1 IL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE DELLA PA Occorre innanzitutto chiedersi se, prima dell’avvio di questo processo, la Pubblica Amministrazione controllasse.

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1 IL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE DELLA PA Occorre innanzitutto chiedersi se, prima dell’avvio di questo processo, la Pubblica Amministrazione controllasse e possedesse aziende

2 AZIENDE PUBBLICHE: AZIENDE DI PRODUZIONE O DI EROGAZIONE ? LE AZIENDE PUBBLICHE RIENTRANO NELLE AZIENDE DI EROGAZIONE (O DI CONSUMO) Erogano servizi alla collettività (la produzione di norme, ordine pubblico, difesa, salute) cedendoli gratuitamente o a prezzi non remunerativi Il loro finanziamento deriva da entrate fiscali dirette (hanno potestà di imporre tributi) ovvero da trasferimenti da altra PA (il comune che finanzia la propria azienda speciale)

3 AZIENDE PUBBLICHE DI PRODUZIONE Producono per il mercato. Ma che vuol dire produrre? Soddisfano bisogni ed esigenze della collettività attraverso la produzione di beni e servizi venduti sul mercato (il prezzo di vendita deve coprire i costi) Hanno un vincolo di economicità: produrre utile per remunerare adeguatamente il capitale investito Non possono ricorrere alle entrate fiscali per finanziarsi Occorre evitare la fissazione di un prezzo politico (“sotto costo”) con una perdita che graverebbe sul bilancio pubblico (“aiuto di Stato”)

4 LA DEFINIZIONE ECONOMICA DI PRODUZIONE Produrre vuol dire CREARE UTILITÀ L’attività realizzata da un’azienda di pubblica utilità produce utilità in termini economici e si pone formalmente in contrapposizione alle attività realizzate dalla PA (che hanno carattere amministrativo) Questo non vuol dire che le PPAA non producano utilità; la differenza sta nella diversa accezione di economicità: le PPAA tendono a una economicità che corrisponde all’orientamento alla riduzione dei costi, mentre le aziende pubbliche economiche devono produrre più in generale valore, con una differenza tra costi sostenuti per la produzione del servizio e ricavo per la vendita del bene/servizio

5 LA LOGICA DELL’AZIENDALIZZAZIONE Ma se i soggetti che operano nel contesto pubblico sono tutti aziende, in cosa consiste l’aziendalizzazione? Può consistere ad esempio nell’utilizzo di strumenti di gestione tipici del “privato”

6 CONTENERE IL DISAVANZO Se le spese sono superiori alle entrate ho un DISAVANZO Lo devo contenere. Come?

7 EFFICIENZA ED EFFICACIA L’obiettivo è quello del raggiungimento di maggiori livelli di efficienza e di efficacia

8 EFFICIENZA Indipendentemente dal significato aziendalistico o amministrativo, significa eliminare gli sprechi

9 EFFICACIA Raggiungere gli obiettivi prefissati, che possono essere stati assegnati da un altro soggetto (che agisce in posizione di controllo)

10 LA CONTABILITA’ ECONOMICO-PATRIMONIALE È uno degli strumenti tipici dell’azienda privata che si vuole inserire in quella pubblica

11 CONOSCERE PER AMMINISTRARE Per RILEVAZIONE si intende il complesso dei criteri, metodi e strumenti attraverso i quali misurare, rappresentare ed interpretare i fenomeni che, in diversa misura e in diversa forma, vengono ad interessare la vita dell’impresa

12 CONTABILITÀ Necessaria sia nell’azienda pubblica sia in quella privata Permette di giungere a risultati di sintesi per valutare l’andamento della gestione Deve essere riferita ad un preciso “periodo”

13 IL BILANCIO Il fondamentale documento al quale la tenuta della contabilità consente di pervenire è il BILANCIO Ha una struttura diversa nell’azienda pubblica e in quella azienda privata

14 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE La contabilità va tenuta nel rispetto di regole ben precise Le regole sono differenti a seconda del tipo di contabilità che si adotta (es. partita semplice – partita doppia) Un insieme di regole rappresenta un metodo

15 CONTABILITÀ FINANZIARIA CONTABILITÀ ECONOMICA Contabilità finanziaria tipica degli enti pubblici Contabilità economica tipica delle aziende private Diverse le finalità cui tendono i due metodi di rilevazione contabile

16 Metodo e finalità della contabilità pubblica (finanziaria) Metodo della partita semplice (si sviluppa nel rilevare solo entrate ed uscite) Momento più rilevante è considerato quello “preventivo” Finalità di programmazione e di autorizzazione alla spesa

17 IL BILANCIO PREVENTIVO Si compone di una parte di entrata e di una parte di spesa Ogni parte è articolata e distinta in specifiche voci Ad ogni voce è riportato un apposito stanziamento Per ogni voce di spesa le uscite effettive non possono superare le uscite stanziate (vincolo autorizzativo) Il bilancio preventivo deve essere approvato con l’indicazione di un risultato in pareggio (totale delle entrate uguale al totale delle spese)

