Valutazione comparativa della disciplina di Autorizzazione Integrata Ambientale a livello europeo e nazionale: effetti sullo sviluppo industriale del Paese
OBIETTIVO Tracciare un quadro preliminare dello stato di attuazione della Direttiva IPPC (Direttiva 96/61/CE) a livello nazionale ed europeo soprattutto in riferimento alla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale Mettere in luce i risvolti dell’applicazione di tale normativa sulla competitività del sistema industriale italiano nel contesto europeo e internazionale Esigenza di tutelare unitariamente diversi interessi legati all’ambiente nel suo complesso: salute umana e sviluppo socio-economico (occupazione, attività produttive, concorrenza)
Analisi dello stato di attuazione della Direttiva IPPC attraverso: Comparazione a livello europeo con focus sui Paesi caratterizzati da un sistema produttivo simile a quello italiano Comparazione nell’ambito del territorio nazionale Inquadramento della procedura di Valutazione di Impatto Sanitario nel contesto delle politiche nazionali di alcuni Paesi UE e in Italia METODOLOGIA ADOTTATA
Autorizzazioni: procedure di rilascio mediamente più lunghe e durata temporale più breve Stato MembroTempistiche rilascio autorizzazione registrate Italiada 14 mesi fino a >5 anni Belgio e Austria 1-12 mesi Francia2 anni Germania7-12 mesi Regno Unito4-9 mesi Danimarca6 mesi Finlandia> 6 mesi Stato MembroDurata autorizzazioni Italia 5 anni. Per imprese certificate 6 anni (ISO14001) o 8 anni (EMAS) Belgio15-20 anni Francia10 anni (formalmente) Germania, Svezia, Polonia, Regno Unito Non previsti specifici termini (eventualmente definiti nelle singole autorizzazioni) Olanda, Austria, Romania 10 anni Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna 8 anni EVIDENZE RISCONTRATE Comparazione a livello europeo
Valori limiti di emissione in alcuni casi più bassi in riferimento al range dei BATAELs Es. Grandi Impianti di Combustione da indagine su un numero limitato di impianti, Rapporto AEA – marzo 2011 Stato MembroNOx n.impianti con ELV ≤ BATAEL SO2 n.impianti con ELV ≤ BATAEL Polveri n.impianti con ELV ≤ BATAEL Belgio0/50/30/5 Francia3/160/16 Germania14/200/2010/20 Italia5/54/5 Olanda6/6 Regno Unito0/3 EVIDENZE RISCONTRATE Comparazione a livello europeo
Tariffe istruttorie elevate rispetto agli altri Paesi UE dove risultano assenti o decisamente inferiori. Esempio costi di istruttoria settore acciaio: Italia : oltre € per un’acciaieria a ciclo integrale di competenza statale Francia: nessuna tariffa Germania: € (grande acciaieria elettrica, con laminatoio) Esempio costi di istruttoria settore chimico: Italia : oltre € per un impianto complesso Germania: max € per un investimento di 60 M€ Olanda: Nessun costo per la richiesta di autorizzazione. Soli costi di “manodopera” per i controlli previsti EVIDENZE RISCONTRATE Comparazione a livello europeo
Necessità di una disciplina uniforme a livello statale Discrezionalità delle regole regionali troppo ampia Aspetti esaminati in cui si riscontrano asimmetrie applicative: tempistica rilascio autorizzazioni fissazione dei valori limite di emissione definizione di modifica sostanziale Ispezioni e tariffe per i controlli EVIDENZE RISCONTRATE Comparazione nell’ambito del territorio nazionale
Evidenze riscontrate da comparazione a livello europeo Mancanza di una definizione procedurale e di uno standard di riferimento condiviso a livello europeo o internazionale Evidenze riscontrate da comparazione a livello italiano Assenza di una legislazione nazionale che prevede la VIS Urgente un approfondimento ed un confronto sulla tematica VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO (VIS)
Rispettare le disposizioni comunitarie e gli standard prevalenti negli altri Paesi nel recepimento e applicazione della Direttiva IED Garantire agli impianti il tempo necessario per gli adeguamenti alle nuove disposizioni della Direttiva IED Assicurare uniformità di applicazione sul territorio nazionale della disciplina AIA arginando la discrezionalità regionale Assicurare procedure snelle e celeri e ridurre i costi amministrativi a carico delle imprese Disciplinare a livello nazionale la valutazione di impatto sanitario PROPOSTE DI INTERVENTO NORMATIVO