La nuova politica di sviluppo rurale: opportunità per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile dei territori Antonella Trisorio La politica.

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La nuova politica di sviluppo rurale: opportunità per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile dei territori Antonella Trisorio La politica ambientale nella cooperazione per lo sviluppo rurale: esperienze del passato e scenari futuri Roma, 16 novembre 2007

I principi:coerenza integrazione interna alla politica di sviluppo rurale con altre politiche comunitarie, nazionali e regionali Le implicazioni: limitato numero di obiettivi prioritari, chiari e quantificabili (indicatori) Concentrazione delle risorse (priorità tematiche/territoriali) Monitoraggio e valutazione degli impatti L’approccio strategico

I livelli della programmazione Comunitario Orientamenti strategici (Consiglio) Nazionale 1 Piano Strategico Nazionale (MiPAF) Regionale 21 Programmi di sviluppo rurale (Regioni e Province Autonome) + Rete Rurale Nazionale

Il Piano Strategico Nazionale Assicura la coerenza verticale (tra obiettivi comunitari e regionali) Individua obiettivi quantificabili (indicatori per il monitoraggio e la valutazione) Identifica priorità tematiche e territoriali

La struttura del Piano Strategico Nazionale 5 ASSE I Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale 39% ASSE II Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale 43,2% Promozione dell'ammodernamento e dell'innovazione nelle imprese e dell'integrazione delle filiere Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale Potenziamento delle dotazioni infrastrutturali fisiche e telematiche Miglioramento della capacità imprenditoriale e professionale degli addetti al settore agricolo e forestale e sostegno del ricambio generazionale Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale Tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde Riduzione dei gas serra Tutela del territorio ASSE III Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale 14,5% ASSE IV Leader 6,7% Miglioramento dell' attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione Mantenimento e/o creazione di nuove opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali Rafforzamento della capacità progettuale e gestionale locale Valorizzazione delle risorse endogene dei territori Gli obiettivi prioritari

L’ambiente nel Piano Strategico Nazionale. Le fasi operative Analisi della situazione ambientale (indicatori) Individuazione dei fabbisogni Definizione della strategia obiettivi quantificabili (indicatori) priorità tematiche priorità territoriali coerenza con la strategia comunitaria

Analisi della situazione ambientale Biodiversità (aree Natura 2000, aree ad alto valore naturale/ diversità habitat, genetica e delle specie) Risorse idriche (aspetti qualitativi/inquinamento e quantitativi/efficienza e gestione dell’irrigazione) Cambiamenti climatici (emissioni di gas serra, assorbimento del carbonio, produzione e uso di energia rinnovabile) Qualità dell’aria (emissione sostanze acidificanti/ammoniaca) Suolo (uso del suolo, tecniche agricole, degradazione chimica, fisica e biologica) Paesaggio (elementi distintivi e caratteristiche qualitative/degrado) Zone svantaggiate (superficie, tipologie, localizzazione, fenomeni principali)

Individuazione dei fabbisogni Riduzione dell’impatto ambientale negativo (intensificazione; specializzazione; abbandono) - pratiche ecocompatibili/riduzione inquinamento suolo, acqua, atmosfera - riduzione intensificazione e specializzazione in aree ecol. vulnerabili - gestione forestale sostenibile - igiene e benessere degli animali Mitigazione dell’impatto ambientale negativo (intensificazione; specializzazione; abbandono) - pratiche ecocompatibili per aumento assorbimento CO 2 - uso del suolo per aumento SO e assorbimento CO 2 - imboschimento con specie autoctone - protezione del suolo - ingegneria naturalistica, rinaturalizzazione e sistemazioni idrauliche - gestione e manutenzione del territorio Valorizzazione della funzione di tutela e conservazione dell’ambiente - pratiche agro-forestali ecocompatibili - tutela e salvaguardia risorse genetiche - tutela del paesaggio e dei suoi elementi distintivi - presidio del territorio (zone svantaggiate e aree ad alto valore naturale) - riduzione frammentazione degli habitat - prevenzione incendi e fitopatie forestali - protezione del suolo

