Obiettivi e struttura della lezione La sostenibilità – dallo sviluppo industriale allo sviluppo sostenibile Obiettivo della lezione Fornire motivazioni,

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Obiettivi e struttura della lezione La sostenibilità – dallo sviluppo industriale allo sviluppo sostenibile Obiettivo della lezione Fornire motivazioni, principi e finalità di un approccio sostenibile allo sviluppo con la presentazione di alcuni esempi pratici. Struttura della lezione - Limiti del paradigma industriale - Le tappe cronologiche dello sviluppo sostenibile - Definizioni del concetto di sostenibilità - I concetti di sostenibilità debole e forte - Modelli di rappresentazione - Casi rappresentativi

I limiti del paradigma industriale La crescita di un qualsiasi sistema socio – economico non può essere infinita perché si basa sull’utilizzo di risorse di per sé scarse (Meadows, D., Meadows, D., Randers, J., 2006). Limite fisico Limite sociale Lo sviluppo industriale è spesso esso stesso il “generatore” di quella povertà (Spalla, 2011) che cerca di combattere.

Le tappe cronologiche dello sviluppo sostenibile 1972 – I Conferenza ONU sull’Ambiente Umano (Stoccolma) World Conservation Strategy (Nairobi) 1987 – Summit di Tokyo (Tokyo) II Vertice ONU su Ambiente e Sviluppo (Rio de Janeiro); V Piano di Azione Ambientale “Per uno sviluppo durevole e sostenibile” (Bruxelles) I Conferenza Europea sulle Città Sostenibili (Aalborg) Seconda Conferenza Europea sulle città sostenibili (Lisbona); Conferenza Habitat II (Istambul) Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Kyoto) III Conferenza Europea sulle Città sostenibili (Hannover) III Conferenza Ambientale UE (Göteborg); Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale World Summit on Sustainable Development (Johannesburg) IV Conferenza Europea sulle città sostenibili (Aalborg) Rilancio della strategia di Lisbona (1996) (Lussemburgo) Conferenza sullo sviluppo sostenibile Rio+20 (Rio de Janeiro) XV Conferenza delle Nazioni Unite dedicata al clima (Copenhagen) …… …

Un’attenzione particolare a… (1/6) I Conferenza ONU sull’Ambiente Umano (1972) -Istituzione della United Nations Environment Programme (UNEP) Organizzazione che coordina le attività delle Nazioni Unite sull'ambiente e assiste i Paesi in Via di Sviluppo (PVS) nell'attuazione delle politiche e delle pratiche rispettose dell'ambiente. -Dichiarazione sull’Ambiente Umano Definizione dei 26 principi sulla relazione tra benessere sociale e tutela del patrimonio ambientale, tra cui:  L’uomo è portatore di una solenne responsabilità per la protezione e il miglioramento dell’ambiente per le generazioni presenti e future.  Le risorse naturali della Terra devono essere salvaguardate a beneficio delle generazioni presenti e future attraverso una programmazione e una gestione appropriata e attenta.  Deve essere mantenuta e, ove possibile, ricostruita e migliorata la capacità della Terra di produrre risorse vitali rinnovabili.

Un’attenzione particolare a… (2/6) Summit di Tokyo (1987) - R apporto “Our Common Future” o “Rapporto Brundtland”  Si definisce per la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile (ancora oggi universalmente riconosciuta).  Si prescrive che lo sviluppo dei Paesi deve essere compatibile “con le risorse ecologiche del pianeta” e deve avvenire “in armonia con il potenziale produttivo dell’ecosistema terrestre” (WCED, 1987).

Un’attenzione particolare a… (3/6) II Vertice ONU su Ambiente e Sviluppo (1992) - Sono impostati i primi lineamenti di un Piano d’Azione Mondiale per la Tutela dell’Ambiente  Dichiarazione su ambiente e sviluppo Definizione di 27 principi su diritti e responsabilità delle Nazioni per lo sviluppo e il benessere umano.  Agenda 21 Documento strategico con più di 2500 raccomandazioni d’azione - lotta alla povertà, cambiamento modelli di produzione e consumo, conservazione e gestione delle risorse naturali, protezione dell'atmosfera, degli oceani e della biodiversità, promozione di un’agricoltura sostenibile […] - per uno sviluppo attento alle variabili sociali, ambientali ed economiche  Convenzioni sul clima e per la conservazione della biodiversità.

Un’attenzione particolare a… (4/6) I Conferenza Europea sulle Città Sostenibili (1994) - Momento costitutivo della Campagna Europea delle Città Sostenibili  Carta di Aalborg Dichiarazione di principio: le città europee per un modello urbano sostenibile (definizione dei principi). La Campagna delle Città Europee Sostenibili (programma di promozione e supporto all’azione). L’impegno nel Processo di Attuazione dell'Agenda 21 a livello locale - Piani Locali di Azione per un Modello Urbano Sostenibile (definizione azioni concrete).

