Malattia da Virus EBOLA LINEE GUIDA GENERALI Per utilizzo in sicurezza dei Dispositivi di protezione individuale nella gestione dei casi sospetti o probabili.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Spazio confinato  Astanti
Advertisements

Peso campione con perni brevettato smontabile
Cestello per carrelli elevatori a forche
Spazio confinato: spazio che richiede autorizzazione e che NON richiede autorizzazione Definizione Lo Spazio confinato è uno spazio chiuso o parzialmente.
Dispositivi di protezione anticaduta collettivi e individuali
Piattaforme elevatrici a pantografo, articolate e su veicoli
Interventi in pozzi e buche
Spazio confinato  Potenziali pericoli
Spazio confinato  Processo / Sistema autorizzativo
Lavorare / camminare sui tetti
…..., l’Assessore regionale alla Sanità e Servizi Sociali, con propria nota del 26/3/1998, prot. n /1997, ha istituito presso il Servizio Igiene.
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
INTRODUZIONE E FINALITÀ DEL D.LGS 81/08
Rischio cadute dall’alto
Il Centro Regionale di Riferimento per l'Ergonomia Occupazionale
OBIETTIVI DEL CORSO INFORMARE SULLE NUOVE NORMATIVE INFORMARE SULLE NUOVE NORMATIVE FORNIRE ELEMENTI PER FORNIRE ELEMENTI PER:.VALUTARE I CONTENUTI DELLE.
Norme per la manipolazione
Sicurezza sul lavoro.
Supervisione e Gestione Sassuolo, 27 Novembre 2008.
SICUREZZA OBBLIGATORIA: COSA CAMBIA NELLA FORMAZIONE? Incontro con SPISAL sul nuovo Accordo Stato - Regioni 1 marzo 2012.
Dispositivi di protezione Individuale DPI
RISCHIO BIOLOGICO TITOLO X DL N.81
I RISCHI PROFESSIONALI DELL’INFERMIERE
Procedure tecniche e operative
Modalità di allestimento dei farmaci antiblastici: la teoria secondo procedure di qualità Isabella Bertazzi.
1. Luoghi di lavoro Argomento da discutereCosa si può fare? I laboratori, uffici e gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro Le vie di circolazione (per.
Certificazioni del personale e certificazioni dei sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni Limportanza di una corretta impostazione delle.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
Dispositivi di Protezione Individuale DPI
Il Rischio Influenza in Ospedale
Circolare Min.Lavoro n.13 del Dispone che gli ispettori controllino le aziende che operino in spazi confinati mediante la verifica di una check.
Il rischio biologico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
OCCORRE ADOTTARE I DISPOSITIVI DI
DLG.s 81/2008 Titolo VIII: AGENTI FISICI Capo I: Disposizioni generali
Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”
REGIONE TOSCANA - Settore “Sistema Regionale di Protezione Civile”
Procedure di intervento in presenza di sostanze pericolose e NBC
ACCESSO AL LABORATORIO
Slide kit GLOSSARIO AREA ERRORI E INCIDENTI. DANNO Definizione La conseguenza di un’azione o di un evento da parte degli operatori della Farmacia, che.
CORSO DI FORMAZIONE RAPPRESENTANTI LAVORATRI PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO.
La propria sicurezza prima di tutto Di FIGINI Valter
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione
DLG.s 81/2008 Titolo VIII: AGENTI FISICI Capo I: Disposizioni generali
“Gestione, Conduzione ed Estinzione di un focolaio di Influenza Aviare HPAI in allevamenti avicoli rurali e intensivi” (Modulo di Base) S.Sofia
La gestione delle persone a rischio Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso.
Gestione di un caso in Pronto Soccorso
Il laboratorio di CHIMICA
Il ricovero in malattie infettive. Trasporto della persona assistita al reparto di ricovero da domicilio da altro ospedale da Pronto Soccorso Accesso.
Tavola rotonda Ruolo e funzioni degli operatori sanitari dell’Ospedale Sacco: Milano, 30 ottobre 2014 Aula Magna AO Polo Universitario L.Sacco Il Pronto.
18 MAGGIO 2015 PALAZZO DUCALE GENOVA
Sicurezza ed igiene nei centri estetici
Norme di comportamento in laboratorio
Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro.
INCONTRO DI FORMAZIONE: CAUTELE DA ADOTTARE NELLE ZONE ATEX
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
gestione dei prodotti fitosanitari in azienda e loro utilizzo
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole A7.1 MODULO A Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
LA SICUREZZA NEI LABORATORI DI CHIMICA SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole B2.1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI.
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
VIRUS A H1 N1: MISURE PREVENTIVE. COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE  COLLABORARE  COLLABORARE con il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Gli ambiti di gestione nella scuola SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole B1.1 MODULO B Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE.
Scenario peggiore previsto nelle settimane di picco (fine novembre- 20 dicembre?) Numero persone coinvolte in Regione ER persone sintomatiche: dal 4,5.
Disposizioni ministeriali e regionali sul ruolo dell’Ospedale Sacco nella emergenza EBOLA e organizzazione per la gestione dei casi Fabio Franzetti U.O.
INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA
Dispositivi di Protezione Individuale D. Lgs. n. 81/2008, titolo III, capo II Autori: Chiara Ballarini, Margherita Guzzoni, Cinzia Medaglia, Costantino.
CODICE DELL’AUTOREGOLAZIONE DELLO SPORT Lavoro di Rebecca Lizzos e di Irene Esposito.
Sicurezza nei laboratori di
OPUSCOLO INFORMATIVO SUI RISCHI NELLE STRUTTURE SANITARIE (Art. 36 D.Lgs 81/2008) Ad uso esclusivo del personale aziendale 1 AUSL PESCARA SERVIZIO DI PREVENZIONE.
Transcript della presentazione:

Malattia da Virus EBOLA LINEE GUIDA GENERALI Per utilizzo in sicurezza dei Dispositivi di protezione individuale nella gestione dei casi sospetti o probabili (CDC Guidance on Personal Protective Equipment…20/10/2014) 1

2  Consapevolezza del fatto che si tratta di procedure lunghe impegnative che richiedono tempo e attenzione  Presenza costante di un assistente nelle fasi di vestizione e svestizione  Utilizzo della check list (esecuzione corretta -traccia della corretta procedura)  Necessità di ripetuti addestramenti del personale coinvolto (limitare al minimo gli esposti)  Esigenza di limitare l’impiego di DPI nelle fasi di addestramento (in particolare tute, camici, Calzari e FFP3)- attuale difficoltà approvvigionamento  Individuare aree/ zone per vestizione/svestizione  Attenzione durante tutte le fasi di assistenza e svestizione a non venire a contatto con materiale o DPI potenzialmente contaminati (soprattutto evitare contatti guanti/DPI contaminati con occhi, viso cute lesa)

3  Successivi passaggi di decontaminazione durante le fasi di svestizione (guanti, tuta) con soluzione cloro da ppm  Decontaminazione cute ( se necessaria) possibile con soluzione di cloro da ppm  Sequenza corretta di vestizione/svestizione  DPI mantenuti nella stessa posizione durante tutta la fase di assistenza  Nel caso di evidente contaminazione durante l’assistenza, decontaminare DPI nell’area di degenza con soluzione da ppm  Ogni uscita dall’area contaminata deve comportare procedura corretta e completa di svestizione  Ogni oggetto che esce dall’area di degenza deve essere decontaminato con soluzione di Cloro da ppm

4  Disponibilità di contenitori per la decontaminazione (cloro ppm) di DPI non monouso nelle zone dove servono  Disponibilità di contenitori per rifiuti nelle zone dove servono  Esigenza di continuare a ripetere all’operatore di evitare assolutamente atti incontrollati (quale quello di strofinarsi gli occhi)  Conoscenza, pratica e perfetta padronanza delle corrette procedure di calzata dei respiratori e dei guanti  Continua vigilanza sulla prevenzione delle contaminazioni da contatto  Esigenza di limitare il numero di accessi ed il numero degli operatori

5

6