Priorità nazionali Miglioramento della competitività del settori agricolo e forestale Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale 1.conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro- forestali ad alto valore naturale 2.tutela quali-quantitativa delle risorse idriche 3.Riduzione dei gas serra 4.tutela del territorio Priorità comunitarie (Orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale 2006/144/CE) Miglioramento della competitività dei settori agricolo e forestale Migliorare l’ambiente e le zone rurali Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione dell’economia rurale 1.biodiversità e preservazione sviluppo dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale e dei paesaggi agrari tradizionali 2.regime delle acque 3. cambiamento climatico La strategia. La coerenza degli obiettivi

Le priorità nazionali. Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale -l’introduzione e la prosecuzione del sostegno a metodi di produzione estensivi e biologici; -la tutela e la salvaguardia delle risorse genetiche animali e vegetali - l’incentivazione di azioni per l’igiene e il benessere degli animali; -il collegamento funzionale tra habitat naturali residui e ripristinati e il loro ampliamento -la forestazione di terreni agricoli dove l’agricoltura è intensiva e dove i boschi sono praticamente scomparsi, o dove le aree forestali risultano molto frammentate causando la scomparsa delle specie boschive -nelle aree forestali: il sostegno a una gestione forestale sostenibile e la difesa dei boschi dagli incendi e dagli altri danni soprattutto attraverso azioni di previsione e di prevenzione; -nelle aree agro-forestali ad alto valore naturale: la conservazione e la valorizzazione di habitat semi-naturali; lo sviluppo di corridoi ecologici, il potenziamento dei nodi della rete ecologica e il miglioramento del grado di connettivit à tra le aree protette

Le priorità nazionali. Tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde -sostegno di pratiche agronomiche compatibili con la conservazione qualitativa della risorsa idrica (basso impiego di input). Favorire la concentrazione degli interventi in quelle aree a forte “criticità ambientale” (in particolare, zone vulnerabili da nitrati); -interventi forestali quali: a) attività di forestazione ambientale, b) creazione di fasce tampone, boschetti e filari ( con funzione di tutela quali-quantitativa); - il sostegno di pratiche agronomiche finalizzate al risparmio idrico e di una più efficiente gestione dell’irrigazione (calcolo dei fabbisogni irrigui, adozione di sistemi a basso consumo; miglioramento dell’efficienza della rete di distribuzione, introduzione di misuratori).

Le priorità nazionali. Riduzione dei gas serra -Sviluppo del potenziale di “bioenergia ecocompatibile” (uso di scarti di produzione agro-forestale a fini energetici; attivazione di mercati locali e sviluppo di filiere corte; valorizzazione biomassa) -Aumento della capacità di assorbimento del carbonio (conversione di seminativi in prati permanenti e, ove possibile in termini di biodiversità, in sistemi forestali e/o agroforestali; incremento della sostanza organica mediante una corretta gestione agronomica; gestione forestale attiva orientata all’utilizzo sostenibile dei boschi esistenti) -sostegno di pratiche agronomiche, di allevamento e di gestione dei reflui zootecnici finalizzate al contenimento delle emissioni gassose (metano e protossido di azoto) e ammoniaca

Le priorità nazionali. Tutela del territorio (suolo e paesaggio) - protezione del suolo dall’erosione e dai dissesti idrogeologici - mantenimento e l’incremento della sostanza organica nel suolo - mantenimento e il miglioramento della struttura del suolo - prevenzione della contaminazione diffusa dei suoli - protezione contro gli incendi e gli altri danni del bosco - lotta alla desertificazione -promozione dell’equilibrio territoriale tra zone urbane e rurali; -opere infrastrutturali di difesa del suolo (ingegneria naturalistica, sistemazioni idrauliche forestali) -gestione forestale attiva - investimenti mirati alla conservazione del paesaggio e alla promozione del rapporto con i prodotti con denominazione di origine e le attività turistiche; - restauro e mantenimento di assetti ed elementi tipici del paesaggio - sostegno ad attività produttive in grado di conservare il paesaggio tipico - sviluppo di attività e servizi finalizzati allo sviluppo delle risorse paesaggistiche locali.

