INTRODUZIONE. "Mi sono sposato tre volte. Ogni volta, prima del matrimonio tutto era meraviglioso. Dopo, però, cambiava tutto. L'amore che provavo per.

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INTRODUZIONE

"Mi sono sposato tre volte. Ogni volta, prima del matrimonio tutto era meraviglioso. Dopo, però, cambiava tutto. L'amore che provavo per mia moglie e che lei sembrava nutrire nei miei confronti svaniva. Sono una persona abbastanza intelligente. Ho successo nella professione. Non riesco a capire questi miei insuccessi matrimoniali".

Dopo il matrimonio, non penso di essere cambiato. Continuavo a esprimere il mio amore a mia moglie come prima. Le dicevo che era bella, che ero fiero di essere suo marito. Pochi mesi dopo il matrimonio, però, lei iniziò a lamentarsi per ogni cosa. Inizialmente si trattava di piccolezze, come del fatto che non portavo fuori la spazzatura o non appendevo i miei vestiti.

Successivamente, cominciò a criticare il mio carattere, affermando che non riusciva ad accordarmi fiducia, accusandomi di non esserle fedele. Il suo atteggiamento diventò totalmente negativo. Prima del matrimonio, non era mai stata così. Era una delle persone più positive che io avessi mai incontrato.

E’ che abbiamo trascurato una verità fondamentale: le persone parlano linguaggi d'amore diversi.

Tra il vostro linguaggio d'amore emozionale e quello del vostro coniuge può esserci la stessa differenza che esiste tra il cinese e l'inglese. Per quanto cerchiate di esprimere amore in inglese, se il vostro coniuge comprende solo il cinese non imparerete ad amarvi.

Alcuni bambini si sentono amati e apprezzati, mentre altri provano la sensazione di essere indesiderati e non amati. Alcuni elaborano un senso di insicurezza, mentre altri crescono acquisendo un senso di sicurezza.

Un uomo che vive un’esperienza di adulterio può chiamare la sua vicenda “amore”. Il parroco, dal canto suo, la definisce “peccato”. La moglie di un alcolista raccoglie cocci frantumati dopo l’ultima crisi di suo marito e definisce il suo comportamento “amore”. Uno psicologo, invece, lo definisce “codipendenza”. I genitori soddisfano tutti i capricci del figlio, chiamando “amore” il loro atteggiamento. Il terapeuta lo definisce “comportamento da genitori irresponsabili”.

La maggior parte dei casi di comportamento non corretto dei bambini è motivata dalle carenze determinate da un “serbatoio d’amore” vuoto

Giusy, che a tredici anni era in cura perché aveva contratto una malattia a trasmissione sessuale. I suoi genitori erano esterrefatti. Erano adirati nei confronti della figlia. Ce l’avevano con la scuola, che accusavano di aver fornito indicazioni sul sesso. “Perché lo ha fatto?”, chiedevano.

Nel corso della conversazione che avemmo, Giusy mi parlò del divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando lei aveva sei anni. “Pensavo che mio padre se ne fosse andato perché non mi voleva bene”, mi disse.

“Quando mia madre si risposò, io avevo dieci anni, pensavo che lei a quel punto avesse qualcuno che la amava, ma io non avevo ancora nessuno che mi volesse bene. Avrei tanto voluto essere amata. A scuola incontrai un ragazzo. Era più grande di me, ma gli piacevo. Stentavo a crederci. Era gentile con me, e presto pensai che mi amasse. Non volevo avere rapporti sessuali, ma volevo essere amata”. Il “serbatoio d’amore” di Giusy era vuoto da molti anni.

Il bisogno di sentirsi amati dal proprio coniuge è al centro della vita matrimoniale.

“Mio marito mi ignora per tutto il giorno, e poi vuole fare sesso con me. Odio questo suo atteggiamento”. Questa donna non odia la sessualità; è una moglie che cerca disperatamente amore. Nel cuore dell’esistenza di ogni persona vi è il desiderio di essere accolti e amati da un altro.

I comportamenti negativi, la tendenza ad allontanarsi, le parole aspre e lo spirito di critica possono essere motivati da un serbatoio d’amore vuoto? Con un serbatoio pieno, le coppie sarebbero in grado di creare un clima emozionale in cui fosse possibile discutere delle differenze e risolvere i conflitti?

IL PRIMO LINGUAGGIO DELL’AMORE: PAROLE DI RASSICURAZIONE L’obiettivo dell'amore non consiste nell'ottenere qualcosa che si vuole, ma nell'agire in vista del bene dell'altro.