18 Le fasi della SPESA Stanziamento Impegno Liquidazione Ordinazione Pagamento Eventuali STORNI in corso d’anno: passaggi da un capitolo ad un altro per insufficienza dell’originario stanziamento oppure per sopravvenuta inutilità della specifica spesa, con valutazione dell’opportunità di trasferimento di parte o tutto lo stanziamento da un capitolo ad un altro, ove l’impegno potrebbe essere più produttivo di effetti positivi

19 le fasi dell’ENTRATA Stanziamento Accertamento Riscossione e versamento

20 I DUE MOMENTI DELLE ENTRATE E DELLE USCITE Momento di diritto (accertamenti ed impegno) Momento dell’effettiva variazione di moneta (riscossioni e pagamenti)

21 FINALITÀ DEL SISTEMA DI RILEVAZIONE DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA Riservare ai rappresentanti del popolo le scelte fondamentali di prelievo ed utilizzo delle risorse finanziarie Funzione di programmazione: migliore congruenza fra risorse impiegate e bisogni dei cittadini Funzione autorizzativa: imporre a priori un limite all’assunzione di impegni di spesa

22 LA COMPETENZA FINANZIARIA il rispetto del CRITERIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA impone di individuare l’anno al quale le entrate e le spese si riferiscono. Questo porta a evidenziare nel bilancio i seguenti elementi di risultato delle gestioni precedenti Residui attivi: entrate accertate nell’anno di competenza, ma non riscosse in tale esercizio: ad esempio, nel bilancio 2013 evidenzierò tributi locali relativi all’anno 2012, effettivamente accertati, ma che il contribuente non ha ancora versato alle casse del comune Residui passivi: spese impegnate nell’anno di competenza, ma non ancora pagate: es. canoni di locazione passivi relativi all’anno 2012, il cui pagamento al è differito per contratto al 2013

23 I RISULTATI DI SINTESI Fondo cassa finale Risultato di amministrazione Risultato di gestione

24 FONDO CASSA FINALE È la consistenza di cassa al termine dell’esercizio (di regola al 31.12) Fondo cassa iniziale + Riscossioni c/competenza + Riscossioni c/residui - Pagamenti c/competenza -Pagamenti c/residui il risultato finale non può essere negativo (la consistenza finale può esclusivamente essere ≥ zero)

25 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE consente di evidenziare la sussistenza e la dimensione delle condizioni di equilibrio relative alla gestione autorizzatoria, in termini di correlazione tra impegni dell’ente (rappresentati dai residui passivi, che esprimono situazioni debitorie) e risorse utilizzabili per fronteggiare gli stessi (rappresentate dalle disponibilità liquide e dai residui attivi, questi ultimi espressivi di situazioni creditorie) È dato dal Fondo cassa finale + Residui attivi finali - Residui passivi finali

26 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE il saldo di segno positivo rappresenta un avanzo di amministrazione e quello di segno negativo un disavanzo di amministrazione i saldi indicano rispettivamente se l’organizzazione è, o non, in equilibrio finanziario, se cioè è capace, o non, di far fronte alla liquidazione e al pagamento dei debiti di bilancio accumulati nelle gestioni passate e tendenzialmente destinati a scadere in breve termine Si tratta di un indice di liquidità immediata le indicazioni della situazione finanziaria devono essere integrate da uno studio della composizione dei residui, avuto riguardo alla loro natura e distribuzione per scadenza nel tempo. Essa va anche integrata per tener conto dei residui perenti

27 RISULTATO DELLA GESTIONE TOTALE DELLE ENTRATE ACCERTATE NELL’ANNO MENO TOTALE DELLE SPESE IMPEGNATE NELL’ANNO

Risultato della gestione al termine dell'esercizio una oculata gestione dovrebbe portare a un risultato, di pareggio o positivo, in grado di dimostrare la capacità dell'Ente di conseguire un adeguato flusso di risorse (accertamento di entrate) tale da assicurare la copertura finanziaria degli impegni di spesa assunti un risultato della gestione di competenza positivo (avanzo) mostra una bilanciata e valida gestione, mentre un valore negativo trova di solito giustificazione nel verificarsi di eventi imprevedibili che hanno modificato le iniziali previsioni attese il dato tratto da quest’analisi va considerato unitamente all'avanzo applicato, che può compensare eventuali apparenti scompensi tra entrate accertate e spese impegnate risultati della gestione di competenza negativi potrebbero pertanto essere stati coperti dall'utilizzo di risorse disponibili, quali l'avanzo d’amministrazione dell'anno precedente. Questa soluzione non sempre sottende squilibri di bilancio, in quanto essa potrebbe essere stata dettata da precise scelte politiche che hanno portato ad una politica del risparmio negli anni precedenti da destinare poi alle maggiori spese dell'anno in cui l'avanzo viene ad essere destinato 28

29 INCONVENIENTI DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA Il risultato della gestione risulta espresso in termini esclusivamente finanziari, non considerando così le risultanze economiche (costi e ricavi) Il Risultato di amministrazione ha limitata valenza informativa a seguito di improprie previsioni o calcoli dei residui attivi e passivi Manca il collegamento diretto con il conto del patrimonio

30 RIFLESSIONE Acquisto un pc per € nel 2006 L’acquisto è indicato nel bilancio di previsione All’acquisto consegue la registrazione di una spesa Il pc non viene mai usato Qual è il rendimento di questo investimento?

