Il costo di mantenimento degli studenti universitari in Piemonte I risultati della ricerca a confronto con altri casi di studio Torino, 9 maggio 2003 agli studi universitari in Italia I costi di mantenimento Guido Gay Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia
La ricerca Affidata all’IReR dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario. Rapporto finale “I costi di mantenimento agli studi universitari” consegnato nell’ottobre Costi studio all’estero in “I costi ammissibili nel soggiorno di studio nei paesi dell’Unione Europea”
Universo di riferimento “studenti universitari, non matricole, inseriti nelle graduatorie di idoneità per la concessione delle borse di studio negli anni 1999/2000 e 1998/1999”.
Voci di spesa A differenza da un’indagine sugli stili di vita degli studenti universitari, le voci di costo considerate sono state limitate a quelle più direttamente collegate al regolare svolgimento degli studi. Alloggio; vitto; trasporti (urbani, extraurbani); materiali di studio; attività sportive; corsi di formazione; cultura e svago; altre voci di spesa
Costi minimi L’universo di riferimento insieme alla selezione delle voci di spesa comporta che i costi desunti dall’indagine approssimino i “costi minimi di mantenimento agli studi universitari”. Coerente con le necessità di fissare l’importo delle borse di studio al livello minimo efficace.
Sedi universitarie Venezia, Genova, Pavia Ancona, Modena- Reggio Emilia Napoli, Cagliari
Metodi Questionario strutturato sui costi di mantenimento somministrato tramite CATI ad un campione di studenti nelle sedi universitarie selezionate. Indagine di supporto presso referenti locali nelle sedi universitarie selezionate.
Liste di campionamento La raccolta delle liste di campionamento presso gli enti regionali del diritto allo studio universitario ha richiesto un notevole impegno per la mancanza di uno standard pubblico condiviso di codifica delle informazioni di interscambio studenti in 7 sedi universitarie, 3665 maschi e 5776 femmine.
Campione numerosità minima per strato e sede; campione casuale semplice all’interno di ciascun strato e sede strato definito in base alle variabili “condizione residenziale”, “anno di immatricolazione” e “area disciplinare” Condizione residenziale assume i livelli: fuori sede, pendolare, in sede.
Indagine telefonica 1613 interviste valide su 2265 nominativi quasi il 10% di informazioni telefoniche errate nella lista di campionamento tasso di risposta lordo 71,2% tasso di risposta rispetto ai contatti effettivi con gli intervistati 87,4%
Questionario I in linea evolutiva rispetto alle precedenti esperienze (Pavia 1994, IReR 1996, Toscana 1998) stima delle voci di costo caratterizzate da “sufficiente regolarità e frequenza moderata”, tali per cui non sussistano eccessivi problemi di memoria dell’intervistato
Questionario II altre voci di spesa. Integrazione della frequenza dei consumi in un determinato lasso di tempo (questionario) con parametri di costo unitario (indagine di supporto presso le sedi universitarie) costo vitto e alloggio considerato per tutte le tipologie di studenti (in sede, pendolari, fuori sede)
Indagine di supporto parametri di costo unitario richiesti ai responsabili regionali dei servizi di DSU nelle sedi considerate per evitare eccessive difformità, si è partiti da stime specifiche relative alla sede di Pavia non tutti gli enti hanno pienamente collaborato
Risultati Costo annuo: minimo 4644€, massimo 6135€ apprezzabile differenza tra sedi (fuori sede, Pavia 6135€, Cagliari 4669€) ridotta differenza per condizione residenziale (Pavia, in sede 5542€, fuori sede 6135€) e non sempre nel verso atteso (Cagliari, in sede 4880€, fuori sede 4669€)
Implicazioni Appare giustificato fissare importi differenziati delle borse di studio in differenti sedi universitarie L’attuale preferenza accordata ai “fuori sede” non è giustificata dalle sole differenze nei costi di mantenimento agli studi universitari
Considerazioni aggiuntive In assenza di forti elementi di differenziazione dei costi di mantenimento a seconda della condizione residenziale, il decisore politico deve interrogarsi sulle motivazioni di welfare che potrebbero giustificare una eventuale preferenza accordata ai “fuori sede” e la misura di questa preferenza (il differenziale nelle borse di studio).
Motivazioni Inesistenza del corso di studi prescelto ad una “ragionevole distanza” dalla città di residenza Rilevanti costi fissi di aggiustamento nel breve periodo (es. non è possibile affittare la camera lasciata dal figlio che studia fuori sede) mobilità geografica come valore in sé, da incentivare premiando economicamente i fuori sede.
…. approfondimenti Il rapporto finale di sintesi della ricerca, insieme a quello sui costi di studio all’estero, è disponibile nel sito web dell’IReR al seguente indirizzo: