Consumo di suolo: nuovo testo C.2039 /1 Il nuovo testo si presenta come provvedimento finalmente ORGANICO Primo merito della proposta di legge è certamente.

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Consumo di suolo: nuovo testo C.2039 /1 Il nuovo testo si presenta come provvedimento finalmente ORGANICO Primo merito della proposta di legge è certamente quello di giungere a DEFINIZIONI CHIARE, basate su DATI PRECISI, oggetto di MONITORAGGI COSTANTI. Vengono affrontate tutte le principali sfaccettature connesse al tema, tra queste: -INCENTIVI (e non solo limitazioni) -DESTINAZIONE PROVENTI EDILIZIA (vero cambio di paradigma!). Il provvedimento si propone così di affrontare l’obiettivo condiviso di raggiungere il «saldo NETTO zero» nel 2050, affrontando un tema fino ad ora caratterizzato da scarsa conoscenza e vuoto di azione legislativa.

Consumo di suolo: nuovo testo C.2039 /2 Il testo si presenta però come uno strumento SPECIFICO, condannato a coesistere con una legislazione urbanistica resa impotente dal cambiamento del paradigma intercorso. I temi della riqualificazione (delle aree non funzionali) e del riuso (diffuso dei tessuti) sono e saranno il tema centrale della pianificazione urbanistica. La legislazione urbanistica nazionale appare su questo necessariamente arretrata e inadeguata, «superata» e integrata da legislazioni regionali disomogenee e non tutte parimenti efficaci (anche ER sente esigenza, benché recente). La CREDIBILITÀ delle politiche del recupero è però condizione necessaria per assicurare l’EFFICACIA del contenimento del consumo suolo: essendo l’unico modo di REINDIRIZZARE SVILUPPO.

TRE SPUNTI DI RIFLESSIONE

Spunti di riflessione/1 Come avvicinarsi al «saldo zero»? Il provvedimento sceglie la strada «partecipativa» dell’ACCORDO A CASCATA con gli Enti Locali (No a vincoli imposti dallo Stato); Accanto a questo viene introdotta una MORATORIA necessaria a rendere efficace e credibile tale percorso. Strada complessa: sorgono preoccupazioni per i potenziali ritardi burocratici? Diritti acquisiti? Come evitare il rischio di «fermare lo sviluppo»? Revisione dei «residui» è necessariamente azione pianificatoria, di scala territoriale: di nuovo coerenza legislazione urbanistica.

Trattare uniformemente differenti tipologie di consumo di suolo? Apparirebbe forse opportuno procedere ad una DEFINIZIONE ARTICOLATA del diverse TIPOLOGIE di consumo di suolo (e delle azioni conseguenti): SVILUPPO URBANO (residenze, commercio, terziario…)  PRIVILEGIO ASSOLUTO RIUSO (ma come?) SVILUPPO SISTEMA PRODUTTIVO  No soglia quantitativa ma VERIFICA PROPOSTE (vincoli, opportunità, alternative) SVILUPPO INFRASTRUTTURE E SERVIZI  ANALISI EFFICACIA (costi benefici, «débat public»…) Spunti di riflessione/2

Spunti di riflessione/3 Quali strumenti per rendere credibile le politiche di riuso? INCENTIVI «arma spuntata»: impossibile ridurre recupero, resterebbe solo tassazione nuovo (difficile sviluppo sulle tasse!) CREDITI EDILIZI (ma anche su indebitamento!) Tema «CAMERE STAGNE»: aree vergini e ambiti di riqualificazione Inadeguatezza STANDARD e valutazione INTERESSE PUBBLICO per interventi di riqualificazione (sostenibilità, mobilità, ecc..) Tema ESPROPRI O AZIONI COERCITIVE (oltre pereq.ne/compen.ne) Tema ATTORI: Regioni? Comuni? Agenzie? La proposta di legge non affronta necessariamente nello specifico tali temi, rinviandoli agli Art.4 e Art.5: PROMESSA DA MANTENERE.