L’ ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL BAMBINO AUTISTICO:

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
RITARDO NELL’APPRENDIMENTO
Advertisements

Organizzare spazi e tempi: imparare dall’autismo
ACCANIMENTO TERAPEUTICO IN ONCOLOGIA: VERO O FALSO PROBLEMA?
F 84 Sindromi da alterazione globale dello sviluppo • F84
Alfabeto dell´autismo
presentata da Paola Diora
Disciplina C.I. - A.4 - Settore scientifico disciplinare:
IL CASE MANAGEMENT E L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN UN DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Gianfranco Buffardi Rosa Vinciguerra.
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Terapie riabilitative e progetti per l’autismo
T.E.A.C.C.H. Treatment and Education of Autistic and Communication handicaped children (da ERIC SCHOPLER)
1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa dellinfermiere Claudio Persiani Hospice Maria Teresa Chiantore.
Disturbo dell’attenzione e Iperattivita’ ADHD
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
Disturbi dellApprendimento: INTRODUZIONE Dr.ssa Barbara Arfé Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale Facoltà di Scienze della Formazione.
Depressione in gravidanza e allattamento Annunziata Mastrogiacomo
CONOSCERE E UTILIZZARE LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA
DEFINIZIONE DI AUTISMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA
Sindrome di Asperger Dott.ssa Maria Riello.
Il Progetto Riabilitativo Individualizzato
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
LINTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI Lo sviluppo dellintersoggettività, del gioco, della comunicazione: il ruolo dei contesti educativi Comunicazione.
Un’introduzione sull’autismo
Aumentativa Alternativa
Indicatori di rischio dei
Che cosa è l’ICF? Acronimo di “International classification of functionning , disability and health” Si tratta della classificazione internazionale del.
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Convegno ACOS 26/10/2013 Aspetto relazionale nelle cure riabilitative Dot. Patrizia Di Fazio Policlinico A.Gemelli.
Le teoriche del nursing
Hildegarde E. Peplau Nasce in Pennsylvania nel 1909.
ADHD disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
L’autismo.
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
I Disturbi D’ansia: Fobie, DPST, DOC
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
DATA LUOGO ORARIO TOPICFORMATORE / TUTORCOORDINAM ENTO …… Sede di via Serrapetrona,121 Ore Laboratorio su autismo Incontro formativo Be&Able Dott.ssa.
Dott.ssa Gabriella Coi IL TURISMO ACCESSIBILE NELL’ALTOPIANO DEI 7 COMUNI PAROLE… BISOGNI… RISPOSTE… …ALCUNI ESEMPI DI FUNZIONAMENTO “ATIPICO” Marzo-Aprile.
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
DISTURBI DELLA SFERA EMOZIONALE
IL LAVORO CON LE FAMIGLIE BASSANO DEL GRAPPA 21 SETTEMBRE 2002 ROBERTO TOMBOLATO.
LA SCUOLA E’ UNO SPAZIO PRIVILEGIATO
C.A.R.S. CHILDHOOD AUTISM RATING SCALE
1 UNA CONSIDERAZIONE PRELIMINARE… non esiste un intervento adatto a tutti i bambini con autismo non esiste un intervento adatto a tutte le età non esiste.
Dott.ssa Elisabetta Muccioli AUTISMO INFANTILE. Dott.ssa Elisabetta Muccioli DEFINIZIONE Disturbo pervasivo dello sviluppo, che esordisce prima dei 30.
Che cos’è il numicon? Numicon è uno strumento utile per l'apprendimento della matematica ideato dall'Oxford University. Sono entrata in contatto con questo.
Cos’è il numicon L’approccio Numicon ha iniziato ad essere sviluppato da insegnanti nelle scuole ordinarie come un approccio che avrebbe sostenuto i bambini.
Incontro di informazione sulla malattia di Alzheimer.
Dati di attività della S.C. PSICHIATRIA Periodo di riferimento: – DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE S.C. PSICHIATRIA.
Sviluppo dei bambini sordi
Carla Antoniotti a.a.2015/2016.
Immagini per comunicare
AUTISMO: STRATEGIE - RISORSE E “ATTEGIAMENTO CULTURALE” Ass. “Oltre l’Autismo” e Centro Servizi Autismo C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità.
Sindrome Autistica “Cos’è” ? “Come si manifesta”?
Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 11 CAPITOLO VIII I DISTURBI DELLO SPETTRO.
Disturbi pervasivi dello sviluppo Dott.ssa Alice Sanguigni Psichiatra-Psicoterapeuta.
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna
DISTRUBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO (DSM IV) SINFROME DA ALTERAZIONE GLOBALE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (ICD 10) Chiarimenti diagnostici.
ALUNNI DISABILI “G.MENCONI” MASSA - 20 aprile 2016 Relatrice : Dott.ssa MARIA COPPOLECCHIA Dall’ingresso nel percorso scolastico all’inclusione.
PROMUOVERE L’INTERSOGGETTIVITA’ NEI BAMBINI CON AUTISMO E DPS CENTRO EDUCATIVO MINORI “Casa Regina Elena, Una carezza per Carla” Pavone, 10/02/2014.
Autismo 2 1. Sviluppo del bambino autistico - Relazioni: (disturbi di socializzazione) - Comunicazione: - Difficoltà nell’uso della gestualità e nell’imitazione.
Disturbi specifici dello sviluppo.  Sono disturbi caratterizzati da sviluppo inadeguato di specifiche attività scolastiche non dovute a disturbi fisici.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie Lo sviluppo psicomotorio nel.
Disturbi generalizzati dello sviluppo.  Tale termine -DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO- viene usato perché descrive molto accuratamente l’alterazione.
1 Modi di coinvolgere le persone 13 novembre 2014 Luciano Pero.
INTERVENTO Educativo-riabilitativo-di crescita. Essere una persona con autismo significa avere, tra gli altri, problemi di comunicazione, e questi problemi.
Transcript della presentazione:

L’ ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL BAMBINO AUTISTICO: Università degli studi di Parma Dipartimento di Scienze Chirurgiche Corso di Laurea in Infermieristica L’ ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL BAMBINO AUTISTICO: l’ efficacia della strutturazione e dell’ausilio visivo Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Antonella Leonetti Tutore: Chiar.ma Dott.ssa Roberta Baroni Laureanda: Mariaelena Cinotti

dal greco αὐτός cioè “sè stesso” L’AUTISMO dal greco αὐτός cioè “sè stesso” E’ un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, che si caratterizza per una compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo: capacità di interazione reciproca, capacità di comunicazione, presenza di comportamenti, interessi o attività stereotipati.( Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders IV TR, 2000) E’ una sindrome definita dalla presenza di una compromissione dello sviluppo che si manifesta prima dei tre anni di vita e da un tipo caratteristico di funzionamento anormale nelle aree dell’ interazione sociale, della comunicazione e del comportamento, che è limitato, stereotipato e ripetitivo. E’ frequente inoltre che i bambini autistici mostrino una varietà di altri problemi non specifici, come fobie, disturbi del sonno e dell’alimentazione, carattere collerico e aggressività. (International Classification of Diseases-10, 2008)

Numero di pazienti con diagnosi di autismo e rapporto con totale utenti NPIA per AUSL.   AUSL 2010 2011 Utenti con diagnosi autismo Totale utenti NPIA % utenti con diagnosi autismo Piacenza 125 1.888 6,6 147 2.509 5,9 Parma 138 3.722 3,7 146 3.966 Reggio Emilia 219 5.067 4,3 231 5.781 4,0 Modena 224 6.785 3,3 233 7.494 3,1 RER 1.468 38.263 3,8 1.597 41.175 3,9

SEGNI E SINTOMI Deficit del contatto oculare, Mancanza di reciprocità socio-emozionale, Difficoltà marcata nello sviluppare relazioni interpersonali, Ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato, Incapacità di riconoscere i motti di spirito, i doppi sensi, Ritualizzazione delle attività quotidiane, Interessi o attività stereotipati e ripetitivi, Atipie sensoriali e facile irritabilità.

Il piccolo paziente autistico e l’ospedalizzazione: analisi dei problemi AMBIENTE Interruzione della routine, Luci intense, Confusione di rumori e voci, Sovraccarico sensoriale, Convivenza con altri degenti, Tempi di attesa. RELAZIONE Canale comunicativo differente, Difficoltà nel comunicare i propri bisogni, Gestione dei comportamenti disfunzionali, Ansia e paura.

L’INTERVENTO IL METODO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE TEACCH (TREATMENT AND EDUCATION OF AUTISTIC AND RELATED COMMUNICATION HANDICAPPED CHILDREN) HA MOSTRATO I MIGLIORI RISULTATI IN TUTTI I CONTESTI DI VITA DEL PICCOLO; APPLICATO ALL’OSPEDALIZZAZIONE DETERMINA: Strutturazione degli spazi per aiutare il piccolo a comprendere ciò che accade e motivazione a partire dalla percezione, Concretizzazione e visualizzazione del tempo: calendari e agende visive, Rappresentazione concreta di successioni di fotografie o immagini figurative per visualizzare la sequenza di attività-procedure da effettuare nella giornata.

La strutturazione L’ausilio visivo Strategia che, attraverso la programmazione e la visualizzazione concreta del tempo e degli spazi, permette la creazione di uno schema di vita utile al piccolo con autismo per promuoverne l’indipendenza e aiutare chi gli sta intorno. Permette di creare un ambiente prevedibile e terapeutico per il piccolo. L’ausilio visivo Dato lo spiccato funzionamento visuo-spaziale della mente autistica a scapito della capacità linguistica, questi bambini si avvantaggiano notevolmente per il ricorso a “sistemi basati sullo scambio di immagini e oggetti” per entrare in comunicazione. Fotografie, figure colorate, immagini schematiche, libri di comunicazione possono essere utilizzati per comunicare e rendere partecipe il piccolo del suo percorso assistenziale.

Il quaderno di comunicazione

LA SEQUENZA VISIVA

“L’ infermiere orienta la sua azione al bene dell’assistito di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare, quando vi sia disabilità, svantaggio, fragilità” Codice deontologico degli infermieri,art. 7