CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 11 Febbraio 2016 III LEZIONE Avv. Cristiana De Paola.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lavoro di ricerca della classe 1° E
Advertisements

Recenti Interventi dellAGCM in materia di concentrazione tra compagnie aeree Avv. Mara Maroni Centro Studi Demetra Avv. Mara Maroni Centro Studi Demetra.
Concorrenza perfetta.
Diritto Commerciale SITO WEB: DC_10-11/home.htm.
A B AB NOZIONE DI CONCENTRAZIONE A B B A B A B C.
QUADRO DI ANALISI fondato su criteri economici (II) potere di mercato delle parti (III) altri fattori relativi alla struttura del mercato (I) natura dellaccordo.
CONSUMATORI / UTILIZZATORI INTESE ORIZZONTALI A B C ricerca e sviluppo produzione acquisti commercializzazione standardizzazione protezione dellambiente.
ACCORDI IN MATERIA DI RICERCA E SVILUPPO effetti positivi effetti negativi ridurre linutile duplicazione di costi permettere un fecondo scambio di idee.
A B CDE tecnologia strumento importante sempre più diffuso.
Articolo 81 T.I.CE 1.Sono incompatibili con il mercato comune e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e.
1 LA DISTRIBUZIONE IN EUROPA Le modalità della circolazione di merci e servizi allinterno della Comunità Europea hanno ricevuto sin dagli albori della.
FORME DI MERCATO CONCORRENZA PERFETTA MONOPOLIO OLIGOPOLIO
La disciplina normativa dei servizi pubblici. Cenni storici
Atti rilevanti nellambito dei servizi pubblici 1. Atti che definiscono le prestazioni 2. Atti di assunzione del servizio 3. Contratti di servizio 3bis.
Futuro Cereali nelle Marche
ECONOMIA.
DEFINIZIONE MERCATO RILEVANTE
Il contratto di rete: istruzioni per l’uso 22 giugno 2011
L'AZIENDA I tratti distintivi.
I REGOLAMENTI 17/62 E 1/2003 LE INTESE VIETATE SONO NULLE DI PIENO DIRITTO, PERO’ REG. 17/62: ESENZIONI INDIVIDUALI ED ESENZIONI PER CATEGORIA (REGIME.
LARTICOLO 102 E INCOMPATIbILE CON IL MERCATO INTERNO E VIETATO, NELLA MISURA IN CUI POSSA ESSERE PREGIUDIZIEVOLE PER IL COMMERCIO TRA STATI MEMBRI, LO.
Diritto dell’UE Progredito
Appropriabilità: un approfondimento Recenti studi hanno mostrato che i principali mezzi usati per appropriarsi dei risultati innovativi sono: brevetto.
DIRITTO COMMERCIALE 1 MODULO 4 CONCORRENZA E CONSORZI.
L’ATTIVITA’ DI IMPRESA E’ LIBERA
I AUTONOMIA CONTRATTUALE
A B CDE tecnologia strumento importante sempre più diffuso LICENZIANTE LICENZIATARI brevetti, know-how, ecc. ACCORDI DI LICENZA DI TECNOLOGIA.
“Fusioni orizzontali”
Tutela della concorrenza IN UN SISTEMA DI ECONOMIA DI MERCATO CHE ALLOCA EFFICIENTEMENTE LE RISORSE, LE IMPRESE MENO EFFICIENTI CEDONO IL PASSO A QUELLE.
I SETTORI DEL DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA MAGGIORMENTE CONDIZIONATI DAL DIRITTO COMUNITARIO La disciplina della concorrenza.
intese abusi della posizione dominante
ECONOMIA.
CONTRATTO PRELIMINARE art c.c.
Impresa e azienda.
DISCIPLINA DELL’ABUSO DEL DIRITTO O ELUSIONE FISCALE
1. Si ha una concentrazione quando si produce una modifica duratura del controllo a seguito: a) della fusione di due o più imprese precedentemente indipendenti.
VENDITORE COMPRATORE/ RIVENDITORE CONSUMATORI. VENDITORE COMPRATORE CONSUMATORI COMPRATORE prezzo imposto.
TUTELA DELLA CONCORRENZA
LEGGE 10 ottobre 1990, n. 287 Norme per la tutela della concorrenza e del mercato TITOLO I NORME SULLE INTESE, SULL'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE E.
Diritto Stato, servizi, imprese. La politica della concorrenza e i servizi di interesse economico generale Unità 10.
Gli appalti per le Istituzioni Scolastiche OOO Trasparenza – MePA/Consip – Fatturazione Torino – 28 novembre 2014 Avv. Francesco Bragagni.
Facoltà di Economia Università degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 5 Anno Accademico
Capitolo 7 Le politiche antitrust
IL MERCATO.
Diritto antitrust Il problema del potere di mercato Creato artificiosamente o per effetto di dinamiche concorrenziali.
Correttezza professionale Clausola generale e valutazione caso per caso Alla luce dei princìpi di corretto funzionamento del mercato Tipizzazione di ipotesi.
Lezione 20 Tutela degli investitori La esigenza di approntare un sistema di tutela in favore degli investitori è stato avvertito solo di recente. Tale.
L’impresa societaria.
Concorrenza sleale Fondamento della libertà di concorrenza Fonti CUP e art c.c. Soluzione di conflitti interimprenditoriali alla luce dei princìpi.
DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA La concorrenza sleale
DIRITTO COMMERCIALE La disciplina della concorrenza
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a (8) La legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali.
L’azienda,chiarisce l’art.2555c.c., è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.
Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 "Disciplina della responsabilita' amministrativa delle persone giuridiche, delle societa' e delle associazioni.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda
Diritto Pubblico dell ’ Economia Lezione V e VI La costituzione economica italiana Prof. Anna Ciammariconi.
Le società di persone Dr. Mariasofia Houben. Costituzione Società semplice (deputata all’attività agricola): “il contratto non è soggetto a forme speciali,
Laboratorio di Creazione d’Impresa L-A Strategia, Business, Settore.
La nozione generale di imprenditore Art cod. civ. È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione.
Diritto Societario Mercato dei capitali e società quotate Diritto Societario Mercato dei capitali e società quotate Gruppo di Lavoro sui Temi Europei Riunione.
Aspetti istituzionali: normativa e autorità competenti Paolo Buccirossi.
Il mercato interno e la tutela della concorrenza nell’ordinamento dell’UE I principi.
Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria Corso di Diritto dei mercati agroalimentari Docente titolare: Dott. Roberto.
Concorrenza imperfetta Quando manca anche uno solo dei requisiti prima menzionati il mercato acquista caratteristiche di concorrenza imperfetta. Principali.
CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 28 Gennaio 2016 I LEZIONE Avv. Cristiana De Paola.
IL CONTRATTO DI CONSORZIO: nozione Art Con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per.
SPL e regioni (giurisprudenza costituzionale) novembre 2011 Corso di Diritto delle Public Utilities e Diritto Sanitario (prof. P. Milazzo) Lezione n. 11.
LE FORME DI MERCATO CONCORRENZA PERFETTA CONCORRENZA IMPERFETTA
L’invalidità si sostanzia nella violazione di una norma giuridica Per esempio: l’art. 3 della legge n. 241 del 1990 obbliga le p.a. a motivare il provvedimento.
La legge n. 287 del 1990 l’art. 1: Il richiamo all’art. 41 della Costituzione I rapporti con il diritto comunitario: l’ambito oggettivo di applicazione.
Transcript della presentazione:

CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 11 Febbraio 2016 III LEZIONE Avv. Cristiana De Paola

III LEZIONE  La concorrenza tra imprese  La disciplina della concorrenza e del mercato: a) le fonti normative antitrust; b)la nozione di intesa, c)la nozione di abuso di posizione dominante; d) la nozione di concentrazione  La disciplina della concorrenza sleale

LA CONCORRENZA TRA IMPRESE

DEFINIZIONE concentrazione del potere economico in capo a pochi soggetti Art. 41 Costituzione, I comma: L'iniziativa economica privata è libera. PRINCIPIO LIBERA INIZIATIVA ECONOMICA OSTACOLO

condizione nella quale più imprese competono sul medesimo mercato l'incontro ideale tra domanda e offerta produzione dei medesimi beni o servizi OFFERTA. che soddisfano una pluralità di acquirenti DOMANDA in concorrenza NESSUNO degli operatori è in grado di influenzare l'andamento delle contrattazioni con le proprie decisioni (PRINCIPIO IDEALE) SOTTO IL PROFILO ECONOMICO COS’E’ LA CONCORRENZA? SOTTO IL PROFILO ECONOMICO COS’E’ LA CONCORRENZA?

Affinché si possa parlare di CONCORRENZA, si devono verificare i seguenti requisiti 1.NUMEROSITA’ DEGLI OPERATORI, sia venditori che gli acquirenti. 2. LIBERTA’ DI INGRESSO E ASSENZA DI BARRIERE. Se manca questo requisito, si parla di concorrenza imperfettaconcorrenza imperfetta 3. OMOGENEITA’ DEL PRODOTTO. Se manca questo requisito, si parla di concorrenza monopolisticaconcorrenza monopolistica 4. PERFETTA INFORMAZIONE E TRASPARENZA DEL MERCATO 5. SIMULTANEITA’ DELLE CONTRATTAZIONI in seguito a una fase di trattative che permetta a tutti gli operatori di ottenere l'informazione necessaria.

