ARCHIVISTICA GENERALE I Introduzione
ARTICOLAZIONE DEL CORSO - I Il concetto di documento, la struttura del documento (elementi costitutivi), le relazioni tra documento e atto, le relazioni tra i documenti Il concetto di archivio, le fasi di gestione (dall’archivio attivo per chi lo produce all’archivio inattivo destinato alla conservazione a fini di ricerca) Gli strumenti che consentono la formazione corretta di un sistema documentario (il registro di protocollo, la classificazione, la formazione dei fascicolo, il manuale di gestione) La struttura dell’archivio e delle sue componenti o parti, le relazioni con i soggetti produttori L’archivio di deposito: la gestione dei versamenti, la funzione dei depositi, interventi di ricognizione La selezione
ARTICOLAZIONE DEL CORSO - II Il concetto di fondo d’archivio L’ordinamento La descrizione archivistica e gli strumenti di ricerca Gli standard descrittivi –Significato e ruolo degli standard per la descrizione archivistica –Le norme nazionali di descrizione –Gli standard descrittivi: tipologie ed evoluzione –ISAD: finalità, principi, elementi descrittivi –ISAAR –EAD –Descrizione archivistica, standard e automazione –La ricerca in archivio I progetti di automazione: i sistemi informativi archivistici, le applicazioni per l’informatizzazione degli strumenti di ricerca: archivi e digital library Seminari-incontri: l’archivio dell’ICCD, l’Archivio storico capitolino. L’Archivio della Compagnia teatrale Fo-Rame Laboratori (corso 12 CFU): –L’utilizzo di software per la descrizione archivistica (Archivematica, Sinapsi, SDL): tutti (in gruppi di 20 studenti, presso la Vetreria Sciarra, via dei Volsci 122, aula 107) –Descrizione dei seguenti archivi (per gruppi di lavoro): Archivio dell’ICCD (12 studenti) – via di San Michele Carte Segre (8 studenti) – Via dei Volsci 122 Archivio Compagnia teatrale Fo-Rame (10-15 studenti) Sapienza Digital Library, attività online Archivio storico capitolino (6 studenti)
PROGRAMMA - 1 ARCHIVISTICA GENERALE, Le fonti archivistiche: principi, metodi e strumenti Settore disciplinare: M-STO/08 Docente : Maria Guercio Crediti: 6-12 CFU Semestre: I Programma Il corso in aula (6 CFU) è organizzato in due parti: una prima illustra i principi e le definizioni di base, la struttura dell’archivio e gli strumenti per la formazione dell’archivio; una seconda riguarda l’archivio storico con specifica attenzione alle attività necessarie alla sua fruizione. Con particolare riferimento alla prima parte il corso include i seguenti temi: problemi di terminologia, il concetto di documento archivistico, le tipologie documentarie, il sistema e le fasi di gestione dei documenti, la classificazione d’archivio, la registrazione dei documenti, il trasferimento dei documenti e la gestione dei depositi archivistici, la selezione, la natura e l’evoluzione dei sistema di gestione documentaria e della disciplina archivistica, le definizioni di archivio, la struttura degli archivi, la tipologia dei soggetti produttori, i principali riferimenti normativi. In relazione alla seconda parte, si analizzano i principi del metodo storico e il processo della loro progressiva affermazione nella teoria archivistica, la struttura dell'archivio e delle sue partizioni in relazione ai problemi della fruizione, le regole per l'ordinamento