Incontro di spiritualità Genova 17 Dicembre 2010 "Educare con il carisma di Gesualdo Nosengo in sintonia con le indicazioni dei Vescovi italiani"
AL CENTRO DELLA PEDAGOGIA DI GESUALDO NOSENGO VI E’ LA PERSONA IN TUTTE LE SUE COMPONENTI PER UN’EDUCAZIONE INTEGRALE DEL FUTURO CITTADINO E DEL FUTURO CRISTIANO L’INSEGNAMENTO NON E’ UN MESTIERE, MA UNA MISSIONE, ANZI UNA DELLE MISSIONI PIU’ NOBILI, QUAL’E’ QUELLA DI FORMARE LA PERSONA UMANA
NON VI PUO’ ESSERE FORMAZIONE COMPLETA DELLA PERSONALITA’ UMANA SE MANCA LA FORMAZIONE RELIGIOSA LA QUALE DEVE DIVENTARE IL FULCRO DEL SUO SISTEMA EDUCATIVO
Il sogno di Giuseppe, gesto d’amore
Secondo il Vangelo di Luca l’Annunciazione è fatta a Maria, secondo Matteo l’angelo parla a Giuseppe. Chi ha ragione? Sovrapponiamo i due Vangeli e scopriamo che l’annuncio è fatto alla coppia, allo sposo e alla sposa insieme, al giusto e alla vergine innamorati. Dio non ruba spazio alla famiglia, la coinvolge tutta; non ferisce l’armonia, cerca invece un sì plurale, che diventa creativo perché è la somma di due cuori, di molti sogni e moltissima fede.
L’annunciazione ha luogo nelle case. Al tempio Dio preferisce la casa, perché lì si gioca la buona battaglia della vita. Ogni giorno di vita offerto è una annunciazione quotidiana. Ogni figlio che nasce ci guarda con uno sguardo in cui ci attende tutta l’eternità. Dio ci benedice ponendoci accanto persone come angeli, annunciatori dell’infinito, e talvolta per i più forti tra noi ponendoci accanto persone che hanno bisogno, un enorme bisogno di noi. Ed è così che non ci lascia vivere senza mistero.
“Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”. Non temere, non avere paura, sono le prime parole con cui nella Bibbia Dio apre il dialogo con gli uomini: la paura è il contrario della fede, della paternità, del futuro, della libertà. Perché Dio non fa paura; se hai paura, non è da Dio.
Giuseppe prende con sé la madre e il bambino, preferisce l’amore per Maria, e per Dio, al suo amor proprio. La sua grandezza è amare qualcuno più di se stesso, il primato dell’amore. Per amore di Maria, scava spazio nel suo cuore e accoglie quel bambino non suo. E diventa vero padre di Gesù, anche se non è il genitore. Generare un figlio è facile, ma essergli padre e madre, amarlo, farlo crescere, farlo felice, insegnargli il mestiere di uomo, è tutta un’altra avventura. Padri e madri si diventa nel corso di tutta la vita.
Di generazione in generazione Lettera Pastorale 2010 / 2011 sull’educazione Card. ANGELO BAGNASCO Arcivescovo Metropolita di Genova
L’EDUCAZIONE PER RIMETTERE CONCETTI E PAROLE AL LORO POSTO ECCO L’IMPEGNO PASTORALE DEI VESCOVI ITALIANI PER IL DECENNIO. ESISTE UN GENERALE DISORIENTAMENTO CHE PRODUCE INCERTEZZA E CONFUSIONE: TUTTI PARLANO E NESSUNO CAPISCE. IL PROBLEMA SIAMO ALLA “TORRE DI BABELE”?
EDUCARE VUOL DIRE APRIRE ALLA VITA LA VITA PROPONE OGNI GIORNO NOVITÀ E SFIDE. L’EDUCARE DEVE ESSERE ACCOLTA, COMPRESA E GUARDATA RESPONSABILMENTE A QUALUNQUE ETÀ SENZA EVASIONI, ILLUSIONI, PRETESE.
