Scuola in ospedale e istruzione domiciliare Percorso formativo per Dirigenti Scolastici e Docenti Competenze relazionali e contesti educativi 30 settembre.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
EMOZIONI E SENTIMENTI DOTT.SSA M.Carla Acler.
Advertisements

QUATTRO STADI DI SVILUPPO SENTIRE INTERPRETARE VALUTARE RISPONDERE
Educhiamoci ad educare.. Vezzano 23 febbraio stefano bertoldi
DIALOGARE CON I FIGLI.
il senso delle nostre azioni
La natura della relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti La punteggiatura riguarda l’interazione (scambi.
L. Carpini Workshop Convegno: Io parlo straniero. Alfabetizzazione linguistica Educazione interculturale Lend Firenze- Assessorato alla Pubblica Istruzione.
Teaching communication skills
La relazione di consulenza
INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
Lo sforzo di molti, la passione di tutti
L’ascolto Sapere ascoltare e un fatto psicologico diverso dall’udire, che è invece un fenomeno fisiologico. È la prima competenza comunicativa che apprendiamo,
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Il conflitto è uno stato della relazione caratterizzato dalla presenza di un problema a cui si associa un disagio.
dell’esistenza quotidiana
Comunicazione e intelligenza emotiva
Progetto CoHabitat Genitori, alunni, insegnanti: diventare responsabili insieme Montesanvito 27/05/2011 Istituto Comprensivo Monte San Vito Scuola media.
La relazione d’aiuto e la tecnica di colloquio di comprensione
Circolo Didattico di Spoltore Documento Finale commissione area Referente Ins. Febbo Maria Docenti componenti: - Albano Filomena - De Luca.
Comunicazione Prof.ssa Maria Grazia Strepparava
Il colloquio : l’arte del dialogo
“L’assertività è la capacità del soggetto
Counseling motivazionale breve Come aiutare le persone a compiere scelte di salute?
ALTRUISMO azioni che un individuo può compiere a vantaggio di una o più persone senza aspettarsi alcuna ricompensa esterna concreta MA azione tesa a produrre.
L’ascolto nell’incontro con l’altro
“LABORATORIO DI COMUNICAZIONE”
L’empatia e i neuroni mirror
La mia autostima.
La relazione d’aiuto “Il punto di partenza è: ogni persona ha una propria dignità e una propria irripetibile identità, al cui servizio si pone ogni intervento.
TI RACCONTO IL “MIO” PEIV
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO DALL’EMPATIA AL BURN OUT
STUDIO E CAPISCO! Prof.ssa Antonella Sivelli e prof. Marino Catella
Il Centro di Ascolto: un modo di essere Caritas
Lo sviluppo delle emozioni
Nicolina Pastena Università Salerno
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
“Prevenzione del disagio scolastico: il Bullismo”
idee comunicazione & marketing 21 settembre 2012
Comunicazione ( e telefonica) per Help-Desk IT Approfondimenti ed esercitazioni Roberto Grassi.
L’empatia.
DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo.
Comunicazione Attiva CORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DELLE ASSEMBLEE PUBBLICHE E PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANISMI DELIBERANTI NEGLI ISTITUTI DI.
2 Dicembre COUNSELING ED EMPATIA
© Francesca Grassi & Franco BochicchioCO.IN-FO. © Francesca Grassi & Franco BochicchioCO.IN-FO 1. I 4 fattori della definizione di SERVIZIO a) INTANGIBILITÀ.
Le parole del dialogo.
“ la relazione d’aiuto ”
Easybasket e Minibasket.
L’ASCOLTO.
Visibilinvisibili Giornate di Formazione operatori di sportello Torino, marzo 2006 PREMESSA: PER UN BUON INIZIO BISOGNA CREARE IL MIGLIOR CLIMA POSSIBILE.
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE. “ Capacità di usare più linguaggi possibili per mettere in relazione se stessi con gli altri” “La componente fondamentale di.
Assistenza Volontaria Domiciliare “CONOSCERE PER AIUTARE”
L’IMPORTANZA DELLE SOFT-SKILLS ACCADEMIA DELL’AGRICOLTURA 2015.
COMUNICAZIONE CELEBRE MODELLO Codifica Decodifica Messaggio Contesto
prof.ssa Giovanna Mirra
L’angolo delle emozioni…
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole C31 -2 MODULO C Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
Presentazione Life skills relazionali Gioia Mavi gen 2016.
IL METODO VALIDATION DARE VALORE ALLE EMOZIONI DONA DIGNITA’ 17 OTTOBRE 2015 LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE NELLA GESTIONE DELLE DEMENZE Cinzia Siviero.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
Comunicazione è Relazione 18/2/2014. DOVE ERAVAMO RIMASTI …
Come aiutiamo? Seminario di confronto sul tema della relazione d’aiuto
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
FRIENDS & FAMILY MEASURE (FFI, STEELE &STEELE, 2005)
L’ASCOLTO e SAPERSI ASCOLTARE
SOCIALIZZAZIONE PREDISPOSIZIONE AD ASCOLTARE PUNTI DI VISTA DIVERSI COMUNCIAZIONE STATI D’ANIMO E RICONOSCIMENTO SENTIMENTIma Punti deboli: CONOSCENZA.
Autenticità (o congruenza)  “Tutti noi conosciamo individui di cui ci fidiamo perché sentiamo che essi sono realmente come appaiono, aperti e trasparenti;
Transcript della presentazione:

