Pedagogia generale e sociale a.a. 2015/2016 Dott.ssa Ilaria Filograsso.

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Pedagogia generale e sociale a.a. 2015/2016 Dott.ssa Ilaria Filograsso

Che si occupa di istanze etiche, relative all’acquisizione di valori e comportamenti, e di istanze cognitive e affettive, relative all’acquisizione di conoscenze e competenze Pedagogia: scienza della formazione

Disciplina connotata da attraversamenti, collegamenti, intrecci con altri saperi Pedagogia: scienza della formazione

Alla ricerca di una autonomia scientifica e di una ri-definizione dei rapporti con le altre scienze Pedagogia: scienza della formazione

Apparato epistemologico della pedagogia L’alfabeto teorico ed empirico

Pedine Oggetto della pedagogia RE Identità della pedagogia come scienza della formazione Soggetti della formazione Luoghi della formazione Alfieri Linguaggi Analitico- concettuale Narrativo Metaforico Età della formazione Torri Logica “Della quotidianità” Ricerca storica Teoria-prassi-teoria Regina Principio euristico Tensione utopica Cavalli Metodo investigativo Ricerca comparata Ricerca clinica Ricerca sperimentale Retorico persuasivo Ricerca teorica

Gli oggetti della pedagogia I soggetti della formazione Le età della formazione I luoghi della formazione

I soggetti della formazione Soggetti della formazione Differenze etnico- linguistiche Differenze individuali Biologiche Psicologiche Differenze sociali Differenze di genere Uomo Donna

Le età della formazione Infanzia e giovinezza Età adulta ed età anziana Età della formazione

I luoghi della formazione La scuola La famiglia Il sistema dei media culturali Le istituzioni e associazioni del tempo libero Sistema formativo integrato

Gli alfieri I linguaggi della pedagogia Il linguaggio analitico Il linguaggio metaforico Il linguaggio della “quotidianità” Il linguaggio retorico- persuasivo Il linguaggio narrativo

Gli alfieri I linguaggi della pedagogia Il ricorso a forme espressive e comunicative molteplici e differenti testimonia la difficoltà, per la pedagogia, di avviare un discorso univoco e lineare e la complessità del suo ambito di studio-ricerca- azione.

Linguaggio analitico È un linguaggio di tipo esplicativo caratterizzato da termini di natura scientifica il cui obiettivo è fornire chiarificazioni sulla specificità del soggetto della formazione. Consente di mettere a punto documentazioni sui fattori di rischio e sulle opportunità presenti luoghi e tempi della formazione

Linguaggio retorico-persuasivo E’ un linguaggio di tipo argomentativo, critico-dialettico. Attiene a contenuti e problemi di natura Axiologica.

Linguaggio narrativo E’ un linguaggio interpretativo oltre che esplicativo, attento alla ricostruzione dei processi di apprendimento dei soggetti in formazione e alle loro differenti realtà, storie di vita.

Linguaggio della quotidianità Si tratta di un linguaggio che vede la compresenza di formule diversificate:elementi di natura scientifica ed elementi di natura filosofica, frasi e concetti tipici del senso comune. “parlare di educazione” è una pratica che coinvolge tutti i soggetti della comunità

Linguaggio dell’analogia e della metafora E’ un linguaggio che si caratterizza per la totale libertà nella scelta di parole utilizzate in forma inedita e originale. E’ il linguaggio che consente di immaginare soluzioni sempre nuove.

Le torri La logica della pedagogia Teoria Prassi Teoria Prassi

Le torri La logica della pedagogia - La teoria ha una dimensione critico-progettuale ed è rivolta alla prassi da cui trae elementi per la sua teorizzazione. - La prassi ha una dimensione analitico metodologica. E’ controllo ma anche intervento trasformativo. E’ profondamente modificata dalla teoria che, a sua volta, riformula le sue teorizzazioni ad un livello più alto.

