La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Cavaliere Azzurro Verso l’astrattismo L’arte astratta elimina qualsiasi riferimento alla realtà, realizza composizioni con forme semplici e colori. Vasilij Kandinskij, Franz Marc e August Macke fondano il gruppo Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). Il gruppo adotta un linguaggio antinaturalistico. L’azzurro è il colore prevalente nelle opere del gruppo. Prevale l’utilizzo di colori e linee. Le forme astratte nascono da un’esigenza spirituale. Copertina per l’almanacco Der Blaue Reiter, 1911 Si studia l’affinità tra pittura e musica. 40
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Vasilij Kandinskij Questo è il primo acquerello astratto, senza riferimenti ad alcun oggetto. Le forme e i colori del mondo vengono trasformati fino ad assumere un significato proprio: è un percorso di astrazione. Sembra riferirsi al mondo del bambino, che sente la semplice necessità di esprimersi graficamente. Acquerello astratto, 1910 41
Il periodo astratto-geometrico 27/01/12 La prima metà del Novecento Vasilij Kandinskij Il periodo astratto-geometrico Il contatto con le avanguardie russe lo orienta verso forme geometriche pure. I principi geometrici si svilupperanno ulteriormente negli anni del Bauhaus. Dolce salita, 1934 42
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Vasilij Kandinskij I principi pittorici Linea Colore Linea retta: freddezza e piattezza. Azzurro: infinito e spiritualità. Linea verticale: calore. Rosso: forza e passione. Linea curva: calma e tranquillità. Giallo: dinamismo ed eccitazione. Linea obliqua: instabilità e dinamicità. Toni caldi: attraggono lo spettatore. Linea spezzata: dramma e nervosismo. Toni freddi: respingono lo spettatore. Forma Quadrato: associato al rosso. Triangolo: collegato al giallo. Cerchio: associato all’azzurro. 43
Studio per composizione II 27/01/12 La prima metà del Novecento Scheda Lettura dell’opera Studio per composizione II Vasilij Kandinskij 1910 Gruppi di case Salice piangente Gli elementi figurativi sono ancora riconoscibili e delimitati da contorni neri. I colori sono usati in modo libero e indipendente dalle esigenze naturali. La pittura è vista come musica, i colori come suoni, le linee come ritmo. Dipinge motivi già utilizzati in altri dipinti. 42
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Neoplasticismo Tendenza Espressiva Il movimento nasce nei Paesi Bassi ad opera di Theo Van Doesburg, Piet Mondrian, Pieter Oud e Georges Vantongerloo. Il linguaggio usato è di tipo geometrico, basato su forme pure e bidimensionali. Abolizione della terza dimensione. Indipendenza dai valori emotivi. Superamento dell’individualità dell’artista. G.T. Rietveld, Poltrona, 1917 45
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Neoplasticismo Piet Mondrian L’astrazione totale La forma astratta non deve essere in alcun modo suggerita dalla realtà visibile. Il rettangolo è la forma ideale perché: È priva dell’ambiguità della curva. Negli angoli trovano equilibrio due forze contrastanti. È bidimensionale, rafforzata dall’utilizzo dei colori. Composizione con piano rosso, giallo, nero, blu e grigio, 1921 46
Tutto è espressione di una sola energia vitale che parte dal basso. 27/01/12 La prima metà del Novecento Scheda Lettura dell’opera L’albero rosso Piet Mondrian 1908-1910 All’inizio della carriera utilizza un linguaggio naturalista, vicino all’Impressionismo. L’albero è completamente riconoscibile, ma non c’è somiglianza con la realtà. Tutto è espressione di una sola energia vitale che parte dal basso. 47
I rami si estendono oltre la chioma dell’albero. 27/01/12 La prima metà del Novecento Scheda Lettura dell’opera L’albero grigio Piet Mondrian 1911 Avvia una fase simbolista che lo porta a semplificare progressivamente le immagini. C’è una progressiva eliminazione del colore: prevalgono le tonalità fredde. I rami si estendono oltre la chioma dell’albero. 48