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare Percorso formativo per Dirigenti Scolastici e Docenti Competenze relazionali e contesti educativi 30 settembre 2011 Emanuela Confalonieri, Elena Marta

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare Percorso formativo per Dirigenti Scolastici e Docenti I vostri resoconti narrativi: Ricchi Precisi Coerenti con quanto richiesto Emotivamente densi Scenari di vita della scuola in ospedale Tematizzano differenze e somiglianze fra INTERAZIONE e RELAZIONE

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare Percorso formativo per Dirigenti Scolastici e Docenti I vostri resoconti narrativi: ….si muovono fra scenari più strutturati, attesi, noti, in qualche modo “scontati” – SCRIPT – e scenari meno “canonici”, più inattesi, emotivamente più coinvolgenti – SETTING - E fanno sorgere una prima questione: Che uso faccio e quanto mi baso sulle conoscenze pregresse, sulle esperienze passate, sugli script e le rappresentazioni che negli anni mi sono costruito? Come reagisco in chiave relazionale ed educativa quando ciò che accade non rientra negli script che possiedo (fuggo, osservo, mi blocco, forzo lo script….)

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare Percorso formativo per Dirigenti Scolastici e Docenti Pensiero paradigmatico mappa concettuale spazio categorizzare stabilire rapporti interpersonali sistematico confini certi causa-effetto; vero-falso alta prevedibilità spiegazione segnare nella mappa Pensiero narrativo storia tempo genere/tipo salienza incertezza sfumature verosimiglianza bassa prevedibilità/imprevisto comprensione interpretazione, intenzione, motivazione Bruner, 1996

I vostri scenari narrano di bambini e ragazzi in ospedale che hanno bisogno di: uno “sguardo” benevolo, affettivo; una relazione accettante e protettiva; un adulto supportivo e rassicurante. e che tutto ciò non è scontato e spontaneo …..… bisogna assumersi il rischio della relazione (fiducia e credibilità)

Quali capacità relazionali l’ascolto attivo empatia

Ascolto attivo, ovvero.. Pone attenzione a tutto il messaggio, viene utilizzato per chiarire quanto viene detto. Lo scopo è di rinviare a chi parla quanto sta dicendo consentendogli di ottenere una nuova prospettiva su quanto ha comunicato in modo verbale o non verbale, dovrebbe aiutare a capire le idee, le frustrazioni i problemi degli altri senza esprimere giudizi. Nell’ascolto attivo chi ascolta è una cassa di risonanza di chi parla; l’ascoltatore riflette, come uno specchio, le idee dell’interlocutore e lo aiuta ad affrontare il problema

ASCOLTO ATTIVO L’ascolto attivo consiste nell’integrazione di tre funzioni: Ascoltare in maniera accogliente e partecipativa il bambino (la persona) affinchè riesca a dare sfogo alla sua ansia e preoccupazione; Rispecchiare i suoi sentimenti affinchè possa riconoscerli e definirli; Riformulare le sue idee per riordinare e sistematizzare quanto viene detto in modo spesso confuso e disorganico

ASCOLTO ATTIVO L’ascolto attivo consiste concretamente nel : Manifestare interesse (contatto visivo, linguaggio del corpo, non interrompere, non distrarsi………..) Richiesta di informazioni (invito ad iniziare, incoraggiamenti a continuare, domande aperte e non difficili, invito ad approfondire……………) Espressioni d’intesa (parafrasare il contenuto, riassumere, rispecchiare il sentimento e l’intenzione dell’interlocutore……………);

Ascolto attivo Cosa si ascolta ? La persona Come? Ascolto e osservazione di ciò che dice l’altro (verbale), di ciò che non dice (silenzio), di come lo dice (paraverbale), di come si presenta e si muove (non verbale) Ascolto del contesto, dei vissuti, schemi di riferimento, “della sua narrazione” Rispecchiamento empatico Riformulazione Delucidazione Capacità di porre domande Messaggi in prima persona

L’empatia «Provare empatia per qualcuno significa comprendere le emozioni che sta vivendo e viverle a propria volta, capendo le sue ragioni e le sue intenzioni; vuol dire creare nel proprio mondo interiore uno spazio su misura per accogliere il mondo dell'altro. Sentire che qualcuno prova empatia per noi vuol dire sentirsi capiti, accolti, non più soli... provare empatia vuol dire mettersi 'nei panni degli altri' e condividerne lo stato emotivo in maniera vicaria.» Vuol dire, dunque, «provare un'emozione uguale o simile a quella dell'altro, con la consapevolezza che la causa del proprio vissuto è l'emozione dell'altro». Albiero, Matricardi, 2006

Empatia e affettività: vera e propria condivisione emotiva maggiore disponibilità ad aprirsi ed accogliere le emozioni altrui, meno assorbiti da propri vissuti emotivi, con una buona immagine di sé Empatia e processi cognitivi: comprensione dell’esperienza dell’altro 1.Riconoscimento espressioni emotive 2.Comunicazione referenziale 3.Perspective taking 4.Role taking