GLI ADULTI DEVONO AVERE QUALCOSA DA DIRE OGNI ETÀ HA BISOGNO DEL “CESELLO EDUCATIVO”. L’EDUCATORE MA LE GENERAZIONI PIÙ ADULTE HANNO MAGGIORE RESPONSABILITÀ VERSO I PIÙ GIOVANI.
COME SEMPRE IL RIFERIMENTO È CRISTO LO “STILE PEDAGOGICO” È QUELLO DI GESÙ CON GLI APOSTOLI. GESÙ E GLI APOSTOLI UOMINI FATTI VIVONO LA LORO VITA MA GESÙ, MAESTRO E MODELLO, LI CAMBIA FACENDONE DEI TESTIMONI.
È IL NULLA: DI SENSO, DI VALORI, DI RAPPORTI I “MODELLI CULTURALI” IMPERANTI: LIBERTÀ = CAPRICCIO INDIVIDUALE; FELICITÀ = SUCCESSO, PIACERE, DENARO; LA CULTURA DEL NULLA VITA= ETERNA GIOVINEZZA, TRIONFI SENZA FATICA; OBIETTIVI = APPARIRE, ESSERE AMMIRATI.
NON SI PUÒ IMPROVVISARE IL MONDO GIOVANILE VA GUARDATO A FONDO: SOTTO LE APPARENZE MOLTI ASPETTANO E CHIEDONO. LA RICHIESTA DEI GIOVANI LA VITA ESIGE RISPOSTE E CAPACITÀ DI VALUTARSI DI CONOSCERSI, DI FIDARSI DI SÉ. IL TIROCINIO NON FINISCE MAI: TUTTA LA VITA È TIROCINIO.
I PRIMI E FONDAMENTALI EDUCATORI DEI FIGLI SONO I GENITORI IL DIRITTO-DOVERE DI ACCOMPAGNARE LE GIOVANI GENERAZIONI È PROPRIO DEI GENITORI. I GENITORI LA CHIESA E LO STATO POSSONO AFFIANCARE, MA NON SOSTITUIRE. I RAGAZZI VANNO EDUCATI AL GUSTO DELLA VERITÀ SEMPRE CERCATA CON METODO E SACRIFICIO.
SI NASCE LIBERI, MA BISOGNA IMPARARE A ESSERE LIBERI LIBERTÀ NON È FARE TUTTO CIÒ CHE SI VUOLE. LA PALESTRA DELLA LIBERTÀ LIBERTÀ È RISPONDERE PERSONALMENTE DELLE PROPRIE SCELTE. NON SIAMO SOLI. GLI ALTRI, INTORNO A NOI, HANNO CON NOI UN LEGAME DI RELAZIONE. LA PRIMA PALESTRA È LA FAMIGLIA.
RESTA COMUNQUE ASSICURATA LA DISPONIBILITÀ DELLE COMUNITÀ CRISTIANE COME CRISTIANI CONOSCIAMO BENE IL VALORE DELL’INCONTRO CON GESÙ. LA CHIESA È VICINA L’EDUCAZIONE ALLA FEDE E LA SCOPERTA DI CRISTO E DELLA CHIESA POSSONO AIUTARE I NOSTRI RAGAZZI A “CRESCERE NELLA LIBERTÀ”.
TUTTI DOVREMO ESSERE E SENTIRCI COINVOLTI NELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO SOGNO LA SCELTA DEI VESCOVI ITALIANI SEGNA UN PARTICOLARE MOMENTO DI ATTENZIONE. IL SOGNO DEL DECENNIO EDUCARE È DOVEROSO E POSSIBILE. QUESTA OPPORTUNITÀ VA COLTA CON ENTUSIASMO.
AUGURI DI UN VERO NATALE È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgi la schiena ai princìpi per dare spazio alle persone; ogni volta che speri con quelli che soffrono; ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te… Madre Teresa di Calcutta