Valutazione e controlli funzionali della produzione di latte

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Transcript della presentazione:

Valutazione e controlli funzionali della produzione di latte Valutazione Morfo-funzionale degli animali in produzione zootecnica Rossella Di Palo

I controlli funzionali La finalità dei Controlli Funzionali è quella di realizzare in modo sistematico il rilevamento, la registrazione, l'elaborazione, la pubblicazione e la divulgazione dei dati tecnici finalizzati alla conservazione della biodiversità, all’incremento e miglioramento della produttività animale ed alla valorizzazione economica delle produzioni. L’ esecuzione dei controlli funzionali consente il rilevamento di dati indispensabili ai fini della realizzazione dei programmi di miglioramento genetico che vengono impostati e realizzati dalle singole Associazioni Nazionali di razza (ANA) che detengono l’Ufficio Centrale del Libro Genealogico (UCLG).

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE ASSOCIAZIONI ALLEVATORI

ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI FUNZIONALI IN ITALIA I controlli delle attitudini produttive sono svolti per ogni specie, razza o altro tipo genetico dalla Associazione Italiana Allevatori (AIA) mediante l’Ufficio Centrale dei controlli (UCCPA) , in conformità ad appositi disciplinari, attraverso i propri Uffici Provinciali presenti su tutto il territorio nazionale presso le Associazioni Provinciali Allevatori (APA). La stima del valore genetico degli animali viene effettuata dalle Associazioni Nazionali Allevatori (ANA), a partire dai dati raccolti in allevamento, dai rilievi effettuati nei Centri Genetici, dalle valutazioni morfologiche.

Associazione Italiana Allevatori E’ un organismo di secondo grado di cui sono soci le APA, le ARA e le ANA. La sua funzione principale è quella di elaborare i records fenotipici da fornire alle ANA, a partire dai dati raccolti dalle APA, secondo le norme ufficiali approvate dall’ICAR (International Commitee for Animal Recording). Presso l’AIA è attivo l’Ufficio Centrale dei Controlli della Produttività Animale per : Bovini da latte, Bufali, Bovini da Carne, Ovini, Caprini.

Associazione Nazionali degli Allevatori Sono organismi di secondo grado di cui sono soci le APA. La sua funzione principale è la tenuta del Libro Genealogico e lo svolgimento delle valutazioni genetiche dei riproduttori, al fine della gestione del miglioramento genetico delle razze o delle specie di loro competenza. A tal fine le ANA gestiscono anche i cosiddetti Centri Genetici che servono per la raccolta ed il controllo (sia di requisiti sanitari che zootecnici) di tutti i riproduttori maschi da sottoporre a valutazione genetica.

Associazioni Provinciali Allevatori Sono organismi di primo grado a cui sono associati direttamente gli allevatori. La loro funzione principale, su delega dell’AIA, è quella di raccogliere, tramite i Controllori Zootecnici, i dati produttivi e riproduttivi presso gli allevatori soci e di darne informazioni agli stessi.

Associazioni Regionali Allevatori Sono organismi di secondo grado. Svolgono funzioni di coordinamento e collegamento tra le APA, oltre alla realizzazione di programmi di assistenza tecnica. Nel campo dei Controlli Funzionali effettuano le analisi del latte attraverso i propri laboratori.

Disciplinare dei Controlli dell’attitudine produttiva per la produzione del latte Oggetto del controllo sono la quantità e la qualità del latte prodotto dalle fattrici delle specie bovina, bufalina, caprina ed ovina tenute in una medesima azienda. Il controllo comprende anche i dati relativi alla funzionalità mammaria, agli eventi riproduttivi, agli eventi vitali e ad ogni altra verifica, informazione o campionamento di materiale biologico

All’attività dei Controlli Latte l’AIA provvede mediante: a) il Comitato Tecnico dei Controlli Latte (CTC); b) il proprio Ufficio centrale dei Controlli Latte (UC); c) il proprio Ufficio centrale ispettivo; d) i propri Uffici periferici dei Controlli Latte presso le associazioni allevatori di primo grado (UP);