e la descrizione in ambiente nazionale, lo sviluppo degli standard internazionali ISAD, ISAAR e EAD, l'applicazione dei principi generali della descrizione nei progetti di informatizzazione. Per il corso da 12 CFU si prevede una terza parte che comprende attività di laboratorio tra cui l’analisi di archivi storici a fini di descrizione e ricerca e la schedatura di materiale d’archivio di diversa natura anche in relazione allo sviluppo di progetti di digitalizzazione. Si prevedono visite presso alcuni archivi storici e incontri seminariali
PROGRAMMA - 2 Testi d’esame P. Carucci, M. Guercio, Manuale di archivistica, Roma, Carocci, 2008 (pp ) G. Cencetti, Sull’archivio come universitas rerum, in Scritti archivistici, Roma 1970, pp ; G. Cencetti, Il fondamento teorico della dottrina archivistica, in Scritti archivistici, Roma 1970, pp C. Pavone, Ma è poi tanto pacifico che l'archivio rispecchi l'istituto, in "Rassegna degli archivi di Stato", 1970, 1, pp Studenti non frequentanti Elio Lodolini, Archivistica. Principi e problemi. Roma, Franco Angeli (parte I e II) L’attività di laboratorio è sostituibile con lo studio del testo di S. Vitale. Passato digitale, Bruno Mondadori editore Materiali disponibili nella piattaforma e-learning della Sapienza (elearning2.uniroma1.it):
PROGRAMMA - 3 Modulo 1 - introduzione (Manuale,pp. 1-15, 31-42) Modulo 2 - il documento (Manuale, pp ) Modulo 3 - la struttura dell'archivio (Fonti archivistiche, glossario alle voci: Archivio, Busta, Cartella, Documento,Fascicolo, Filza, Registro, Repertorio, Serie, Unità archivistica; Cencetti) Modulo 4 - la formazione dell'archivio (Manuale, pp ) Modulo 5 - archivi di deposito, selezione, salvaguardia fisica (Manuale, pp , 45-55) Modulo 6 – ordinamento (Fonti archivistiche, , Manuale, pp , Pavone) Modulo 7 – la descrizione archivistica (Manuale, pp ) Modulo 8 – gli standard archivistici (Archivistica informatica, Nuova edizione, pp ) Modulo 9 - la ricerca in archivio e progetti di informatizzazione (Fonti archivistiche, pp , Manuale, pp , ) Modulo 10 – elementi di legislazione archivistica (Manuale, pp , )
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9 (Le vite degli altri, h. 1:57) (un archivio comunale in Campania) (gli archivi della Valle Seriana) (Banca di Napoli, archivio seconda casa) (Archivio Regione Emilia-Romagna) una-pa-digitalehttp://parer.ibc.regione.emilia-romagna.it/multimedia-1/video/da-qui-all2019eternita- una-pa-digitale (Pa-RER) (L’abbandono degli archivi) (archivio segreto vaticano) quale archivio?
L’ARCHIVIO COME MEMORIA DOCUMENTARIA Ogni persona o ente è produttore di un archivio in quanto insieme di documenti che costituiscono la memoria durevole della propria attività di lavoro, di studio, amministrativa, ecc. L’archivio è costituito di documenti, cioè di oggetti stabili, di cose in grado di rappresentare e comunicare nel tempo (nel presente e soprattutto nel futuro) fatti, atti, ricordi, relazioni, ecc. che hanno avuto luogo nella vita di un individuo o di una istituzione e di cui si è tenuta traccia stabile a fini di testimonianza “Documenti si sono uniti a documenti”, dando vita agli archivi come “sedimento persistente della memoria”, come insieme di materiali per lo più scritti su supporto cartaceo reciprocamente legati da un sistema di relazioni.
