unimc - sdf - AED (18)1 IL FUNZIONAMENTO DELLA MENTE Jerome Bruner ( La cultura dell’educazione. Nuovi orizzonti per la scuola ) MENTE ALL’INDICATIVO PEDAGOGIA DELL’ADDESTRAMENTO MENTE AL CONGIUNTIVO PEDAGOGIA DELL’ ERMENEUTICA - compiere associazioni, - procedere secondo logica, - operare associazioni e classificazioni - pensare aperto, obliquo, incoerente, apparentemente illogico - riflettere e cercare continuamente spiegazioni
unimc - sdf - AED (18)2 IL FUNZIONAMENTO DELLA MENTE Jean-Francoise Lyotard ( La condizione post-moderna -1985) SAPERE SCIENTIFICOSAPERE NARRATIVO uso del linguaggio in direzione denotativa uso del linguaggio in direzione connotativa
unimc - sdf - AED (18)3 IL FUNZIONAMENTO DELLA MENTE nella pubblicità
unimc - sdf - AED (18)4 V. VAN GOGH, Autoritratto, 1888 V. VAN GOGH, Autoritratto, 1889 LE ATTIVITA’ DELL’ESPRESSIONE ARTISTICA: PREGIUDIZI IL SOGGETTO CHE AGISCE L’ARTISTA è una persona inquieta, carica di dubbi, un infelice, uno “sbandato”, uno carica di dubbi uno “sregolato”
unimc - sdf - AED (18)5 DIEUZAIDE J. Dalì in acqua a Cadaquès, 1951, foto ANDY WARHOL E JEAN- MICHEL BASQUINAT MAN RAY, Duchamp, 1921 LE ATTIVITA’ DELL’ESPRESSIONE ARTISTICA: PREGIUDIZI LE REGOLE DEL VIVERE SOCIALE L’ARTISTA è un pericoloso attentatore dell’equilibrio sociale un diverso, un insofferente ci fa sentire la relatività delle sicurezze che stanno alla base del vivere civile
unimc - sdf - AED (18)6 GERICAULT T., Ritratto di un artista nel suo studio, 1818 ca RAFFAELLO S., Eraclito-Michelangelo, Scuola di Atene, particolare, LE ATTIVITA’ DELL’ESPRESSIONE ARTISTICA: PREGIUDIZI Questa non è una caratteristica della modernità, ma era presente anche nel passato
unimc - sdf - AED (18)7 CHRISTO e JEANNE CLAUDE, Reichstag Impacchettato, MARINA ABRAMOVIC, Barocco Balcanico, 1997 LE ATTIVITA’ DELL’ESPRESSIONE ARTISTICA: PREGIUDIZI L’UTILITA’ PRATICA DELLA SUA OPERA ci sono cose più importanti che non perdere tempo con attività che non producono beni di consumo
unimc - sdf - AED (18)8 LE STAGIONI DELLA DIDATTICA DELL’ARTE RIPRODUTTIVA ESPRESSIVA ISTRUZIONISTA COSTRUTTIVISTA occorre guardare e copiare, imparare a fare le fotografie delle cose. Il lavoro consiste nel rifare i modelli già esistenti. Teoria dominante dal Rinascimento alla fine del XIX secolo. si esalta la ricchezza della spontaneità dei bambini, il loro bisogno di affermare il proprio mondo. Gli adulti non devono intervenire nel processo creativo, se lo fanno rischiano di rovinare il prodotto (Programmi della Scuola elementare del 1955) occorre impadronirsi della grammatica segnica e delle regole compositive per essere capaci di “leggere” le immagini e “scrivere” con esse. Ogni linguaggio ha le sue regole (pittura, fumetto, fotografia, cinema, televisione...) (Programmi della Scuola elementare del 1985). sviluppare un processo ermeneutico, una costruzione che è anche interpretazione e interazione attiva con l’oggetto di studio. Il soggetto deve essere coinvolto in una realtà complessa, della cui complessità è compartecipe (Orientamenti per la scuola dell’infanzia del 1990)
unimc - sdf - AED (18)9 LE STAGIONI DELLA DIDATTICA DELL’ARTE ISTRUZIONISTACOSTRUTTIVISTA ma la realtà è anche soggettiva, la facciamo noi, le diamo vita “contaminandola” con i nostri affetti, i nostri pregiudizi, le nostre aspirazioni = ALLA RICERCA DEL SENSO NON DATO DELLE IMMAGINI per capire le cose occorre osservare la realtà oggettiva, analizzarla, scomporla, sistematizzare le conoscenze = LAVORARE SULLA GRAMMATICA
unimc - sdf - AED (18)10 DUE CONSAPEVOLEZZE CI GUIDANO: LA COMPLESSITA’ DEL MONDO ADATTARSI AL CAMBIAMENTO Il mondo è inspiegabile, pieno di trasformazioni ed ipotesi. Gli adulti cercano di proteggere i bambini, di semplificare loro la complessità, costruendo percorsi didattici guidati e sicuri La società è cambiata. Una volta la creatività, la divergenza, erano un opzional, una forma di trasgressione. Oggi sono la componente indispensabile di una società che ha necessità di persone che si “adattano” al cambiamento
unimc - sdf - AED (18)11 NO: non possiedono ancora la duplicità di un segno (significante più significato), non sono simboli, non stanno per, non rinviano a qualcosa di altro, sono casuali EPPURE: anche se possono essere considerate casuali come prodotto, non lo sono come intenzionalità LE PRODUZIONI DEI BAMBINI SONO ARTE ? occorre mettere in contatto le ricerche “spontanee” dei bambini con quelle “intenzionali” degli adulti per vedere che nelle prime ci sono “tutte” le caratteristiche delle produzioni adulte
unimc - sdf - AED (18)12 ricerche “spontanee” dei bambini e ricerche “intenzionali” degli adulti Georges Braque ( ) massimo esponente del Cubismo – Case all’ Estaque
unimc - sdf - AED (18)13 ricerche “spontanee” dei bambini e ricerche “intenzionali” degli adulti 1) c’è un continuum fra l’esperienza del b. e quella dell’adulto, va riconosciuto al bambio il diritto alla sperimentazione 2) questo continuum ha bisogno dell’intervento da parte dell’adulto che deve favorire la dimensione della sperimentazione-manipolazione 3) occorre rendere arte il quotidiano Willem de Kooning ( ) massimo esponente dell’ Espressionismo astratto americano
unimc - sdf - AED (18)14 TRA CAOS E ORDINE: IL “QUOTIDIANO IN FESTA” O andando alla ricerca della “ROTTURA”, della “festa”, “dell’evasione” che, quando finisce, produce nuove attese, nuovi bisogni di fughe Però il QUOTIDIANO rende la vita monotona, senza senso, banale. COME USCIRNE ? L’uomo ha paura del CAOS, per questo organizza la sua vita, si dà regole, ritmi (privilegia il conosciuto, il rassicurante, usa stereotipi) OPPURE IMPARARE A VIVERE IL QUOTIDIANO IN FESTA
unimc - sdf - AED (18)15 - un atteggiamento innovativo, capace di vedere nella realtà quotidiana il nuovo, l’inatteso, l’inesplorato VIVERE IL MONDO COME SE FOSSE UNA GRANDE METAFORA, INTUIRNE LE POSSIBILI METAMORFOSI - osservare: il nuovonel banale l’originale nel quotidiano l‘inconsueto nel consueto IL “QUOTIDIANO IN FESTA” OCCORRE - avere uno sguardo indagatore, curioso, aperto … artistico
unimc - sdf - AED (18)16 PER VIVERE IL “QUOTIDIANO IN FESTA” : CI AIUTANO L’OGGETTO D’ARTELA COMPARTECIPAZIONELA MERAVIGLIA un manufatto rinnovabile, realizzato per dialogare in maniera creativa che va in profondità, che non mostra solo ciò che fa vedere, che chiede di essere ri- cercato, che vuole essere visto al di là della grammatica che propone un tuffo nel suo profondo. non basta che un oggetto sia definito artistico per produrre effetti su di noi occorre un nostro atteggiamento di meraviglia, di emozione, di empatia di voglia di scoperta occorre compartecipare, interagire ci deve essere un soggetto che dialoga con l’oggetto anzi più soggetti (il critico, il gruppo, i documenti…)
Antoine de Saint- Exupéry, Il piccolo principe