La strategia. Integrazione e concentrazione impresa I “pacchetti di misure” a livello di filiera territorio Coinvolgimento di più soggetti (pubblici e privati )

Realizzazione di infrastrutture, servizi e reti di commercializzazione, adozione innovazioni: stimolo o rafforzamento delle azioni finalizzate alla tutela ambientale Investimenti produttivi Accrescimento del VA della produzione agricola e forestale primaria Cooperazione prodotti, processi e tecnologie Sistemi di qualità Consulenza e formazione Misure dell’Asse III e ambiente Valorizzazione risorse ambientali e interventi asse II (es. ripristino habitat) Ecoturismo, fruizione naturalistica e uso ricreativo delle risorse naturali (aree protette, Natura 2000) Diversificazione Incentivazione di attività turistiche Sviluppo e rinnovamento villaggi Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Formazione e informazione Animazione Misure dell’Asse I e ambiente

La strategia. Individuazione delle priorità tematiche Integrazione per l’ambiente Per affrontare le criticità o le emergenze ambientali individuate sul territorio, favorendo al contempo la concentrazione degli interventi Integrazione per la bioenergia Per stimolare lo sviluppo e/o la valorizzazione della filiera bioenergetica in ambito locale, compatibilmente con le condizioni ambientali locali

Le zone rurali A. Poli urbani B. Zone rurali con agricoltura intensiva C. Zone rurali intermedie D. Zone rurali con problemi globali di sviluppo A. Poli urbani 8% superficie 43% popolazione B + C + D 92% superficie 57% popolazione

La strategia. Individuazione delle priorità territoriali Poli urbani Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata Aree rurali intermedie (con diversificazione attività economiche) Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Salvaguardia delle risorse ambientali ( pratiche agricole ecocompatibili, formazione, consulenza e informazione) Creazione di corridoi ecologici Valorizzazione risorse ambientali e tutela habitat Sviluppo delle potenzialità dei sistemi produttivi ecocompatibili (es. filiera biomassa)

Il Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo rurale Le sfide il coordinamento e il lavoro comune la semplificazione il sistema della conoscenza la concentrazione l’integrazione certificazione dei premi, sistema della produzione integrata modalità di attuazione, gestione e controllo (es. armonizzazione controlli con sistema per la condizionalità) formazione, informazione sulla tutela ambientale massa critica intorno ad obiettivi tematici/territoriali- maggiore efficacia tra gli assi, all’interno di ciascuna asse – maggiore efficacia

Grazie per l’attenzione

Sesto Programma Quadro d’azione comunitario per l’ambiente Strategia per lo sviluppo sostenibile Strategie tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi Strategie tematica per l’uso sostenibile delle risorse naturali Strategia tematica per la protezione del suolo Strategia tematica per l’inquinamento atmosferico (direttiva NEC, protocollo di Goteborg) Direttiva Quadro delle Acque Direttiva Nitrati Piano d’azione per la biodiversità 2010 Lotta al cambiamento climatico – Protocollo di Kyoto Piano d'azione europeo per un'alimentazione ed un'agricoltura biologiche Strategia forestale Bioenergie e Piano d’azione per la biomassa La strategia. Coerenza con la politica comunitaria

1.Miglioramento della competitivit à del settore agricolo e forestale 2.Miglioramento dell ’ ambiente e dello spazio rurale 3.Qualit à della vita nelle zone rurali e diversificazione dell ’ economia rurale Risorse disponibili: Quota FEASR 8,292 Miliardi di Euro Quota Nazionale 8,395 Miliardi di Euro TOTALE16,687 Miliardi di Euro Equilibrio tra assi: Asse 1: 39,0%Asse 2: 43,2%Asse 3: 14,7%Leader 6,7% Assistenza Tecnica: 3,1% (di cui Rete nazionale: 0,5%) Gli obiettivi strategici e le risorse

Analisi della situazione ambientale. Gli indicatori biodiversità: avifauna delle aree agricole*, aree ad alto valore naturale*, composizione delle specie forestali risorse idriche (qualità): bilancio dei nutrienti*; inquinamento da nitrati e fitofarmaci; cambiamenti climatici: produzione di energia rinnovabile di origine agricola e forestale*; emissioni di gas serra dal settore agricolo; SAU destinata ad energia rinnovabile.

Analisi della situazione ambientale. Gli indicatori qualità dell’aria: emissioni di ammoniaca dal settore agricolo; suolo: area a rischio di erosione; superficie ad agricoltura biologica. paesaggio: -