LA VALUTAZIONE DELLA STABILITA' DELLE PIANTE: LINEE GUIDA LE DOMANDE CHE CI PONIAMO IN QUESTA BREVE COMUNICAZIONE SONO: ● QUANDO UNA PIANTA O PARTE DI ESSA DIVENTA PERICOLOSA? ● QUANDO LA CADUTA DI UN ALBERO O PARTE DI ESSA PROVOCA UN DANNO A COSE O PERSONE, CHI NE RISPONDE? ● CHI E' STATO DANNEGGIATO PUO' RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO SUBITO?
un albero in condizioni normali si sviluppa in modo tale da poter resistere, prima di tutto al peso della sua chioma e contemporaneamente alle condizioni ambientali avverse che si verifichino durante la sua crescita e sviluppo. Tuttavia una pianta può diventare pericolosa se la sua struttura legnosa presenta dei difetti a causa di una manutenzione inadeguata o per senescenza, pericolosità accentuata poi se nelle vicinanze ci sono possibili “bersagli”.
Con il termine “pericolosità di una pianta” si intende la contemporanea presenza di difetti, che ne possono compromettere la stabilità, e l’esistenza, nelle vicinanze della pianta, di possibili “bersagli” quali: strutture, edifici, strade, viali pedonali, zone di sosta, panchine, aree giochi,ecc. La combinazione tra la gravità dei difetti e la sensibilità del “bersaglio” determina la pericolosità della pianta e suggerisce, in base alle circostanze, le azioni da intraprendere per ridurre il rischio.
Per rispondere alla seconda domanda e' necessario rifarsi al nostro ordinamento giuridico e in particolare all'art del Codice Civile che così recita: “ Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”
Sussiste un fatto doloso quando l'autore ha previsto e programmato l'evento, mentre il fatto colposo non è intenzionalmente determinato ma si è verificato a causa di negligenza, imprudenza o imperizia. Inoltre deve sussistere il nesso di casualità tra l'autore e il danno che si è verificato
Il soggetto tenuto al risarcimento è il responsabile dell'evento dannoso e può essere: - una persona fisica; - una persona giuridica privata; - una persona giuridica pubblica Il comportamento colposo del danneggiato diminuisce l'obbligo al risarcimento.
Poiché nella fattispecie siamo nell'ambito della responsabilità extracontrattuale l'eventuale danneggiato per ottenere il risarcimento deve provare oltre al danno e al nesso causale anche che la condotta tenuta da colui che ritiene responsabile sia stata colposa o dolosa
Il danno può essere: patrimoniale ( lucro cessante e danno emergente); non patrimoniale (danno morale) Oggi la giurisprudenza ha riconosciuto un ulteriore voce di danno che è il danno biologico inteso come danno all'integrità psico-fisica di una persona Inoltre in caso di morte di un congiunto la Corte di Cassazione ha riconosciuto dopo varie sentenze il danno esistenziale
Ora dopo questo breve e sintetico excursus esaminiamo l'articolo del Codice Civile applicabile nel caso di un danno causato dalla caduta di un albero o parte di esso ovvero: Art DANNO CAGIONATO DA COSE IN CUSTODIA
ART C.C. RECITA: “CIASCUNO E' RESPONSABILE DEL DANNO CAGIONATO DALLE COSE CHE HA IN CUSTODIA, SALVO CHE PROVI IL CASO FORTUITO”
In pratica l'articolo stabilisce che quando il danno è derivato da una cosa, il custode è obbligato al risarcimento se non dimostra che il danno è derivato da un fatto fortuito o di forza maggiore. Quindi la responsabilità del custode deriva dal danno che la cosa stessa ha prodotto per non essere stata convenientemente custodita.
Soggetto responsabile: IL CUSTODE Colui che ha la padronanza e l'effettiva disponibilità della cosa cioè nel soggetto che abbia un potere e un contemporaneo dovere di governo su di essa, tanto di essere in grado di escludere, in modo legittimo, qualsiasi altro soggetto dall'esercizio della custodia.
La prova liberatoria: IL CASO FORTUITO va inteso e ricomprende anche la forza del maggiore, il fatto del terzo o la colpa del danneggiato: - evento naturale o ad esso assimilabile; - evento indipendente dalla volontà del custode; - evento che non rientra nella ragionevole previdibilità (imprevedibile ed eccezionale); - evento che non si può evitare con le ordinarie cautele e quindi inevitabile
LA RESPONSABILITA' CIVILE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN CASO DI CADUTA DI UN ALBERO Disparità nell'applicazione dell'Art.2051 c.c.: Si ritiene responsabile la P.A. Per omesso o negligente esercizio del potere di vigilanza e custodia solo quando l'estensione dei beni demaniali sui quali esercita il potere di vigilanza e custodia è tale da non potere esercitare l'esercizio di un continuo ed efficace controllo. In pratica questi beni demaniali sono quelli caratterizzati da una grossa estensione e dalla libera frequentazione (ad esempio un bosco demaniale). In tutti gli altri casi resta applicabile il Resta comunque applicabile l'Art c.c. con l'onere della prova a completo carico del danneggiato.
Il nostro ruolo diventa quindi importante sia in fase di prevenzione che in caso di accertamento del danno e della prova liberatoria in caso di giudizio. Utilizzo della tecnica V.T.A. Visual Tree Assessment = Controllo visuale dell'albero. Questo metodo permette l'identificazione di soggetti arborei a rischio statico attraverso il riconoscimento di sintomi esterni caratteristici. Un albero che abbia subito traumi mette in atto processi di crescita al fine di ripristinare il suo assetto ottimale di equilibrio. Attraverso l'analisi visiva è possibile diagnosticare il suo stato di salute e quindi intervenire correttamente.
Attraverso l'analisi visiva, cioè esaminando la chioma, la presenza di parti di legno secco, corpi fungini, ferite e altri sintomi, interpretando il linguaggio corporeo dell'albero, è possibile diagnosticare il suo stato di salute e intervenire correttamente.
L'analisi in alcuni casi deve essere accompagnata da verifiche più approfondite basate su misurazioni strumentali ottenute con apparecchiature specifiche quali: - Martello ad impulsi; - Resistograph; - Frattometro; - tomografo sonico - SIM (prova strumentale per valutare resistenza alla rottura e sradicamento)
GRAZIE