"Morte e vita sono in potere della lingua e chi l'accarezza ne mangerà i frutti”. Pr. 18,21 "L'affanno deprime il cuore dell'uomo, una parola buona lo allieta" Pr. 12,25

Tutti noi in qualche ambito ci sentiamo insicuri. Manchiamo di coraggio, e questa mancanza di coraggio spesso ci impedisce di compiere le azioni positive che vorremmo fare.

Il potenziale nascosto del vostro coniuge nelle sue zone di insicurezza forse aspetta le vostre parole di incoraggiamento.

empatia e disponibilità a guardare il mondo secondo la prospettiva del vostro coniuge. Innanzitutto dobbiamo imparare che cosa è importante per il nostro coniuge.

IL SECONDO LINGUAGGIO DELL’AMORE: MOMENTI SPECIALI Con l’espressione “momenti speciali” intendo la disponibilità di offrire a qualcuno la propria piena attenzione. Non mi riferisco a sedersi sul divano e guardare la televisione insieme, fare una passeggiata da soli o andare a mangiare fuori e guadarsi e parlare.

Mia moglie affermava: «Prima di sposarci andavamo in vari posti e facevamo molte cose insieme, ma adesso sei troppo occupato». Ma che cosa devo fare, Dottore? Il mio lavoro è molto impegnativo “Me ne parli”, gli dissi. Per dieci minuti, Fabio mi riassunse la storia della sua scalata all’interno del contesto lavorativo di cui faceva parte, di quanto si era impegnato e di come fosse orgoglioso di ciò che aveva realizzato. Mi parlò dei suoi sogni per il futuro e mi disse che sapeva che, entro cinque anni, sarebbe arrivato dove desiderava. “Vuole arrivarci da solo o con Angela e i bambini?”, gli chiesi.

Lei ha dato così poco tempo a sua moglie che il suo serbatoio d’amore è vuoto. Non si sente sicura del suo amore.

IL TERZO LINGUAGGIO DELL’AMORE: RICEVERE DONI  Gli antropologi sono affascinati dagli schemi culturali che tendono a pervadere le culture: offrire doni è un’espressione fondamentale di amore che trascende le barriere culturali. L’atteggiamento di amore è sempre accompagnato dal concetto di dono.

 Un dono è qualcosa che possiamo tenere in mano e dire: “Chi me l’ha offerto ha pensato a me”, o: “Si è ricordato di me”. Dovete pensare a qualcuno, per offrirgli un dono. Il dono in sé è un simbolo di quel pensiero.

Fin dai primi anni di vita, i bambini sono propensi a offrire doni ai loro genitori; ciò potrebbe costituire un’ulteriore indicazione del fatto che offrire doni è fondamentale, in un rapporto d’amore. La maggior parte delle cerimonie nuziali prevede lo scambio degli anelli. Questi anelli sono simbolo del vostro amore e della vostra fedeltà”.

I SIMBOLI HANNO UN VALORE EMOZIONALE.

Se il linguaggio d’amore principale del vostro coniuge è quello di ricevere doni, potete diventare capacissimi a offrire regali. Questo, infatti, è uno dei linguaggi d’amore più facili da imparare.

 Qualcuno, però, potrebbe affermare: “Io non sono abituato a offrire doni. Quando ero piccolo non ne ho ricevuti molti. Non sono mai stato bravo a scegliere i regali. Non mi viene naturale”. Chi facesse un discorso del genere avrebbe compiuto un primo passo avanti per diventare capace di amare.

IL QUARTO LINGUAGGIO DELL’AMORE: GESTI DI SERVIZIO E’ la disponibilità a compiere qualcosa che il proprio coniuge apprezza, e cerca di fargli cosa gradita con gesti di servizio, esprimere il proprio amore compiendo gesti per lui. E’ la disponibilità a compiere qualcosa che il proprio coniuge apprezza, e cerca di fargli cosa gradita con gesti di servizio, esprimere il proprio amore compiendo gesti per lui.

Richiedono inventiva, organizzazione tempo, fatica ed energie. Se sono compiuti con spirito positivo, sono vere espressioni d’amore. Richiedono inventiva, organizzazione tempo, fatica ed energie. Se sono compiuti con spirito positivo, sono vere espressioni d’amore.