Fanno parte della CTC il Presidente dell’AIA o suo delegato; 2 funzionari del MiPAF; 8 funzionari esperti in zootecnia, di regioni differenti: 4 per la specie bovina, 1 per la specie bufalina; 2 per la specie ovina, 1 per la specie caprina. 1 rappresentante dei Servizi veterinari del Ministero della Salute; 3 esperti in zootecnia, di cui uno del CRA; 8 allevatori nominati dalle ANA delle tre razze bovine da latte più diffuse, in base al rispettivo numero di capi controllati; 1 allevatore nominato dalle ANA delle razze bovine da latte autoctone a limitata diffusione; 3 allevatori di ovini da latte nominati dall’Associazione Nazionale della Pastorizia; 2 allevatori di bufali nominati dall’ANASB; 1 allevatore di caprini nominato dall’Associazione Nazionale della Pastorizia; il rappresentante dell’organizzazione dei Centri di produzione seme maggiormente rappresentativa a livello nazionale.

I controlli dell’attitudine produttiva per la produzione del latte riguardano almeno: a. il rilevamento della quantità del latte prodotto, obbligatorio per tutte le specie; b. la determinazione della percentuale di grasso nel latte, obbligatoria per le specie bovina e bufalina nonché per talune razze ovine e caprine; c. la determinazione della percentuale di proteine grezze del latte, obbligatoria per le specie bovina e bufalina nonché per talune razze ovine e caprine;

La durata convenzionale della lattazione, a partire dal giorno successivo al parto, è stabilita in: 305 giorni per i bovini allevati con modalità intensive; 200 giorni per taluni tipi genetici bovini allevati in condizioni difficili; 270 giorni per i bufalini; 150 giorni per le capre primipare; 210 giorni per le capre pluripare; 130 giorni per le pecore primipare; 150, 180, 210 e 230 giorni per le pecore pluripare a seconda della razza.

Gli eventi riproduttivi e vitali da registrare per ciascun soggetto sono almeno: inseminazione, completa di data, tipo, razza e matricola del maschio impianto embrionale, completo della data d’impianto e delle razze e matricole della ricevente e dei genitori biologici dell’embrione; parto, completo di data, note sulla sua facilità, razza e matricola del maschio, numero e sesso dei nati; data di asciutta; uscite dall’azienda per trasferimento, vendita, morte, macellazione o furto, complete della data e causa; entrate in azienda per prima registrazione, acquisto, trasferimento complete della data nonché della razza, sesso, matricola e proprietario.

Numero di controlli e tempi: I controlli sono effettuati a cadenza mensile per tutta la dutrata della lattazione solo dopo l’allontanamento definitivo del neonato, in regime di mungitura esclusiva e fino all’asciutta. Perché una lattazione sia considerata “regolarmente controllata” il primo controllo di ciascuna lattazione va effettuato: Dall’ 11° al 73° giorno dal parto per bovini, bufalini e caprini; Dal 31° al 62° giorno dal parto per gli ovini. SONO NECESSARI ALMENO: Sei controlli nella specie bovina ad allevamento intensivo; Quattro controlli per taluni tipi genetici della specie bovina ad allevamento estensivo; Cinque controlli nella specie bufalina; Quattro controlli nella specie caprina; Tre controlli nelle primipare della specie ovina; Quattro controlli nelle pluripare della specie ovina.

Ciascun controllo deve essere effettuato tra il 25° ed il 31° giorno successivo al precedente controllo Ciascun controllo successivo al primo deve essere effettuato al più tardi tra 50° ed il 62° giorno successivo al precedente controllo.

Le modalità ammesse di controllo sono: A4 : Vengono controllate tutte le mungiture giornaliere. E’ effettuato solo su richiesta del conduttore dell’azienda. Il campione di latte viene prelevato durante l’ultima mungitura controllata nella medesima sessione di controllo. La produzione giornaliera è ottenuta sommando le produzioni rilevate a ciascuna mungitura;

Le modalità ammesse di controllo sono (segue) AJ : Viene controllata solo una mungitura giornaliera, ma viene recuperata dall’apparecchio di registrazione del lattometro aziendale la produzione di latte della stessa fattrice nella mungitura precedente o nelle due mungiture precedenti nel caso di tre mungiture giornaliere. Il campione di latte viene prelevato durante la mungitura controllata. La produzione giornaliera viene ottenuta sommando la produzione misurata nella mungitura controllata con la produzione della mungitura o delle mungiture precedenti registrate dal lattometro automatico;

Le modalità ammesse di controllo sono (segue) AT : Viene controllata una sola mungitura giornaliera in modo alternato tra mattina e sera lungo la lattazione; ove possibile viene recuperata dall’apparecchio di registrazione della mungitrice aziendale l’ora di inizio della mungitura precedente della medesima fattrice, o delle due mungiture precedenti nel caso di tre mungiture giornaliere. Il campione di latte viene prelevato durante la mungitura controllata. La produzione giornaliera viene ottenuta moltiplicando le produzioni misurate in una mungitura per i coefficienti approvati dal CTC su proposta dell’Ufficio centrale. Detti coefficienti tengono conto, se disponibili, degli orari individuali di mungitura;

Le modalità ammesse di controllo sono (segue) AC: Riservato esclusivamente alle specie ovina, questo tipo di controllo prevede: il controllo di un’unica mungitura giornaliera, la misura del volume di latte complessivamente prodotto in azienda nella medesima mungitura, La registrazione del volume di latte prodotto nella mungitura precedente, La registrazione del numero di fattrici, controllate o meno, munte nella mungitura controllata ed in quella precedente. La produzione individuale della mungitura precedente si ottiene moltiplicando la produzione individuale controllata per il rapporto tra la produzione media della mungitura precedente e la produzione media della mungitura controllata. La produzione giornaliera è data dalla somma di produzione controllata e produzione stimata della mungitura precedente. Il campione di latte viene prelevato durante la mungitura controllata.

AR : Relativo ai robot di mungitura, prevede la registrazione di tutte le produzioni realizzate da una fattrice nell’arco delle 48 ore precedenti la fine del controllo; la registrazione dell’orario di inizio di ciascuna mungitura il prelievo di un campione di latte per ciascuna fattrice utilizzando il campionatore automatico del robot; la produzione di latte al controllo è la semisomma delle produzioni registrate nell’arco delle 48 ore.

AD : Vengono recuperate dall’apparecchio di registrazione dei lattometri o dei robot aziendali tutte le produzioni, unitamente alla data ed ora di ciascuna. il campione di latte viene prelevato dal controllore ogni quattro settimane, rispettando lo stesso intervallo di tempo previsto per i controlli (25 – 31 giorni).

Elaborazione dei dati dei Controlli Latte L’elaborazione dei dati relativi a ciascuna lattazione chiusa deve riguardare: a) l’età al parto; b) il periodo tra il parto e la fecondazione (periodo di servizio); c) la durata effettiva della lattazione a partire dal giorno successivo al parto; d) il peso in kg del latte prodotto nell’intera lattazione dei bovini e bufalini, ovvero i litri di latte prodotti nell’intera lattazione degli ovini e dei caprini, la quantità di grasso e la quantità di proteine prodotte nelle medesime lattazioni.

Le quantità prodotte vengono calcolate a partire dai dati di controllo mediante il Test Interval Method. (ammessi anche altri metodi approvati ICAR purché utilizzati per il calcolo di tutti i soggetti della stessa specie; la stima della produzione equivalente all’età matura ottenuta mediante metodi statistici approvati dal CTC; altre statistiche descrittive della carriera riproduttiva della fattrice quali ad esempio l’età al primo parto, l’intervallo interparto, il numero dei parti e le produzioni realizzate in carriera, il numero medio di inseminazioni per concepimento, i giorni tra il parto ed il primo calore.

Flusso di informazioni verso l’azienda All’ allevamento vengono forniti dei moduli elaborati con tutte le informazioni tecnico ed economiche che consentono una conveniente gestione economica. Tale documentazione ufficiale fornita anche per via telematica è composta da: Riepilogo mensile o prestampaggio Prospetto trimestrale situazione allevamento (solo nei bovini da latte) Riepilogo annuale (solo nei bovini da latte) Certificato di lattazione Bollettino sui controlli della produttività del latte in Italia