NEOPLATONISMO “Cercate di ricongiungere il divino che è in voi al divino che è nell’universo” (ad Eustochio, morente)
PLOTINO Egitto, 205 d.C. – Campania, 270 d.C. Platonico, conosce le filosofie orientali A 40 anni è a Roma a insegnare Il discepolo e biografo Porfirio ne raccoglie gli scritti (Enneadi) Lettura di Platone non in chiave razionale ma mistica
DAI MOLTI ALL’UNO Condizione della molteplicità è l’UNITA’ Essa è la radice dell’essere Ogni ente è UNO, ha un grado di unità: esseri > hanno >unità, esseri < hanno < unità Di grado in grado all’UNO ASSOLUTO, PRIMO
L’UNO È infinito = illimitato in potenza Privo di forma e di figura Aldilà dell’essere, aldilà della sostanza Non può esser definito da attributi finiti Inesauribile, ineffabile È il TOTALMENTE ALTRO: si può dire solo ciò che non è (teologia negativa)
L’UNO È BENE = supremo oggetto del desiderio del mondo È CAUSA Perché dall’Uno derivano i Molti? Come avviene tale derivazione?
DALL’UNO I MOLTI (exitus) L’Uno non ha bisogno del mondo, ma non può fare a meno di traboccare, generare Per sovrabbondanza, pone il mondo in modo necessario IRRADIAZIONE EMANAZIONE PROCESSIONE
LE METAFORE DELL’EMANAZIONE Luce Profumo Neve Sorgente Come da un vaso colmo trabocca l’acqua…
EMANAZIONE Processo eterno (non avviene nel tempo) Non è dualismo (materia + artefice) Non è creazionismo (Dio crea liberamente dal nulla) Emanato defluisce eternamente dalla Causa emanante Il processo si concretizza nelle IPOSTASI
IPOSTASI Realtà sostanziali in sé sussistenti UNO = potenza di tutte le cose INTELLETTO = sorge dalla contemplazione dell’Uno: pensa le eterne idee, le forme dell’essere ANIMA = riceve la luce delle essenze archetipe e con ciò pensa, guarda a ciò che è dopo di lei e lo ordina con le idee
DALL’INTELLEGIBILE AL CORPOREO Dall’Anima emana un corpo alla quale essa si unisce come Anima Mundi In ogni cosa c’è un’anima che è presenza dell’idea nella cosa Uno, Intelletto, Anima = mondo intellegibile Mondo corporeo deriva dall’Anima e implica la Materia
MATERIA Privazione del positivo Non essere, assenza di essere Male Oscurità Allontanamento dall’Uno, è destinata a scomparire (opposto del cristianesimo)
ANIME, TEMPO Le anime singole sono riflessi o immagini dell’Anima Mundi Il tempo deriva dall’attività dell’anima nel mondo
DAI MOLTI ALL’UNO (reditus) I Molti desiderano tornare all’Uno L’uomo ha il desiderio di “tornare al Padre” Le anime imprigionate nella materia (corpo) sentono il richiamo dell’Essere donde nacquero Nostalgia per l’esilio
RITORNO ALL’UNO È “itinerarium” che l’uomo può compiere mediante il ritorno a se stesso e l’abbandono delle cose esteriori Appello all’ascolto della coscienza Purificazione
LIBERAZIONE La liberazione dal corpo avviene tramite: Le virtù civili (cardinali) Arte (contemplazione della bellezza) Amore (eros) Filosofia (dialettica, verso l’Uno)
CONOSCENZA ED ESTASI L’intelligenza è però condizionata dal dualismo soggetto/oggetto Dio è unità che sfugge ogni presa conoscitiva Solo tramite l’ESTASI = amoroso contatto e sovra-razionale immedesimazione con l’ineffabile È uscita da sé e dai limiti del finito
IN CONCLUSIONE Esiste una struttura fondamentale dell’essere: allontanamento e ritorno La vita e la conoscenza sono una ascesa all’Uno come reazione alla “dispersione” avvenuta Esiste solo l’Uno: tutto il resto, che sembra “altro”, non è che il rifrangersi della fonte in emanazioni successive di essa
La pluralità è una degradazione dell’Unità L’Unità degradandosi si pluralizza, si frammenta, si materializza L’Uno è spirito, la materia è corruzione dello spirito Il problema quindi è trovare le strade per annientare la materia: è il compito della filosofia
DOPO PLOTINO Dopo Plotino, il suo scolaro Porfirio ne scrisse la vita e ne pubblicò gli scritti (Enneadi) Il suo discepolo Giamblico aprì una scuola neoplatonica in Siria Ad Atene si mise in luce Proclo ( ) che diede alla dottrina forma definitiva Nel 529 Giustiniano chiuse tutte le scuole
LINKS Dante, Paradiso, canto XXXIII: “Nel suo profondo vidi che s’interna Legato con amore in un volume, Ciò che per l’universo si squaderna; Sustanze ed accidenti e lor costume Quasi conflati insieme per tal modo Che ciò ch’i’dico è un semplice lume”
Prologo Vangelo di Giovanni Lettere di Paolo (Colossesi, Efesini) Patristica e Agostino Pensiero medioevale Platonismo rinascimentale Spinoza L’idealismo romantico
NEOPLATONISMO TRA QUATTRO E CINQUECENTO Nel Rinascimento si tradusse e si lesse molto Platone, che spesso venne interpretato in chiave neoplatonica Cosimo dei Medici fece riaprire a Firenze l’Accademia che fu diretta da Marsilio Ficino Egli tradusse in latino le Enneadi di Plotino
“Verso il Bene, cui ogni anima aspira bisogna, dunque, ascendere ancora. Chi l’ha visto, sa quel ch’io dico; sa com’è bello. E’ desiderato come bene; a Lui sale l’umano desiderio” (Enneadi, libro I)