L’albero di mele in fiore 27/01/12 La prima metà del Novecento Scheda Lettura dell’opera L’albero di mele in fiore Piet Mondrian 1912 Approda a una rappresentazione sempre più lontana dalla realtà. La forma reale è quasi irriconoscibile. C’è il totale abbandono della figurazione, che lascia il posto a un equilibrio astratto. 49
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Paul Klee Le forme del ricordo L’arte, anche se astratta, non può essere separata dalla realtà. Klee si affida al ricordo, modificandolo in forme libere. Conferisce valore espressivo al segno, utilizzato per creare trame riempitive. Monumento del paese fertile, 1929 50
Strada principale e strade secondarie 27/01/12 La prima metà del Novecento Paul Klee Lettura dell’opera Strada principale e strade secondarie 1929 Klee dipinge ciò che ricorda, non ciò che vede. Il suo punto di partenza è la memoria, attraverso la quale compie una ricerca rigorosa delle leggi della forma. Suddivisione in fasce orizzontali e verticali, che hanno un’impostazione prospettica. Sono segni astratti, ma sembra di cogliere elementi naturali, come campi, strade e pietre. 51
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento La Scuola di Parigi Amedeo Modigliani Non si riconosce nei movimenti di Avanguardia: vuole creare qualcosa di nuovo senza rompere i legami con la tradizione. È affascinato dalla scultura africana, con le sue forme stilizzate e non naturalistiche. Dipinge prevalentemente ritratti, dai caratteri inconfondibili: il collo lungo, il viso ovale, il profilo del naso, gli occhi a mandorla. A. Modigliani, Ritratto di Lunia Czechowska, 1918 Le forme, semplificate, sono costruite a partire dai contorni, marcati da una linea continua. 52
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento La Scuola di Parigi Marc Chagall Chagall dipinge i propri sogni, muovendosi libero nella fantasia. Costruisce un “universo in cui tutto è possibile”. Porta con sé la memoria del suo Paese, la Russia, della sua gente, il misticismo della cultura ebraica. Il dipinto è “una superficie coperta di raffigurazioni di cose in cui la logica e l’illustrazione non hanno importanza”. Gli amanti in blu, 1914 53
Il dipinto è suddiviso in parti, secondo un ordine geometrico. 27/01/12 La prima metà del Novecento La Scuola di Parigi Marc Chagall Lettura dell’opera Io e il mio villaggio 1911 È una fiaba contadina, con molti elementi simbolici (gli animali come tramite tra l’uomo e l’universo). Gli sguardi del contadino e della mucca sono collegati (dalla direzione e dalle linee del fondo), a indicare la loro reciproca dipendenza nella società rurale. Dominano i profili di due figure, un uomo e una mucca, delineati in relazione a un cerchio centrale. Il dipinto è suddiviso in parti, secondo un ordine geometrico. L’albero fiorito allude all’albero della vita, le forme circolari al sole e alla luna. 54
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Le Avanguardie in Russia Il Suprematismo Kazimir Malević, promotore del movimento, ribadisce la “supremazia della sensibilità pura nelle arti figurative”. Viene escluso ogni riferimento alla realtà, creando immagini di geometria assoluta. K. Malevič, Quadrato nero su fondo bianco, 1913. 55
La prima metà del Novecento 27/01/12 La prima metà del Novecento Le Avanguardie in Russia Il Costruttivismo Gli esponenti politici e gli intellettuali della rivoluzione sovietica si misurano con la funzione sociale dell’arte. Nuovi mezzi per diffondere i nuovi linguaggi: manifesti, cinematografia, dipinti sui mezzi di trasporto. Sono utilizzati materiali che ricordano la vita quotidiana e popolare: ferro, legno, cavi metallici. Vladimir Tatlin progetta il Monumento alla Terza Internazionale. V. Tatlin, Modello del Monumento alla Terza Internazionale, 1919-1920 56