«TUTTIGIUPERTERRA» I bambini della nostra scuola primaria sulla spiaggia con l’Unicef per ricordare i coetanei morti in mare 18 marzo 2016
l’UNICEF nell’ambito della campagna di mobilitazione e sensibilizzazione «tuttigiuperterra» ha organizzato una cerimonia simbolica che ha visto come protagonisti i bambini di 8 classi della scuola primaria del nostro Istituto. “Non possiamo più assistere né accettare che bambini muoiano in mare nella totale indifferenza. I migranti fuggono da morte sicura dai loro paesi e trovano la morte nei nostri mari! Da settembre 2015 in media due bambini al giorno hanno perso la vita in mare nel tentativo di attraversare con le loro famiglie il Mediterraneo orientale; solo nelle prime nove settimane del 2016, sempre su questa rotta, 77 bambini sono morti in mare”, ha ricordato Andrea Iacomini, portavoce dell’UNICEF Italia. «Per questo abbiamo lanciato la campagna «tuttigiuperterra», che ha avuto nelle scorse settimane molte adesioni da parte di associazioni, istituzioni, scuole, gruppi sportivi, semplici gruppi di cittadini, in una vera e propria gara di solidarietà in tutta Italia”. “Il mare – ha proseguito Iacomini - dovrebbe essere un elemento ‘amico’ dove i bambini possono giocare, nuotare, rinfrescarsi, navigare, un ‘ponte’ di collegamento, ma per troppi bambini è diventato un nemico da cui difendersi, un mostro che inghiotte tante vite». Sulla spiaggia i bambini si sono avvicinati al mare «amico» e gli hanno affidato giocosamente le loro barchette di carta, simbolo della fragilità e del pericolo che un’imbarcazione non sicura rappresenta per ogni bambino in fuga. Al termine insegnanti e alunni, in ricordo del dramma dei bambini scomparsi in mare, si sono messi…..«tuttigiuperterra».
Le barchette sono pronte per andare…
Un ringraziamento personale a tutti i docenti e agli alunni per aver preso parte a questa giornata di grande consapevolezza. I giovani sono il nostro futuro e la nostra speranza. Confidando nel loro senso di accoglienza e nella loro istintiva capacità di donarsi, speriamo, con queste esperienze, di gettare i semi per un futuro dove la parola «straniero» venga spazzata via e sostituita dalla parola « vicino» ( maestra Carla)