L’ARCHIVIO COME STORIA DOCUMENTARIA DI QUALCUNO Gli archivi sono, quindi, la sedimentazione documentaria dell’attività umana come attività pratica di relazione e ci forniscono gli elementi per ricostruire e interpretare la storia di chi li ha prodotti e dei modi in cui ha deciso di documentare se stesso e organizzare la sua memoria
L’ARCHIVIO COME LUOGO DELLA CONSERVAZIONE E DELLA MEMORIA Il patrimonio si è accumulato nei secoli, attraverso processi di selezione, distruzione, salvaguardia. Si conserva oggi grazie alla responsabilità di istituzioni pubbliche dedicate che gestiscono depositi (in Italia, gli Archivi di Stato, gli Archivi storici dei Comuni, delle Province, i poli archivistici di enti consorziati, ecc.) o all’interesse e alla volontà e sensibilità dei produttori e possessori privati (le famiglie, gli individui, le imprese, le istituzioni culturali, ecc.) che non dispongono di strumenti specialistici e di luoghi attrezzati
GLI ARCHIVI COME PATRIMONIO PUBBLICO E “LABORATORI PER LA RICERCA STORICA” La funzione documentaria intesa come formazione e gestione dei documenti è una funzione diffusa, ma dopo la Rivoluzione francese e nei sistemi democratici la conservazione delle memorie archivistiche è divenuto uno dei compiti delle istituzioni pubbliche: gli archivi sono un patrimonio pubblico tutelato dallo Stato e affidato alla competenza di personale tecnicamente preparato Negli archivi si conserva la testimonianza dei diritti dei cittadini e la storia delle comunità in cui viviamo
GLI ARCHIVI DEL PRESENTE Fino ad oggi i documenti d’archivio hanno utilizzato supporti stabili e abbastanza duraturi: tavolette d’argilla, pergamena, carta. L’uso diffuso di materiali poco costosi e facili da gestire e mantenere ha favorito la moltiplicazione della produzione documentaria, determinando conseguenze contraddittorie, nuove fragilità ma anche facilità di duplicazione
GLI ARCHIVI DEL FUTURO: ECLISSI DELLA MEMORIA? La diffusione massiccia di tecnologie telematiche sta rapidamente e radicalmente trasformando gli oggetti della memoria e i modi per conservarla e consultarla: il futuro documentario è digitale. Ai vantaggi della rapidità e facilità dell’accesso si contrappongono le difficoltà e i costi della conservazione: l’eclissi della memoria costituita da documenti originali e autentici è il rischio del nostro tempo.
A CHE COSA SERVE L’ARCHIVISTICA la conservazione ordinata delle memorie documentarie del passato la valutazione e selezione anche a fini di scarto la predisposizione di strumenti per rendere possibile la ricerca (indici, guide, inventari) la gestione di servizi d’accesso il controllo preventivo sulla qualità della formazione degli archivi (a fini di sostenibilità della conservazione, ma anche di trasparenza); lo sviluppo e la definizione di standard, in collaborazione con altri settori disciplinari (informatici, giuristi, tecnici dei materiali, esperti di comunicazione), per fronteggiare le trasformazioni tecnologiche e migliorare i servizi all’utenza, promuovere strumenti per la verifica dell’autenticità delle memorie
LA DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO La documentazione archivistica è costituita da materiali molto diversificati sia per quanto riguarda la loro qualità (tipi di supporto ma anche tipologia di contenuti) che per quanto riguarda la loro organizzazione, i modi in cui si accumulano i documenti. Tali diversità non è tuttavia sinonimo di arbitrarietà e pur nel riconoscimento dell’autonomia dei singoli soggetti, l’archivistica (spesso sostenuta dalla normativa) ha individuato nei secoli regole e principi generali, strumenti per la produzione di archivi e, soprattutto, per la loro conservazione
LA DIVERSITÀ DEGLI ARCHIVI È LEGATA ALLA LORO NATURA PRATICA DI MEMORIA-AUTODOCUMENTAZIONE Gli archivi, cioè l’insieme di questi materiali per ciascun soggetto, sono costituiti da documenti prodotti o diversamente acquisiti dagli individui o dagli enti nello svolgimento delle loro attività pratiche: la natura e la struttura della documentazione cambia anche in riferimento alle diverse attività svolte e ai fini diversi cui è orientata l’attività medesima in base alle disposizioni normative vigenti o per decisione autonoma dei soggetti produttori di documenti La funzione prevalente della documentazione archivistica è di natura pratica: è memoria-autodocumentazione per chi la produce
