La relazione d’aiuto D.M. n Art.1: e’ individuata la figura dell’infermiere con il seguente: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica Art. 2: l’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria
Codice deontologico dell’infermiere 10 gennaio 2009 Capo1 Art.1: l’infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica Art. 2: l’assistenza infermieristica è assistenza alla persona, alla famiglia, alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico- scientifica, gestionale, relazionale ed educativa Art. 3: la responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo
Relazione con la persona che assiste Persona: cittadino inteso come detentore di diritti e protagonista delle attività di promozione e tutela del suo stato di salute in costante cambiamento Assistito: con cui l’infermiere attiva una peculiare, specifica e professionale relazione in cui trova il rispetto, il confronto e il dialogo d vissuti come principi guida della deontologia professionale Mission: dell’infermiere è i prendersi cura della persona che assiste in logica olistica, considerando le sue relazioni sociali e il contesto ambientale
L’apertura alla comunicazione produce un’ottimizzazione del rapporto, comporta un mirato impiego delle risorse e previene episodi di burn out Una buona relazione operatore- paziente favorisce: la compliance ai trattamenti, l’efficacia della terapia, la soddisfazione del malato
V. HENDERSON: funzione specifica dell’infermiere è assistere l’individuo, sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti quegli atti tendenti al mantenimento della salute o alla guarigione( o a prepararlo ad una morte serena), atti che compirebbe da solo se disponesse della forza, della volontà e delle cognizioni necessarie e di favorire la sua partecipazione attiva in modo da aiutarlo a riconquistare il più rapidamente possibile la propria indipendenza E. ADAM: la relazione d’aiuto è la conditio sine qua non dell’efficacia dell’assistenza infermieristica
EMPATIA: capacità di entrare in relazione( mettersi nei suoi panni), immedesimarsi ma avere chiaro che non si è l’altro RISPETTO: considerazione positiva dell’altro, atteggiamento non valutativo, privo di giudizio, rispetto della sua dignità e unicità AUTENTICITA’: dell’operatore di rapportarsi al paziente, instaurare un rapporto di scambio verbale e non verbale, che permetta la nascita di un clima di fiducia e di rispetto reciproco
SPECIFICITA’:del proprio ruolo all’interno dell’equipe assistenziale, disponibilità a cooperare per il bene del paziente CONFRONTO: nell’equipe, capacità di mettere in discussione le proprie idee, i propri atteggiamenti IMMEDIATEZZA: nel rapporto col paziente nell’equipe, prontezza nelle pratiche assistenziali, capacità all’ascolto ed arrivare subito all’essenza
La qualità della relazione con il paziente ed i familiari è da considerarsi una componente essenziale della cura. Una relazione soddisfacente va considerata in termini di successo terapeutico nella sua accezione più ampia Passare dal TO CURE( trattamento della patologia) al TO CARE( prendersi cura)significa mettere a disposizione la propria professionalità
Non chiederti ciò che gli altri possono fare per te Chiediti quello che TU puoi fare per gli altri J.F. Kennedy