Distress empatico Contatto diretto o indiretto con persona che soffre Emozioni negative congruenti con quelle provate da chi soffre Attivazione di processo per messa in atto di comportamenti prosociali Riduzione distress empatico 1. comportamento di aiuto messo in atto 2. effettivo sollievo percepito nella vittima …non basta essere buoni per sentirsi meglio, ma si deve alleviare davvero la sofferenza altrui… Non attivazione di processo per messa in atto di comportamenti prosociali 1. Osservatori sulla scena 2. Calcoli egoistici 3. Percezione di sé come persona in/capace di aiutare 4. Capacità di regolare emozioni negative

Empatia può condurre a risposte emozionali diverse….. Simpatia Risposta affettiva che deriva dalla condivisione e comprensione dello stato emotivo dell’altro e che esita in una esperienza affettiva orientata alla cura e ai bisogni dell’altro: Personal distress Risposta affettiva che deriva dalla condivisione e comprensione dello stato emotivo dell’altro, ma caratterizzata per essere una reazione avversiva verso il disagio sperimentato dall’altro: sovrattivazione (over-arousal) emotiva: Se il distress è troppo intenso, si può arrivare al ritiro da parte dell’osservatore, o al paradosso di un distress che eccede quello della persona che soffre a causa di una esposizione cumulativa prolungata (per es. in certi operatori sanitari). Il concetto di over-arousal è legato a quello di regolazione delle emozioni: quanto più si è in grado di gestire adeguatamente il sovraccarico emotivo innescato dal contatto con chi soffre, tanto meno si è vulnerabili all’over-arousal empatico

Empatia può condurre a risposte emozionali diverse….. Rabbia empatica Sentimento di forte rabbia per chi, a torto o a ragione, è ritenuto dall’osservatore essere la causa del distress della persona che soffre. Sentimento paradossale: empatia suscita da una parte un comportamento prosociale nei confronti della persona che soffre, dall’altra un comportamento aggressivo verso chi si ritiene responsabile del disagio di chi soffre

Rispecchiamento empatico 16 Riformula- zione Ridire ciò che l’altro ha appena detto utilizzando le stesse parole o in maniera più concisa con altri termini per : -verificare di avere capito; -dedurre conseguenze logiche; -dare valore aggiunto alla comunicazione creando collegamenti anche inattesi «Mi stai dicendo che…», «Vuoi dire che…» «In altre parole»…» «A tuo avviso…..» «Così, secondo te….» Delucida- zione Esplicitare e agevolare l’autocomprensione anche attraverso la lettura del non verbale sottolineando le emozioni che accompagnano il contenuto «Mi sembra di cogliere dal suo sguardo uno stato di preoccupazione»

Rispecchiamento empatico 17 Saper porre domande Porre domande aperte lasciando aperta la possibilità di ampliare la risposta di dire di emozioni… «Come, Cosa vorresti, potresti approfondire, cosa ne pensi….» Messaggi in prima persona Iniziare con «Io penso che « «secondo me» facilita la distinzione tra ciò che riguarda chi parla e chi ascolta e favorisce un clima non giudicante

Gestione e comprensione delle emozioni Gli insegnanti in ospedale possono essere fortemente coinvolti nel proprio lavoro, sperimentando spesso la difficoltà di separare in modo chiaro e netto il confine tra dentro e fuori il lavoro, dentro e fuori il proprio sentire. A volte questa difficoltà di separazione della vita affettiva con quella lavorativa fa sì che si diffondano i sensazioni di invischiamento: sentirsi intrappolati nelle relazioni. La strategia più diffusa e quella raccomandata dal sistema in cui le professioni educative e sociali si trovano inserite, è quella difensiva: si innalzano barriere di chiusura che impediscono di rimanere travolti.

Che fare? Riconoscere i sentimenti, nominarli, codificarli, è un modo per contenerli, per addomesticarli, per orientarne la direzione e la forza. Interrogarsi sul senso dei sentimenti può diventare l’occasione per produrre cambiamenti e migliorare il servizio offerto e il proprio vissuto lavorativo. Attraverso l’osservazione di se stessi si diventa più efficaci professionalmente e più sensibili verso le persone che si aiutano.

Riconoscere e trattare le emozioni critiche che accompagnano le professioni educative: l’inquietudine, la frustrazione, l’incertezza, il senso d’impotenza, la rabbia, l’ansia, la paura Riconoscerere che lavorare a contatto con il dolore e la sofferenza è un rischio di per sé, perché porta con sé la possibilità di rimanere feriti almeno un po’.

E-tivity consegna entro il 28 ottobre A partire dalla griglia e dai materiali di lavoro che troverete sulla piattaforma dal 14 ottobre, vi chiediamo: 1)di applicare al resoconto narrativo già prodotto la griglia relativa all’ascolto attivo 2)di individuare e trascrivere 3 esempi/scenari di risposta emotiva empatica (uno di simpatia, uno di distress empatico, uno di rabbia empatica)