Le torri La logica della pedagogia Conoscenza e azione si integrano tra loro, si arrichiscono reciprocamente e co-evolvono in un processo intrecciato. Razionalità-problematicità-fattualità-nuova razionalità Il discorso pedagogico di ridefinisce ricorsivamente in direzione dell’ideale utopico

I cavalli I dispositivi investigativi La ricerca teorica La ricerca sperimentale La ricerca clinica La ricerca storica La ricerca comparata

I cavalli I dispositivi investigativi La complessità della riflessione teorica e dell’investigazione pratica comporta una pluralità di ambiti di ricerca che serve ad approfondire, ridefinire, scoprire questioni e problematiche legate all’intervento formativo

Ricerca teorica Studia lo statuto epistemologico della pedagogia e, in particolare: il legame con la filosofia il rapporto con le altre scienze Ricerca sperimentale Si occupa dell’osservazione- verifica dei fatti educativi. Sperimenta metodologie di apprendimento individualizzato e in gruppo. Ricerca clinica Analizza l’influenza dei vissuti emotivo-affetti nei processi di apprendimento Ricerca comparata Mette a confronto diversi modelli di organizzazione pedagogica

Ricerca storica Si occupa di ricostruire la storia dei modelli pedagogici (delle idee e autori più significativi) e delle istituzioni formative. Nuova storiografia: si apre a tempi e luoghi differenti

La regina Il principio euristico Il principio euristico consente di problematizzare, interconnettere e ri- comporre le antinomie della pedagogia: teoria e prassi; fini e mezzi; realtà e utopia.

La regina Il principio euristico L’utopia Intesa come direzione e non come meta, che funge da idea regolativa per l’emancipazione e la liberazione dell’uomo e della donna.

La regina Il principio euristico L’utopia nella duplice dimensione critica e progettuale: analizza,interpreta il profilo teorico della pedagogia per individuarne contraddizioni; Ricostruisce, revisiona i linguaggi e le logiche del discorso pedagogico per il raggiungimento di una piena e compiuta emancipazione e liberazione del soggetto.

La regina Il principio euristico L’utopia agisce in direzione del cambiamento. Assume il concetto di cambiamento come idea fondativa del sapere pedagogico. Un’idea che si oppone a interpretazioni del mondo autocentrate e rigide e che tende al riconoscimento paritario di valori, idee, culture, linguaggi, di differenti forme di vita da proteggere e curare.

Il Re L’identità della pedagogia E’ il dispositivo strutturale unitario all’interno del quale trovano collocazione i cinque contrassegni epistemici

Il Re L’identità della pedagogia Il re connota la pedagogia come sapere Complesso, plurale, dialettico- contestativo, generativo- trasformativo

Il Re L’identità della pedagogia La complessità caratterizza i soggetti della formazione, i luoghi e tempi in cui essa si realizza

Il Re L’identità della pedagogia La pluralità caratterizza i linguaggi e i metodi investigativi della pedagogia, consentendole di muoversi tra differenti codici linguistici e ambiti di ricerca

Il Re L’identità della pedagogia L’istanza dialettico-contestativa contraddistingue la logica ermeneutica della pedagogia, facendola vivere in uno stato permanente di crisi, mobilità. Ed è questo stato di crisi che le consente di ridefinire i suoi presupposti teorici, le sue ipotesi, il suo agire.

Il Re L’identità della pedagogia L’istanza generativo-trasformativa caratterizza il principio euristico della pedagogia in quanto sapere costitutivamente utopico, teso al cambiamento e alla trasformazione.

Il modello pedagogico realizza una creativa integrazione tra gli aspetti antinomici dell’esperienza educativa, tra soggettività e oggettività, individualità e socialità, realtà e possibilità. Esso si traduce in una proposta di progettazione costruita sulla pluralità e sulla differenza, per la promozione della creatività e per la piena valorizzazione delle molteplici dimensioni del pensiero e della personalità

Alfabeto empirico Le parole – chiave del discorso pedagogico

Parola 1 “Sviluppo” Parola 2 “Gioco” Parola 3 “Diversità” Parola 4 “Autonomia” Parola 1 “Sviluppo” Parola 2 “Gioco” Parola 3 “Diversità” Parola 4 “Autonomia”

Parola 5 “Creatività” Parola 6 “Formazione intellettuale” Parola 7 “Formazione estetica” Parola 8 “Formazione del corpo e del movimento” Parola 9 “Formazione affettiva e relazionale” Parola 10 “Formazione etica e sociale ” Parola 5 “Creatività” Parola 6 “Formazione intellettuale” Parola 7 “Formazione estetica” Parola 8 “Formazione del corpo e del movimento” Parola 9 “Formazione affettiva e relazionale” Parola 10 “Formazione etica e sociale ”