ORIGINE E EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI CONCORRENZA Il concetto di concorrenza venne elaborato dai critici del mercantilismo a partire dalla seconda metà del XVIII secolomercantilismoXVIII secolo PUNTI CARDINE DUE TESI in contrapposizione all'economia dirigista nella quale lo Stato determina cosa e quanto produrre. nella concorrenza perfetta ogni prezzo di mercato è uguale al costo ogni impresa cerca di ridurre i costi al minimo i consumatori, con la loro domanda, orientano la produzione nel senso più vantaggioso

La disciplina della concorrenza nel diritto italiano Alla disciplina della concorrenza sono soggetti TUTTI GLI IMPRENDITORI, anche se piccoli o agricoli Il legislatore italiano fissa alcuni principi guida PRESUPPOSTO: libertà di concorrenza (art. 41 Cost.) consente LIMITAZIONI LEGALI DELLA CONCORRENZA per fini di utilità sociale (art. 4, III comma, Cost.) e la creazione di MONOPOLI LEGALI in settori specifici (art. 43 Cost.) consente LIMITAZIONI NEGOZIALI della concorrenza, purché non comportino la completa rinuncia alla libertà di iniziativa economica presente e futura (art c.c.) assicura L’ORDINATO E CORRETTO SVOLGIMENTO DELLA CONCORRENZA nel sistema economico attraverso la repressione degli atti di concorrenza sleale.

LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

Ciò che mancava era una normativa antimonopolistica COLMATA disciplina antitrust della Cee(limitatamente al mercato comune)Cee legge , n. 287 C.D. LEGGE ANTITRUST

Le fattispecie anticoncorrenziali previste sia dal Trattato CE sia dalla L. 287/1990 le intese restrittive della libertà di concorrenza l’abuso di posizione dominante le operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza

ACCERTAMENTO NEL NOSTRO ORDINAMENTO Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

situazione di mercato con ampia libertà di accesso all’attività d’impresa possibilità di libera scelta per gli acquirenti (in particolare, i consumatori) possibilità per ciascuno di cogliere le migliori opportunità disponibili sul mercato

LE LEGISLAZIONI ANTIMONOPOLISTICHE MODERNE presuppongono riconoscimento e la tutela della libertà di concorrenza ma prevedono una SERIE DI DIVIETI per comportamenti, individuali o collettivi, in grado di alterare il buon funzionamento del mercato

Le intese restrittive della concorrenza (art. 2 L. 287/1990) INTESE VIETATE ACCORDI E PRATICHE CONCORDATE TRA IMPRESE, che hanno per oggetto o effetto quello di impedire, restringere, falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno sul mercato nazionale o in una sua parte rilevante. INTESE PIU’ IMPORTANTI le intese sui prezzi di acquisto e di vendita le intese che limitano la produzione, gli sbocchi, l’accesso al mercato o agli investimenti

Sono vietate INTESE ORIZZONTALI intese mediante le quali le imprese concorrenti in uno stesso mercato limitano la loro concorrenza reciproca (quali gli accordi comuni per la fissazione del prezzo, la spartizione dei mercati, la limitazione della produzione, ecc.) INTESE VERTICALI mediante le quali le imprese che si trovano a stadi diversi della produzione o della distribuzione di un prodotto restringono la concorrenza fra una di esse ed i terzi (ad esempio gli accordi di approvvigionamento esclusivo, di distribuzione esclusiva, di distribuzione selettiva, di gemellaggio, di franchising, ecc.).

NON SONO INTESE VIETATE quelle tra SOCIETA’ DELLO STESSO GRUPPO e quelle che NON OSTACOLANO la concorrenza sui mercati AGCM può CONCEDERE AUTORIZZAZIONI IN DEROGA sia per le categorie sia per le singole intese Sono PROVVEDIMENTI TEMPORANEI E REVOCABILI

Se l’AGCM accerta la violazione del divieto di intese può emettere i PROVVEDIMENTI necessari a rimuoverne gli effetti anticoncorrenziali ed infliggere sanzioni pecuniarie o, in caso di reiterata inosservanza, la sospensione dell’attività d’impresa fino a 30 giorni Le intese illecite sono nulle ad ogni effetto.nulle

L’abuso di posizione dominante (art. 3 L. 287/1990) E’ vietato L’ABUSO, da parte di una o più imprese, di una POSIZIONE DOMINANTE all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante. L’abuso di posizione può riguardare: -l’imposizione dei prezzi, -limitazioni o impedimenti alla produzione, agli sbocchi, all’accesso al mercato -l’applicazione di condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti

