano soprattutto i gruppi legati al commercio e all’industria.

 Gli antifederalisti ricevevano invece maggiore ascolto fra i ceti medio-bassi, in particolare i piccoli coltivatori, che temevano di non essere sufficientemente rappresentati da istituzioni lontane.

 Fra l’87 e l’88 la costituzione fu approvata dagli Stati e ratificata ufficialmente nel settembre Nel febbraio ’89 si tennero le prime elezioni legislative. Un mese dopo George Washington veniva eletto alla carica di presidente.

 Gli antifederalisti ottennero una parziale soddisfazione con l’approvazione dei dieci articoli aggiuntivi, che avevano lo scopo di ribadire e di tutelare i diritti individuali dei cittadini.

 Con la ratifica della Costituzione e l’elezione del presidente cominciò una fase di collaudo e consolidamento delle nuove istituzioni.

 Il dipartimento del Tesoro fu affidato ad Alexander Hamilton, leader dei federalisti: - adozione di nuove imposte federali; - promozione del sistema creditizio attorno a una banca nazionale. La politica di Hamilton, che favoriva i ceti commerciali e finanziari del centro-nord, suscitò proteste e opposizioni soprattutto fra gli agricoltori del Sud e i coloni dell’Ovest.

 Gli avversari di Hamilton trovarono punto di riferimento in Thomas Jefferson. Si formarono cosi due veri e propri partiti: - il repubblicano-democratico, che faceva capo a Jefferson e a James Madison; - i l federalista che aveva come leader Hamilton.

 Yongzheng morì nel Gli succedette il figlio Hongli con il nome di Qianlong (r ). Era conosciuto come un abile generale. Succedendo al trono all'età di 24 anni, Qianlong condusse personalmente l'esercito nelle campagne vicino allo Xinjiang e in Mongolia. Vennero successivamente sedate rivolte e sommosse nel Sichuan e in parti della Cina Meridionale. Durante i regni di Yongzheng e di suo figlio Qianlong, il potere Qing raggiunse l’apogeo, governando su più di 13 milioni di chilometri quadrati di territorio.

 All’inizio del XX Secolo iniziarono ad esserci ribellioni di massa. Cixi e l'imperatore Guangxu morirono entrambi nel 1908, lasciando l'autorità centrale in crisi e senza effettivo controllo del paese. Pu Yi, il figlio maggiore del principe Zaifeng, di soli due anni, fu nominato successore, lasciando a Zaifeng la reggenza. Il Generale Yuan Shikai fu allontanato.  A metà del 1911 Zaifeng creò il "Gabinetto della famiglia imperiale", un organo di consiglio del governo imperiale formato quasi interamente da membri della famiglia manciù Aisin Gioro. Questa azione suscitò molte critiche da parte dei funzionari anziani come Zhang Zhidong.  La rivolta di Wuchang nel 1911 portò alla proclamazione di indipendenza e alla nascita della Repubblica di Cina, ponendo fine al Celeste Impero (1912).