Gesù Cristo diede un esempio semplice ma profondo della possibilità di esprimere amore tramite gesti di servizio quando lavò i piedi ai suoi discepoli. Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. Gv 13,12-15

A nessuno piace essere forzato a fare qualcosa. L’amore viene sempre donato liberamente. L’amore non può essere pretenzioso. Possiamo porre richieste l’uno all’altra, ma non dobbiamo mai pretendere nulla. Le domande indirizzano l’amore, ma le pretese interrompono il flusso d’amore”.

Quando trattiamo il nostro coniuge come un oggetto, precludiamo ogni possibilità di amore. Manipolare una persona facendo leva sul senso di colpa: - “Se fossi una buona moglie, faresti questo per me” - non è il linguaggio dell’amore. Costringere intimidendo: - “Se non farai questo, te ne pentirai” - è lontanissimo dall’amore. Nessuna persona dovrebbe mai essere uno zerbino.

Sappiamo da molto tempo che il contatto fisico è un modo per comunicare amore a livello emozionale. IL QUINTO LINGUAGGIO DELL’AMORE: IL CONTATTO FISICO

Numerosi progetti di ricerca nell’ambito dello sviluppo del bambino hanno portato a questa conclusione: i bambini che vengono tenuti in braccio, abbracciati e baciati sviluppano una vita emozionale più sana rispetto a quelli che per molto tempo sono privati del contatto fisico.

Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”. E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Mc 10,13-16

Se il linguaggio d’amore principale del vostro coniuge è il contatto fisico, per lui nulla è più importante che abbracciarlo mentre piange. Un vostro tenero contatto fisico sarà ricordato molto tempo dopo che la crisi sarà passata. La vostra mancanza di disponibilità in questo senso forse non sarà mai dimenticata.

Come scoprire il proprio linguaggio d’amore principale Qual è il vostro linguaggio d’amore principale? Che cosa soprattutto fa sì che vi sentiate amati dal vostro coniuge? Che cosa desiderate più di ogni altra cosa? Quali parole, azioni o carenze del vostro coniuge vi feriscono profondamente?

Ci può essere un ulteriore problema “che fare se il linguaggio d’amore del nostro coniuge per noi non è naturale?”.

Come possiamo parlare l’uno il linguaggio dell’altra quando siamo feriti, adirati e risentiti per passate carenze? La risposta a questa domanda risiede nella natura della nostra umanità.

L’elevato numero di divorzi che caratterizza la nostra società indica che migliaia di coppie di sposi vivono con un serbatoio emozionale vuoto. Il numero crescente di adolescenti che vanno via di casa o si suicidano indica che molti genitori, pur cercando di esprimere sinceramente amore, parlano il linguaggio d’amore sbagliato

L’AMOREE’ UNA SCELTA

Quando il mio coniuge mi dedica con amore tempo, energie e sforzi, credo di essere importante. Senza amore, potrei trascorrere l’intera vita alla ricerca di significato, autostima e sicurezza. Quando vivo l’esperienza dell’amore, tutte queste necessità sono influenzate in modo positivo. Siamo liberi di sviluppare le nostre potenzialità. Siamo più sicuri di noi stessi e possiamo spendere i nostri sforzi all’esterno, invece di essere ossessionati dalle nostre necessità. Il vero amore libera sempre.

“Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. Gv.8,36

Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. Ef.1,3

Cantate insieme e danzate e siate allegri, ma che ciascuno sia solo. Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica. Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia uno dell'altro. Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori. E state insieme ma non troppo vicini: Poiché le colonne del tempio sono distanziate, E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro. Il Matrimonio Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme. Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. Sì, starete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio. Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme, e che i venti del cielo danzino tra di voi. Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione: Lasciate piuttosto un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime. Riempitevi la coppa uno con l'altro, ma non bevete da una sola coppa. Scambiatevi a vicenda il vostro pane, ma non mangiate dallo stesso pane.

Lo so, non riusciremo mai a compenetrarci del tutto. Tu rimarrai sempre tu ed io sarei sempre io. E anche l’intensità dei nostri sentimenti riuscirà mai a cancellare il fatto che il mio mondo non è il tuo e tu non proverai mai esattamente quello che sento io. Rimaniamo prigionieri tu nella tua pelle ed io nella mia. Forse però è proprio questo fatto che ci mantiene uniti. Da questa nostra diversità scaturisce quell’attrazione, che è la fonte della nostra energia. Così intrecceremo le nostre radici, inventeremo nuovi linguaggi, supereremo divisioni ancestrali scopriremo nuove gioie, e anche quando sarà difficile, non ci arrenderemo...