IL FINE DELL’ARCHIVISTICA L’archivistica è la disciplina che studia gli archivi, la loro formazione, il loro trattamento, la loro conservazione e utilizzo in continuo riferimento all’ente/persona (soggetto produttore) che li ha creati. L’archivistica studia cioè la memoria documentaria di un ente o di un insieme di enti, ma anche delle persone fisiche, in questo caso nella forma di memoria dei soggetti che operano in una determinata comunità in un determinato periodo momento (sia nel presente che nel passato) e producono, acquisiscono e mantengono per fini operativi documenti di forma e contenuto diversi
IL DUPLICE VOLTO DEGLI ARCHIVI DETERMINA LA DOPPIA ANIMA DELL’ARCHIVISTICA La funzione centrale svolta dalle memorie documentarie in qualunque comunità organizzata ha un duplice scopo (Giano bifronte) che deriva dalla natura stessa dei documenti d’archivio: –testimonianza del presente –memoria del passato I documenti d’archivio hanno valore storico e culturale non perché prodotti per fini culturali, ma in quanto risultato, sottoprodotto, espressione, rappresentazione di un’attività. Fin da quando nascono i documenti (e il loro insieme strutturato, cioè l’archivio) svolgono una duplice funzione: –supporto dell’attività di chi li produce o acquisisce –testimonianza dell’attività svolta a fini di prova o di memoria (non necessariamente per finalità storiche o scientifiche, ma anche a fini di trasparenza amministrativa)
FUNZIONE PRATICA/GIURIDICA= FUNZIONE CULTURALE La funzione pratica/giuridica dei documenti d’archivio costituisce la ragione della loro funzione culturale e questa connessione è immodificabile e centrale, anche se con gli sviluppi più recenti delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione questi confini diventano più labili e incerti. I documenti hanno valore e rilevanza culturali e storici in quanto sono rilevanti dal punto di vista giuridico: sono infatti il risultato di attività che producono effetti sul mondo esterno, modificano le relazioni tra gli individui, sono cioè giuridicamente rilevanti Questa è una funzione originaria: nasce con i documenti medesimi e determina il modo stesso in cui i documenti, una volta creati (prodotti/accumulati) devono essere conservati, descritti, utilizzati.
IL RAPPORTO TRA DOCUMENTO E ARCHIVIO Il documento è oggetto dell’analisi da parte di due discipline complementari: la diplomatica che concentra l’attenzione sul documento come entità singola (in particolare, tradizionalmente,. sul documento medievale al fine di valutarne l’autenticità e l’archivistica che si occupa del documento dal punto di vista delle relazioni che si instaurano tra i documenti e in rapporto con il contesto esterno (l’ente/persona che li produce, il sistema di norme e regole che controllano sia l’attività che il processo di auto- documentazione). Un corso di archivistica non può prescindere dall’analisi dell’entità documentaria e delle relazioni inter-documentarie: non è possibile studiare le aggregazioni di documenti, gli insiemi, gli strumenti di ricerca, se non si ha chiara la natura delle parti, delle componenti costitutive dell’archivio.
IL RAPPORTO TRA ARCHIVI E STUDIO DEL DIRITTO Il diritto è un insieme di principi codificati finalizzati a fornire ai membri di una comunità regole oggettive di comportamento (modo di agire dell’individuo in relazione all’ambiente e alle persone con cui è a contatto) su cui fondare una ordinata convivenza Se i documenti sono il risultato oggettivo (forma scritta) di attività pratiche, cioè di sequenze di atti e di relazioni tra gli individui, il loro studio non può che presupporre la conoscenza delle basi del diritto cioè dei principi giuridici che regolano la produzione di atti in ogni comunità organizzata (oltre alla necessaria analisi di normative specifiche che regolano alcuni settori tecnici: privacy, accesso, legislazione dei beni culturali, informatica giuridica, ecc.) Sono perciò necessarie le conoscenze di alcuni concetti essenziali, tra cui: –persona fisica/persona giuridica –tipologia degli atti –rapporto tra atto e documento –tipologia dei documenti
IL RAPPORTO TRA ARCHIVISTICA E CONOSCENZA DELLA STORIA E DELLA STORIA DELLE ISTITUZIONI Diplomatica e studio del diritto si accompagnano sempre alla necessaria conoscenza storica per poter sviluppare strumenti critici e interpretativi e sensibilità adeguati a valutare la funzione del documento nel contesto di produzione, la sua genuinità e autenticità. In particolare per valutare i documenti d’archivio è necessario sviluppare una specifica conoscenza della storia delle istituzioni e del diritto, in particolare per quanto riguarda l’evoluzione dei sistemi di regole che hanno governato la vita delle comunità (e che hanno fortemente influenzato la stessa produzione documentaria).