COSA VENGONO SANZIONATE CONDOTTE ANTICOMPETITIVE realizzate dall’impresa o dalle imprese dotate di significativo potere di mercato SONO ABUSIVE condotte finalizzate ad ottenere PROFITTI SUPERCOMPETITIVI o altri benefici non realizzabili in una situazione competitiva (ABUSI DI SFRUTTAMENTO) condotte volte ad IMPEDIRE L’INGRESSO O LA SOPRAVVIVENZA nel mercato di operatori concorrenti (ABUSI DI IMPEDIMENTO)

Le concentrazioni (art. 6 L. 287/1990) Sono VIETATE le operazioni che comportino la COSTITUZIONE O RAFFORZAMENTO DI UNA POSIZIONE DOMINANTE sul mercato nazionale in modo da eliminare o ridurre la concorrenza. C’E’ UNA DIFFERENZA CON LE ALTRE FIGURE il SISTEMA DI CONTROLLO delle concentrazioni prevede, sia in sede nazionale che comunitaria, un obbligo di comunicazione delle operazioni di concentrazione che superino le soglie stabilite dalla Commissione CE SOLO IN QUESTO CASO C’E’ UN CONTROLLO PREVENTIVO

Dopo la comunicazione Dopo la comunicazione l’Autorità DECIDE se avviare o meno un’istruttoria la risposta NEGATIVA legittima l’operazione la risposta POSITIVA comporta una valutazione più approfondita del contrasto tra operazione e norme Al TERMINE DEL PROCEDIMENTO l’operazione può essere a) AUTORIZZATA b) AUTORIZZATA A CONDIZIONI idonee ad impedire la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominate sul mercato c) VIETATA.

QUALI POSSONO ESSERE LE OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONI? La FUSIONE tra imprese L’ACQUISIZIONE da parte di soggetti che controllano una o più imprese, del CONTROLLO DI UN’IMPRESA o di una sua parte La COSTITUZIONE DI UN’IMPRESA COMUNE, come strumento di coordinamento tra imprese indipendenti LE CONCENTRAZIONI SONO IRRILEVANTI se avvengono fra soggetti che appartengono allo stesso gruppo. SI HA CONCENTRAZIONE quando l’acquisizione totale o parziale di un’impresa prima indipendente comporta un AMPLIAMENTO DELLA QUOTA DI MERCATO dell’operatore in questione, diminuendo, allo stesso tempo, il numero degli operatori economici indipendenti.

Il monopolio legale e di fatto SOLO IN PARTICOLARI SETTORI (es. i trasporti), la legge consente a determinate imprese la creazione di un monopolio per la produzione e lo scambio di beni o di servizi. Il c.d. MONOPOLIO LEGALE NON E’ SOGGETTO alla disciplina della L. 287/1990, ma deve adempiere l’obbligo di contrarre con chi fruisce dei suoi servizi e garantire la parità di trattamento nei confronti della clientela e per quanto riguarda le condizioni economiche. QUESTE REGOLE NON SI APPLICANO al c.d. MONOPOLIO DI FATTO che invece è disciplinato dalla L. 287/1990 e dalla normativa comunitaria in materia. Esiste UN SOLO IMPRENDITORE in grado di offrire un determinato bene

Il patto di non concorrenza (art c.c.) Il patto di non concorrenza (art c.c.) Vengono stabiliti LIMITI CONTRATTUALI che possono essere applicati alla libertà di concorrenza in modo da EVITARE ECCESSIVE RESTRIZIONI della libera iniziativa economica individuale. CARATTERISTICHE deve essere PROVATO PER ISCRITTO E’ VALIDO SE CIRCOSCRITTO a una determinata zona o attività NON PUO’ ECCEDER E la durata di 5 anni SE LA DURATA NON E’ DETERMINATA O E’ STABILITA PER UN PERIODO SUPERIORE, il patto è valido sempre 5 anni.

Libertà di concorrenza NON SIGNIFICA che ogni condotta concorrenziale sia lecita gli artt e ss. sono dedicati alla repressione degli atti di concorrenza sleale, indicando le fattispecie tipiche e gli strumenti di tutela per il soggetto leso

FATTISPECIE DI CONCORRENZA SLEALE LA CONFUSIONE QUANDO VENGONO USATI NOMI O SEGNI DISTINTIVI idonei a produrre confusione con quelli legittimamente usati da altri, o QUANDO VENGONO IMITATI I PRODOTTI DI UN CONCORRENTE, o VENGONO COMPIUTI con qualsiasi altro mezzo, atti idonei a creare confusione con l’attività e i prodotti di un concorrente

FATTISPECIE DI CONCORRENZA SLEALE LA DENIGRAZIONE E APPROPRIAZIONE DI BENI ALTRUI