Lo sviluppo può definirsi sostenibile non solo se contrasta il degrado dell’ambiente, ma anche se garantisce il rispetto della dignità e della libertà.

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Transcript della presentazione:

Lo sviluppo può definirsi sostenibile non solo se contrasta il degrado dell’ambiente, ma anche se garantisce il rispetto della dignità e della libertà umana nel presente e nel futuro.

Esso si può realizzare a patto che vengano garantite : - l’equità intra e inter generazionale - l’equità intra e inter generazionale (assicurare la soddisfazione dei bisogni primari di tutti i popoli contemporaneamente) - che il ritmo di diminuzione delle risorse non rinnovabili precluda il meno possibile ogni opportunità per le generazioni future.

Di questo si continua a discutere anche negli anni successivi soprattutto nel corso dei numerosi incontri che si svolgono negli anni Novanta e all’inizio del nuovo secolo.

A livello mondiale sono stati approvati dei protocolli che stabiliscono norme per la salvaguardia della biodiversità: A livello mondiale sono stati approvati dei protocolli che stabiliscono norme per la salvaguardia della biodiversità:  Cites (1963)  Rio De Janeiro (1992)  Cartagena (2003)  Nagoya ( 2011) I PROTOCOLLI

Riunione a Washington nel 1963 (USA). Nascita CITES Obiettivo: Obiettivo: “Garantire che il commercio internazionale di esemplari di animali e piante selvatiche non minacci la loro sopravvivenza” “Garantire che il commercio internazionale di esemplari di animali e piante selvatiche non minacci la loro sopravvivenza” CITES

Convenzione sulla Diversità biologica tenutasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno Convenzione sulla Diversità biologica tenutasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno Obiettivi : Obiettivi :  conservazione della diversità biologica;  ripartizione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche CONVENZIONE DI RIO

Protocollo sulla Diversità Biologica Protocollo sulla Diversità Biologica Obiettivi: Obiettivi:  contribuire ad assicurare un adeguato livello di protezione nel campo del trasporto e della manipolazione,  dell'uso in sicurezza degli organismi geneticamente modificati (OGM) PROTOCOLLO DI CARTAGENA

Esseri viventi che possiedono un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica I PRO: - piante che crescono più in fretta - miglioramento della nutrizione per le popolazioni affamate della terra; - colture che richiedono minor manodopera GLI OGM

I CONTRO: -i prodotti alimentari modificati geneticamente possono essere tossici per l'uomo; -si rischia la creazione di piante resistenti a qualunque erbicida o insetti resistenti alle tossine; -il suolo e l'acqua possono essere inquinati.

S SS Strumento internazionale adottato dalla Convenzione sulla Biodiversità Biologica Obiettivo: rrrregolamentare l’accesso alle risorse genetiche ggggarantire un’ equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro utilizzo PROTOCOLLO DI NAGOYA

Il nostro paese uno dei più ricchi di biodiversità a livello europeo e mondiale: 57 mila specie di animali e 9 mila tra piante, muschi e licheni; per numero di specie floreali siamo i primi in Europa LA BIODIVERSITÀ IN ITALIA

FFFFavorevole posizione geografica CCCConformazione geo- morfologica Una”fortuna naturale”che ha contribuito il modo la determinate alla proliferazione della vita e sua evoluzione. PERCHÉ IN ITALIA C’È COSÌ TANTA BIODIVERSITÀ ?

 preservare specie e habitat istituendo aree idonee alla loro conservazione;  intervenire sull’attività umana che danneggia l’ambiente;  fare attenzione a non compromettere o distruggere ecosistemi e habitat;  assumere comportamenti idonei e consapevoli nei riguardi degli ambienti e delle loro specie viventi. Come proteggere la biodiversità?

In Puglia sono presenti: - 47 habitat della regione Mediterranea specie di piante - 10 specie di Anfibi - 21 specie di Rettili specie di Uccelli nidificanti - 62 specie di Mammiferi LA BIODIVERSITÀ IN PUGLIA

La Puglia è incisa da una rete di “lame”, antichi solchi erosivi, che costituiscono un segno distintivo del paesaggio carsico pugliese. La Puglia è incisa da una rete di “lame”, antichi solchi erosivi, che costituiscono un segno distintivo del paesaggio carsico pugliese. Le lame svolgono un ruolo importante di funzionalità idraulica e allo stesso tempo sono ambienti naturalistici di pregio, dei corridoi ecologici che mettono in comunicazione ecosistemi diversi.

Solchi carsici, ampi e poco profondi, che dalla Murgia scendono verso l’Adriatico e corrispondono alle più grandi e profonde gravine del versante ionico Le Lame principali della Terra di Bari sono: Lama Balice, Lamasinata, Villa Lamberti, Picone, Fitta, Valenzano, San Marco, San Giorgio e Giotta. LE LAME IN PUGLIA

 Ha uno sviluppo complessivo di oltre 54 km su un’area di 340 Km 2  La lama cambia nome più volte lungo il suo corso: Lama Ferratela, L. Pagliata, L.Correnti, L. Caputi. LAMA BALICE

All'interno della lama ci sono tratti in cui è presente la vegetazione naturale, caratterizzata dalle essenze tipiche della macchia mediterranea e tratti coltivati a uliveti, vigneti e orti. All'interno della lama ci sono tratti in cui è presente la vegetazione naturale, caratterizzata dalle essenze tipiche della macchia mediterranea e tratti coltivati a uliveti, vigneti e orti. Sul fondo della lama sono presenti suoli rossi particolarmente fertili e adatti alla coltivazione.

La lama costituisce quindi un ambiente di indubbio valore sia per le caratteristiche paesaggistiche, geologiche e naturalistiche ma anche che per valenza storico-archeologica e architettonica e và pertanto protetto e tutelato!

La biodiversità ci riguarda tutti…