Un trinomio di parole “Educazione-istruzione-formazione” Educazione Fa riferimento all’ambito di riflessione valoriale, affettivo-relazionale, etico-sociale e si esplica nelle istituzioni non formali: famiglia, associazioni Istruzione Fa riferimento all’ambito del cognitivo e ai processi di acquisizione di conoscenze, saperi e competenze. Un trinomio di parole “Educazione-istruzione-formazione” Educazione Fa riferimento all’ambito di riflessione valoriale, affettivo-relazionale, etico-sociale e si esplica nelle istituzioni non formali: famiglia, associazioni Istruzione Fa riferimento all’ambito del cognitivo e ai processi di acquisizione di conoscenze, saperi e competenze.

Formazione È intesa come processo dinamico dell’ “acquisir forma” e del “formarsi” come dimensione ove si realizza l’integrazione critico-costruttiva del nesso educazione-istruzione Formazione È intesa come processo dinamico dell’ “acquisir forma” e del “formarsi” come dimensione ove si realizza l’integrazione critico-costruttiva del nesso educazione-istruzione

Diversità Ciascun soggetto si caratterizza per una sua specifica e unica identità biologica, cognitiva e affettiva. La costruzione di tale specifica identità si realizza attraverso la singolarità del fare ed elaborare esperienze.

“Autonomia” Va intesa come esercizio costante di autogoverno e di responsabilità diretta del soggetto. La conquista dell’autonomia è un processo complesso che si struttura a partire dalle esperienze gratificanti dell’attaccamento e della reciprocità con gli adulti di riferimento e che si articola e si definisce attraverso il confronto con le proprie regole e quelle degli altri

Parola “Sviluppo” Piaget e l’Epistemologia genetica: Teoria della mente che evidenzia le procedure logiche ed epistemologiche Il soggetto costruisce le proprie strutture mentali attraverso una serie di ristruttutazioni sulla base di relazioni continue con l’ambiente. Sviluppo è prodotto dell’interazione tra organismo e ambiente, tra natura e cultura

Parola “Sviluppo” Revisione modello piagetiano Si accentua la discontinuità e irregolarità del processo di sviluppo (psichico). Concetto di Eterocronia: lo sviluppo procede ad andamento zig-zagante con accumulazione e rallentamenti, progressioni e regressioni,ed è in costante divenire per tutto il corso della vita.

Parola “Sviluppo” Lo sviluppo – che è cognitivo ma anche sociale e affettivo, linguistico, motorio – è aperto alle sollecitazioni degli influssi dell’ambiente di vita e di esperienza. Pertanto esso è strettamente connesso ai processi di formazione (che lo sostengono e potenziano)

Parola “Sviluppo” L’apprendimento (e la formazione) si configura come “strategia di sopravvivenza biologica” Per sopperire alle proprie carenze biologiche, l’essere umano costruisce le proprie strutture mentali per adattarsi all’ambiente e modificarlo per la propria realizzazione

Parola “Sviluppo” L’intervento pedagogico deve predisporre occasioni apprenditive molteplici e differenziate

*Dimensione cognitiva: il gioco si configura come strumento di attivazione dell’intelligenza. Consente di esercitare 4 Funzioni cognitive: -Funzione esplorativa: attraverso la manipolazione degli oggetti e attraverso osservazione degli eventi che costituiscono la fase di gioco. -Funzione costruttiva: legata al “fare da sé”, permette di acquisire autonomia e competenza di pensiero e azione. -Funzione comunicativa: consente di perfezionare la relazione (e l’uso di linguaggi verbali e non verbali). -Funzione creativa e inventiva: consente di modificare, trasfigurare e re- inventare la realtà, di scomporla e ricostruirla. *Dimensione cognitiva: il gioco si configura come strumento di attivazione dell’intelligenza. Consente di esercitare 4 Funzioni cognitive: -Funzione esplorativa: attraverso la manipolazione degli oggetti e attraverso osservazione degli eventi che costituiscono la fase di gioco. -Funzione costruttiva: legata al “fare da sé”, permette di acquisire autonomia e competenza di pensiero e azione. -Funzione comunicativa: consente di perfezionare la relazione (e l’uso di linguaggi verbali e non verbali). -Funzione creativa e inventiva: consente di modificare, trasfigurare e re- inventare la realtà, di scomporla e ricostruirla. Parola “Gioco ”