Un’attenzione particolare a… (5/6) Confe renza CP03 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (1997)  Protocollo di Kyoto: politiche e misure per ridurre emissioni di gas serra Si tratta di uno dei più importanti strumenti giuridici internazionali volti a combattere i cambiamenti climatici. Esso contiene gli impegni dei paesi industrializzati a ridurre le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta. Le emissioni totali dei paesi sviluppati devono essere ridotte almeno del 5% nel periodo rispetto ai livelli del 1990.

Un’attenzione particolare a… (6/6) Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale (2001) - Si amplia il concetto di Sviluppo Sostenibile con la “Diversità Culturale” come 4° pilastro. World Summit on Sustainable Development (2002) - Approvazione di tre documenti diventati la base internazionale dello sviluppo sostenibile:  Dichiarazione di Joannesburg Principi morali che impegnano allo sviluppo sostenibile  Piano WSSD Modalità con cui trasformare le buone intenzioni, rappresentate dai principi espressi nella Dichiarazione, in realizzazioni concrete  Iniziative di partenariato di tipo2 Promozione di coesione sociale e cooperazione con la proposta di quasi 600 progetti improntati allo sviluppo sostenibile.

La multidimensionalità della sostenibilità … Lo sviluppo, per essere sostenibile, deve “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” (Our Common Future, 1987) Lo sviluppo sostenibile deve garantire il “miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto (Daly, 1991), dai quali essa dipende” (International Union for Conservation of Nature, 1991) Quando si parla di sviluppo sostenibile, non ci si deve limitare a considerare essenzialmente le tematiche legate all’ambiente (la salvaguardia dell’ecosistema), ma è necessario tenere conto anche della sostenibilità economica e sociale delle attività e degli investimenti (Ahmed e McQuad, 2005)

… le risorse e la capacità di carico della natura Daly (1991) introduce il concetto del necessario equilibrio tra l’uomo e l’ecosistema, richiedendo che “il consumo di una risorsa non superi la sua produzione nello stesso periodo” e la “capacità di carico della natura”, ossia che il tasso di utilizzo delle risorse naturali non sia superiore alla loro velocità di rigenerazione, che l’immissione di sostanze inquinanti non superi la capacità di assorbimento dell’ambiente e che il prelievo di risorse non rinnovabili sia compensato dalla produzione di una pari quantità di risorse rinnovabili, in grado di sostituirle.

I principi di sostenibilità debole e forte Perfetta sostituibilità tra tutte le forme di capitale (e, quindi, anche tra capitale naturale e artificiale). Non considera l’irreversibilità che contraddistingue quasi tutte le decisioni in materia ambientale e pone l’accento sulla somma delle due quantità (capitale naturale e capitale artificiale) che deve permanere costante nel tempo. Principio di sostenibilità debole Principio di sostenibilità forte Non esiste sostituibilità tra ciò che è naturale e ciò che non lo è. E’ invitabile una (seppur minima) alterazione del capitale naturale in qualsiasi processo di crescita, anche quello più ecocompatibile.

Il modello “istituzionale” della Triple Bottom Line Ambientale Socio-culturale Economico Sviluppo sostenibile Equo Vivibile Ns. elaborazione da Elkington, 1992 Le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (definite “pilastri”) sono gerarchicamente uguali e tra loro interagenti. Al venir meno di una delle tre “sostenibilità”, anche le altre sono a rischio. Critiche: - Trade-off tra le dimensioni individuate (Ballet, Dubois e Mahieu, 2002); - Non si indica alcuna gerarchia tra i tre pilastri della sostenibilità (Lehtonen, 2004).

Il Bioeconomic Model Le attività economiche sono considerate il fattore indispensabile per migliorare la qualità della vita ma, secondo il modello, la crescita economica deve essere realizzata senza mettere in pericolo la sostenibilità sociale ed entrambe devono essere perseguite senza sacrificare l’ambiente e il patrimonio naturale (Passet, 1996). Considerazioni: - I limiti biofisici sono in continuo cambiamento in funzione dello sviluppo della conoscenza umana e della tecnologia (Hukkinen, 2003). - La gerarchia tra i cerchi non indica che una delle tre dimensioni è sempre quella più importante perché tale importanza può variare in funzione di ogni specifica situazione. Sostenibilità Economica Sostenibilità Sociale Sostenibilità Ambientale Ns. elaborazione da Elkington, 1992

La sostenibilità nel turismo  Perché si parla di sostenibilità nel turismo?  Quali sono le caratteristiche che fanno del settore turistico uno dei settori in cui maggiormente si avverte la necessità di avviare “percorsi di sostenibilità”?