31 CONTABILITÀ GENERALE (AZIENDE PRIVATE) Metodo utilizzato: partita doppia Oggetto di rilevazione: capitale e reddito dell’azienda Bilancio: –Stato patrimoniale –Conto economico –Nota integrativa

32 L’attenzione si focalizza su: COSTI e RICAVI Costo: utilizzazione di un fattore produttivo = distruzione di ricchezza Ricavo: realizzazione di un prodotto = creazione di ricchezza Reddito d’esercizio: Ricavi d’esercizio – Costi d’esercizio

33 ESEMPIO Costo: 100 Kg di farina di ceci Ricavo: 90 Kg di farinata genovese Occorre determinare quanto ho guadagnato o perduto?

34 LA MISURAZIONE DEL VALORE Costo: 100 Kg di farina di ceci = € (uscita finanziaria) Ricavo: 90 Kg di farinata genovese = € (entrata finanziaria) Reddito = Utile = 200 € L’uscita rileva il valore del costo, l’entrata quello del ricavo

35 IL REDDITO È UNA QUANTITÀ ECONOMICA E NON MONETARIA L’attenzione è rivolta all’utilizzazione del fattore produttivo (costo) allo scopo di valutarne il rendimento (ricavo) Conseguenza: anche se c’è la spesa, essa non incide sul reddito se il fattore produttivo non è utilizzato

36 LA LOGICA ECONOMICA In altri termini l’attenzione è rivolta al risultato ottenuto dall’impiego di quel fattore produttivo indipendentemente da quando lo si è acquistato e si è registrata l’uscita monetaria

37 ESEMPIO Farina di ceci comprata nell’anno 2013, ma non utilizzata in quell’anno In base alla logica economica, il costo della farina di ceci non incide sul risultato della gestione dell’anno 2013 Il costo della farina di ceci assume natura di costo sospeso e inciderà nell’anno di utilizzazione

38 ANALISI Nella contabilità finanziaria l’attenzione, a differenza di quanto avviene nella contabilità economica, è scarsamente rivolta ai risultati e, quindi, all’efficienza ed efficacia dell’azione gestionale Occorre considerare che spesso i servizi sono resi dall’ente pubblico gratuitamente (difesa, OP)

39 DIFFICOLTÀ DI MISURAZIONE Spesso non è agevole misurare il valore dei servizi prodotti dalla P.A. Non c’è uno specifico mercato per alcuni di tali servizi, pur essendo indispensabili Non c’è il risultato del gradimento del mercato, espresso in conclusione dal reddito Peraltro l’obiettivo della P.A. è il pareggio del bilancio e non il profitto Necessità di individuare una serie di indicatori di efficienza e di efficacia

40 STRUMENTI MANAGERIALI ALTERNATIVI ALLA CONTABILITÀ ECONOMICA la CONTABILITÀ ANALITICA il BUDGET

41 CONTABILITÀ ANALITICA Contabilità dei costi (sotto sistema informativo con il quale sono rilevati in modo sistematico i dati elementari di costi e ricavi) Centri di responsabilità (unità organizzativa aziendale nella quale la responsabilità per le operazioni poste in essere è attribuita al dirigente che ne è a capo) Centri di costo (il suo responsabile deve minimizzare la differenza tra costi programmati – budget – e costi effettivi)

42 Budget Elemento essenziale del controllo di gestione Traduce in termini quantitativo-monetari gli indirizzi strategici è un documento contabile ove sono stabiliti in via preventiva gli atti di previsione relativi ad un futuro bilancio, per conseguire un determinato risultato è strumento basilare di programmazione e controllo dell'attività economica

43 notazione indirizzo generale dell’ente: contenimento dei costi budget: indicazione di obiettivi precisi e misurabili

44 Budget, organizzazione e motivazione Budget in sé serve a poco se non si inquadra in un processo globale Il budget è uno strumento per cui occorre individuare chi deve usarlo e come Affinché gli obiettivi assegnati vengano raggiunti occorre motivare le persone ed ognuno deve saper fare ciò che il suo ruolo richiede

45 Assegnazione personalizzata dei compiti e incentivazioni L’impegno dei singoli non è sufficiente per il conseguimento di cambiamenti permanenti Ad esempio, il direttore generale, pur se di elevatissime capacità, non può da solo risolvere ogni problema Occorrono validi collaboratori nell’organizzazione incentivazione del raggiungimento degli obiettivi fissati nel budget, attraverso l’attribuzione dell’indennità di risultato

46 Informazioni e controllo di gestione - benchmarking Ulteriore elemento indispensabile nel processo di pianificazione e controllo è un efficace sistema informativo In molte aziende pubbliche il controllo di gestione è stato validamente implementato; si tratta di un processo che va perfezionato ed adattato alla natura pubblicistica dell’attività svolta Il benchmarking è il prendere come modello di riferimento un’azienda nella quale il controllo di gestione è stato introdotto con successo, per fare come e meglio di quell’azienda

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