Nella seconda annualità di progetto viene confermato il carattere sperimentale dell’iniziativa la quale si sostanzia in diversi aspetti: nell’impianto.

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Transcript della presentazione:

Nella seconda annualità di progetto viene confermato il carattere sperimentale dell’iniziativa la quale si sostanzia in diversi aspetti: nell’impianto organizzativo e nell’approccio di sistema (attivazione dei Tavoli locali e delle Équipe multidisciplinari), nell’impulso dato all’ente locale affinché si riappropri delle problematiche dei minori RSC in stretta collaborazione con l’istituzione scolastica, nell’attuazione di un unico progetto nazionale sviluppato su diversi territori che hanno la possibilità di dialogare e confrontarsi, nel tentativo di fornire un sistema di valutazione comparabile che accompagni in itinere gli interventi. Non ultimo e sicuramente molto importante, il fatto che il progetto, almeno nella sua parte relativa alla scuola, sia indirizzato a tutti i bambini, gli insegnanti e le famiglie e non solo alla comunità RSC, e sia pensato come una risorsa condivisibile. La seconda annualità del Progetto Nazionale viene svolta in 11 città (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Milano, Roma, Reggio Calabria, Torino e Venezia)

Scuole primarie e secondarie Le scuole secondarie di I grado coinvolte nel progetto nazionale (9) sono esattamente un quarto del totale (36), mentre sono ancora meno – quasi un quinto - le classi della secondaria di I grado (20) rispetto al totale (88).

Distribuzione geografica di scuole, classi e alunni La distribuzione geografica evidenzia come nelle città del Sud incluse nel progetto il numero di bambini RSC presenti nelle classi sia mediamente maggiore di quello che si osserva nelle città del Nord e del Centro

Confronto Progetto Nazionale annualità 2013/14 – 2014/15 (dati aggiornati al 10/3/2015) Nel confronto tra le annualità 2013/14 e 2014/15 del Progetto nazionale emerge evidente come, nonostante la diminuzione delle città partecipanti nella seconda annualità (non hanno aderito le città di Milano e Cagliari), siano aumentate in maniera significativa le scuole e soprattutto le classi e gli alunni – rsc e non – coinvolti nelle attività. Nel 2013/14 erano coinbolte 23 scuole, 42 classi,158 alunni RSC e 924 alunni totali; nel 2014/15 le scuole coinvolte sono diventate 36, le classi 88, gli alunni RSC 294 e gli alunni totali 1936.

Alunni RSC partecipanti al progetto (secondo i dati inseriti nel questionario quantitativo al 23/03/2015) Numero di alunni per città compilati QQ0

Gruppo di origine I dati provvisori mostrano che nel complesso il 90% degli alunni è di origine Rom e l’8% di origine Sinta, questi ultimi residenti nelle città di Bologna, Genova e Venezia.

CittadinanzaLuogo di nascita Circa il 40% degli alunni ha la cittadinanza di uno dei paesi della ex Jugoslavia, il 24% è di cittadinanza rumena e il 18% è italiano. A fronte del 18% di alunni con cittadinanza italiana, più di tre quarti è nato in Italia nella stessa città in cui vive o in comuni molto vicini. Il 15% è nato in Romania, il 2% in paesi europei (Belgio, Francia e Spagna).

Le condizioni abitative

Le condizioni di vita nei campi sono molto precarie, soprattutto in quelli non autorizzati Quando gli alunni non vivono nei campi la situazione abitativa è migliore: per oltre il 90% le condizioni igienico-sanitarie - presenza di acqua corrente, wc, doccia- appaiono adeguate, così come la vicinanza a servizi collettivi quali trasporti pubblici, mercati/supermercati, uffici, etc.

Cinque alunni su dieci non hanno a disposizione uno spazio idoneo per il riposo e più di 6 non hanno a disposizione uno spazio adeguato per fare i compiti. La situazione è decisamente peggiore per gli alunni che vivono nei campi non autorizzati o in altre situazioni simili.

Servizi sanitari Il 53% degli alunni è seguito da un pediatra di base Il 78% ha eseguito le vaccinazioni Il 27% è stato dal dentista

Accesso ai servizi sanitari In caso di malattia del bambino, solo il 42% delle famiglie ricorre al pediatra. Il 70% di chi non ha il pediatra di base va al pronto soccorso.

Servizi sociali e terzo settore Operatori dei servizi sociali sono attivi con progetti e interventi nel 37% dei casi. In misura maggiore sono attivo il volontariato e l’associazionismo.

Proposta di monitoraggio delle assenze nelle scuole non partecipanti al progetto Lettera di invito a partecipare alla rilevazione inviata a dirigente scolastico/ Ufficio Scolastico Regionale/ provinciale …