Perchè il settore turistico? Le risorse ambientali sono le materie prime del turismo Modello di consumo prevalente basato sul consumo indiscriminato delle risorse Importanza della cooperazione e del coordinamento tra gli attori Il coordinamento è una tra le modalità preferite dalle imprese per superare i limiti connessi alla frammentarietà dell’offerta.  E’ favorito dalla forte complementarietà tra i servizi offerti nel settore turistico che spinge gli operatori a creare continuamente rapporti interimprenditoriali finalizzati alla co - produzione di un prodotto globale che si identifichi con l’esperienza complessivamente vissuta dal turista (Pine e Gilmore, 1998).  Consente di affrontare la competizione globale con maggiore massa critica mantenendo, al tempo stesso, livelli adeguati di flessibilità (Sciarelli, M. 1996).

Il turismo sostenibile e responsabile (1/2) Sostenibilità è intesa quale forma di tutela del territorio [Hallenga-Brink e Brezet, 2005].  Il turismo si definisce sostenibile se affianca allo sviluppo economico durevole, un uso razionale delle risorse ambientali e dell’identità socio – culturale del territorio [Pingou, 1968; Pigliaru, 2002; Cooper et al., 2002; Bimonte, 2003]  Si ha un turismo responsabile e solidale solo quando vengono rispettati alcuni principi fondamentali: la sensibilizzazione dei viaggiatori prima, durante e post viaggio; il contatto con la popolazione locale durante il viaggio; l’attenzione alle problematiche ambientali; il coinvolgimento attivo in progetti di sviluppo locale; una favorevole ricaduta economica sul territorio locale (Daviolo e Meriani, 2011).

Il turismo sostenibile e responsabile (2/2) Nei prodotti di turismo sostenibile e responsabile gli attori collaborano:  Per co-produrre offerte “complessive” che soddisfino l’aspettativa di vacanza del turista responsabile [Bencardino, Marotta, 2004].  Per sensibilizzare attori sociali ed individui su temi etici ed ambientali e promuovere un modello di consumo alternativo basato sul rispetto per l’ambiente (Di Fidio, 1996; Somoza, 2003).  Perché spesso tali iniziative sono compartecipate e/o gestite da imprese sociali, una particolare categoria di attori che competono nel mercato con le imprese tradizionali bilanciando un'esplicita finalità sociale con i criteri della continuità e della sostenibilità economica.

Sardegna - Parchi, Natura e Tradizioni Il progetto è avviato alla fine del 2009 su proposta della Cooperativa Villaggio Carovana di Castiadas (Sardegna) in collaborazione con il TO Viaggi Solidali. Si tratta di un itinerario di 5 o 7 giorni nelle zone incontaminate del Sud della Sardegna, alla ricerca di tradizioni antiche, persone, gruppi ed associazioni impegnate nella promozione di uno sviluppo sostenibile dell'isola. Si rivolge a famiglie con bambini e piccoli gruppi attenti alle tematiche di sostenibile e responsabile ed è attivo tutto l’anno. Gli operatori coinvolti nell’iniziativa fanno parte di Castiadas Ospitale, una rete territoriale di piccoli operatori locali che promuove un tipo di ospitalità responsabile La rete del progetto Operatori coinvolti - TO Viaggi Solidali, Coop. Villaggio Carovana, Agriturismo Sa Marighedda, Ass. Antichi Cammini, Coop. Sampey, Ristorante Maňana, Apicoltore Bellosi, Produttore erbe officinali Brai Loi, Ente Forestale

Come è soddisfatta la dimensione economica della sostenibilità? Scheda di prezzo trasparente che consente al consumatore di conoscere effettivamente la destinazione di ciò che spende. Natura commerciale delle iniziative che sottendono la realizzazione di un ritorno economico importante. La volontà di migliorare l’itinerario (sfruttando il feedback dei turisti) per aumentare il flusso di turisti nel rispetto dei limiti ambientali e sociali. Promozione dell’itinerario e ripetizione dello stesso nell’anno. Porre le basi per la realizzazione di una sostenibilità economica

Come è soddisfatta la dimensione ambientale della sostenibilità? Attività “tipicamente” turistiche e di svago svolte nel rispetto della cultura e delle tradizioni della comunità ospitante. Selezione di strutture attente alle esigenze dei soggetti diversamente abili e alle problematiche ambientali (rispetto delle “buone pratiche” per evitare gli sprechi di acqua, cibo ed energia e per la raccolta differenziata, utilizzo e promozione di fonti di energia alternativa). Utilizzo di prodotti di agricoltura biologica e a Km 0 Offrire un soggiorno di qualità nel pieno rispetto della natura e del patrimonio culturale

Coinvolgimento nell’iniziativa di fornitori e produttori del luogo, al fine di favorire ricadute economiche positive sul territorio e garantire così un’equa remunerazione dei servizi locali. Scelta di referenti espressione di un’economia solidale e promozione del commercio equo e solidale. Coinvolgimento dei turisti che devolvono una parte della quota di partecipazione a favore di un progetto di sviluppo locale. Come è soddisfatta la dimensione sociale della sostenibilità? Fornire un aiuto concreto e significativo allo sviluppo sostenibile delle comunità ospitanti