Breve storia dell’alimentazione Dalla preistoria ai nostri giorni. Come si è modificato il rapporto con il cibo.
Le rivoluzioni alimentari La scoperta del fuoco (circa 300.000 anni a.C.) che consente la cottura dei cibi. La nascita dell’agricoltura (circa 10.000 anni a.C.) nel neolitico. L’uomo inizia ad allevare animali e a coltivare vegetali. Questo modello continua fino al secolo scorso. Nell’ Ottocento la scoperta delle tecniche per la conservazione dei cibi trattati col calore e tolti dal contatto con l’aria.
Preistoria L’uomo primitivo si cibava di vegetali che raccoglieva e di animali che riusciva a catturare con la caccia o con la pesca. Con la scoperta del fuoco il cibo poté essere cotto e conservato più a lungo.
Antico Egitto Il fertile limo depositato ogni anno dall’inondazione del Nilo permetteva agli agricoltori di coltivare orzo e farro, gli alimenti base degli Egiziani, e agli allevatori di allevare il bestiame. I fornai egizi preparavano dolci di molte forme e dimensioni, addolciti con datteri o miele. I banchetti erano ricchi e offrivano una grande varietà di cibi.
Antica Grecia I greci ritenevano che il momento del pasto fosse occasione di nutrimento non solo del corpo ma anche dello spirito. Questo non ostacolò l’amore per le raffinatezze, la buona tavola, e la ricerca di novità. Importavano aromi e spezie dal Medio Oriente e dall’ Africa.
Antichi Romani Agli inizi della civiltà romana l’alimentazione era frugale e semplice basata soprattutto sui cereali (orzo, miglio e farro). Nell’ età imperiale la sobrietà lascia il posto all’esagerazione, in alcuni banchetti si potevano contare fino a 100 e più portate. La cucina si arricchisce di salse, condimenti e spezie.
Medioevo La cucina medievale era molto abbondante ma essenzialmente monotona. Dominavano le carni cucinate con numerose spezie esotiche (ginepro, cannella, pepe) che riuscivano con il loro aroma intenso a coprire il sapore e l’odore dei cibi andati a male. L’unico prodotto conservato in grandi quantità era il pesce conservato in barili sotto sale. Il pane e la polenta erano gli alimenti fondamentali per tutta la popolazione.
Rinascimento La cucina moderna affonda le sue radici nel Quattrocento e nel Cinquecento per i nuovi prodotti alimentare che arrivano dal nuovo mondo (patate, mais, fagioli, tacchino e cacao). Le patate e il mais all’ inizio furono considerati cibo per animali, solo nel Settecento, a causa delle numerose pestilenze e carestie, furono utilizzati per l’alimentazione umana. Sempre nel Quattrocento compaiono maccheroni e vermicelli.
Ottocento Nasce la rivoluzione dei cibi in scatola. A partire dalla metà dell’Ottocento nasce una vera e propria industria per la refrigerazione e la conservazione degli alimenti. Il cibo inizia ad essere prodotto in grandi quantità.
Nel Duemila Boom del fast food, mordi e fuggi, ma dopo l’effetto della «mucca pazza» vi è una maggiore attenzione alla qualità del cibo e a come viene prodotto e cucinato. Vi è una riscoperta della dieta mediterranea e dei cibi tradizionali, che uniscono semplicità e gusto. Con il benessere aumentano i disturbi alimentari.