* La dimensione emotivo-affettiva Attraverso la funzione simbolica Il gioco permette esperienze di decentramento affettivo, relazionale e conoscitivo Ancora. Il gioco svolge una azione diagnostica e terapeutica rispetto a situazioni di disagio emotivo e relazionale. Esempio: i giochi di drammatizzazione consentono di elaborare e risolvere situazioni di disagio. * La dimensione emotivo-affettiva Attraverso la funzione simbolica Il gioco permette esperienze di decentramento affettivo, relazionale e conoscitivo Ancora. Il gioco svolge una azione diagnostica e terapeutica rispetto a situazioni di disagio emotivo e relazionale. Esempio: i giochi di drammatizzazione consentono di elaborare e risolvere situazioni di disagio. “Gioco ”

Il gioco ricopre un ruolo fondamentale per la costruzione dell’identità, per la promozione dell’autonomia e per la socialità. La funzione formativa ed educativa del gioco va esaltata in tutti i contesti di vita e in tutte le età. Il gioco ricopre un ruolo fondamentale per la costruzione dell’identità, per la promozione dell’autonomia e per la socialità. La funzione formativa ed educativa del gioco va esaltata in tutti i contesti di vita e in tutte le età. “Gioco ”

“Creatività” La creatività è la capacità di prefigurare il nuovo, di ristrutturare parole e colori, forme e suoni, teorie scientifiche ed espressioni artistiche. E’ la capacità di trasformare e ricostruire permanentemente la realtà attraverso il gioco dinamico di logica e fantasia, ragione e immaginazione

Creatività Il pensiero creativo – va sollecitato e potenziato. E’ un pensiero caratterizzato da curiosità,fluidità di idee, flessibilità e originalità intellettuale, utilizzo pensiero divergente (teso alla ricerca di una molteplicità di risposte)

Creatività Lo sviluppo del pensiero creativo è legato ai contesti di vita e di esperienza: l’emergere della creatività dipende dalle relazioni, persone, spazi, oggetti opportunità rispetto alle quali il soggetto struttura le proprie strategie adattive

Creatività Creatività cognitiva Indica la capacità del soggetto di fronteggiare la problematicità dell’esperienza

Creatività Creatività estetica Investe l’insieme delle esperienze sensoriali, razionali e immaginative attraverso cui il soggetto interagisce con l’ambiente circostante.

“Corporeità” La corporeità dell’uomo e della donna chiama in causa la dimensione materica e biologica dell’essere umano, inscindibilmente connessa a quella mentale. La valorizzazione della dimensione corporea trova la sua premessa nella riformulazione del concetto di corpo, inteso come medium di conoscenza e di comunicazione con se stessi, con gli altri e con l’ambiente.

“Corporeità” Ri-composizione antinomia mente-corpo Corpo/psiche in unità sistemica. Corpo medium conoscitivo e di comunicazione (intra e inter individuale) Corpo luogo di raccordo tra logos e eros

“Corporeità” L’educazione fisica e motoria si configura come insegnamento all’utilizzo intenzionale e creativo del corpo, alla gestione e controllo della propria corporeità. Quindi: educazione alimentare, alla salute, alla conoscenza anatomica e fisiologica del corpo umano.

Parola “Affettività” Il termine affettività consente di indicare un’area molto vasta e articolata all’interno della quale rientrano sentimenti ed emozioni palesi e comunicabili, nonché tutto ciò che afferisce alla dimensione dell’inconscio. Le manifestazioni dell’affettività sono la base delle motivazioni dell’apprendimento e ne condizionano profondamente l’esito.

Parola “Socialità” Si riferisce alla capacità costruttiva di vivere insieme agli altri, condividendo impegni e vincoli, istanze, progetti e opere sulla base dei valori e delle norme che regolano la vita della comunità sociale. L’istanza sociale rinvia a perseguimento di una equilibrata mediazione tra le ragioni del singoli e quelle della collettività.